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Autore: Fisico92    29/04/2018    2 recensioni
Il ritrovamento di un oggetto di creazione aliena nell’orbita terrestre mette in agitazione i governi mondiali. Una equipe di scienziati cerca di gettare luce sul mistero di questa apparizione. Cosa è veramente quella cosa e sopratutto perché ci è stata mandata?
Genere: Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte 1 - Cosa è?


“Signori, vorrei che questo incontro fosse breve, ma il più esaustivo possibile. Sono stato ragguagliato solo parzialmente su alcuni dettagli quindi vorrei che partiste dal presupposto che io sia all’oscuro di tutto e che quindi non tralasciaste alcun particolare che ritenete importante. Prima di cominciare vorrei fugare quello che so essere il dubbio di tutti in questo posto. Non intendiamo, almeno per ora, divulgare al pubblico questa notizia, motivo per cui rimarrete tutti vincolati alla massima segretezza. Questa è senza alcun dubbio la più grande scoperta del genere umano, e se gestita male e senza la necessaria avvedutezza potrebbe portare a nefaste conseguenze.” Il generale Tallman non aveva perso tempo e aveva cominciato a parlare appena dopo essere entrato nella sala dove si sarebbe dovuto tenere il briefing, ancor prima di sedersi. Tirò indietro lievemente la larga poltrona, vi ci affondò dentro, ma prima di ricominciare a parlare volle essere certo che quanto aveva detto fosse chiaro a tutti: “qualcuno ha qualcosa da obbiettare?” chiese perentoriamente a tutte le persone nella sala.

 

Il dottor Sneider, l’astrofisico, annuì timorosamente con la testa. Il dottor Lee, il chimico, si limitò a restare impassibile. La biologa, la dottoressa Sokolova, pareva, col suo solito fare da bastian contrario, voler rispondere al generale ma anche lei non disse nulla.
 
Ricevuto il tacito assenso da tutti i presenti, Tallman riprese. “Bene, dottor Sneider, può riassumere tutto quello che sappiamo sul ritrovamento dell’oggetto.”
 
“Con piacere, signore. L’oggetto in questione è stato recuperato a circa trentamila chilometri dalla terra. Con ogni probabilità è entrato nel sistema solare su una traiettoria molto inclinata rispetto alle orbite planetarie ed è giunto in orbita al nostro pianeta dopo una fionda gravitazionale con Giove.”
“Una manovra voluta?” chiese il generale, intuendo già la risposta
“È altamente improbabile che l’oggetto in questione fosse casualmente su una traiettoria del genere, con ogni probabilità è stato programmato per seguirla.”
 
“Programmato?”
“Esatto, qualcuno lo ha mandato qui.” Ad intervenire era stata la Sokolova, spazientita per quanto i due i ci stessero impiegando ad arrivare al nocciolo della questione. Il generale la ignorò e tornò a rivolgersi a Sneider.
“Da chi? Dove?”
“Non ne abbiamo idea ovviamente signore, con ogni probabilità, vista la sua traiettoria, l’oggetto non è partito da nessun sistema stellare nel raggio di tremila parsec dal nostro, più di questo non possiamo dire.”
 
“C’è da temere qualcosa nell’oggetto in se? O per il futuro”
“Ma per favore…” commentò sarcasticamente la Sokolova
 
Tallman fece finta ancora una volta di non sentirla: “Dottor Lee, cosa ha da dire lei?”
L’uomo, il più avanti con l’età nella stanza, volle schiarirsi la voce per bene prima di cominciare a parlare. “L’oggetto consisteva in un ellissoide con l’asse più lungo di centoventicinque centimetri circa. La composizione esatta del materiale ci è ancora ignota, sembra si tratti di una lega di Alluminio, Bario, Zinco e Platino.”
 


Parte 2 – Chi è? 


“Veniamo alla parte più interessante.”
“Forzando l’apertura dell’oggetto è stato trovato al suo interno quello che sembra a tutti gli effetti un organismo biologico.”

