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Autore: _ihatemyself_    02/05/2018    0 recensioni
Se Gerard e Linz fossero morti in un incidente stradale? Se Bandit fosse cresciuta con la nonna e lo zio Mikey? Se Mikey fosse diventato il manager degli Avenged Sevenfold?
Se Bandit volesse cominciare un nuovo capitolo della sua vita partendo proprio dal tour che i ragazzi faranno in America?
Se dopo tante disgrazie la piccola bandita trovasse un po' di felicità?
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Bandit Lee Way, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
 
 
 
 
Cari Mamma e Papà,
 
è tanto che non vi scrivo.. Mi mancate molto. La nonna ha avuto qualche piccolo problema di salute e ora tra poco viene lo zio Mikey che torna da un piccolo viaggio di lavoro. Per un  po’ starò con lui e la nonna rimarrà in una casa di riposo. Lo zio si è trasferito qui e stare nella casa della nonna. So che andrò d’accordo con lui, mi piacerebbe tanto se mi portasse con lui durante i tour della band. Da grande piacerebbe anche a me diventare una musicista o cantante, almeno tu papà mi dicevi che avevo una bella voce. La nonna mi ha detto di salutarvi e che vi vuole bene. Non è andata molto spesso al cimitero a salutarvi e mi ha detto che le dispiace molto, solo che non può vedere suo figlio sua nuora e suo marito li tutti insieme. Piange molto ultimamente. 
Il dottore ha detto che il suo cuore non reggerà molto e che gli dà al massimo un paio di mesi. Forse starà meglio lì con voi..
Domani compio 20  anni e non mi sembra vero che voi ormai non siete con me da sei anni. 
Oh, mancano 2 giorni e la scuola sarà finita. La settimana scorsa ho fatto cadere senza volere Samanta Smith, non so se ti ricordi di lei è la bimba che veniva a mangiare i tuoi deliziosi  pancakes, va beh  in poche parole  sono finita in presidenza ingiustamente, visto che è stato un incidente. Mi hanno sospeso, sempre ingiustamente, e lei ora dovrà portare un collare per un po’. Se lo sapevo le avrei fatto lo sgambetto di proposito. Mi sembra un po’ stupido sospendere qualcuno l’ultima settimana di scuola.
Da quando ha iniziato a portare il reggiseno ha cominciato a vantarsi da morire, ed è diventata insopportabile. Pensa che è addirittura la ragazza si è fatta rifare il sedere da un chirurgo visto che era praticamente piatta, mica come il culo che ho preso da te ahahahahaha. Quasi quasi porto lo zio dal chirurgo estetico a rifarsi il culo che non sembra nemmeno appartenere alla famiglia Way da quanto poco deretano possiede.
Sono leggermente in ansia per il tour che sta per cominciare. Non ho mai fatto un tour così lungo. In più non conosco praticamente i ragazzi. Ovviamente con ragazzi non intendo Jhonny, lui è come un fratello per me quindi. Con gli altri spero di trovarmi bene con loro. 
Vi terrò aggiornati.
Ora però vi devo salutare, devo accompagnare la nonna all’ospizio, poi sistemare la casa e nascondere tutte le cose pericolose per tuo fratello che a quanto pare da quando ha messo quella forchetta nel tostapane è diventato più stupido.
 
 
Vi voglio un mondo di  bene. 
 
 
Bandit…
 
 
 
