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Autore: red67    29/04/2018    0 recensioni
questa è la storia di un giovane ragazzo di appena 18 anni, il suo nome è John Clarke. Un ragazo rimasto orfano alla tenera età di 10 anni con un carattere asociale ma dotato di un buon senso di umorismo.
ormai stufo di non fare niente d'estate decide di trovarsi un lavoro alla Golden family pizzeria un locale per bambini con quattro humantronic, sono 3 ragazze e un ragazzo: golden bonnie, golden freddy, golden chico e una volpe bionda di nome golden foxy. è convinto che sia un lavoro facile... povero illuso!
mi auguro vi piaccia quqsta mia prima fanfiction dedicata a five nights at freddy's
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il silenzio nell'aria è tangibile, questa notizia mi ha letteralmente lasciato senza fiato, per un paio di secondi nè io nè Michele abbiamo proferito parola ( Sembra quasi che il mondo stesso intorno a noi si sia fermato ). A rombere questo silenzio sono io, pallido e tremante in voce come chi sa di essere colpevole del male fatto ad una delle persone più care che ha al mondo, << Dove l'hanno portata? >> la mia voce è tremante e piena di paura, tutta la rabbia e l'orgoglio di aver dato una sonotra batosta a persone che mi hanno tormentato troppo allungo... è sparita, al suo posto ora c'è solo rimorso e paura. << L'hanno portata all'ospedale centrale... ma non so se ti lascieranno entrare... >> rispose Michele triste... ma prima che finisse la frase io stavo già correndo con tutte le mie forze.... << Resisti Sarah... Ti prego... >>. Non ricordo di aver mai corso tanto in vita mia e mai cosi velocemente, le gambe si muovevano da sole, fino alla vista dell'ospedale.... a vedere quell'edificio enorme di un bianco sporco circondato da un parcheggio ampio e sempre pieno, con finestre opache e sporche che non fanno altro che aumentare la malinconia generale del posto. Varcato la reception e dopo aver scoperto dove si trovava la stanza in cui hanno stipato Sarah sono andato li camminando, volevo correre.... ma a stento potevo muovermi. Arrivato d'innanzi la stanza di Sarah, l'amica più cara che ho al mondo, colei che mi ha insegnato ad essere più sicuro e che al mondo esistono anche persone buone e con cui posso andare d'accordo, sempre piena di vita... e anche quella volta in cui la trovai in lacrime dopo essere stata rifiutata e umiliata da qualcuno che amava, non ha mai smesso di pensare a me o alla sua famiglia... cosi lontana in America. Quel giorno IO sono stato li a consolarla, a darle una spalla su cui piangere e ad asciugare le lacrime che macchiavano il suo angelico viso.... glielo dovevo... per tutto l'affetto che mi ha dato.... è una sorella per me.... ma io non glielo mai detto, mi vergognavo di dire a qualcuno che le mie vere emozioni per paura, non volevo soffrire.... perciò preferivo la solitudine. Mentre sono davanti questa porta blu a pensare a tuuto ciò che potevo dire o fare... ma non ho fatto, arriva un dottore. Era un uomo anziano, alto, dai capelli bianchi per l'eta e con uno sguardo privo di emozioni, persone come lui sono abituate a vedere la morte ogni giorno... a volte un vecchio arrivato alla fine dei suoi giorni, altre volte un ragazzo che per una rissa, magari iniziata per una stupidata in cui si è ritrovato in mezzo, e che è andata troppo oltre, o magari una bambina che voleva solo giocare a palla... ma non una macchina non l'ha vista. In definita un uomo che ormai non prova più nulla verso pazienti che sa.... non rivedrà mai più. << Sei un familiare della signorina Beauvines? >> mi nchiese il dottore con la sua voce profonda con una calma innaturale, << No... sono un suo amico >> risposi io con voce lieve, << Allora mi spiace ma non posso farti entrare, sono le regole >> alle parole del dottore diventai ancora più pallido, per qualche istante il tempo sembrò fermarsi... in questo ospedale pieno di vita, con un continuo via vai di persone e tanto rumore... il suono cessò. mentre il dottore se ne andava io presi tutto il coraggio che avevo e gli dissi << La colpa di tutto questo è mia... se fossi arrivato prima, invece di perdere