“Che forma ha?”
“Sembra un incrocio tra un polpo e un trilobite, signore” intervenne la Sokolova
“Come?”
“Un trilobite signore, sa uno dei primi animali passati dalla vita acquatica a quella terrestre, somiglia a…”
“Dottoressa! Non stavo chiedendo a lei, sentirò presto cosa ha da dire. Dottor Lee continui pure”
“Si, signore. Al di là della forma la cosa più notevole è la composizione del, ecco, dell’essere, è a base di carbonio”
“Sensazionale per voi scienziati suppongo, non molto per me. Ditemi, se era composto di carbonio allora è stato possibile utilizzare la datazione al carbonio-14 per stimarne l’età?”
“Purtroppo non è così semplice signore. Qui sulla terra il carbonio-14 è prodotto dalla reazione tra i raggi cosmici e l’azoto presente nell’atmosfera, questo ne determina la sua frazione su questo pianeta. Ora, non possiamo sapere se, sul pianeta di origine dell’alieno il carbonio-14 venga prodotto dallo stesso processo o da qualcos’altro. Anche ammettendo che il processo sia il medesimo non possiamo ugualmente sapere quanto siano intense le radiazioni della stella di quel pianeta o quanto azoto e quanto carbonio vi siano presenti. In altre parole la datazione al carbonio-14 è totalmente inutilizzabile”
“Quindi non possiamo datarlo.”

“Tuttavia…” fece Sneider introducendosi nel discorso
“Tuttavia?”
“Ecco signore. Anche senza poterlo datare è comunque possibile, attraverso l’orbita che ha seguito, ricostruire un minimo tempo di viaggio.”
“E questo tempo sarebbe?”
“Novecentomila anni circa, signore”
“Novecentomila anni?”
“Si, è una stima per difetto signore, più realisticamente dovremmo parlare di almeno una decina di milioni di anni, forse molto di più. Ma ecco, certamente non meno di novecentomila.”
“Accidenti…” fece Tallman, lasciandosi scappare un sincero commento sulla cosa.
“Credo che questo basterebbe, signore, a scongiurare gli eventuali e inutili isterismi della gente su una ‘invasione aliena’”
“Come detto, dottoressa Sokolova” prese Tallman accigliato “la cosa non ci deve riguardare, giacché non è ancora stato deciso di rendere pubblica la vicenda. E visto che è così tanto desiderosa di parlare, bene, è il suo turno, parliamo approfonditamente dell’alieno!”

“Bene signore” fece la dottoressa, visibilmente meno adirata ora che poteva finalmente parlare “le ho già detto della sua forma. È già stato detto anche che la sua chimica è a base di carbonio, ma non finisce qui. Le analisi sulla sua struttura interna che abbiamo condotto hanno rivelato la presenza di quelli che sembrano essere una specie di organi e forse, ma non ne siamo sicuri, un sistema circolatorio. La cosà più interessante però è che l’essere è dotato di un simil sistema nervoso, non sappiamo bene ancora cosa lo compone ma ha un notevole numero di connessioni, confrontabili con le nostre…”
“Vuol forse dire che potrebbe essere intelligente?”
“Beh signore, potrebbe esserlo stato sì.”
“Beh, per calcolare con precisione una traiettoria che lo ha portato fin qui da decine di migliaia di anni luce”, fece Sneider per dar voce ai suoi pensieri, “doveva certo avere conoscenze superiori alla nostre.”
“Questo non mi rassicura affatto, siamo sicuri che l’alieno sia, ecco, non più vivo?”
“Ma… si signore, siamo certi, avendo viaggiato per milioni di anni” fece la Sokolova all’inattesa domanda.
“E siamo sicuri che presto non ne arriveranno molti altri?”
“Per fare cosa? Conquistare la terra… ma mi faccia… signore tutto ciò è ridicolo e senza senso”
“Dottoressa, moderi il linguaggio! Bisogna sempre pensare alle evenienze peggiori.”
“Le ripeto quello che le ho detto. Parlando scientificamente, chiaro si intende, la sua ipotesi è senza senso.”
 


Parte 3 - Perché è qui? 


“Bene, visto che crede di sapere tutto dottoressa, risponda lei a una domanda. Il dottor Sneider dice che la traiettoria dell’oggetto che ha portato qui l’alieno era stata programmata, lei concorda?”
“Certo, è praticamente impossibile che seguisse una rotta tanto fortunata da farlo finire nell’orbita terrestre casualmente.”
“Bene” fece Tallman soddisfatto “allora mi dica, visto che siamo tutti concordi sul fatto che il suo obbiettivo fosse realmente arrivare qui, cosa è venuto a fare?”
 
