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Autore: roby_lia    26/04/2018    2 recensioni
Quindi sì la vista è abbastanza buffa e quella è l’unica cosa che salva il perfetto profilo del ragazzo dal ritrovarsi il naso spaccato.
Ma poi il biondo deve voltarsi e sorride a lui e oh. Oh.
Qualcun altro incolperebbe l’improvvisa strana sensazione nel suo stomaco a delle farfalle ma a Loki non è mai particolarmente piaciuta l’idea di avere lepidotteri nella pancia, quindi dà la colpa al cibo che ha rubato a Darcy e torna al suo lavoro.
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Darcy Lewis, Loki, Thor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bitch I’m back  Ovvero ho già passato tutto oggi a metabolizzare Infinity War (sia ringraziata l’anteprima delle 00.05) e prontamente mi ributto sui miei beneamati AU, in questo caso non sono fratelli e non hanno nemmeno poteri.
 
 
 
 
 
 
Loki lo nota la prima volta un tardo mercoledì pomeriggio, di una delle prime settimane che aveva iniziato a lavorare al rettilario nei pomeriggi dopo scuola.
Il borsone sportivo buttato oltre la spalla, lunghi capelli biondi raccolti in una mezza coda e un fisico da giovane vichingo in effetti lo rendevano piuttosto difficile da non notare.
Il suo primo istinto sarebbe quello di prenderlo a pugni se non fosse per il sorriso così sincero e divertito mentre osserva il falso serpente corallo avvolto su sé stesso all’interno della ciotola d’acqua della sua teca.
È una vista buffa, Loki lo sa ed è anche una settimana che cerca di smuoverlo ma il serpente non vuole saperne
Quindi sì la vista è abbastanza buffa e quella è l’unica cosa che salva il perfetto profilo del ragazzo dal ritrovarsi il naso spaccato.
Ma poi il biondo deve voltarsi e sorride a lui e oh. Oh.
Loki risponde con un cenno del capo mentre rafforza la stretta attorno al neon che deve sostituire nella teca del mamba verde ed accelera il passo.
Qualcun altro incolperebbe l’improvvisa strana sensazione nel suo stomaco a delle farfalle ma a Loki non è mai particolarmente piaciuta l’idea di avere lepidotteri nella pancia, quindi dà la colpa al cibo che ha rubato a Darcy e torna al suo lavoro.
 
 
 
 
 
Il mercoledì dopo il vichingo è di nuovo lì, stessa borsa sulle spalle, ed osserva come il pitone tappetto si arrampica sul ramo del suo terrario per stare più vicino alle lampade, sempre con quello stesso stramaledetto sorriso.
E okay, quelle nel suo stomaco magari non saranno farfalle, ma sono decisamente dei bruchi, deve ammetterlo davanti a quegli occhi azzurrissimi.
 
 
 
 
Dopo il terzo mercoledì di seguito Loki si arrende con un sospiro e inizia a sperimentare con gli orari, dando la colpa al paio di ragazzi a cui dà ripetizioni per questi continui cambiamenti. Gli altri si bevono la scusa mentre Darcy sghignazza bevendosi il caffè.
“Martedì, mercoledì e venerdì. Arriva intorno alle cinque e un quarto ed esce per le sei. Si chiama Thor, ha diciassette anni ed è single.”
Loki tenta di ucciderla con lo sguardo, maledice i suoi superpoteri da strega e poi tira fuori il cellulare, scrivendo ai ragazzi per cambiare gli orari delle ripetizioni.
 
 
 
 
“Allora quando ti deciderai a parlargli?”
“Perché mai dovrei parlargli?” Loki sbuffa cercando di pulire il vetro senza essere scambiato al contempo per uno spuntino fuori pasto dal saettone.
“Perché da quando tu lavori qui è praticamente impossibile vederlo uscire prima dell’ora di chiusura, e senza offesa per i tuoi beneamati serpenti, non sono così interessanti da spenderci tutto questo tempo a guardarli. Se tu te ne vai in giro con quei tuoi attillati jeans neri invece il discorso cambia. Ancora un po’ e dobbiamo farlo seguire da Skurge con il mocio per raccogliere tutta la bava che lascia.”
Loki richiude il terrario con troppa forza, la fissa male e va a nascondersi nello stabulario fino all’ora di arrivo di Thor.
E ok, forse vale la pena sopportare le domande dei bambini e degli altri visitatori per vedere quel sorriso smagliante che gli scalda in modo strano la pancia e probabilmente costringe i suoi bruchi abusivi a costruirsi le crisalidi per sopravvivere.
 