La nonna è già seduta in macchina. Il viaggio non dura molto e lo passiamo in silenzio. Parcheggio nel primo posto disponibile. 
- Nonna lo sai che io non vorrei che tu stessi qui ma il dottore ha detto che qui è il posto dove starai meglio.-
- Bandit non ti devi preoccupare io starò bene. Mi prendi le valigie così mi sistemo?-
- Si certo nonna.-
La faccio scendere dalla macchina, prendo la sua valigia e la accompagno dentro.
-Buongiorno, come posso aiutarla?-
-Buongiorno, siamo qua per mia nonna. Way. Donna Way. -
Il tipo dal camice verde vomito e i denti da castoro digita il nome della nonna sul computer e schiaccia qualche altro tasto.
-Ecco qua! La signora Donna Way. Mi segua.- Vomitino ci fa strada e ci accompagna in una stanza abbastanza grande con due letti singoli. 
-Condividerà la stanza con una signora, e il bagno è da questa parte….- ci fa vedere il bagno, il giardino e dopo aver visto la mensa torniamo in camera dove comincia a disfare la valigia.
Il posto in se non è male. Sa tutto di pulito e i colori sono accoglienti. La mensa addirittura ha i tavoli di legno e ci sono i camerieri. Ad ogni modo penso che la parte che la nonna adorerà è la libreria. Una libreria enorme con molte poltrone che sembrano molto comode.
La saluto con un bacio e un lungo abbraccio. Mi viene da piangere, ma non lo faccio. Devo essere forte. Le chiedo un’ultima volta se ha bisogno di qualcosa, e lei mi risponde nuovamente che ha tutto quello che le serve. Mi alzo dal letto e esco chiudendo la porta. Vomitino mi accompagna fuori dalla stanza e mi lascia un foglio con gli orari di visita. 
-Qui starà bene, tranquilla.- 
-Oh che gentile. Grazie per aver recitato il copione anche con me, ma non serviva.- me ne vado velocemente senza dare troppo peso a quello che gli ho detto. Si, non se lo meritava ma non voglio che mi dicano cagate di questo genere.Me ne hanno raccontate anche troppe.
 
 
-Dottor Wilson sono abbastanza grande da decidere da sola se è il caso di sapere cosa sta succedendo ai miei genitori, quindi mi faccia il piacere di parlare con me. Mia nonna non è in grado di decidere. Sono settimane che mi dice che ci sono speranze e che si potrebbero rimettere completamente, ma io non vedo miglioramenti.- il dottore mi guarda scettico ma ormai dovrebbe aver capito come sono fatta.
-Ehm, okay, allora. Tuo padre è in coma da troppo tempo e non pensiamo si possa riprendere. Non risponde a nessuna terapia da noi fatta e il fisico è sotto stress per i troppi interventi subiti.-
-Okay.- faccio un respiro profondo e chiedo- Cosa mi dice di mia madre?-
-Tua madre, come tuo padre, ha subito troppi interventi e dopo l’amputazione delle gambe il fisico è veramente debole e a rischio di infezioni.-
Penso per un attimo alla situazione generale. Entrambi stanno per morire. Manca poco. Lo so.
-Okay dottore, la ringrazio. Le opzioni le conosciamo. Le faremo sapere.- 
Sono praticamente diventata adulta dopo l’incidente. Devo dire che diventare adulta a  14 anni non è il massimo ma fa lo stesso. Che poi in realtà adulta non lo sono, solo faccio finta di non provare nulla.
Parlo con Frank, che è stato nominato come amministratore di sostegno da mio padre e il nonno, papà della mamma, di cosa mi ha detto il dottore e alla fine decidiamo che è meglio smettere di far soffrire i miei genitori. 
 
