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Autore: SerenitaDolce95    01/05/2018    0 recensioni
Sabrina Bosco ha 23 anni e vive a Torino. Dal principio sembra una ragazza come tante ma a differenza di altre lei sembra avere una marcia in più anche perché rispetta tutti, il suo unico svantaggio è aver paura del prelievo del sangue. In oltre non sopporta chi parla male dei gay e degli immigrati. Riguardo il suo rapporto con gli uomini ha sempre trovato quelli sbagliati solo con Fabio sembrava andare d'accordo ma poi si è rivelata una delusione anche la storia con lui.
Fin quando un giorno, Sabrina non entra in un bar e conosce Sergio Romanetto un uomo affascinante di trentasei anni che sta per essere eletto sindaco di Torino. La ragazza si affeziona immediatamente a lui ma ignora che sta per diventare sindaco fino al giorno in cui non scopre che lui ha vinto le elezioni. La ragazza si rende conto che non può innamorarsi di un sindaco che non è il tipo adatto a lei ma però tenta di provarci lo stesso a stare con lui. Ma deve ancora fare i conti con la sua famiglia seguace della destra mentre il sindaco che ama è di sinistra, per concludere tutto deve vedersela con un fidanzato geloso come Fabio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Otto
 
Quando finalmente rientrai a casa dovevo invitare una scusa con i miei per giustificare il fatto che stasera sarei uscita con Sergio ma penso che basterà semplicemente dire a loro che andavo a cena con Fabio così ci credevano subito e mi avrebbero lasciata uscire in pace.
  
Mentre mi mettevo a posto però mi tornò alla mente il fatto che i genitori di Sergio volevano conoscermi. Avevo come la sensazione che presentandomi a loro mi sarei fatta una grandissima figuraccia perché chissà che termini usavano quando parlavano tra di loro e soprattutto la loro casa doveva essere qualcosa di fenomenale purtroppo non posso sapere se mi sarei mai abituata a vivere in mezzo a persone così importanti.
  
La cosa che mi preoccupava di più non era tanto presentarsi a casa loro ma il fatto che sarei stata via una settimana intera. Mia cugina mi avrebbe scoperta e sarebbe andata a dire tutto a mia madre e alla sua. Cominciai a pensare che era una cosa essenziale scoprire come mai la mia cuginetta detestava il nostro sindaco in questo modo avrei capito un po’ perché questo comportamento nei suoi confronti.
  
Ora però non dovevo rovinarmi la serata e quindi era fondamentale lasciare da parte genitori, parenti, amici e i miei problemi con la vita. Questa sera volevo solo divertirmi e basta. Mi ero messa un vestito blu elegante e una collana a forma di cuore blu con brillantini argentati ovviamente mi ero messa i collant e delle scarpe nere eleganti perché blu non li avevo. Immaginavo già la faccia del sindaco quando mi avrebbe vista e sapevo che anche lui sarebbe stato molto elegante.
  
Pensai che avrei anche passato la notte con lui come tutte le altre volte che ci eravamo visti non penso che ci sia mai stata una notte che non avevo passato con lui nelle volte che ci siamo dati un appuntamento.
  
Poco prima di uscire però si intromise mia madre che mi guardò un po’ sospettosa e la capivo eccome visto che ero vestita anche troppo elegante.
  
« Che bella che sei figlia mia. Come mai sei vestita così elegante? » mi chiese lei.
  
« Stasera Fabio mi ha invitata a cena fuori. Vado a mangiare con lui » risposi in modo furbetto.
  
« Sicura? Non è che vai in giro con i tuoi amici musulmani o i tuoi amici africani? » mi chiese lei.
  
« Assolutamente no. Mi vedo con Fabio e basta! » conclusi io.
  
Che cosa centravano i miei amici africani in quel momento? Non andavo mica a divertirmi con loro perché se no mi vestivo come sempre ovvero maglietta e pantaloni. Come faceva mia madre a fare certe domande? Non lo capirò mai.
  