 
 
 
Le cose cambiano un giovedì, per il semplice fatto che è giovedì e quindi Thor non dovrebbe essere lì, né tanto meno dovrebbe continuare a picchiettare il vetro del cobra sputatore solo per irritarlo e fargli sputare contro il vetro.
L’espressione cupa poi non fa che peggiorare le cose.
Il primo istinto di Loki sarebbe quello di fare velocemente dietrofront e tornare a nascondersi nel retro dei terrari fino ad ora di chiusura, ma dagli insistenti messaggi che Darcy continua a mandargli è abbastanza certo che la ragazza non si farebbe scrupoli a stanarlo, trascinarlo per i capelli e lasciarlo sgraziatamente cadere ai piedi del biondo con un sorriso soddisfatto, nella migliore delle ipotesi.
(Nella peggiore, quella dannata ragazza ha probabilmente un intero rotolo di scotch da pacchi in tasca e lo userebbe per legarli uno contro l’altro all’interno dello sgabuzzino di cui butterebbe la chiave.)
Quindi per il suo stesso bene risponde ai messaggi con un insulto assai fantasioso, fa un respiro profondo e si avvicina all’altro ragazzo.
“Sai, per quando sia divertente ascoltare Skurge lamentarsi del suo lavoro, l’interno di quel vetro deve pulirlo io.”
Il ragazzo sobbalza, nascondendo di scatto la mano come un bambino colto in flagrante e pure arrossisce un poco mentre borbotta uno “Scusa,” a mezza voce.
Loki si rifiuta di riconoscere la cosa come anche solo lontanamente carina e continua a fissarlo impassibile, cercando di nascondere il ghigno mentre lo vede diventare sempre di più a disagio.
Alla fine alza teatralmente gli occhi al cielo con un sospiro.
“Muoviti, c’è di meglio da fare che irritare il vecchio Jormungandr,” gli dice facendogli segno di seguirlo.
Lo stagno verso il fondo del rettilario non era particolarmente grande, ma bastava e avanzava per un numero sufficiente di tartarughe e rane che intrattenevano i bambini, almeno quelle volte che si decidevano a farsi vedere durante gli orari di apertura.
“Dammi un minuto,” avverte l’altro prima di sparire nello stabulario.
Quando esce con il contenitore delle larve in mano, Thor è appoggiato con i gomiti sui vetri che circondano lo stagno, mentre osserva le due Trachemys più vecchie fare il loro solito giro attorno all’acqua.
“Avanti, razza di pozzi senza fondo che non siete altro. Almeno non fatemi fare brutta figura,” le richiama, rovesciando le camole sul bordo dello stagno.
“Non andrai nei casini?”
“Per questo spuntino fuori orario? Nah, basta dimezzare la porzione di domani. E anche se fosse, l’ho fatto per una buona causa dopotutto,” ribatte con sarcasmo facendo un sorriso furbo.
Thor sembra finalmente essere un po’ più rilassato e addirittura accenna un sorriso quando anche gli altri abitanti dello stagno decidono di uscire dai cespugli per andare ad ingozzarsi.
“Credo di non averli mai visti tutti fuori.”
“Hanno un pessimo carattere. Non tanto quanto la Pelodiscus per fortuna, o mezzo staff sarebbe già senza dita.”
“La tartaruga guscio molle? Non sembrerebbe così cattiva,” Thor si volta, gettando uno sguardo alla teca dell’interessata con fare confuso.
Bhe ovvio, pensa Loki, con tutto il tempo che passa qua almeno ha imparato i nomi.
“Tsk, perché non ha mai tentato di mangiare le tue di dita. Credimi, te le potrebbe staccare con un morso.”
“Oh,” Loki lo vede flettere le dita di riflesso, e piega leggermente le labbra in un sorriso.
“Sono Loki, comunque,” si presenta alla fine.
“Lo so,” Thor è visibilmente ancora sovrappensiero, mentre osserva la tartaruga marina nel suo acquario personale, e Loki non trattiene un sogghigno ironico.
“Assolutamente non inquietante.”
Le sue parole finalmente fanno voltare l’altro ragazzo ad una velocità da cartone animato, e lui trattiene a fatica una risata
“Cioè, intendevo dire che ehm Darcy, sì. Darcy ti ha nominato un paio di volte. Io sono Thor.”
Loki lo lascia sulle spine per qualche istante ancora, prima di scrollare le spalle e riabbassando lo sguardo “Darcy potrebbe avere nominato un paio di volte anche te. Il migliore cliente del rettilario va trattato bene infondo.”
Thor si passa una mano tra i capelli, l’espressione che si fa più imbarazzata per poi scrollare le spalle.
“Mi piace qui. Mi aiuta a rilassarmi.”
“Nessuno ti giudica, amico. Anzi probabilmente dobbiamo ringraziarti per il tuo continuo sostegno economico. Sai che pensavamo di creare un abbonamento solo per te?”
Thor fa una mezza risata e poi un silenzio più tranquillo cade tra di loro, mentre riportano lo sguardo sullo stagno.
“Oggi è una giornata particolarmente storta, devo dedurre allora.”
“Sì. Qualcosa del genere.”
“Problemi in paradiso?”
“Problemi con mio padre. A quanto pare è difficile capire che non ho intenzione di rilevare l’attività di famiglia né tanto meno studiare robe del genere al college.”
“Ah. So cosa intendi, tutte le mie speranze per pagarmi il college sono in una borsa di studio e questo lavoro. Sono decisamente l’ultima persona al mondo che possa dare consigli su come avere una sana relazione con i propri genitori. Credo invece che siano i baristi quelli più adatti ad ascoltare discorsi del genere.”
Il sorriso di Thor sembra farsi più sicuro, mentre alza le sopracciglia con fare esplicito “È un modo molto sottile per chiedermi di uscire?”
Loki decide di non arrossire per principio e risponde con una plateale rotazione degli occhi “Era un modo gentile per dirti che devo chiudere tra cinque minuti.”
“Oh. Giusto. Scusami, non mi ero reso conto dell’ora.”
“Non è un problema. Come ho detto, hai ancora cinque minuti.”
Loki torna ad appoggiare i gomiti sul vetro e dopo un attimo Thor lo imita, le labbra ancora piegate in un sorriso leggero.
“Lo sai, nessuno aveva mai fatto qualcosa del genere per me.”
“Nessuno aveva mai cercato di rallegrati con un mucchio di rane e tartarughe? Mi chiedo come mai.”
Riesce a farlo ridere veramente alla fine e a quanto pare quello è il momento giusto per le pupe per uscire dalla loro crisalide, perché sono decisamente farfalle quelle che improvvisamente gli si agitano nella pancia.
“Quindi posso ringraziarti per tutto questo offrendoti un caffè o no?” riprende la parola alla fine Thor, raddrizzandosi, la solita luce tornata ad illuminargli lo sguardo.
 “… cioccolata calda e ci sto.”
Il sorriso con cui Thor risponde potrebbe probabilmente competere con il sole stesso.
 
