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Autore: Valethebest92    26/04/2018    1 recensioni
Lara non ha il coraggio di farsi avanti e confessare il proprio amore nei confronti del proprio compagno di classe Dario. Un'idea di Simona, la sua migliore amica, però, potrebbe aiutarla a sbloccare la situazione.. Oppure finire in modo catastrofico.
Comunque, adesso, come ho detto, lo sguardo di Simona non promette proprio nulla di buono..
-Un'idea?- Balbetto timidamente, non sono sicura di volerla sentire.
-Riguarda la festa di carnevale di Sergio- Precisa, entusiasta.
-Lo sospettavo..- borbotto sottovoce, anche se un pizzico di curiosità mi si accende dentro mentre afferro la bibita davanti a me e mi porto la cannuccia alla bocca.
-Dunque, avrei pensato ad un travestimento per te- inizia a spiegare, con un sacco di enfasi ed il volto illuminato dalla gioia- Da donna fatale, con tanto di mascherina-
A quelle parole, spalanco gli occhi, mentre il liquido mi va di traverso e devo tossire per espellerlo dai polmoni; una volta che si furono placati, potei replicare, sorpresa:
-Donna Fatale? E che travestimento è?-
-In pratica, ce lo inventiamo- dice, con tono come se fosse la cosa più ovvia del mondo- Nessuno deve sapere chi sei, capisci?
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Era un'assolata e tiepida giornata primaverile, così, visto che non avevamo voglia di sprecarla stando chiuse in casa a studiare, io e Simona, la mia amica del cuore, ci fermammo al Mac per mettere qualcosa sotto ai denti prima di andare a fare un pochino di shopping. All'improvviso, però, mentre eravamo sedute al tavolo a gustarci i nostri panini, ecco che lei salta su, gli occhi che le brillavano ed un'aria da cospiratrice.

-Ho un'idea!-

Sgrano gli occhi, mentre ho dei sudori freddi che mi percorrono il corpo: Aiuto! Quando fa così, c'è da mettersi le mani nei capelli. E' un'amica stupenda, intendiamoci; e si preoccupa per me, solo che a volte è un pochino invadente. Inoltre, ha un sacco di fantasia e le sue idee talvolta sono piuttosto strampalate, bisogna non prenderla troppo alla lettera. Ecco perchè anche stavolta mi preoccupo, chissà cos'avrà in mente!

Lei sa che da tempo sono pazzamente innamorata di Dario, un nostro compagno di classe, che però non mi fila proprio; è stato un sacco di mesi con Claudia, ma anche adesso che si sono lasciati, lui non guarda nessuna, tanto meno me che faccio salti mortali per farmi notare.

Nell'ordine: ho provato a cambiare pettinatura e look; ho cercato di parlargli come amica, discutendo di cinema, di cui è appassionatissimo; ho tentato di proporgli di studiare insieme matematica, materia nella quale io sono piuttosto ferrata, mentre lui è una frana totale.. Nulla, sembra che stiamo su un altro pianeta, invece che nello stesso anno. Cosa ci vorrà per smuoverlo?

Sergio ci ha invitato tutti quanti a casa sua per una super festa di Carnevale, ma anche se mi vestissi da Geisha, Dario non mi degnerebbe di uno sguardo. Perchè dovevo innamorarmi proprio di lui e non di Federico, il mio compagno di banco? E' tenero ed affettuoso, scommetto che è anche un pochino cotto di me; peccato che non m'interessi affatto, che disdetta!

Comunque, adesso, come ho detto, lo sguardo di Simona non promette proprio nulla di buono..

-Un'idea?- Balbetto timidamente, non sono sicura di volerla sentire.

-Riguarda la festa di carnevale di Sergio- Precisa, entusiasta.

-Lo sospettavo..- borbotto sottovoce, anche se un pizzico di curiosità mi si accende dentro mentre afferro la bibita davanti a me e mi porto la cannuccia alla bocca.

