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Autore: LDstories    02/05/2018    0 recensioni
Blaise: Abile nello studio e nella ricerca scientifica, il più riflessivo fra i compagni.
Thomas: Riconosciuto per le sue idee illuminanti, non frequenti e costanti, ma che riescono a risolvere problemi di cui talvolta nessun altro avrebbe soluzione.
Isacco: Non cononcordante spesso con Blaise, dotato di uguale abilità scientifica ma più improntato sulla praticità.
Ai tre "amici" viene data una missione, quella di proteggere una fantomatica principessa Leila. Ognuno per le sue diverse ragioni accetterà. Il loro equilibrio volubile però verrà ancor messo di più a repentaglio quando subentrerà dal nulla un personaggio femminile, Aliel.
La ragazza, si dimosterà un po' troppo convinta di sé e delle sue potenzialità, pur non avendone avuto all'apparenza meriti o ragioni, arriverà a stupirsi nel momento in cui vedrà Thomas e gli altri, riuscire e avere capacità di risolvere i livelli.
Alla fine, i tre personaggi maschili scopriranno un segreto... (...Mica tanto segreto.)
Scritta circa tre anni fa.
Genere: Comico, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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On: Credo che la differenza la faccia anche ciò che si vuole essere: c'è vuol esser cattivo, c'è chi vuol esser buono. Io voglio essere buona.

MISSION LEILA

"La nostra creatrice è appassionata di Star Wars."
"Oh, non sopravvalutarla così Blaise, magari le stai affibbiando più conoscenze di quante ne abbia nella realtà dei fatti." Ogni volta in cui la ragazza apriva bocca gli altri tre presenti si zittivano. Ma, a quel punto, per poter iniziare il gioco, qualcuno avrebbe dovuto rompere finalmente il ghiaccio coinvolgendola.
"Io non ho ancora capito perché tu conosci i nostri nomi e noi non il tuo. Come ti chiami, a tal proposito? E perché ti hanno inserita all'ultimo in questa missione? Insomma... non ci ritenevano all'altezza?" Chiese Isacco, con un accento di amarezza malamente contenuto nell'ultima domanda.
"Non credi che una mano in più possa servire? Io mi chiamo Alil e invece di perderci in queste inutili conversazioni prima o poi dovremmo firmare."
Nel tavolino color mogano infatti era presente un documento digitale breve e conciso. A caratteri cubitali c'era scritto "Missione: Leila" e poco più sotto la promessa di responsabilità che i ragazzi si assumevano di proteggerla. Forse era proprio questo che li limitava. Oltre al fatto che una presenza femminile apparsa all'ultimo destava sospetti, anche perché nel foglio le firme richieste erano tre.
Quella di Blaise, quella di Isacco e quella di Thomas. Quest' ultimo non aveva quasi proferito parola, vagava visibilmente preoccupato nel vuoto della camera priva di ornamenti.
Semi scrivania, foglio elettronico, quattro pennarelli ; di colore giallo, rosso, blu e nero ed un tendone di apparente cartastraccia, ma in realtà molto resistente, quello che come sospettavano si sarebbe aperto nel momento in cui avrebbero firmato. Le loro menti razionali erano più attente a pensare a quale dei pennarelli avesse aggiunto la giovane, prima che arrivasse non erano quattro, ma nessuno ricordava i colori originali.

Poi qualcosa finalmente si mosse. Era Isacco, che prese il pennarello blu e firmò impulsivamente a destra rispetto al suo nome scritto al computer.
"Figuriamoci. Mentre noi pensiamo attentamente al caso, lo strizzacervelli di dubbia effettiva intelligenza si mette a scrivere senza avvisare gli altri. Dammi quel pennarello idiota, che il blu doveva essere mio."
Seguì la sua mano che glielò strappo con poca grazia, facendo cadere per terra l'oggetto, si piegò per raccoglierlo e firmò anche lui.
La ragazza prese il foglio fra le mani e con il giallo firmò nel primo buco vuoto che trovò, dopo di che richiamò l'attenzione di Thomas.
"Thomas? Manchi solo tu." Andò in contro a lui col documento elettronico in mano e il pennarello rosso.
A testa bassa il ragazzo scarabocchiò il suo nome, restituendo, lo strumento alla ragazza.
Seguirono pochi secondi di attesa.
"Bene, non è successo nulla." Esclamò, senza esclamazione, Isacco sarcasticamente.
"Questo non serve per il gioco, non l'avete ancora capito? Dovete consegnarlo a chi vi ha assegnato la missione. Poi bruciatelo".
Lo sguardo stupito nei confronti della ragazza questa volta era più per la sua affermazione. Lei non disse più nulla, lo piegò e lo mise in tasca a Thomas.
Il quale ebbe uno scatto, ma si calmò subito dopo. "Ha ragione, non era fondamentale per iniziare, per fare quello, dobbiamo premere il tastino che c'è nell'angolo destro in fondo al tendone."
"Non l'avevo visto." Riconobbe Blaise, mentre Isacco congelò il tutto con un semplice: "E sia."
Ad attraversare lo stanzino sotto gli occhi infastiditi dei due ragazzi fu la giovane donna, che raggiunse così di nuovo Thomas e premette il bottone.