« Visto che esci con Fabio quando è qui digli di suonare al citofono così rispondo io e verifico che sia veramente lui quello con cui ti vedi » mi disse mia madre.
  
« Non c’è bisogno di fare tutto questo casino mamma! Ti chiedo solo di fidarti di tua figlia una buona volta » risposi io.
  
« Certo. Tu fammi vedere che è veramente Fabio quello con cui ti vedi e poi mi posso fidare di te » commentò mia madre.
  
Benissimo. Come avrei fatto ora a dimostrare che il tipo con cui mi vedevo era Fabio? Sinceramente non avevo niente da dimostrare, mia madre doveva imparare a fidarsi di me senza che io le dia delle dimostrazioni ogni volta. Per una botta di fortuna mia madre era andata in bagno e io me ne andai di casa con aria furbetta e soddisfatta. Grazie mamma per essere andata in bagno io vado a divertirmi. Impara a fidarti di me una buona volta che sarebbe anche ora.
  
Quando ero al pian terreno mi arrivò un messaggio da parte di mamma: signorina vedi di tornare subito a casa, guarda che chiamo tuo padre. Va bene chiamalo pure mio padre non ho mica paura di lui. Io devo andare a divertirmi con Sergio. Avvisai Sergio per messaggio di non scendere dalla macchina quando sarebbe arrivato sotto casa mia così mia madre nel caso avesse fatto la spia non avrebbe capito con chi ero uscita ma appena sarei rientrata domani mi avrebbe accusata che ero uscita con uno dei miei amici africani sicuramente.
  
Avevo come la sensazione però che Sergio sarebbe arrivato con una macchina blu. Tanto era notte e mia madre avrebbe fatto fatica a distinguere il nero dal blu, avrebbe visto una macchina nera secondo me. Solo che c’era un problema: Fabio non guidava e non aveva nemmeno la patente. Nessun problema al massimo avrei detto al mio ritorno che Fabio ha preso la patente anche se non era tanto valida come scusa. Non penso che qualcuno sia mai riuscito a prendere la patente in soli due mesi. Troverò qualcosa da dire comunque.
  
Come avevo già detto Sergio arrivò con l’auto blu e io ero sorpresa abbastanza. Ero salita molto contenta perché quando vedevo lui ero sempre felice ed era colpa sua se questo succedeva mi ricordo quanto era grigia la mia vita prima della sua entrata, prima di lui non stavo bene lo ammetto ma adesso sto un po’ meglio. L’unico problema era come fare a dire ai miei genitori che frequentavo il sindaco della mia città. Non riesco davvero a capire se sarei mai riuscita a fare andare d’accordo la mia famiglia con la sua ma poi io non penso che sia essenziale che vadano d’accordo non lo pensate anche voi? In ogni modo sapevo che per niente al monto avrei rinunciato a lui e i miei erano un ostacolo facilmente affrontabile.
  
Lui era sempre bellissimo e la prima cosa che facemmo fu quello di baciarci sulla bocca come tutte le altre volte, i nostri appuntamenti incominciavano sempre con un bacio ed era tutto tremendamente bello e meraviglioso.
  
« Sei veramente stupenda stasera » mi disse Sergio poco dopo.
  
« Grazie anche tu sei bellissimo » risposi io arrossendo.
  
« Non vedo l’ora di sedermi con te a cena, sarò il sindaco ma sono un mangione » mi spiegò divertito.
  
« Bene. Allora siamo sulla stessa barca sono mangiona anche io » commentai.
  
« Comunque ho voluto farti una sorpresa il locale di stasera sarà tutto a nostra disposizione siamo gli unici clienti della serata in poche parole una cena privata » mi spiegò lui.
  
« Wow! Sono molto sorpresa » risposi io.
  
« Immaginavo che avresti detto questo » commento lui.
  
« Non mi dire » continuai io.
  
