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Autore: MagiaOscura    30/04/2018    6 recensioni
In questa mia storia analizzo più epoche. Parto dagli ultimi mesi di vita di James e Lily Potter per poi toccare l'anno di presidenza di Piton fino ad arrivare alla nuova generazione: un vero e proprio Ciclo. Spero che questa mia idea sarà di vostro gradimento.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lily Evans, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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“Sentiamo, com'è questo Severus Piton?” 

“Mio Signore, se permettete sono contraria, è un mezzosangue” 

Bellatrix Black in Lestrange era a suo modo di dire la seguace più fedele di Lord Voldemort e non perdeva occasione per esprimere un suo parere. 

Anche Lord Voldemort la teneva in considerazione e nella sua gerarchia spiccava tra i servi preferiti insieme a Rodolphus e Rabastan Lestrange, Lucius Malfoy e Evan Rosier.

“Tengo molto in considerazione il tuo parere, Bellatrix, ma Lucius mi parla bene di questo ragazzo, sembra essere un eccellente conoscitore di veleni e pozioni” disse la voce fredda di Voldemort.

“Lucius è sciocco, mio Signore – disse Bellatrix infastidita a Voldemort, pur rimanendo inginocchiata al suo cospetto senza guardarlo in faccia – di quello non ci possiamo fidare…so che desiderava una sanguemarcio” 

“Bellatrix…sono tutti umani, anche tu lo sei…” 

“Io desidero soltanto servirvi e rendervi orgoglioso di me” disse Bellatrix interrompendo Voldemort.

“Sono lusingato dalla tua dedizione ma a nessuno permetto di interrompermi…dovrò punirti. Conoscerò il ragazzo e se riterrò opportuno accettarlo, dovrai anche eseguire missioni per conto mio insieme a lui. Mi dispiace doverti punire Bellatrix, ma tutti mi devono rispetto, anche tu” 

“Accetterò il vostro castigo con piacere, Sire”

“Mi faciliterai le cose…Crucio” 

Bellatrix Lestrange cadde a terra, urlando e contorcendosi in preda a fortissimi spasmi in tutto il corpo e ciò andò avanti per circa cinque minuti, fino a quando Voldemort non decise di interrompere la tortura.

“Che ti serva da lezione, Bellatrix” 

“Non vi darò più motivo per punirmi, mio Signore”

Qualche ora più tardi Voldemort, con Bellatrix Lestrange alla sua destra e Rodolphus e Rabastan Lestrange alla sinistra.

“Manca Evan…come mai?” chiese la voce fredda di Voldemort.

“Rosier sta facendo la caccia ai babbani, mio Signore” rispose Rodolphus Lestrange.

“Gli avevo detto di tenersi libero perché desideravo sentire il suo parere su questo Piton…è stato un suo compagno di scuola…dovrò punirlo” 

Bellatrix Lestrange aprì la bocca, ma quando gli occhi rossi di Voldemort incrociarono il suo sguardo la donna tacque, memore della punizione ancora fresca di Voldemort. 

Circa un'ora dopo arrivò Lucius Malfoy, che si inginocchiò al cospetto di Voldemort.

“Mio Signore…Piton è qua” 

“Benissimo Lucius, sono molto ansioso di conoscere questo ragazzo di cui mi parli tanto bene…ha già il Marchio?” chiese la solita fredda voce di Voldemort.

“Si mio Signore, gliel’ho fatto quando era al sesto anno ad Hogwarts, non ha emesso nemmeno un lamento.”

“Bene, molto bene Lucius, fallo venire” 

Lucius Malfoy sparì per qualche minuto. Bellatrix Lestrange, suo cognato e suo marito non osarono parlare e tra i presenti ci fu un silenzio inquietante, come se non ci fosse nessun essere vivente.

Circa 10 minuti dopo Lucius Malfoy ricomparve con un giovane mago coi capelli neri carbone così come i suoi occhi. 

L'espressione del ragazzo non tradiva nessuna emozione, né paura ma nemmeno gioia, come se non gliene importasse di essere presente lì.

“Mio Signore, vi presento Severus Piton” 

Voldemort squadrò il viso di Piton, come se cercasse di leggergli nella mente ma dopo qualche secondo allontanò i suoi occhi rossi dal viso del ragazzo.

“Non ti inginocchi? I miei servi sono abituati a inginocchiarsi ogni volta che arrivano al mio cospetto…Lucius non te l’ha detto?”

“Mio Signore, perdonatelo, è emozionato ed è alle prime armi…Severus, inginocchiati” disse Lucius Malfoy impaurito al ragazzo, che dopo averlo guardato, si inginocchiò profondamente.