Un computer interattivo sbucò nella loro visuale pochi attimi dopo, non era cambiato il panorama, non erano finiti in un' altra stanza.
Lo scritto era semplice:


Videogioco vivo: Cigarettes Saga. || Mother Vs. Daughter
Livello 1: Rimasta senza sigarette, in piena notte, sono entrata furtivamente in camera dei miei, ove, chissà mai il perché, mia madre nasconde la borsa contenente le sue paglie. Dopo aver preso quelle merdine, sono uscita con corsetta ebete dalla stanza, nella convinzione di diventare invisibile e non udibile in quel modo.
Ho lasciato l'intera borsa sfacciatamente in cucina e la mattina dopo lei ne ha prese per compensare dal mio pacchetto nuovo.
Livello 2: La sera dopo stessa storia, ma avanzando di livello, anche a causa della borsa aperta e del pacchetto sporgente, sono riuscita a prendere quello senza trascinare anche la borsa, l'ho lasciato in cucina e giustamente mia madre ne ha ri-prese di mie per compensare.
Livello 3: Just-one-cigarette. Difficilissimo, considerando che la sua borsa è sempre stata ben custodita sotto al letto. Lo feci più che altro ormai per dimostrazione di coraggio...
No dai non scherziamo, avevo anche una voglia assurda e i "nicotino-dipendenti" son pericolosi, fumerebbero dei cazzo di fazzolettini quando rimangono a corto.
Ce la feci.
Quando la mattina dopo trovai una sigaretta in meno nel mio pacchetto nuovo mi complimentai sinceramente.
Glielo avrei detto io altrimenti, sia chiaro, però era difficile. In fondo era un gioco anche il suo, solo più incentrato su memoria e logica.
Livello 3extra: Ci avviciniamo al livello finale. Sigaretta presa nel pomeriggio mentre lei gironzola per casa.
Non se ne accorse, neanche dopo. O forse si, ma non disse nulla.
-Ha comunque infine lei stessa sbloccato l'ultimo livello, oltre a darmi un bonus:
Ieri mattina non c'era il mio pacchetto e me ne sono lamentata.
Lei è andato a prenderlo, facendomi intuire il giusto.
Senza bisogno di un "ripeti azione", dal solo rumore ho capito che i miei pacchetti per il giorno dopo erano custoditi nel comodino.
E così finì l'avventura, quel pacchetto (che sarebbe stato per oggi) era proprio accanto a me ieri sera, quindi non rimasi senza sigarette.
Ora attendo solo con ansia l'uscita del nuovo gioco:
Smettila di fumare, prima che ti ammazzi.... tua madre.
Nel frattempo mi accontento.

"Cosa diavolo...?" disse Isacco prima di scoppiare a ridere così come fece Blaise alcuni secondi dopo, si sforzarono di smettere nel momento in cui si resero conto di stare ridendo insieme.
La ragazza si allontanò, prima che i ragazzi potessero vederla vomitare, ma il suono era talmente acuto, che Isacco non riuscì a risparmiarsi.
"Così hanno deciso di aiutarci con una debole di stomaco, ottima idea."mentre Blaise le chiese: "Sei incinta?"
"Ma dai" rispose per lei Thomas scuotendo la testa e andando a vedere la sua situazione.
"Tutto bene?" le domandò. "Si tranquillo" disse lei, ripulendosi con un foglietto di un block notes che teneva in tasca.