 
 
 
Diventa una specie di routine, un appuntamento-non-appuntamento. Thor continuava a venire le sue tre volte a settimana, spesso aspettandolo dopo l’ora di chiusura per chiacchierare di tutto e di nulla, mentre il giovedì alle lor chiacchierate si aggiungeva un’uscita al bar, un cinema o semplicemente stavano sulle panchine all’esterno, mentre le giornate si allungavano ed ogni volta che le loro ginocchia anche solo si sfioravano le farfalle nello stomaco di Loki davano di matto.
 
 
 
 
È Darcy che lo avverte del suo arrivo, con un enorme numero di messaggi in un fisicamente troppo breve intervallo di tempo perché sia possibile.
“Brutta giornata?”
È un altro giovedì e Thor sto osservando lo stagno quando lo raggiunge, ma si volta con un sorriso gigante.
“L’esatto opposto veramente,” risponde.
“Sicuro?”
“Sì,” dice Thor con enfasi, mentre lui prendo posto al suo fianco, dando la schiena allo stagno ed appoggiandosi con i gomiti sul vetro, “O almeno spero.”
Quando il biondo non continua lui alza le sopracciglia e lo vede fare un profondo respiro.
“Vedi c’è questo ragazzo che è decisamente fantastico. Bello, simpatico, persino gentile, anche se lo nasconde sotto uno spesso strato di sarcasmo.”
“Ah davvero?”
“Decisamente. E sai, credo di aver finalmente trovato il coraggio di chiedergli un vero appuntamento. O chiedergli se tutte le nostre uscite precedenti valevano come appuntamenti. Tu cosa ne pensi?”
“Penso che dovresti decisamente chiedergli di uscire. Soprattutto perché sembra decisamente il tipo da scommettere con la cassiera se tutte quelle uscite erano davvero appuntamenti o meno. Fargli perdere quei cinque dollari non sarebbe un bell’inizio.”
“Oh, questo sì che sarebbe un peccato,” risponde Thor, raddrizzandosi così che i loro visi sono alla stessa altezza e fin troppo vicini, “vedi, io ho la politica di niente baci fino al terzo appuntamento.”
“… Ah. Questo potrebbe essere decisamente un problema.”
Loki fa forza con le mani contro il vetro per tenersi in equilibrio mentre Thor avvicina ancora di più i loro visi e finalmente lo bacia.
 
 
 
 
(“Laufeyson! Togli le mani da quel vetro o lo pulisci tu!” è l’urlo di Skurge, quando li scopre ancora lì dopo l’orario di chiusura, per poi andare a bersi il suo solito caffè prima d’iniziare il suo turno.
L’urlo di esaltazione di Darcy non appena le viene riferito la notizia non si fa attendere a lungo, seguito da un “Mi devi dieci dollari, Loki!”)

 
 

 
 
 
 
 
 
 











 
 
 
 
Note
Storia nata dopo che ho recuperato con mesi di ritardo Ragnarok e che ho finito ieri mattina alle quattro perché non sarei mai riuscita a dormire dopo Infinity War (mi serve qualcuno con cui parlarne).
Quindi sì, ho dormito tipo cinque ore negli ultimi due giorni e questo è il risultato che probabilmente non sarà l’ultimo. Diamine, non avevo realizzato quanto mi era mancato questo fandom.
Per quel che riguarda il lavoro nel rettilario è tutto tratto da esperienze personali (mai, mai mettere le dita a portata di morso di una tartaruga dal guscio molle, credete a me) e per quel che riguarda le continue farfalle hanno preso vita propria giuro.
È troppo tardi perché possa aver beccato tutti gli errori quindi sentitevi liberi di urlarmi contro, e grazie per aver letto.
 
roby_lia
  
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