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Autore: LoneFox    24/04/2018    1 recensioni
'La guardava,..., forte dei suoi occhiali da sole che non davano indizi sulla posizione del suo sguardo.'
Vita vissuta di un irrecuperabile solitario!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era sole.

 Tanto sole quella mattina, dopotutto era anche normale per essere agosto, ma il caldo lo sorprendeva sempre. Dopo il fresco della notte, quel fresco rigenerante con cui riusciva a dormire, il sole sembrava quasi non tanto un amico adesso.

Gli occhiali da sole aiutavano a creare un’illusione di pacata penombra. La spiaggia non era poi tanto affollata, qualche famigliola e qualche ragazzo che aveva sicuramente deciso di rimandare di ancora qualche giorno l’incombenza dei compiti estivi. Il mare era calmo, dopotutto non tirava un soffio di vento nemmeno quel giorno.

“Ciao, dimmi pure.”

La barista lo tolse dai suoi pensieri riportandolo alla realtà, era arrivato fino al suo solito bar, in automatico, quasi senza rendersene conto. La fisso in silenzio senza dire niente.

“Il solito immagino” disse lei sorridendo, e lui sorrise di rimando. Era bello poter interagire senza dover parlare, gli faceva piacere che la barista sapesse già cosa voleva, abitudine oramai. E non solo lì, col tempo tutti i commercianti del quartiere avevano imparato le sue abitudini, ed erano soliti rispondere al suo silenzio con il ‘solito’.

Era carina la barista, lavorava li dall’inizio dell’estate, forse da metà giugno. Gli porse la sua ordinazione. Acqua gassata e caffè in tazza di vetro con zucchero di canna. Accennò un grazie con le labbra, sussurrando quasi e lei rispose di rimando con un sorriso. La guardava, mentre mescolava il caffè facendo sciogliere lo zucchero, forte dei suoi occhiali da sole che non davano indizi sulla posizione del suo sguardo.

Era davvero carina. Doveva avere all’incirca venti anni, snella, non troppo alta, ma neppure bassa. La cosa che più lo aveva colpito era il viso, tondo, pallido quasi a sfidare il sole estivo, circondato da capelli castano chiaro ribelli, quasi sempre raccolti in un coda. Indossava degli occhiali molto larghi e tondeggianti che non solo accentuavano la forma del viso, ma mettevano anche in risalto gli occhi grandi e verdi che tanto gli piacevano. Forse solo quell’imprecisato numero di piercing sull’orecchio sinistro lo disturbavano un po’, non che non gli piacessero, ma sembravano quasi un abuso sul quel viso così fanciullesco. Una specie di ribellione quasi, ad indicare che in realtà non era solo dolcezza quella che voleva esprimere. No, in effetti le stavano bene, la completavano.

Si rese conto che, immerso nei suoi pensieri, stava rigirando il caffè da un tempo decisamente eccessivo, sicuramente si era freddato. Posò il cucchiaino e iniziò a sorseggiare, guardandosi intorno. Il bar non era di sicuro il posto che preferiva, troppa gente, troppe chiacchiere. Quello che più lo infastidiva era il non riuscire a comprendere quelle persone: come facevano ad avere tanti argomenti di conversazione? Cosa mai succedeva nella loro vita da avere così tanto da raccontare? Eppure lui di cose ne aveva fatte, tante anche. Molto probabilmente più di tutti lì nel bar. Strano caso, però, lui era l’unico silenzioso. Posò la tazzina adesso vuota e, dopo aver cercato in tasca, mise una moneta sul bancone. Fece cenno con la mano alla ragazza impegnata a servire due signori di una certa età ed uscì dal bar. Se ne andò, consapevole che non sarebbe mai riuscito a parlare così come gli altri del bar; sicuro che non avrebbe mai scambiato più di qualche parola con la ragazza dagli occhiali tondi.

Fine.

   
 
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