"Questo è facile, lo devo solo programmare" "E' da programm..." si scontrarono in contemporanea Isacco e Blaise.
"Chi è che ci mise meno a elaborare la ricerca sulla decodifica dei sistemi..."
"Ma stai zitto! Che tu al massimo puoi usare i codici html e spiegare le operazioni basilari del sistema binario, perdente!"
Fra i due nacque una discussione intensa, su cui vinse Blaise, che riuscì a captare il linguaggio adatto per la buon riuscita. Era un nuovissimo codice Df, su cui Isacco non si era ancora informato adeguatamente.
Non gli diede comunque tregua per tutta la durata della programmazione.
"Sarà un videogame con immagine degne di paint. Questo sarebbe un livello? Dai, ora che ho capito come funziona posso pensarci io..."
"Ho finito!" Esclamò urlando Blaise pieno di soddisfazione, che rese Isacco di una tonalità facciale fra il viola e il rosso scuro.
"Comunque, vorrei farti notare che non si è aperto nessun nuovo... quel filo, cioè quei fili a cosa servono?"
Fece appena tempo a finire, che la ragazza si precipitò verso il posto, attaccando al suo avambraccio il filo nero.
"Bisogna giocarci." Disse con sguardo serio, prendendo in mano, il cursore nero che spuntava attaccato ad ad un altro filo collegato al precedente, a sua volta nero.
"Carina, mi dispiace, ma se parliamo di videogiochi io sono imbattibile."
La biondina lo guardò, poi guardò verso i fili di altro colore davanti ai suoi occhi, ma non gliene passò un altro.
"Ok, tu tieni il joystick."
"Quante vite ho Blaise?"
"Nei hai una." le rispose la ragazza.

CAPITOLO 2

“Come diavolo hai creato questi livelli, si può sapere? Sono totalmente irrealistici, ti sembra che un appartamento possa essere composto in questo modo?”
“Solo perché sei già a rischio al secondo livello non vuol dire che sia colpa mia!” esclamò Blaise, con goduria, esaltato per essere riuscito a mettere Isacco in difficoltà. Gli arrivò un calcio nell’intestino, a cui dopo aver tossito rispose verbalmente. “Alil, tu sei ancora qui quindi? Mi avevi allarmato un po’ prima, credevo ti proiettassi dentro in stile Matrix o Avatar con quel coso attaccato.”
“Stai zitto, non deconcentrarlo” gli disse fulminandolo la ragazza. “E smettila di guardare troppi film.”
“Sono al 3 bis ragazzi. Sono al tre bis.” Disse sudando Isacco. “Hai fatto un livello 3 più facile del secondo, renditene conto.”
“State zitti ragazzi adesso, dovrebbe arrivare il rumore.” Lo sguardo di Blaise si incupì: “Ragazzi, forse il rumore non l’ho creato.”
“Come no? Cosa stai dicendo? E dov’è il pacchetto finale? Oddio, guarda, la madre si sta svegliando.”
“Ragazzi calmi.” Gridò Isacco. “E’ tutto sotto controllo. Devo solo usare il bonus e il ripeti azione.”
Blaise si trattenne dal dire, per quella volta, che l’avrebbe immaginato.
Sullo schermo, l’omino d’Isacco vide una stellina spuntare in un livello che sopraggiunse all’improvviso.
Decise di non usare il ripeti azione.
“Come si salta?” domandò.
“Usa X.” Disse la giovane, prima che Blaise potesse affermare di non avere programmato nemmeno quello.
Il salto riuscì, ma il rumore si provocò per quello, la madre creata dall’ aspirante ricercatore in fretta e furia cominciò a stargli dietro.
“Corri, Isacco, per amor divino, corri” la ragazza era l’unica ad essere veramente in trance come il giocatore che stava incitando.
L’omino arrivò al pacchetto e a quel punto Isacco si prese un rischio, ci saltò sopra.
Il respiro di colei che gli era accanto si espanse in tutta la stanza.
Due secondi dopo si guardò e si toccò le mani come fosse la prima volta che lo facesse.
“Quindi ce l’hai fatta.” disse con lieve isteria. “Si Alil, ero pronto a scommettere che Blaise odiasse il fumo e più che conquistarlo, si ponesse come obbiettivo di distruggerlo.”
Lo sguardo di Isacco era fiero, quello di Blaise un po’ più basso. Quello di Thomas, posato, com’era stato in quei quaranta minuti, su un paio di occhi di ghiaccio.
Si sentì un rumore e lo schermo che stavano fissando cominciò a sollevarsi, ma risultava bloccato.
“Che stupida” disse la ragazza staccando il filo che era attaccato da una specie di cerotto sul suo avambraccio. “Togli le mani dal joystick Isacco, prima di volare via assieme allo schermo.” E anche il ragazzo mollò la presa.