“Sono così magnanimo dal tenere conto del fatto che è la prima volta che sei qui…diversamente ti avrei punito” disse con tono asciutto Voldemort, mentre Piton si rialzò.

“Bene Severus…la preoccupazione di Bellatrix è che sei mezzosangue, confermi di esserlo?” 

“Si” 

“Si, mio Signore” intervenne acida Bellatrix Lestrange che rivolse a Piton uno sguardo pieno di disgusto.

“Grazie Bellatrix, Severus deve imparare. Le prossime volte però non sarò così benevolo…come vuoi rimediare a questo, Severus?” chiese Voldemort con la sua voce fredda che non trasmetteva alcuna emozione né di rabbia né di felicità.

“Non è possibile rimediare mio Signore…lui rimarrà mezzosangue” intervenne per l’ennesima volta Bellatrix Lestrange, generando questa volta in Voldemort uno sguardo di disapprovazione.

“Anche io lo ero e ho saputo rimediare a questo inconveniente Bellatrix…sto ancora aspettando che tu rimedi al fatto che tua sorella si sia accoppiata con un nato babbano – disse Voldemort rivolto alla strega, che subito perse il suo portamento fiero – la tua famiglia deve sapere che non basta cancellare i nomi dall’ albero genealogico per restare puri” 

Bellatrix Lestrange divenne rossa per la rabbia mentre Lucius Malfoy non riuscì a trattenere un sorriso, che subito svanì quando Voldemort si girò di nuovo verso di lui e Piton.

“Perdona Bellatrix, è una serva tanto leale quanto impertinente…allora stavo dicendo, come vuoi rimediare a questo equivoco, Severus?” chiese Voldemort a Piton, guardandolo in viso con un sorriso quasi paterno.

“Come mi ordinerete voi…mio…mio Signore” disse Piton 

“Hai visto Bellatrix? Il ragazzo è sveglio e impara subito…non è tonto come pensi” 

Voldemort disse queste parole con tono ironico, col chiaro intento di umiliare Bellatrix Lestrange. La donna per la rabbia si conficcò le unghie nel palmo di entrambe le mani fino a farle sanguinare, ma non disse nulla.

“Bene Severus, dimostri voglia di partecipare…come già detto, purtroppo io ero mezzosangue e ho dovuto purificarmi uccidendo quel babbano di Tom Riddle insieme ai miei nonnini – disse Voldemort con profondo disprezzo – vorrei che tu come… chiamiamolo esame di ammissione...uccida tuo padre” disse Voldemort come se stesse chiedendo a Piton di portare un lungo rotolo di pergamena.

Lucius Malfoy si lasciò scappare un leggero tic nervoso alla bocca, ma Severus Piton rimase impassibile.

“Sarà fatto, mio Signore” disse il ragazzo dai capelli neri, unti.

“Molto bene, molto bene – disse Voldemort soddisfatto – Lucius, ti incarico di controllare che il compito venga eseguito” 

“Si mio Signore” rispose Lucius Malfoy.

“Mio Signore, permettetemi di seguirli, permettetemi di rimediare ai miei sbagli” disse Bellatrix Lestrange buttandosi in ginocchio disperata a Voldemort, che nemmeno la guardò.

“No Bellatrix, Lucius si è assunto la piena responsabilità di Severus…nel caso dovesse sbagliare sarà punito. Tu potresti impedire a Severus di proposito di adempiere al suo primo incarico per farlo screditare davanti a me”

“Mio Signore…vi prego…”

Bellatrix Lestrange stava per avere una crisi di nervi ma Voldemort le puntò la bacchetta contro.

“Crucio”

Bellatrix Lestrange cadde a terra tra gli sguardi terrorizzati di Rodolphus e Rabastan Lestrange. Anche Lucius Malfoy tradì la paura. Solo Piton rimase a guardare la scena impassibile.

“Potete andare e ricordate, non tollero errori…spiegalo al nostro amico, Lucius” disse con tono asciutto Voldemort ai due ragazzi, che si smaterializzarono subito dopo essere stati congedati.

“Bellatrix, saresti così gentile dal chiamare Barthemius? Già che ci sei anche Evan Rosier” disse Voldemort alla donna, ancora a terra dopo la tortura del Mago Oscuro.

“S…s…si…m…mio Signore” disse Bellatrix, ansimando per i dolori, mentre i fratelli Lestrange cercarono di aiutare la donna a rialzarsi, che in tutta risposta li spinse via.

   
 
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