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Autore: Mari Lace    27/04/2018    10 recensioni
[One-shot è un parolone: con 625 parole, è una flash finita male, diciamo.]
A soli ventuno anni Moana era l’eroina del villaggio. Inarrivabile.
Tu l’hai invitata lo stesso a ballare l’Haka, senza una vera speranza; l’hai colta di sorpresa.
Ben poca, però, paragonata allo stupore che hai provato nel sentirla accettare. Ti ha sorriso.
È iniziata così, tra voi due.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Moana Waialiki/Vaiana, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maia (coraggioso/a)





A soli ventun anni Moana era l’eroina del villaggio. Inarrivabile.

Tu l’hai invitata lo stesso a ballare l’Haka, senza una vera speranza; l’hai colta di sorpresa.

Ben poca, però, paragonata allo stupore che hai provato nel sentirla accettare. Ti ha sorriso.

È iniziata così, tra voi due.

 

«Io e Maui…?» ripete, ridendo. «Non c’è niente tra noi, se non profonda amicizia. Mi ha insegnato molto, riportare il cuore a Te Fiti ha richiesto gioco di squadra. Ma lui resta un semidio: viviamo in mondi diversi», ti spiega. Quasi non l’ascolti, tuttavia; ti perdi nel suo sguardo sognante, affoghi nelle sue iridi color cioccolata.

Eppure ti premeva, quella risposta: hai finalmente trovato il coraggio di chiederle di lui, spinto dalle chiacchiere delle giovani di Motunui, e ora ti distrai!

«Tama, mi stai ascoltando?»

La sua espressione cambia, il suo tono è preoccupato. Torni in te.

«Sì» è tutto ciò che riesci a dire, imbarazzato. «Perdonami», aggiungi dopo alcuni secondi.

Lei sorride di nuovo, radiosa. «Non importa», ti rassicura. «Ti sei rasserenato? Perché mi hai chiesto di Maui?» indaga curiosa.

Arrossisci, bramando improvvisamente d’obliarti. «Marama e Ruiha… parlavano del fascino di un semidio… non lo so», mormori. «Non ha importanza».

«Ne ha, invece» ti contraddice lei. Non sembra arrabbiata. «Se ti preoccupi di qualcuno che non vedo da mesi, vuol dire che non ti ho dedicato abbastanza tempo… o che ho fallito nel mostrarti quanto tengo a te» afferma. Avvicina il volto al tuo, fissandoti negli occhi. Non distogliere lo sguardo ti richiede uno sforzo non indifferente.

«Non è colpa tua!» riesci a protestare. Ti dai dello sciocco per aver ascoltato quelle voci infondate.

Lei si allontana e raggiunge la riva. «Ho sempre amato il mare», dice cambiando discorso.

Sorridi di fronte all’ingenuità di quell’affermazione. «Lo so», asserisci. Tutta Motunui lo sa bene.

La raggiungi e ti pieghi sulle ginocchia, iniziando a passare le dita tra la rena.

«Ti piace così tanto che sei partita nonostante tuo padre fosse contrario», inizi. «Non riesco a immaginare cosa devi aver provato… Sola nell’oceano».

Lei si siede accanto a te, lo sguardo fisso sulle onde. «Non ero sola; non lo sono mai stata», dice.

«Con me c’erano mia nonna, l’oceano… quello sciocco di un pollo». L’ultima parte è semi-soffocata da una risata.

L’osservi stupito. «Quindi non hai avuto paura? Neanche per un attimo?»

Distoglie lo sguardo dall’informe massa d’acqua e lo posa su di te. Ha un’espressione che non sei in grado di decifrare.

«Certo che ho avuto paura», ti risponde con spontaneità. «C’è stato un momento, in particolare, in cui ho pensato di non farcela. Che l’oceano avesse sbagliato a scegliermi».

Sentendo ciò, scatti. «Non avrebbe potuto scegliere meglio!» esclami accalorandoti.

Il suo sorriso ti ringrazia. Ammutolisci. «Chissà», commenta. «Sai, Tama, non è sbagliato aver paura. Basta che non ci fermi».

Resti silenzioso per un po’, riflettendo su queste parole.

«È proprio vero!» esclami infine. «Se non avessi superato la mia paura, non ti avrei mai invitato quella sera… e ora non saremmo qui». Hai espresso i tuoi pensieri a voce alta, quasi senza rendertene conto. Appena realizzi vai a fuoco; «Ho detto una sciocchezza», ti schermisci.

«Non è una sciocchezza… è vero, serve coraggio per aprirci con chi ci piace».

Qualcosa nel suo tono ti coglie di sorpresa. Ti volti verso di lei con una tacita domanda.

Non ricambia il tuo sguardo. «Chiudi gli occhi», dice.

Senza sapere cosa attenderti, ubbidisci.

Avverti il suo profumo prima ancora delle sue labbra, ora premute contro le tue. Per una volta, smetti di pensare e ricambi con fervore il bacio.

Restate così pochi attimi, ma ti sembra che non finisca mai.

«Perché?», sussurri incantato quando vi separate. Come l’hai meritato, ti chiedi?

La tua matai alza le spalle. «Ho avuto coraggio».










NdA

Buongiorno!

piccolo glossario maori:
Haka: danza tradizionale
matai: capa del villaggio
Il titolo, Maia, significa coraggioso/a, come riportato anche sopra.

Esordisco in questo fandom con un'idea che mi ronza in testa già da un po'.

So che molti shippano Moana con Maui ma io non li ho mai visti in senso romantico. Così sono nati Tama e questa fanfic.

Grazie a chi legge e soprattutto a chi recensisce; scrivo e pubblico per migliorare, e leggere i vostri pareri è il modo migliore per farlo.

Alla prossima ^^

Mari

  
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