Si aprì una stanza identica alla precedente, non ornata e con uno schermo di apparente cartastraccia.
A differenza della prima non c’erano il tavolo color mogano e il documento.
“Dai su, che se non ci mettiamo tre ore come prima entro domani sarò già iscritto al ‘Massachusetts Institute of Technology’ “
“Che guarda caso è l’istituto che spetta a me e che lo sarebbe stato anche se non avessi accettato la missione”
“Che però hai accettato proprio perché non è vero e lo sai Isacco. Ma tu Thomas? Non avevi detto che non continuavi gli studi? Perché hai accettato?”
Thomas un po’ tremante disse: “Beh io magari non sono bravo come voi e si sa. E’ che sapevo che c’era una persona da proteggere e anche se non la conosco, insomma… Però non so proprio perché mi abbiano scelto.”
Isacco gli mise una mano sulla spalla. “Perché hai così poca fiducia in te? Guarda poi quando io e Blaise andremo a raccontare a Tonio Ivavild che non hanno preso lui ma te…”
“Voi non andrete proprio a raccontare nulla. Avrete i vostri guadagni? Bene, teneteli per voi.”
“Alil, stai scherzando?” Intervenne Blaise. “Guadagni vuol dire ricevere una meritata borsa di studio? Nessuno qui lo fa per un compenso materiale. Solo amore per ciò che studiamo… A meno che tu non faccia eccezione.
Giusto, tu perché hai accettato la missione?”
“Non sono affari tuoi. C’è una scritta sullo schermo da dieci minuti ma nessuno di voi la sta guardando.”


CAPITOLO 3

FRAINTENDI-MENTI VS. FACE-BOOK ||

TRAMA E PERSONAGGI (Se proprio vogliamo prenderci sul serio):

Personaggi:

X: E’ il più scientifico e razionale dei quattro personaggi maschili, ma anche quello dotato della mente più complottista; la sua visione è la più drammatica e contorta –forse-.
Presumibilmente conosce già Lucia, almeno di vista.
Dimostra comunque di avere cuore dietro la sua corazza, quando tenta di aiutare la ragazza in modi più o meno condivisibili.
La sua visione si fonda sulla base dell’ultimo status della ragazza e di pochi altri precedenti.

Y: E’ il più tenerone dei quattro. Legge lo status e la sua visione si fonda anche su status e post molto vecchi della ragazza. Appena crede che lei si trovi nei guai, per quanto possa conoscerla o meno, dimostra solidarietà e si precipita da lei.

J: Ha un sogno: Diventare un carabiniere, appena legge lo status della ragazza cerca un modo per concretizzarlo. E’ buffo perché vuole prendersi sul serio ma in fin dei conti è molto imbranato.
La ragione per cui corre da Lucia, dopo aver letto solo il suo ultimo status è puramente opportunistica, infatti, appena si rende conto del malinteso, abbandona casa sua. (non del grande fratello, in cui spera comunque di partecipare *queste note fra parentesi non leggerle, sul serio)

K: Rispecchia utenti bigotti, chiusi e ottusi di Facebook. Ovviamente la sua visione si basa solo sull’ultimo status, non pensa minimamente di raggiungere la ragazza o chiederle spiegazioni (come effettivamente non fanno nemmeno gli altri, va be’) e rimane tappato in casa, adattandosi al ruolo di leone da tastiera convinto di salvare il mondo… e il cristianesimo.

Trama: Dopo aver descritto i personaggi non c’è molto da aggiungere per quanto riguarda la trama.
Ad ogni modo descrive i fraintendimenti che possono nascere sulla base di un qualsiasi semplice status, da cui ognuno, a seconda del suo punto di vista, trae le proprie conclusioni, che forse finiscono per descrivere più quello che è lui, di quello che è la ragazza in sé.
Seduti davanti al pc, ognuno dei quattro legge una pezzo, poi come presi da illuminazione divina ad ognuno parte un viaggione mentale.
Giungono in tre a casa della ragazza, che si dimostra un’ esaurita in crisi per aumentare il suo peso corporeo.
Solo i primi due rimangono con lei, tentando, nonostante il malinteso, di salvarla da se stessa.

TRA(u)MA E PERSONAGGI (MA NON PRENDIAMOCI PER IL CULO):

La storia parla di cinque coglioni. Quattro che probabilmente si fanno di crack e hanno improbabili visioni assurde e fuori dal mondo sulla base di uno status e la povera esaurita che l’ha scritto.