-Dunque, avrei pensato ad un travestimento per te- inizia a spiegare, con un sacco di enfasi ed il volto illuminato dalla gioia- Da donna fatale, con tanto di mascherina-

A quelle parole, spalanco gli occhi, mentre il liquido mi va di traverso e devo tossire per espellerlo dai polmoni; una volta che si furono placati, potei replicare, sorpresa:

-Donna Fatale? E che travestimento è?-

-In pratica, ce lo inventiamo- dice, con tono come se fosse la cosa più ovvia del mondo- Nessuno deve sapere chi sei, capisci? Tu ti presenti così, tanto c'è un sacco di gente, chi vuoi che ci faccia caso? Potresti anche essere un'infiltrata-

-Ehi, ma Sergio..- tento di ribattere, insicura, venendo fermata immediatamente dalla castana che mi rassicura, battendosi un pugno sul petto:

-Se fa storie, gli parlo io. Ma vedrai che non se ne accorgerà neppure-

-E poi?-

-E poi niente- prosegue l'esposizione, stavolta ammiccando leggermente ed in continuazione- Fai in modo di avvicinarti per caso a Dario, cambi voce, magari cercando di arrochirla un pochino, e gli parli piano, in tono suadente; dopodichè sparisci e riappari. Fai così un paio di volte ed alla fine vedrai che ti supplicherà di appartarti con lui. E se non lo farà, allora vuol dire che è proprio andato di testa-

-Mi sembra un'idea astrusa..- pigolo, facendomi piccola piccola sulla mia sedia, ma lei riprende, ignorando il mio inciso:

-E se non basta, puoi sempre sparire dopo il primo bacio, così gli resta il desiderio di dartene altri. Non è fantastico?-

A quel pensiero, mi sento il viso andare a fuoco e cerco di protestare, mulinando le braccia davanti a me:

-Ma dai, Simona! Io non mi ci vedo proprio nei panni di una donna fatale, scusa. Non sarei mai capace di imbastire una commedia del genere!-

-Lo so che non è facile, ma abbiamo un po' di tempo per questo, puoi prepararti per bene, non ti sembra?- mi fa notare, lievemente torva, come se non ammettesse discussioni.

-Non lo so, mi pare troppo folle..- mormoro, insicura, mordicchiandomi il labbro inferiore.

-Coraggio, non ci tieni a conquistarlo?- sbotta, battendo un pugno sul tavolo.

-Si che ci tengo, però..-

-Ed allora dai retta alla tua amica Simona, che ti da sempre i consigli migliori- conclude, sbuffando lievemente, gettandosi all'indietro ed appoggiandosi allo schienale della seggiola, imbronciata.

-Sembra proprio uno spot pubblicitario- le faccio notare, ridacchiando divertita, al che il malumore le si trasforma immediatamente in un sorriso e replica, battendosi il pugno al petto:

-Vero, eh? In effetti ho deciso che dopo la Maturità farò l'esperta di Marketing!-

Rido nervosamente, per poi rabbuiarmi: lei ci scherza, ma io sto male. E se Dario scopre questa specie di scherzo? O si infuria come una belva o mi prende in giro per il resto della mia vita; in entrambi i casi, sono rovinata, altro che Marketing! Però Simona insiste così tanto che che alla fine mi convince: in fondo siamo a Carnevale, ogni scherzo vale e via dicendo; al limite dirò che è stata solo una burla, non c'è nulla di male in questo; almeno, lo spero tanto..

Per farla breve, il giorno dopo, una volta terminata scuola, vado a casa sua e lei comincia a cercare qualcosa da farmi indossare, curiosando nel guardaroba di sua madre ed ammucchiando vestiti su vestiti sul letto, tutta roba che sua madre ha scartato perchè, ultimamente, è un po' ingrassata. Dopo mezz'ora di prove generali, finalmente riusciamo a trovare qualcosa che non mi stia troppo largo e stretto e specchiandomi nel vetro attaccato all'anta del mobile, mi dico che tutto sommato non stavo così male vestita da "Femme Fatale" , anche se in quel momento provavo un'enorme imbarazzo: abito lungo e sinuoso nero, senza maniche e con uno spacco laterale destro che mi lascia intravedere la coscia.  

La parte peggiore, nonchè problema, arrivò quando dovetti provare i tacchi: abituata come sono con le scarpe da ginnastica ed i mocassini, rischio di cadere parecchie volte e quando mi siedo sul letto, sospirando pesantemente, le mie caviglie urlano tutto il loro disprezzo nei miei confronti a causa delle continue storte.

