Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Ricorda la storia  |      
Autore: MarieNoir    03/05/2018    2 recensioni
Parigi, la pioggia, due ragazzi speciali e un ombrello.
-Maledizione Marinette, VUOI FERMARTI?! -
.....
-Marinette, My Lady, per favore…- Iniziò il ragazzo avvilito, per venire bruscamente interrotto dalla ragazza
-NON CHIAMARMI COSì! –
-Ma…-
-NO! Niente ma, te l’ho detto mille volte, non voglio essere chiamata in quel modo! Ma tu non mi dai mai ascolto! –
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg, Tikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuvole nere, cariche di pioggia, coprivano il cielo di Parigi nel tardo pomeriggio di quel venerdì. Le strade ormai erano quasi deserte e le poche persone presenti si affrettavano a mettersi al riparo da quello che sarebbe stato un temporale con i fiocchi.
Intanto una ragazza dagli scuri capelli, legati in due buffi codini, correva senza fiato.
-MARINETTE! -
L’adolescente sobbalzò, ma non fermò la sua corsa, anzi, cercò di andare ancora più veloce.
-Maledizione Marinette, VUOI FERMARTI?! -
Marinette non accennò minimamente a obbedire a quell’ordine. Era quasi arrivata a casa, poteva farcela! Ancora pochi metri.
Ma, senza che se ne accorgesse, il ragazzo biondo che la stava chiamando così disperatamente, l’aveva raggiunta, prendendola per le spalle, girandola verso di lui, fermando così la sua folle corsa davanti all’edificio scolastico in cui andavano i due.
La moretta squittì spaventata, ma rimase con la testa bassa, senza voler mostrare la minima intenzione di incontrare quei bellissimi occhi smeraldo, nella quale era sicura di potersi perdere.
-Marinette, My Lady, per favore…- Iniziò il ragazzo avvilito, per venire bruscamente interrotto dalla ragazza.
-NON CHIAMARMI COSì! – 
-Ma…-
-NO! Niente ma, te l’ho detto mille volte, non voglio essere chiamata in quel modo! Ma tu non mi dai mai ascolto! –
Intanto piccole gocce di pioggia iniziarono a cadere dal cielo ormai scuro.
-Se mi lasciassi parlare, spiegare! Sono giorni che mi eviti come la peste! …Ti prego Principessa –
- Adrien, smettila! Smettila di chiamarmi con tutti questi stupidi soprannomi! Non c’è niente di cui parlare, NIENTE! –  Quasi urlò, mentre si dimenava, cercando di sfuggire alla presa del ragazzo.
Adrien la guardò disperato, mentre la pioggia scendeva sempre più prepotente sui volti, coprendo le lacrime che bagnavano le loro guance.
-Perché ti comporti in questo modo? Mi odi davvero così tanto? -
La ragazza nel frattempo, aveva iniziato a tremare, sia per la fredda pioggia, sia per via di quei singhiozzi che stava difficilmente cercando di trattenere.
-Non dire sciocchezze, sai benissimo che non potrei …non potrei mai odiarti. – Disse quasi sussurrando le ultime parole.
- Allora, per favore, ascoltami un secondo invece di fare la testarda come al solito! –
Marinette smise, infine, di divincolarsi dalla salda presa del biondino, arrendendosi, senza però ancora guardarlo in viso.
-Bene, ma fa veloce. –
Adrien sospirò, lasciandola libera dalla sua stretta. Almeno gli stava dando una piccola possibilità, era già più di quanto potesse sperare.
-Marinette, ascolta… questo non è sicuramente lo scenario che mi ero immaginato una volta rivelate le nostre identità. Lo so che sei delusa da me. Dio, e hai ragione! Chi avrebbe mai pensato che il figlio perfetto di Gabriel Agreste, potesse essere Chat Noir... - Si fermò un secondo, aspettando una qualche reazione dalla propria partner, che però non arrivò.
Con una punta di amarezza nella voce, continuò il suo discorso.
-Non voglio però che questo cambi il nostro rapporto, ti prego! My Lady, sei la mia compagna, la mia migliore amica, io ti a…-
Marinette alzò finalmente di scatto il viso e i suoi bellissimi occhi blu, che in quel momento non esprimevano altro che rabbia, si scontrarono con quelli giada di Adrien.
-NON DIRLO! NON OSARE FINIRE LA FRASE! –
Il bel biondino rimase un attimo perplesso dall’essere fermato così duramente dalla moretta, ma si riprese quasi subito.
-Ma è vero! My Lady, io ti amo - Affermò con decisione.
La ragazza spalancò gli occhi sconvolta, per poi chiuderli, cercando di calmare i propri singulti. Con un filo di voce iniziò a parlare con tono quasi rassegnato.
-Non sai quante volte, in passato, ho sognato di sentire queste parole dette da te… - Adrien cercò di dire qualcosa, ma venne interrotto da uno sguardo pieno di tristezza della sua amica, che continuò:
-Prima avrei fatto i salti di gioia, urlato, sarei stata la persona più felice del mondo, ma ora…-
-Ma ora? - Chiese l’adolescente trepidante.
-Ora, come posso crederti? -
- Come puoi dire una cosa del genere? Sai benissimo che i miei sentimenti per te sono sinceri! Mi sembra di avertelo detto e dimostrato più volte! – Replicò il ragazzo indignato.
Marinette sorrise amaramente e aggiunse:
-Li hai dimostrati, è vero… a Ladybug -
Un tuono in lontananza, ruppe il momentaneo silenzio che si era creato tra i due.
-Io... io non capisco che vuoi dire. -
-Non c’è molto da capire, Adrien. Anche adesso, quando mi hai detto “ti amo”, non ti sei riferito a me, ma a Ladybug. Non sei innamorato di Marinette, la goffa, imbranata e imbarazzante ragazza che siede dietro di te a scuola, ma della fantastica supereroina mascherata…- Si fermò, cercando di trattenere quelle maledette lacrime che prima aveva tanto faticato a far smettere di scendere sul suo bel viso.
La ragazza fece un grosso respiro per calmarsi, poi si rivolse al ragazzo facendogli un piccolo sorriso.
-Bhè, forse è meglio che torniamo a casa... guardaci, siamo bagnati fradici. -
I capelli dei due erano grondanti, la maglietta bianca con il ricamo fiorito che Marinette indossava quel giorno, era diventa una seconda pelle, mentre i suoi pantaloni rosa avevano preso una colorazione più scura rispetto al normale. Anche Adrien, con la sua maglia nera sotto la camicia bianca, non era messo meglio.
-OH! – esclamò ad un tratto la moretta, facendo riscuotere il ragazzo da quello stato di intorpidimento in cui era entrato.
-Mi sono sempre dimenticata, forse è ora che te lo restituisca. -
Adrien non riusciva proprio a capire di cosa stesse parlando, finchè non la vide tirar fuori dal suo zaino rosaì un ombrello nero familiare, dove, alla base del manico, erano incise due lettere dorate: A.A.
La ragazza lo aprì e glielo pose, in una scena che sapeva di déjà vu.
-Non posso credere che tu lo abbia tenuto dopo tutto questo tempo - Disse il ragazzo biondo prendendolo.
Nel momento in cui le loro mani si sfiorarono, un fulmine squarciò il cielo illuminando i loro volti.
-Certo che l’ho tenuto, è stato uno dei miei tesori più grandi. - Lo guardò con infinità dolcezza e, mentre si girava per correre verso casa gli disse:
- Un’ ultima cosa Adrien, non pensare assolutamente che io sia delusa dal fatto che sei Chat Noir. Come potrei? Il mio gattino e il ragazzo che amo, la stessa persona… No, non lo sono affatto. -
Fece per andarsene, ma una mano le prese il braccio facendole quasi perdere l’equilibrio, per poi, improvvisamente, trovarsi schiacciata contro il petto di Adrien, l’ombrello lasciato cadere da qualche parte sul marciapiede e le braccia del ragazzo che la stringevano in un abbraccio disperato.
-Sei una sciocca, solo una sciocca se pensi che non ti ami follemente Marinette Dupain-Cheng! Che tu sia la mia Lady, la mia principessa, sei sempre tu! Dolce, timida, generosa, coraggiosa, estremamente cocciuta e orgogliosa! Come puoi dire che non sono innamorato di te? Come puoi anche solo pensarlo!? –
Il cuore di Marinette batteva così forte che aveva paura potesse uscirle da petto.
- E’ vero, mi sono innamorato di Ladybug dopo aver combattuto Cuore di Pietra. Ho giurato di amare la ragazza dietro quella maschera... ragazza che sembra essere rivelatasi la mia bella principessa, per cui il mio cuore, ultimamente, aveva preso a battere pazzamente! Non potrei essere più fortunato di così! -
Adrien sbuffò poi una risata – Certo che il mio Marinette Lucky Charm*, funziona proprio bene. -
La ragazza, scioccata, si staccò leggermente da quel caldo abbraccio, e guardandolo dritto negli occhi, portò una mano alla guancia del giovane biondino e gliela accarezzò. Lui le prese quella mano portandosela alle labbra, baciargliela dolcemente, mentre ricambiava il suo sguardo innamorato.
-Ricorda che senza una grande Marinette, non esisterebbe una grande Ladybug.–
-Oh Gattino…- Lasciò la frase incompiuta perché si gettò sul ragazzo, baciandolo con tutto l’amore che poteva mettere in quel bacio, mentre Adrien rispondeva molto volentieri.
Si staccarono solo per riprendere fiato, le fronti appoggiate l’una all’altra.
-Ti amo Marinette Dupain-Cheng –
-Ti amo anche io Micetto -
E ripresero a baciarsi teneramente, sugellando, sotto la pioggia, una promessa d’amore che sarebbe durata per sempre.
 