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FRAINTENDI- MENTI VS. FACEBOOK

X, Y, J e K sono seduti davanti al loro pc.
Ognuno legge un pezzo dello status che ha davanti:

X Legge: Videogioco vivo: Cigarettes Saga. || Mother Vs. Daughter
Livello 1: Rimasta senza sigarette, in piena notte, sono entrata furtivamente in camera dei miei, ove, chissà mai il perché, mia madre nasconde la borsa contenente le sue paglie. Dopo aver preso quelle merdine, sono uscita con corsetta ebete dalla stanza, nella convinzione di diventare invisibile e non udibile in quel modo.
Ho lasciato l'intera borsa sfacciatamente in cucina e la mattina dopo lei ne ha prese per compensare dal mio pacchetto nuovo.
Livello 2: La sera dopo stessa storia, ma avanzando di livello, anche a causa della borsa aperta e del pacchetto sporgente, sono riuscita a prendere quello senza trascinare anche la borsa, l'ho lasciato in cucina e giustamente mia madre ne ha ri-prese di mie per compensare.
Y legge: Livello 3: Just-one-cigarette. Difficilissimo, considerando che la sua borsa è sempre stata ben custodita sotto al letto. Lo feci più che altro ormai per dimostrazione di coraggio...
No dai non scherziamo, avevo anche una voglia assurda e i "nicotino-dipendenti" son pericolosi, fumerebbero dei cazzo di fazzolettini quando rimangono a corto.
Ce la feci.
Quando la mattina dopo trovai una sigaretta in meno nel mio pacchetto nuovo mi complimentai sinceramente.
Glielo avrei detto io altrimenti, sia chiaro, però era difficile. In fondo era un gioco anche il suo, solo più incentrato su memoria e logica.
Livello 3extra: Ci avviciniamo al livello finale. Sigaretta presa nel pomeriggio mentre lei gironzola per casa.
Non se ne accorse, neanche dopo. O forse si, ma non disse nulla.
J legge: -Ha comunque infine lei stessa sbloccato l'ultimo livello, oltre a darmi un bonus:
Ieri mattina non c'era il mio pacchetto e me ne sono lamentata.
Lei è andato a prenderlo, facendomi intuire il giusto.
Senza bisogno di un "ripeti azione", dal solo rumore ho capito che i miei pacchetti per il giorno dopo erano custoditi nel comodino.
K legge: E così finì l'avventura, quel pacchetto (che sarebbe stato per oggi) era proprio accanto a me ieri sera, quindi non rimasi senza sigarette.
Ora attendo solo con ansia l'uscita del nuovo gioco:
Smettila di fumare, prima che ti ammazzi.... tua madre.
Nel frattempo mi accontento.

Tutti i personaggi vengono colpiti da una luce divina e ciascuno ha la sua visione.

Il primo è X.

X vede Lucia imbavagliata e ferita e un uomo con lei, con una pistola in mano.

“Pensa te, cerchi di crescerla, pensi che lei lavori per te e invece poi scopri che ti rema contro.”
Nel suo viso un sorriso sprezzante:“Hai visto lo status principessa? Guarda gli amichetti che mettono mi piace, non è il caso di rispondergli?”
Le punta una pistola alla tempia:
“Rispondigli.”
e continua: “ E’ incredibile. Credevi veramente di essere invisibile? O forse che io fossi un coglione che si fa prendere per il culo? Oh, attenta a quello che scrivi.”
“Credo sia il caso di cominciare a rendere pubblici i tuoi vecchi status o no? Come vuoi essere ricordata?
Quello che rimarrà è questo: una madre che insegna alla figlia a camminare e lei che si crede più furba.
Ho dato un’occhiata al tuo ask, non mi accorgerò che hai un fidanzato anche se non lo scrivi?
Chi è, questo oppure l’ altro? Ah-ah”
…Non mi rispondi per la benda o perché il sangue ti sta facendo perdere i sensi ragazzina?
Credevi fosse casuale? La macchina che quasi t’investe, i documenti persi, finire addormentata a Verona porta nuova? Ah-ah-ah. Mi sono solo ripreso quello che tentavi di togliermi e ora lo sanno tutti piccola. Ti ho dato tante possibilità ma forse ora siamo alla fine.”
“… Come mai non mi hai detto che avevi una sorella? Guardala fra le richieste in sospeso… la vogliamo accettare o no?”
“…zo di me…orda” Si distingue con un velato suono, per la prima volta la voce della ragazza. Lui risponde con un cazzotto e le stringe di più la bandana attorno alla bocca.
“Devi stare zitta, non vorrai che vada a farmi una chiacchierata con lei vero?”

X, senza esitazione, si alza dalla sedia e inizia a correre.