La Sokolova non aveva una risposta, ma non ebbe nemmeno tempo per pensarci, una forte bussata risuonò sulla porta chiusa della stanza. Il generale, seccato per l’interruzione, si volse verso di questa e in maniera riluttante invitò chi stesse bussando ad entrare.
Una donna con camice addosso e una pila di fogli nelle mani entrò di corsa, senza nemmeno chiudersi dietro la porta. “Devo subito riferirvi una cosa!” fece esagitata, senza badare a chi vi fosse nella stanza
“Scusi, lei è?” chiese Tallman visibilmente irritato
La donna, indecisa se dire quello che era venuta a dire o rispondere alla domanda non aprì bocca.
“È la dottoressa Annette Stevenson signore, la genetista del team di studio” intervenne la Sokolova a rompere il silenzio. “Annette, prendi un bel respiro e dicci con calma quello che devi dirci.”
 
“Ecco, va bene, andrò con ordine. Insieme al team di microbiologi abbiamo svolto un analisi più approfondita dell’essere. L’essere sembra presentare una specie di struttura cellulare, non troppo dissimile dalla nostra. Dopo l’analisi preliminare ci siamo concentrati sull’analisi cellulare. Le cellule dell’essere, similmente a quelle presenti qui sulla terra, erano dotate di una specie di nucleo. All’interno di questo abbiamo trovato una informazione genetica ben codificata.”
“Vuol dire, dottoressa, che anche quell’essere era dotato di DNA?” chiese Tallman, credendo di aver capito il punto
“Si signore, un DNA composto anch’esso, come il nostro, da basi azotate”
“Molti, prima di questo ritrovamento, fantasticavano di forme di vita totalmente inconcepibili per noi qui sulla terra” fece Sneider, intervenendo nel discorso, “ma a quanto pare dobbiamo concludere che la vita può organizzarsi solo in alcuni modi. Questo essere ha una chimica basata sul carbonio, come la nostra, ha un sistema nervoso con qualche similitudine con il nostro, ma soprattutto, a quanto ci dice la dottoressa, è composto da cellule, a loro volta dotate di nucleo, nel quale sono codificate, come per gli esseri qui sulla terra, le informazioni genetiche. Questo dovrebbe anche farci presumere che quell’essere fosse, in qualche modo, capace di riprodursi. Tutto questo è molto interessante.”
“Non è solo questo dottore” fece la Stevenson, desiderosa di poter ricominciare a parlare
“In che senso”
“Quello che voglio dire è che: sarebbe bello concludere che la formazione della vita ha dinamiche simili dovunque avvenga, che ci sia una specie di set di requisiti da soddisfare perché un essere possa essere definito vivo. Ma qui la storia è molto diversa, c’è molto di più!”
“Arrivi al punto” fece spazientito Tallman
“Ecco, tutti gli esseri viventi sulla terra hanno degli antenati comuni, le prime cellule che vivevano nel brodo primordiale di questo pianeta miliardi di anni fa, motivo per cui, mappando i dna di una qualsiasi specie vivente su questo pianeta è possibile trovare delle sequenze genetiche in comune o simili, rimaste da quegli antichi antenati comuni.”
“Si va bene, e con questo dottoressa?”
“L’essere che abbiamo ritrovato dentro la strana ellissoide. L’essere di cui abbiamo studiato cellule, nuclei e sequenza genetica, beh, quell’essere, proveniente da chissà quante migliaia di anni luce di distanza, ha quelle stesse sequenze geniche in comune con tutti gli esseri di questo pianeta!”
“Cosa, tutte in comune?”
“Si, quasi tutte. La probabilità che questo possa succedere, cioè che una vita su un altro pianeta sviluppi casualmente queste sequenze è astronomica, è praticamente impossibile.”
 