-Ti conviene esercitarti un po' - mi consiglia Simona, con fare paterno, anche se riesco a leggergli una leggera sfumatura di ironia nella voce.

-Non ci penso neppure- replico, emettendo un lieve sbuffo per il fastidio, fulminando con lo sguardo le calzature- Anche perchè non ce la farò mai!- esclamo alla fine, decisa.

-Questo termine, "mai" , non deve esistere nel tuo vocabolario- mi rimprovera severa la mia amica del cuore- Pensa solo intensamente: "Devo conquistare Dario, devo conquistare Dario" ... Okay?-

-E va bene. Sembri un martello pneumatico, però!- la presi in giro, ridendo, dandole una leggera spintarella; lei stette al gioco e mi imitò, ritrovandoci a ridere nel giro di pochi secondi come due oche; purtroppo, l'ansia bussò alle porte del mio cervello troppo presto, ritrovandomi a sospirare , guardando fuori dalla finestra, leggermente malinconica, chiedendole:

-Secondo te potrà funzionare questo piano? E se poi Dario neanche viene alla festa? Avrei fatto tutto questo per niente..-

-Smettila!- mi rimbrotta di nuovo, stizzita- Vedrai che Dario verrà ed andrà tutto alla grande. Poi ricordati di venire a ringraziarmi, eh? Mi raccomando- grazie a quella battutina, l'atmosfera si alleggerisce ed io, rincuorata da quel discorso di incoraggiamento, sorrido e la ringrazio.

Alla fine, dopo un sacco di ore e tentativi su quella specie di trampoli passate un po' a casa sua ed un po' nella mia, rubando di nascosto i tacchi di mia madre, imparo a camminare su quella specie di trampoli, giusto in tempo per la serata della festa! Così mi ritrovo a casa della mia migliore amica nel primo pomeriggio, dando il via ai preparativi: indosso nuovamente il costume, Simona mi acconcia i capelli grazie all'uso della piastra, rendendomeli ricci ed ondulati, coprendomi una parte di viso, trucco lieve di ombretto scuro sulle palpebre con l'aggiunta di eyeliner per tracciarne la parte superiore, un bel po' di rossetto rosso sulle labbra (-meglio abbondare, non si sa mai- dice lei, anche se non ne sono sicurissima) che divennero delle ciliegie , profumo alla lavanda sottratto segretamente dalla collezione della mamma, che non appena me lo mise sul collo starnutii un pochino. Ed ecco, rimirandomi ancora una volta allo specchio e quasi non riconoscendomi, ero pronta per il mio "scherzo" !

Sono tesa più che mai quando scoccano le diciannove e mezza, orario in cui avevamo convenuto, dopo varie discussioni, a presentarci alla festa di Sergio: temevo che qualcuno potesse riconoscermi, quindo non avrei saputo che fare in quel caso! Ad accompagnarci in auto fu il padre di Simona; fui parecchio sollevata che durante  il viaggio non fece domande strane riguardo il mio look, ciò mi aiutò molto anche a rilassarmi e partecipare alla conversazione tra di loro.

Questo almeno finchè non arrivammo a destinazione, la gigantesca villa del nostro amico a due piani che svettava su tutte le altre, soprattutto per il baccano che proveniva dall'interno a causa della musica pop a tutto volume.

Mi bloccai quasi sull'uscio, dopo aver percorso il viottolo, presa dal panico, un'idea nella testa che mi diceva che forse facevo ancora in tempo a lasciar perdere tutto e svignarmela.. Troppo tardi: grazie ad una lieve spinta ed un sorriso sul volto di incoraggiamento, la mia amica del cuore mi invitò ad entrare, così feci un respiro profondo per rilassarmi, indossai la mascherina che mi rendeva praticamente irriconoscibile ed entrai.