E’ il turno del presunto etero Y, che pensieroso e amorevole viene colto da pensieri compassionevoli.
Vede Lucia disperata, in cerca di aiuto, e attaccata alla tastiera, si esprime ad alta voce, mentre il suo mouse passa sulle annate del profilo facebook della ragazza, leggendo ogni status attentamente.
“Lucia… la sua vita da hacker. Contattata ai tempi delle superiori perché scoperta e ammirata per le sue abilità al computer, questo persino il suo facebook lo dice chiaramente. (?)
Ma sta volta è finita nella merda e sta richiamando l’attenzione dei suoi “nicotino-dipendenti” i suoi amici sparsi per il mondo. Il loro capo ha sicuramente scelto di ucciderla, lei è il capro espiatorio perfetto e ora lei sta richiamando la forza dei suoi compari sparsi per il mondo a suo favore.
Ha persino aggiunto sua sorella agli amici, vuol dire che vede la sua fine vicina, è solo una ragazza che ha giocato troppo.
I suoi amici sparsi nel mondo… la salveranno? Chissà, chissà….

…No, non posso rischiare. Devo andare ad aiutarla.”

Si alza dalla sedia e inizia a correre.

J, invece si esprime molto meno ad alta voce: “Evade le tasse o qualcosa di più? Serial killer o qualcosa di più? Servita su un piatto d’argento.”
Dopo di che tenta di spacciare in modo piuttosto imbranato degli abiti in vestiti da carabiniere, ben armato di pistola d’acqua e di manette finte.

L’ultimo, K, dopo pochi secondi d’incanto come i precedenti, urla:
“Satanista!!!!!!!!!!!! Messaggi subliminali!!!!”
L’inquadratura passa sui tentativi di spargere il messaggio via facebook, da parte sua, su varie pagine cattoliche.
Aggiunge anche commenti personali, quali: “Gomblottto, farabrutta!1!!!!! “
Dopo di che non si smuove dal rimanere seduto scrivendo con rabbia crescente sulla sua tastiera.

X, Y e J corrono singolarmente, J sbaglia qualche strada... e qualche casa.
Poi le loro corse si uniscono al capolinea e a quel punto J apre la porta con un calcio.

Lucia è al computer, sta masticando un plumcake , che quasi le esce dalla bocca mentre dice:
“Ma che cazzo, potevate bussare”
“Cosa stai facendo?” Le dice J minacciandola con la pistolina d’acqua.
“Sto scrivendo una lista dei motivi per ingrassare senza i sensi di colpa perché? Le volete sentire? Allora:”
E mentre la sua voce è in secondo piano rispetto agli sguardi smarriti di Y e J comincia a dire:
“- Ho deciso di vendere le mie cosce alla Rovagnati. - Usando l'applicazione "Scegli la tua forma" ho optato per il cerchio. - Sono contraria allo spreco del cibo, ma favorevole ai suoi avanzi. - Mi sto preparando per i mondiali di pallavolo, per fare il pallone…”
X, che mentre la ragazza parlava risultava il più pensieroso, la interrompe prima che continui dicendo: “Aggiungi anche: - Sto facendo un esperimento e voglio vedere se un essere umano può possedere un satellite che orbita intorno alla sua massa - Hai mai visto la luna? Non la trovi immensamente magnifica? Io sarò ancora più immensa, e magnifica!”
Interrompendosi quando vede le facce contrariate e schifate di J e Y, per il fatto che la stia assecondando, mentre Lucia annuisce e annota i suggerimenti di X, il quale, per salvarsi agli occhi degli altri aggiunge:
“E-Ecco cazzo, quando nella mia visione sei apparsa tu che tenti di proteggere tua sorella mi ero cominciato a dire che forse era solo un mio viaggio. Però tutti quegli avvenimenti … Carta d’identità persa Verona persa… cioè, tu persa a Verona… Come è possibile? Perché?”
Mentre, con bocca ancora stracolma di cibo Lucia risponde in tranquillità: “Perché sono una sfigata”
E X e Y si dicono con amarezza fra loro: “E’ vero.”

J si innervosisce, gira avanti e indietro, butta il cappello per terra ed esce di casa.

Lucia si rivolge a X e Y: “Beh, quindi? Che ci fate qui?” I due si guardano.
La prendono e immobilizzandola nel letto le dicono:
“Tu adesso dormi, niente più computer, niente più caffè, niente più distrazioni, niente più pc, basta sigarette” Svuotandole pacchetti di sigarette e tazzine di caffé.
“Ma devo scrivere…”
“Zitta e dormi!” Le urlano.
“Tu ti stai fottendo il cervello, ti stiamo salvando!”