tempo... non sarebbe venuta a cercarmi e non srebbe successo nulla. >> mentre, a stento, tento di trattenere le lacrime il dottore prese la parola... nei suoi occhi per la prima volta da cui ha parlato con me... si vedevano delle emozioni... in particolare compassione << Per oggi... posso fare uno strappo alla regola.... vai e non dirlo a nessuno. >>, << Grazie >> questa è l'unica parola che riesco a dire mentre mi copro gli occhi per non far vedere le lacrime. Entrato nella stanza vedo davanti a me Sarah... pallida e con lo sguardo distratto, senza dire nulla mi avvicino a lei e mi siedo in una sedia di fianco al suo letto << Dove eri finito John... mi sei mancato >> disse lei con una vocina lieve e malinconica << Ho... ceduto alle provocazioni di Tommaso... l'ho affrontato e gliele ho suonate una volta e per tutte >> dissi io con lo sguardo basso << Che ti sei fatto? Stai bene? >> mi rispose Sarah con una voce leggera e preoccupata << Sarah... ti prego basta... è colpa mia se sei cosi... e ti preoccupi per un graffietto su di me... mi dispiace cosi... >> prima che finisca la frase lei mi prende la mano e dice << Non darti colpe che non hai... non potevi saperlo... Sono successe cose che non volevamo... ma adesso sei qui... e mi basta questo... Ormai per me sei come un secondo fratellino. >>, a queste parole crollo e la abbraccio << Non lasciarmi... sorellona. Anche io ti voglio bene... Perdonami... Non lasciarmi. Non voglio essere più solo >> dissi io in lacrime << Non sarai solo... finchè mi ricorderai io sarò nel tuo cuore e li non potrò mai morire.... nè nel tuo cuore ne in quello di mio zio e in quello del mio fratellino più piccolo... E fidati... un giorno troverai qualcuno che ti ama e ti vuole bene. Grazie di esserci stato >> queste furono le ultime parole di Sarah... la mia sorellona... seguite da un lungo bip provocato dall'encefalogramma ormai piatto.... il suo viso è pieno di lacrime... ma sono mie. Gli chiudo gli occhi e le do un bacio sulla fronte e mentre rimango a singhiozzare e piangere sento una mano sulla mia spalla... è mio nonno che mi accompagna a casa << Grazie Francesco... >> disse mio nonno al dottore prima di andare, << Di niente vecchio amico... ho solo saldato un vecchio debito >>. passano i mesi e le settimane, i giorni e le ore, e se li conti anche i minuti... Dopo il suo funerale, in cui ho conosciuto lo zio terry di cui tanto mi aveva parlato, quasi quanto di suo fratello... che non è potuto scendere dal suo posto per le lacrime... non voleva farsi vedere da altri in quel momento... non ho potuto neanche potuto vderelo in faccia... non si è mai tolto le mani dal suo volto... almno fino a quando non sono rimasti solo lui e lo zio. Ormai sono un reietto da quando ho massacrato Tommaso e quei due decerebrati... tutti mi temono, peggio di come temevano lo stesso Tommaso, non sono mai stato cosi solo. Mio nonno mi disse che dovevo cambiare aria... per il mio bene.. ormai potevo badare a me stesso, mi diete un biglietto di sola andata per l'America... mi ero quasi scordato di essere americano, potevo tornare a casa mia... mi avrebbero mantenuto fino a quando non avessi trovato un lavoro... decisi di partire e di tornare a Boston, dove avevo vissuto con i miei genitori. << John... nipote nostro adorato ... ci piange il cuore a lasciarti andare, ma hai bisogno di cambiare aria... saremo sempre con te e non esitare a chiamere se hai bisogno di qualcosa... sarai nei nostri cuori >> mentre sono in aereo continuo a rileggere queste poche righe cosi piene di significato per me. << ANGOLO DELL'AUTORE >> E rieccomi, in ritardo, ma eccomi. so bene che la serietà di questo capitolo stona con il resto della storia... ma volevo mettermi alla prova e vedere se riuscivo a creare qualcosa di più serio... ma sta a voi giudcare il mio lavoro. Tranquilli la demenza della storia riprenderà prestoanche se potrebbe esserci una parte horror\ thriller. Chi era il fratello di sarah? E cosa è successo a Terry per diventare david al 100%? John riuscirà a tornare dalla sua famiglia? Lo scoprirete prima o poi. Un'abbraccio RED
   
 
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