“Cosa sta cercando di dirmi dottoressa?”
“È chiaro, quell’essere ha avuto origine qui, come tutte le altre specie viventi di questo pianeta!”
“Cosa? No, impossibile!” fece Tallman scioccato
“Cosa vuole sostenere dottoressa?” fece Sneider, per la prima volta infastidito “che una razza si sia evoluta a tal punto sulla terra tanto da lasciarla e compiere un viaggio di milioni di anni per colonizzare chissà quale punto sperduto del cosmo? È assurdo”
“Io so per certo solo quali sono i risultati dei miei esperimenti dottore” fece la Stevenson pacificamente “ma i risultati non mentono”
“Siete sicuri di poter escludere che sia una casualità?” fece Tallman per cercare di riprendere in mano il discorso
 
“Siete tutti fuori strada!” fece la dottoressa Sokolova balzando in piedi, come colta da un’improvvisa epifania
“Ci illumini lei dottoressa, visto che crede di aver capito tutto” fece Tallman sarcasticamente
“Non capite? Non riuscite a capirlo? Una razza intelligente che si sia sviluppata su questo pianeta? Centinaia di milioni di anni fa? Avrebbe sicuramente lasciato delle tracce, una civiltà intelligente produce molte cose nella sua storia, noi ne siamo la prova. Non avrebbe senso, ne avremmo sicuramente trovato qualche testimonianza”
“Ma i dati…” fece timidamente la Stevenson
“I dati dicono che noi e quell’essere abbiamo un antenato in comune. Ma non siamo tutti originari di questo pianeta, siamo tutti originari del suo!”
“Cosa, sta farneticando dottoressa?” fece Tallman non capendo.
“Panspermia” suggerì Sneider, comprendendo il ragionamento della collega.

“Esatto” fece la Sokolova senza fermarsi “Esatto". Pensateci, una razza intelligente spunta su un pianeta, raggiunge un punto di sviluppo tecnologico tale da avere i mezzi per inviare degli oggetti lontanissimo, facendogli compiere viaggi di centinaia di milioni di anni. Magari al contempo questa civiltà acquisisce i mezzi anche per studiare e mappare regioni della galassia distantissime, così si fa un’idea dei pianeti potenzialmente abitabili in queste presenti. Dopo di ché decide di far sviluppare la vita su questi pianeti e invia degli organismi unicellulari ibernati su questi mondi, gli unici in grado di poter tornare in vita una volta giunti a destinazione. Questi, sviluppandosi ed evolvendosi, danno poi in un certo senso alla luce i loro discendenti.”
“Assurdo…” fece Sneider spalancando la bocca, sempre più convinto dall’ipotesi.
“Si, ma perché?” fece Tallman ancora frastornato.
Ma la dottoressa non ammetteva interruzioni. “Perché? Il perché non è importante in questo momento! Non so, si credevano onnipotenti? Magari si erano resi conto, studiando milioni di pianeti, che la vita era una cosa così improbabile che una volta formatasi meritava di essere diffusa. Non saprei, è irrilevante. Quello che conta è che questa è l’unica ipotesi plausibile, per quanto assurda.”
 
“Si ma, come spiega l’essere che abbiamo ritrovato?”
“Posso solo azzardare e fare ipotesi. Ma forse, passati miliardi di anni, reputavano probabile, o quantomeno possibile, che su questo pianeta si fosse sviluppata una forma di vita intelligente, e così ci hanno, volontariamente, inviato quell’essere. D'altronde l’oggetto ha fatto una fionda gravitazionale su Giove dopo un viaggio di svariati milioni di anni solo per giungere qui, è chiaro che fosse su una traiettoria prestabilita, che qualcuno volesse farlo arrivare da noi. E badate bene, non farlo arrivare sulla terra, ma in orbità, cosicché solo una eventuale razza intelligente presente sul pianeta avrebbe potuto recuperarlo. Si, sono portata a pensare che quello che ci è arrivato è una sorta di regalo proprio per noi!”
“Si, ma perché?” chiese ancora Tallman
“Seguendo il ragionamento…” la Sokolova, già in piedi si mosse per recuperare, al centro del tavolo, una delle foto dell’alieno posate li prima da Snieder “lo hanno fatto perché sapessimo, finalmente, chi sono i nostri progenitori.” Dopo aver guardato con attenzione la foto la girò verso il resto dei presenti “Mi sembra uno scambio equo dopotutto, noi ora abbiamo capito quali sono le nostre origini e loro hanno, in un certo senso, conosciuto la loro progenie.”



Nota: Sto provando a cimentarmi su queste short a tema fantascienza. Spero che la storia vi piaccia, in ogni caso ci terrei a ricevere un commento o un'impressione da parte vostra, per quanto breve (anche le critiche costruttive sono molto ben accette ;) ) .
   
 
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