Quando per un giorno non suona la sveglia e non chiama la redazione, ovviamente la tua coinquilina deve svegliarti per forza, urlando il tuo nome. O almeno, questo è quello che accade ogni venerdì a Maggie, quando gli squilli del cellulare o le questioni di Lisa vanificano il suo sacrosanto giorno di riposo. “Maggie, Maggie! Muoviti!” Uff… ecco che ricomincia, la sirena dell’ambulanza. “Arrivo Lisa!”

La ragazza entra in cucina, dove Lisa sta preparando la colazione; lei si gira, con una busta in mano: ”Coinquilina cara… questa qui è arrivata per te. Dai, leggila!”. Maggie si siede, apre la busta e ne estrae una lettera che, presa dalla curiosità, inizia subito a leggere:

“Carissima Maggie,
in questi giorni ho ripensato molto al nostro rapporto e, in seguito a un imprevisto che mi è capitato ieri sera al ristorante, ho capito di amarti davvero.
Non so perché vedere la cameriera rovesciarmi l’olio sulla camicia nuova mi abbia fatto pensare a te: forse perché è accaduto nel nostro bar, quello dove abbiamo trascorso dei fantastici momenti insieme, quello in cui, ogni volta che entro, penso a te. Io ti amo Maggie, te l’ho detto più volte e lo sai anche tu, sai che insieme stiamo troppo bene. Ti prego, vieni sotto la redazione alle sette, stasera: devo dirti una cosa molto importante.
Tuo,”

Maggie, sentendo un sospiro, si girò: Lisa aveva letto tutto. La ragazza mora, colta sul fatto, rovesciò la tazzina di caffè che teneva in mano; uno schizzo colpì il margine inferiore della lettera, quello con la firma, che divenne illeggibile. “Ma sì cara mia, stasera avrai una bella sorpresa ai piedi del palazzo. Chissà chi ti ha scritto, il signor Jim o il signor Don?”
“Lisa, sei sempre la solita!”