 
Asciugo le lacrime che senza il mio permesso hanno deciso di uscire dai miei occhi e vado in macchina. Metto in moto ed esco dal parcheggio ad una velocità che non penso sia consentita. 
Arrivo a casa in 10 minuti e penso che non sia male che l’ospizio sia così vicino, potrò fare visita alla nonna molto spesso. Si che ho leggermente superato i limiti ma comunque rimane vicino.
Entro in casa lascio cadere la borsa a terra e dopo aver messo la musica al massimo comincio a mettere a posto la sala e la cucina sulle note dei Good Charlotte in Little Things.
Spolvero,spazzo e passo l’aspirapolvere per terra.
Lavoro i piatti e sistemi gli avanzi del pranzo in contenitori che poi metti in frigo.
Salgo al piano di sopra per sistemare velocemente la stanza dello zio e il bagno. L'avevo già sistemata l’ultima volta che ha dormito qua, ma ovviamente devo cambiare le lenzuola e togliere la polvere dai mobili e da tutte le action figure che ha sulle mensole. Spazzo e lavo il pavimento. 
Mentre scendo al piano di sotto suonano al campanello.
Non può già essere lo zio Mikey . 
Guardo l’orologio e noto che si potrebbe essere benissimo lui. Ogni volta che pulisco mentre ascolto la musica il tempo passa molto più velocemente.
Vado ad aprire la porta e me lo ritrovo davanti. 
-Zioo come stai?- Gli salto al collo, anche lui mi stringe forte e mi bacia la nuca.
-B, sembra un secolo che non ti vedo, anche se beh in realtà sono pasati due mesi e hai cambiato il colore dei capelli.-
-Si, beh il nero mi aveva stancata. Mi hai promesso di portarmi in tour con te zio. Ricordi?- faccio la mia faccia da bimba innocente e sorrido. So benissimo che se lo ricorda, voglio solo rigirare un po’ il coltello nella piaga visto che all’inizio lui non era d’accordo.
-Si, me lo ricordo, e te l’ho promesso. Io mantengo sempre le mie promesse- dice tutto serio scompigliandomi i capelli per poi sorridere.
-Fantastico!!! Dai entra, sistemati. Io stavo andando a fare la doccia quindi..-
-Vai tranquilla non credo che distruggerò casa, e poi l’altra volta non l’ho mica fatto a posta di bruciare tutto il sugo, mi ero addormentato.- si gratta la nuca facendo scivolare lo zaino che stava su una spalla.
-Ok zio, guarda che mi fido.- dico con lo sguardo serio.
-Dai, al fuoco non c’è niente, giusto? Devo solo sistemare le mie cose in camera, giuro che non mi ammazzo.-
-Va bien, a dopo-  salgo in camera e afferro i vestiti per stare in casa, le mutande e il telefono con la musica che non può di certo mancare. 
 
 
Esco dalla doccia e non voglio neanche immaginare quanto tempo ci metterò a togliere i nodi dai capelli. Comincio a tamponare le punte con l’asciugamano. La cosa negativa di avere i capelli lunghi fino ai fianchi.
Ci metto precisamente trentacinque minuti a finire la mia opera e mi fanno male le mani. Non uso il phon che con questo caldo rischio di sciogliermi, così mi faccio due trecce che mi ricadono sulle spalle bagnando la canottiera, cosa che odio altamente.
Metto in ordine il bagno e scendo di sotto dove trovo lo zio intento a preparasi il caffè.
-Hey- si gira e ha una faccia spaventatissima. Manco stesse uccidendo qualcuno.
-Hey. Mi hai fatto prendere un colpo. Sto facendo il caffè.-
-Si vedo. Non avevi detto che dovevi sistemare SOLO le tue cose?
-Ho già finito da un bel po' e poi tu ci metti un sacco a farti la doccia, vuoi anche tu il caffè?-
-Si grazie.- sbuffo. 
Vorrei vedere quanto ci metteresti tu con tutti questi capelli.
-Domani visto che  è il tuo compleanno pensavo che potremmo andare da qualche parte a fare un giro. Che ne pensi? Tanto a scuola non ci andavi giusto?-
-Ehm direi di no. Anche perché di regola sono sospesa. Però dopo domani c’è la consegna dei diplomi. Dobbiamo andare a prendere la nonna.- 
-Si non lo ricordavo, ormai la mia nipotina è diventata grande.- mi pizzica le guance con le dita lunghe e callose.
-Ma smettila dai. Ehm io devo uscire tra poco. Vado da mamma e papà, tu vuoi venire?-
Il suo sorriso si spegnere e di colpo diventa tutto serio. Lui è quello che ha visitato di meno i miei di tutti i miei famigliari, lo vedo che soffre e non voglio.
-Si, vengo pure io. Dopo tutto è tanto che non parlo con Gee. -
Sorrido. Sono contenta che voglia condividere questo momento con me.
-Grazie-
Pure lui sorride, anche se è un sorriso tirato.
-Ah domani... No non te lo dico voglio che sia una sorpresa.-
-Hey questa è una cattiveria.- metto il broncio come una bimba e lui ride di gusto.
Ecco ora non farò altro che pensare a che può avermi regalato, anche perché sta parlando per forza del mio regalo di compleanno. Vero?
-Allora io non ti dico chi viene domani a casa. Gne.- incrocio le braccia proprio come se avessi 5 anni e mi giro. 
 