EXTRA:
Parchetto, un ragazzo passeggia col cellulare.

La trama qui, se vogliamo prenderla seriamente, tratta di un ragazzo che non fraintende lo status in sé, ma sbaglia tentando di adattarlo ad altri contesti.

Legge lo status e poi si ferma davanti a Lucia, con sguardo deluso.

“Lucia… è vero? O stai scrivendo un libro…?”
“E’ vero… io…”
“Se agisci così allora vuol dire che sei tu la responsabile della scomparsa dei miei cellulari…”
“Io? NO, oddio, cosa stai dicendo? Non c’ero nemmeno!”
“Ne sono comunque sicuro ora. Si. Quando dopo le feste mi chiedevi di dormire a casa mia… Si, ora lo so, volevi solo fottermi oggetti in casa…”
“NO, CAZZO, VOLEVO FOTTERMI TE, CRETINO.”
Silenzio.
“Ehm, non è da ragazza fine però… sai, mi piacevi e quindi, oddio forse ho esagerato dicendo che, oddio no non volevo dire questo…”
E continua: “Ehm… si, devo scrivere un libro…” Deglusce.

Opzionale:
Lei continua a dare spiegazioni vaghe del libro e lui a fissarla con bocca spalancata, appena lei conclude di parlare lui le chiede quando sarebbe prevista la prossima festa.

FINE.

La storia è puro frutto della fantasia dell’autrice - duole dirlo, la sottoscritta - COSì COME I PERSONAGGI.

Eccetto K.

Lui trae ispirazione da una persona vera… davvero.

Blaise fu il primo a voltare le spalle. Forse ancora offeso dal modo in cui si era posta poco prima la giovane.
Isacco osservava attentamente, ogni tanto trattenendo un sorriso. Mentre Thomas sgranava gli occhi, la ragazza si attacco alla tempia un filo blu, molto simile al precedente nero.
“Joystick anche qui?” chiese Isacco raggiante.
“No.”
“Cos’è Alil?” domandò Thomas.
“Una macchina della verità.”

CAPITOLO 4

“Scusa per prima Blaise.” Affermò ad alta voce la ragazza.
“Figurati.” Rispose lui deglutendo :“Concentrati sulle rette e sulle soluzioni”.
“Le rette? Giustissima intuizione!”
Cominciò graficando che K esisteva ed era sempre verificato.
“Così mi pare dica il racconto almeno. Per quanto riguarda J?”
“Guarda Alil, è diventata verde e c’è una spunta, vuol dire che su K hai avuto ragione. A rigor di logica, J ,e così X e Y, non esistono.”
“Isacco, dove hai studiato? Come minimo qua bisogna trovare l’incognita X, ripensando alla teoria della relatività…”
“Blaise, io ti voglio bene. Ma non renderla troppo intricata.” Due secondi dopo il suo sguardo passò su Thomas, poi sullo stesso Blaise e infine su Isacco.
Indicando lo schermo e disegnando disse: “Qui J non esiste.”
Il “No” di Blaise arrivò troppo tardi, ma sullo schermo anche quella retta aveva assunto colore verde e accanto aveva una spunta.
“Da nove a infinito per X e Y…” sussurrò, propagando però involontariamente la voce, Thomas.
“Ehy Alil, ma tu qui stai usando anche la psicologia, mica studiamo scienze delle…” Blaise gli affermò sopra dopo aver riflettuto.
“Se usasse la psicologia tu saresti stato K …” Si unì al disordine Isacco.
Le voci dei tre si sovrapposero.
“ZITTI! Zitti. Thom, tu hai detto nove. Perché nove? Devi rendermelo credibile.”
“Io ho pensato ai cromosomi. Eh, ehm, niente. Cromosoma ha nove lettere.”
La giovane chiuse per un attimo gli occhi. Quando gli aprì aggiunse un retta, colorata da 9 a più infinito, ma solo per Y. Diventò verde e apparve la spunta.
“Secondo me esistono due X.” Disse alla fine.
“Stai forse dicendo che io e questo essere siamo simili? Guarda che ti ho capita piccola bast…”
“…Fai sei per noi Alil” La giovane seguì Blaise, tracciando le ultime due rette.
Lo schermo divenne verde e lei si tolse anche quel filo.
Davanti a loro, vi era già l’ultimo enigma.

CAPITOLO 5

“-1+1 non fa sempre 2. Fa 10, letto diversamente, nel sistema binario.