L'enorme salone, quasi al buio se non fosse stato per le luci psichedeliche e strobosferiche proiettate qua e là sopra alla gente che ballava o si era messa in disparte a chiacchierare. Sono angosciata e mi guardo intorno, i nervi tesi per paura che qualcuno mi noti e riconosca, ma per fortuna ciò non accade; anzi: i maschietti della mia classe mi guardano ammirati ed ammaliati, bisbigliando tra di loro:

-Ehi, ma chi è quella?- e mi viene improvvisamente un sacco da ridere, però mi devo trattenere, altrimenti potrebbero scoprirmi.

Ad un certo punto individuo Dario, che sta parlando con una nostra compagna accanto al tavolo del buffet, il cui nome è Ilenia, e decido di fare la mia mossa: così mi avvicino, il cuore che inizia a martellare più velocemente, tanto che quando finisce di chiacchierare e si gira di scatto, mi urta.

-Oh, scusa..- borbotta, probabilmente mortificato.

-Non importa- rispondo, con la voce roca e ben impostata, come mi ha insegnato Simona, sorridendo. Mi osserva con interesse per alcuni attimi, poi
finalmente mi domanda, perplesso:

-Ci.. Ci conosciamo?-

-Non credo proprio-

-Come ti chiami?-

-Annemarie. E tu?-

-Dario-

Sta per dirmi qualcosa, ma gli sfuggo con una scusa qualunque, lasciandolo di sasso, proprio come mi ha suggerito la mia amica; se non altro, ho suscitato il suo interesse ed a quanto pare ho fatto centro!

Il gioco continua ancora: qualche battuta, alcune frasi per conoscerci meglio, e poi di nuovo via con una scusa ed un sorriso.

Poco dopo, Simona mi si avvicina, è vestita da Pierrot e sta benissimo, chiedendomi, curiosa:

-Allora, come stanno andando le cose?-

-Bene, pare- le rispondo, incerta- Non faccio altro che sfuggirgli-

-Benissimo, vai avanti così!- mi incoraggia, per poi rituffarsi nella mischia di gente che balla; ma dopo la sesta fuga, ecco che Dario comincia a seccarsi, interrogandomi sul perchè continuassi a scappare ed a che gioco stessi giocando. Sembra arrabbiato ed ora non so più come fare, mi sa tanto che mi son cacciata in un vicolo cieco, altro che scherzo ben riuscito!

"Forse dovrei andarmene- penso, triste- Tanto non ho combinato un bel niente. Simona mi ha dato tutti gli assi in mano per conquistarlo, ma non ce l'ho fatta. Probabilmente sono io ad essere un'imbranata totale"

Mi avvio verso la porta, mesta, apparentemente senza che nessuno badi a me, quando ad un tratto mi sento afferrare per un braccio; mi volto, vedendo che si tratta di Nicolò, che mi fissa, perplesso, per poi chiedermi, scoppiando a ridere:

-Ma tu non sei Lara?-

Spalanco gli occhi, incominciando a tremare leggermente ed avvertendo il cuore accelerare i battiti: accidenti, mi ha riconosciuta! Ma come diavolo avrà fatto? Scuoto la testa, troppo impaurita per poter proferire una sola parola e dopo un attimo di smarrimento mi lascia, borbottando dispiaciuto e scuotendo la testa, senza tuttavia il sorriso abbandonare il suo viso:

-Scusa, ti avevo scambiata per una ragazza della mia classe- lasciandomi poi sola.

Tiro un lungo sospiro di sollievo, come se fossi tornata a respirare dopo parecchio tempo: c'era mancato veramente poco! Indisturbata, riesco finalmente ad uscire, venendo accarezzata da una leggera brezza notturna che inspirai a fondo.

Solo dopo mi venne in mente un nuovo inconveniente: come faccio a tornare a casa, adesso? Mi voltai verso la villa, pensando di poter chiedere aiuto a Simona per farmi venir a prendere da suo padre, ma non volevo rovinare la festa anche a lei; in più, l'avevo vista in compagnia del suo ragazzo, Valerio, quindi non avevo il coraggio di "scollarla" da lui.

Insomma, questo scherzo da "Femme Fatale" non era riuscito affatto ed ora ho solo una gran voglia di piangere, sentendomi le lacrime che pungevano ai lati degli occhi, minacciando di rovinare il trucco.

Sospiro, stavolta amaramente, una seconda volta, rassegnata all'idea di dovermela fare tutto a piedi lungo la via deserta e di notte, quando mi sento chiamare col mio nome da Fatalona.