Sono le 18:25. Il cimitero chiude tra 35 minuti. 
-Zio dovremmo andare. Si sta facendo tardi.- comincio a cercare la mia borsa per controllare che ci sia tutto.
-Arrivo B!-
Scende le scale e noto che si è cambiato. Ha messo una camicia nera e si è pettinato i capelli.
Prendo le chiavi della macchina e usciamo. Chiudo la porta e quando mi giro lo vedo dal lato del guidatore. Mi metto a ridere e al posto della sua faccia vedo un punto interrogativo.
-Zio, mi dispiace, ma macchina mia, guido io.-
-Mi dispiace bimba ma non mi fido.- ora glielo levo io quel sorrisetto dalla faccia.
-Va bene. Vorrà dire che andrai a piedi.- Mi siedo, chiudo la portiera e metto in moto mentre abbasso il finestrino.
Dalla sua faccia vedo che non ha capito.
-Ho io le chiavi di casa.- comincio a fare retromarcia ed esco dal vialetto. Sto per partire e lui comincia a correre urlando.
-FERMA B!- 
Sale in macchina e mette il broncio.
Ora il sorrisetto c’è l’ho io. Sorrisetto che non andrà via per un bel po’.
Accendo la radio e la sintonizzo su una stazione che passa solo musica rock.
The best of you dei Fiori Fighters riempire il silenzio malinconico che si è creato all’interno del veicolo.
Canticchio la canzone e quella dopo e quella dopo ancora.
In una decina di minuti arriviamo al cimitero. Spengo la macchina ma entrambi rimaniamo seduti.
 
Questo è uno di quei silenzi che vorresti riempire con una qualche frase consolatoria, con una di quelle frasi che ti fa sorridere leggermente e sentire meno triste. Il problema di questi silenzi è che possono essere colmati solo da altro silenzio.
Solo chi soffre a tal punto di voler strapparsi il cuore sa la quantità e la qualità di silenzio che è necessario per far star meglio una persona.
 
Questo Mikey lo sa. Sa quanto silenzio voglio in questo momento.
Esco dalla macchina, seguita a ruota dal biondo.
Camminiamo tra le tombe. In un altro contesto mi piacerebbe passeggiare tra le tombe a immaginare le vite di quelli che sono morti. A dirla tutta prima mi piaceva. Ho troppi familiari per farlo ancora.
Arriviamo alle tre tombe.
Donald Way
Gerard Arthur Way 
Lindsey Ann Ballato in Way
Stringo la mano di Mikey
-Ciao nonno. Ciao papà. Ciao mamma.- 
Mikey si china sulla tomba di papà, appoggia la testa alla lapide e lo sento. In un sussurro appena udibile.
-Ciao Gee.-









Buonasera killjoys!
​Bene, qualcuno forse, e dico forse perchè probabilmente non ci sarà nessuno, mi conosce già. Avevo cancellato la ff per motivi miei che mi avrebbero portato a non aggiornare più. Sono tornta riproponendo Fidarsi è complicato, in quanto è stat rivisionata e corretta. Voglio dare una fine a questa storia. Alla mia storia. Non preoccupatevi, questa volta sarò di parola. 
​Il mercoledì sera metterò un nuovo capitolo e porterò a termine l'avventura della piccola bandita.
​Se avete voglia fatemi sapere cosa ne pensate, con un messaggio privato o una recensione.
​Ci vediamo la prossima settimana.
​Bye bye Killojoys
​Thalia 

 
   
 
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