Che bella sorpresina mi aveva fatto! Aveva fatto mettere a disposizione un intero locale solo per noi due ma cosa avevo fatto per meritarmi un uomo così fantastico? Non penso di aver mai fatto niente di particolare per meritarmi tutto questo e sinceramente non avrei mai pensato di innamorarmi perdutamente di un sindaco specialmente di quello della mia città. Quanto avrei voluto che i miei amici capissero una buona volta che io stavo insieme a lui era un peccato che pensassero che è tutta una mia fantasia visto che sognavo di sposare un uomo ricco. Il bello che neanche loro sanno che questa aspirazione di avere un marito ricco l’avevo abbandonata da tanto tempo. Non stavo mica con Sergio per una questione di denaro io ero innamorata veramente di lui. Lo amerei anche se in banca avesse solo un centesimo sul conto. Avevo però una grande paura che i miei presto mi avrebbero fatto pagare anche questa.
  
Quando finalmente eravamo arrivati nel locale io ero rimasta senza parole: avevo scelto proprio il vestito adatto che era abbinato molto alle pareti del locale che erano dello stesso blu turchese. La tovaglia del nostro tavolo era bianca, tovaglioli blu e bicchieri blu. Era veramente un posto stupendo e qualcuno aveva messo dei petali sulla nostra tavola. Tutto questo mi riempiva il cuore di felicità. Una volta che ci eravamo seduti a tavola, Sergio cominciò di nuovo a parlare.
  
« Sei contenta di stare qui con me stasera? » mi chiese sorridente.
  
« Molto » risposi io.
  
« Ti volevo dire che voglio provare a stare insieme a te, voglio una relazione con te ma che non si basa solo ad andare a letto insieme e magari un domani ci sposeremo. Prima però è essenziale che ti conosca anche la mia famiglia loro vogliono solo sapere che sono in buone mani e sono certo che resteranno molto contenti di sapere che sto con te. Presto se tu lo vorrai conoscerò anche la tua famiglia ma la conosco già mi sa » disse lui facendosi avanti.
   
« Sono molto contenta tesoro mio di questa decisione » risposi io.
  
« Ora però voglio essere sincero con te voglio parlarti del perché tua cugina Irina mi disprezza ma ti giuro che non è stata colpa mia. In passato sono stato insieme a lei ma ero troppo giovane avevo appena compiuto vent’anni da poco e tua cugina ne aveva solo diciotto a quel tempo. Stavamo insieme da poco tempo e la nostra relazione diciamo che era abbastanza complicata perché la famiglia di lei non voleva che mi frequentassi e la mia aveva paura che mi mettevo nei guai. Tutto questo fino a quando … » si bloccò di colpo lui.
  
« Fino a quando? Continua » dissi io.
  
« Fino a quel giorno in cui non venni a sapere che lei aspettava un bambino » disse lui.
  
Ora avevo capito tutto! Ecco il motivo per il quale mia cugina detestava il nostro sindaco. Immagino che questo bambino non è mai venuto al mondo perché se no mia cugina avrebbe anche un figlio a parte oltre le tue bambine di cui era mamma. In quel momento ero nei panni di mia cugina ma anche di Sergio, immagino perfettamente che a quel tempo non era pronto per fare il padre purtroppo è capitato anche a molte ragazze di diventare mamme prima del tempo ma alcune non lo sono diventate prendendo una decisione molto dura.
  
Visto che le cose stavano in questo modo mi domandavo come avrei fatto a mettere il cuore di mia cugina in pace e anche quello della mia famiglia se un giorno mi sarei presentata a loro con lui. La mia storia sembrava davvero molto complicata e non avevo idea di come sarei riuscita a mandarla avanti. C’era anche la questione Fabio che andava sistemata. Che dovevo fare? Ero un po’ confusa.
  
« Ho capito. Non c’è bisogno di dire altro » dissi io, alla fine del racconto della storia.
  
« Spero tu non sia arrabbiata con me. Non è stata colpa mia ma a quel tempo non potevo prendermi una responsabilità così grossa » disse lui.
  