-Annemarie! Annemarie!- Mi volto e quasi ci resto secca, sbarrando gli occhi ed avvertendo il muscolo involontario fare una mezza capriola: non ci potevo credere, Dario stava correndo verso di me! Sto per rispondergli con la mia voce super sexy, però lui mi precede, il volto che si apre in un ghigno soddisfatto:

-O forse dovrei chiamarti col tuo vero nome.. Lara?-

A quelle parole, mi sento mancare, le gambe che si trasformano in gelatina, avvertendomi che non mi avrebbero più retto: ecco, adesso sono proprio fritta.

-Ma.. Come hai fatto a..?- domando, più che altro biascico, per qualche ragione mi manca l'aria che non arriva più ai polmoni.

-Semplice!- mi schernisce lui, ridacchiando, divertito- Eri l'unica della classe a mancare all'appello, e sapevo che non avresti potuto disertare alla festa. Annemarie inoltre aveva qualcosa di familiare che non ero riuscito a spiegare finchè non ho sentito Nicolò chiamarti per nome-

-Uffa, lo sapevo che era uno scherzo idiota..- bofonchio, sbuffando lievemente e calciando l'aria, come una bambina imbronciata; lui ci resta di sasso per un attimo, dopodichè mi chiede, spaesato:

-Volevi fare uno scherzo? E perchè proprio a me?-

A questo punto non so che mi è preso, ma d'impulso decido di vuotare il sacco, come se non riuscissi più a tener dentro quelle parole che agognavo di dirgli ma che ero troppo vile o timida per riuscirci.

-Non era proprio uno scherzo, Dario; il fatto è che mi piaci da un sacco di tempo, ma non sapevo come fare a risvegliare la tua attenzione, dopo averci provato a scuola in tutti i modi. Così Simona mi ha suggerito questa cosa un po' folle..-

Dopo un'attimo di confusione, ecco che mi risponde, in volto un'espressione indecifrabile.

-Capisco.. Tutto troppo complicato. Sarebbe stato sufficiente farmelo comprendere in modo più semplice, magari con un sorriso di incoraggiamento in più-

-Eh..?- domando, senza capire che cosa stesse dicendo.

-Lara, Lara.. Possibile che tu non lo capisca?- prosegue, misterioso ma con una vena di divertimento nella voce, scuotendo la testa; cerco di mantenere la calma, non mi piace granchè che faccia così e gli dico:

-Capire.. Che cosa?-

-Che anche tu mi piaci; tu, non Annemarie. Chiaro?-

Sgrano gli occhi, mentre sento le guance andare a fuoco ed il cuore battere all'impazzata: si stava dichiarando..?

-Tu dici di averci provato in tutti i modi- prosegue, lo vedo arrossire lievemente a sua volta, mentre sorride e si gratta la nuca con la mano destra, imbarazzato- Ma a me tu parevi così lontana, irraggiungibile; quando mi parlavi, mi sembravi sempre distaccata , freddissima, mai un sorriso. Ed invece, forse, eri solo intimidita..-

-Oh, Dario! Ci siamo sbagliati tutti e due!- grido, al culmine della gioia per quella confessione, lui asserisce con un lieve cenno della testa e prima che io possa gioire, mi tappa la bocca con un bacio, il mio primo. All'inizio sono sorpresa, ma poi mi lascio trasportare, cingendogli il collo con entrambe le braccia ed alzando la gamba destra, al settimo cielo: finalmente ce l'avevo fatta, avevo conquistato Dario.

Eh, si, dovrò proprio ringraziare Simona di tutto cuore; non adesso, però: ho altro da fare..

Angolino Autore:

Mi mancava davvero scrivere qualcosa in questo sito, e qual buon modo per far ritorno se non con una storia in collaborazione con mia sorella? Ogni tanto se le sogna di notte questo genere di cose (da irrimediabile romanticona qual'è!) e mi ha proposto di fare questa storia. Speriamo vi possa piacere e ci scusiamo in anticipo per eventuali errori di battitura e/o cambi di soggetto. A presto ^^
Valethebest92
   

      
   
 
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