04.30.2018 - Monday

17:03

La è quiete, se non per il suono del ventilatore puntato sugli abiti umidi, che inonda così la stanza di un fresco profumo.

Se ne sta seduta sul letto, accanto a lui, e fissa il vuoto: Che strana giornata, una di quelle caratterizzate da quella strana sensazione che ti preme, non sa bene come descriverla, e questo la fa impazzire, il non poter descrivere le cose, abituata ad avere sempre una risposta per tutto, trovarsi nell’oblio è come una paralisi.

Il cuore batte come se aggrappato vi fosse un macigno, che rende ogni sistole un vero e proprio colpo, intanto le immagini del passato sferragliano davanti agli occhi, le osserva analiticamente, fino all’ultimo dettaglio e quasi in maniera ossessiva, cercando in quel passato una risposta per il presente.

Il suo solito grande errore, cercare risposte nel passato, ancorarsi a qualcosa che ormai non c’è più per rimanere fissi sempre nella stessa situazione. Eppure lei lo sa, che tutto questo è sbagliato, e nonostante ciò continua a guardarsi alle spalle come se già non avesse analizzato tutto come una macchina. Che stupida, è cosciente della sua situazione, dice a tutti di averla accettata, ma è evidente che ancora non ha compreso come affrontarla, quella sua vita concentrica, fatta di lune piene e di nero totale senza nemmeno un’eclissi, in fondo lei sa cosa sta accadendo in lei, perché continua ancora con tanta ostilità a dar corda a quel circolo vizioso di inutili pensieri?

I pensieri, che dolce condanna la mente umana, complessa ed intricata ti fa porre domande sulla vita e sul mondo, che quando succede invidi l’istinto animale e la pace del non sapere.

Tant’è che continua ad insultare gli stupidi, lei. Li disprezza amaramente, quelle persone che guardano al mondo con semplicità come se non ci fosse nulla da scoprire in esso, quelli che percorrono la loro routine quotidiana senza il minimo sforzo, che non cercano niente di più. La quiete, dolce pace negli occhi degli ignoranti. 

La sua mente è intanto satura, sapete? Beh, forse non pensare a niente è difficile per chiunque, ma mentre in una persona “normale” la mole di pensieri in 1s è limitata, la sua è illimitata, è in grado di pensare a così tante cose nello stesso momento, che spesso se le scorda: Forse è questo il problema?

Pensa talmente tanto che quindi è cosciente delle dimenticanze, sarà per questo che poi ci ripensa 1000 e 1000 volte?

La luce nella stanza intanto si affievolisce e l’aria si fa più fresca, si è stesa accanto a lui e cerca di respirare coscientemente, il profumo di lui riesce a calmarla, anche se solo per un’istante, ma lei è grata di quella piccola unità di tempo dove è riuscita a tirare fuori quel potente sospiro.

Sarà inutile dirvi che subito dopo il suo stato torna esattamente quello di prima, le unità che si susseguono davanti ai suoi occhi, quelle piccole divisioni temporali che vanno a comporre quella grande collana di perle.

Eccola che si alza dal letto, in maniera maldestra e tremolante prende carta e penna dal tavolo accanto al letto,  fa cadere un gomitolo di lana che poggia sul bordo del letto, e lo osserva mentre il filo si distende sul pavimento.