Potremmo inventarci tutti un nuovo sistema numerico e/o di operazioni.
-Durante l’anno ormai scorso studiando riguardo le metafore telegrafiche/tecniche mi è venuto un flash riguardo ai sistemi di regolazione on/off.
- Velisora è il primo professore che io abbia incontrato che spiegasse con passione la sua materia…

…Non buttate via nulla dei vostri studi, ritornerà sempre il ricordo di tutto ciò che vale la pena sapere.”

“Ragazzi, è stato divertente, ma io me ne vado.” Disse Isacco ritirandosi.
“ -1+1 uguale a due? Ma stiamo scherzando? Ragazzi, no.” Disse Blaise voltandosi e raggiungendo quasi Isacco.
“Thomas vieni qui.” La ragazza sfilò un filo rosso, analogo ai precedenti, lo attaccò al cuore e prese la mano di Thomas.
“Perché devono pensare sempre male quelli? E’ un elenco puntato, non un meno. Per letto diversamente voleva forse dire 0 con riporto di uno? Poi c’è scritto nuovo sistema di operazioni, magari…”
“Thomas, cosa? Per scrivere un nuovo sistema numerico o di operazioni in base alle leggi che questa qui si è inventata mi ci vorrebbero due settimane.”
“A me una, ma questa volta Isacco ha ragione.”
“Non ascoltarli Thom, loro non vedono come vedi tu.”
“Metafore, sono metafore… anche quelle, sono metafore. Lavoiser. Alil, Lavoiser! Non so come mettere assieme le cose, ma quelle lettere invertite compongono Lavoiser.
Alil, perché piangi? Non devi scriverlo solo sul tuo Block notes, ma anche sullo schermo.”
“Hai ragione piccolo…”
“Solo il sistema di regolazione on/off… a cosa si riferisce?”
La giovane scrisse velocemente sullo schermo, poi gridò.
“Blaise! Isacco! Tornate subito sugli schermi precedenti e andate a spegnerli.”
“Credi centri …”
“Non lo so, è la prima cosa che mi è venuta in mente. On. Off.”
“ALIL! NON SI SPEGNE ED ENTRO POCO IL SISTEMA SI MODIFICHERA”
“ANCHE QUI ALIL!”
“Dobbiamo staccare i fili” disse Thomas. “No, non tutti” lei rispose.
“I colori primari sono rosso,blu e giallo…” risuonò Isacco.
“…Non per tutte le metafore.” rispose Thomas.
“STACCATE IL GIALLO, STACCATE TUTTI IL GIALLO.” Gridò la ragazza.
Gli schermi si spensero, uno dopo l’altro.
“Bravi ragazzi. E’ finita.”

CAPITOLO FINALE

“Alil perché non festeggi con noi? Ti vergogni ad averci come amici?”
“Se mai dovrebbe essere il contrario. Scusatemi belli, vi auguro il meglio.” Disse uscendo dall’appartamento.

-
“Ho fatto da sola, questi sono i tre fili gialli.”
“La nostra piccola ha finalmente capito cosa le passa per la testa e ora ci fornirà i codici.”
Un blocco notes si posò sul tavolo.

-
“Massachusetts Institute of Technology arriviamo!” per la prima volta Isacco e Blaise si strinsero in un abbraccio.
“E io conoscerò la mia Leila finalmente, magari s’innamorerà di me!
Oddio, un attimo ragazzi, dov’è il foglio delle firme?”

-

“Te lo chiederò per l’ultima volta, potrebbe salvarti la vita. Questi codici, gli hai trovati solo tu?”
“Non troverai altro dna che il mio sugli altri fili. Si. Smettila. Sparami.”

-

“Ehi, ma voi ci avevate mai fatto caso prima… che Alil si scrive Aliel?”

Un colpo di pistola partì.
Dall’altra parte della città, tre ragazzi si voltarono verso gli schermi, un attimo prima spenti, che gli diedero la conferma che l’ultima illuminazione di Thomas fosse arrivata troppo tardi.


Si leggeva: Missione Leila fallita.

-
“Questi possiamo buttarli via capo.” Una mano strinse tre fili gialli, ma la voce del suo superiore la bloccò.
“Mh, non lo so. Voglio dire… Non sembra anche a te che questi fili siano stati staccati in modo un po’ troppo diverso tra loro?”

_
Off: Che poi io abbia le menti di Blaise e Isacco, il cuore e gli occhi di Thomas e il coraggio di Aliel, invece questo lo decidi tu per me.
Vuoi essere buono o cattivo?
Nota dell'autrice: Scritto tre anni fa, non l'ho riletto. A tutti auguro una buona lettura :-)
 
 
 
   
 
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