« Ma scusami però: tu stai in una famiglia che economicamente sta alla perfezione, io penso che tu avresti potuto crescerlo bene quel bambino » commentai io.
  
« Certo, non metto in dubbio che avrei potuto benissimo ma ero ingenuo e troppo insicuro all’idea di fare il papà. Purtroppo, non serve tutto il denaro del mondo per essere felici. Quando non sei pronto a fare una cosa o ad essere qualcuno che non sei semplicemente non puoi. Credo poi che con la vita di un bambino non ci sia niente da scherzare quindi semplicemente penso di aver fatto la scelta giusta a quel tempo. Non ero pronto, era troppo presto » terminò lui, tenendomi la mano.
  
Aveva ragione: i figli sono una grossa responsabilità se non sei pronto a diventare genitore semplicemente non fare figli e non correre rischi quando vai con qualcuno. Mi domandavo che cosa avesse combinato mia cugina quel giorno per poi ritrovarsi incinta ma comincio a pensare che la colpa non sia sua ma di Sergio, purtroppo in questi casi la colpa risale sempre a gli uomini.
  
Forse avevo fatto bene io a non cadere dal primo uomo del reame credo che fare un po’ di selezione possa avermi fatto veramente bene. Sia ringraziata la mia lunghissima selezione. Almeno sapevo cosa era successo tra Sergio e mia cugina ed ero contenta di aver chiarito questo punto.
  
Ad un certo punto dalla cucina saltò fuori un uomo affascinante che doveva avere l’età di Sergio. Era alto poco meno di Sergio, fisico panciuto, occhi marroni, carnagione molto chiara e aveva uno strano neo sulla guancia destra e dei capelli biondi. Penso che fosse la prima volta che mi trovavo un uomo con i capelli biondi così vicino. Lui ci osservò qualche minuto.
  
« Ehi! Come va amico mio? » disse lui rivolgendosi a Sergio.
  
« Molto bene amico. Ti voglio presentare la mia quasi fidanzata » disse Sergio.
  
« Buonasera signorina, sono Ettore e sopporto Sergio dal tempo dell’asilo abbiamo frequentato le stesse scuole fino al liceo poi abbiamo preso strade diverse » mi disse lui.
  
« Molto onorata. Mi chiamo Sabrina Bosco » dissi io.
  
« Bosco? Sei parente per caso di Irina, una vecchia fiamma di Sergio? » mi chiese lui.
  
« Esatto. Irina è mia cugina » commentai io.
  
« Spero che vada tutto bene con te e Sergio che il vostro amore trionfi perché non sopporterei l’idea di rivedere il mio amico soffrire di nuovo per amore. Spero sia stata informata dei fatti signorina » mi disse Ettore serioso.
  
« Certo. Sono stata informata » risposi io.
  
« Puoi stare tranquillo amico mio. A breve la presenterò anche ai miei genitori » commentò Sergio.
  
« Ah! Dovete vedere suo padre che tipo » disse Ettore rivolgendosi a me.
  
« Va bene lo vedrò sicuramente » commentai io.
  
Io e Sergio salutammo Ettore che era tornato in cucina per assicurarsi che stesse andando tutto bene. Quella sera ci eravamo guardati tantissime volte negli occhi e io potevo dire che ero tanto innamorata che lui era tremendamente irresistibile. Mi ero innamorata e penso che era questa la cosa che contava ma per quanto ancora sarei riuscita a mantenere nascosta la mia storia con lui? Non facevo che chiedermi quanto ci avrebbe messo mia cugina per scoprire tutto questo e quando lo scoprirà, resterà molto delusa da me. Pensai che con questa cosa di andare a conoscere i genitori di lui, mia cugina ci avrebbe messo davvero poco tempo.
   
Una volta terminata la cena, lasciammo il locale e ci avviammo a casa di Sergio. Come nostro solito avevamo fatto l’amore per diverse ore e poi si, come tutte le volte mi addormentai.
 
 
 
   
 
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