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Autore: Farkas    30/04/2018    2 recensioni
Ambientata prima dell'ultima scena dell'episodio bonus "Addio", questa storia parla dei pensieri di Max, mentre lascia la registrazione a casa di Chloe.
Ecco a voi le riflessioni della piccola appassionata di fotografia, che sta tutto ciò che conosce dopo che la sua migliore amica ha perso un genitore.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Max Caulfield
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                                               ADDIO
 
 



Max salì le scale di casa Price sforzandosi di non pensare che poteva essere l’ultima volta che lo faceva.
“La vita è strana” si ritrovò a pensare la tredicenne. Fino a due settimane fa, il suo unico problema era decidere se mettere nel latte i cereali o i biscotti, ora invece stava per trasferirsi in un altro stato lasciandosi dietro tutto ciò che conosceva… compresa la sua migliore amica, che aveva appena perso suo padre.
Fosse stata una malattia a portarselo via forse Chloe e Joyce si sarebbero preparate all’idea e invece… era accaduto di colpo. Un attimo prima William Price era allegro e pieno di vita come sempre, un attimo dopo era morto. Perlomeno non doveva aver sofferto, ma era una magra consolazione.
A Max pareva ancora un incubo: c’erano momenti in cui semplicemente le sembrava impossibile che William se ne fosse andato per sempre.
Quell’uomo era come il faro che si vedeva da quasi ogni parte della città, faceva parte di quasi tutta la sua vita. Lo vedeva ogni giorno da anni. Le bastava chiudere gli occhi per ritrovarselo in poltrona a leggere, o in giardino a grigliare hamburger.
E ora non c’era più. Era sparito come una foglia portata via dal vento.
Se si sentiva così lei, la ragazza non voleva nemmeno immaginarsi cosa stesse passando Chloe, che oltretutto sapeva che lei si sarebbe trasferita a Seattle subito dopo le esequie. Aveva strepitato come mai in vita sua, per convincere i suoi genitori a rimanere qualche altro giorno, ma era stato come parlare al muro.
Max sapeva benissimo che anche se fosse rimasta ad Arcadia Bay tutta la vita, William non sarebbe certo resuscitato, ma almeno sarebbe stata al fianco di Chloe.
Ma davvero erano passati solo tre giorni, da quando avevano “riordinato”, ed erano partite alla riscoperta delle loro origini piratesche? Sembravano ricordi vecchi di anni!
Max non sapeva cosa aspettarsi. Non era mai stata a un funerale prima. Forse la scomparsa di William, sarebbe sembrata più reale, dopo la cerimonia.
La porta della stanza di Chloe cigolò nell’aprirsi. Grazie al cielo l’occupante era fuori, ad accogliere i parenti arrivati per il funerale. Fortunatamente Joyce le aveva dato le chiavi, quando le aveva detto cosa voleva fare.
Lo specchio le rese l’immagine di una ragazzina dagli occhi arrossati, e l’aria triste con indosso un abito nero e grigio.
Max non aveva mai amato molto lo shopping, ma mai lo aveva odiato come il giorno precedente, in cui era andata a comprare quel vestito, che si augurava di non dover indossare mai più.
I ricordi dell’infanzia sua e di Chloe erano ancora tutti lì, a sussurrare memorie che ormai sembravano appartenere a una vita precedente.
Max si sedette sul letto, che tante volte aveva condiviso con l’amica negli infiniti pigiama party, mentre brandelli d’infanzia le tornavano con prepotenza alla mente.
“Dovresti sciogliere più spesso i capelli: ti stanno bene”.
“E tu dovresti tagliarteli: ci metti una vita ad asciugarli”.
“Ma hai visto che roba?! I Power Rangers sorprendono sempre!-.
“Vero. Però non vuoi ammettere che la serie Dhino Thunder è meglio di Mystic Force”.
“Capitano Price imbarchiamo acqua!”.
“Preferiresti imbarcare Rum eh? Prendi il timone, vado a controllare l’entità del danno. Non possiamo fallire proprio ora che siamo così vicini al tesoro azteco”.
“Evviva siamo all’ultimo livello!”.
“Che ti dicevo? Non c’è mostro che possa impensierirci!”.
“Tranne tua madre! Che farebbe, se ci beccasse a giocare a quest’ora?”.
Una vita passata insieme… e ora tutto finiva, nel peggiore dei modi. Cosa l’attendeva a Seattle? Avrebbe rivisto Chloe?
Oltre alla tristezza per l’accaduto in lei c’era anche la paura per l’ignoto. Stava per abbandonare tutto ciò che conosceva, per andare a vivere in una grande città, lei che proveniva da un tranquillo paesotto. Si sarebbe sentita come un pesce fuor d’acqua ne era certa… e avrebbe avuto ogni giorno la consapevolezza di non esserci stata per la sua migliore amica, nel momento più difficile della sua vita .
Trovarsi in quel luogo tanto familiare di colpo le fu insopportabile. Lasciò la registrazione dove era certo che la destinataria la trovasse, e se ne andò quasi correndo.
-Addio- mormorò chiudendo la porta. Per un attimo Max si chiese a chi lo stesse dicendo di preciso: a Chloe? A William? Ad Arcadia Bay? Alla sua vita in generale?
A tutto ciò” si disse mogia la ragazza mentre s’incamminava verso il cimitero. “Addio a tutto ciò”.
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE

Ed eccomi al mio esordio in questa sezione (con una storia intitolata Addio. Ah l'ironia).
Ho adorato Life is Strange, e fin da quando ho iniziato a giocarlo ho desiderato scriverci qualcosa. Alla fine l’ispirazione è venuta, è questo è il risultato.
A voi lettori l’ardua sentenza!
Be' che altro posso dire? Non so mai che scrivere in quest'angolo. Forse che secondo alcuni lasciare recensioni fa bene all’anima? ;)
Ah, ci sono: grazie per aver letto fin qui, e spero che la storia vi sia piaciuta. Poi scherzi a parte, ogni commento è gradito.
  
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