 
 
 
Bonus:
Due Kwami guardavano i due giovani da lontano, cercando di trovare riparo dalla pioggia battente.
-Quel ragazzo mi deve quintalate di Camambert! SONO UN DIO, GATTO, COSTRETTO A STARE SOTTO LA PIOGGIA! -
-Oh Plagg, ma guardali, sono così carini! -
-Tikki, smettila di essere così smielata. BLAH! Odio tutte queste smancerie e voglio il mio formaggio! Ora vado lì e…-
Il povero Kwami nero non riuscì a finire la frase che una potente aura oscura si levò dalla sua piccola compagna rossa.
-Prova ad interromperli e giuro che non sarai più tu il Dio della distruzione…-
Plagg degluttì spaventato, aveva dimenticato quanto potesse essere minacciosa la sua controparte quando voleva.
-Va… va bene, aspetterò qui, senza dire una parola.-
-Bene! - Disse la piccola Dea della creazione tornando serena e ammirando ancora quei due ragazzi innamorati che si sussurravano dolci frasi, interrotte da piccoli baci.
Plagg chiuse gli occhi facendo un grande sospiro. Ci sarebbe voluto ancora molto prima che potesse mangiare il suo adorato Camambert. Però poi, senza farsi vedere da Tikki, fece un piccolo sorriso. Il suo ragazzino si meritava quella felicità, soprattutto ora, che per lui, la parte difficile di tutta questa storia doveva ancora arrivare.
E Plagg ne era sicuro, al fianco di quella buffa ragazza con i codini sarebbe riuscito a superare tutte le difficoltà che lo attendeva e ad essere finalmente libero e felice.
 
Fine
 
 
 

Note Autrice:

*Spoiler per chi non ha visto l'episodio Gorizilla: Adrien chiama così il braccialetto che Marinette gli regala in Gamer


Era proprio da tanto che non scrivevo qualcosa per il piacere di farlo! E niente, è uscita questa piccola one shot fluffosa! Vorrei ringraziare un gruppo di amici speciali, Gli Ambrogisti Anonimi, in particolar modo Halfmoon (che mi ha anche trovato il titolo della storia) e L.ady I.talia, senza di loro non avrei mai avuto il coraggio di pubblicarla. Grazie ancora ragazze!!
Se volete notizie, contest, meme divertentissimi e tanto altro su Miraculous, vi invito inoltre, a visitare la loro bella pagina Facebook (https://www.facebook.com/gliambrigistianonimi/) e il loro canale You Tube (https://www.youtube.com/channel/UClus_VAOhfbyMltPxAOHiaQ)
Detto questo, spero che la piccola storia vi sia piaciuta e vi abbia fatto un po’ sognare, nell’attesa che veramente quei due prosciuttoni di Marinette e Adrien aprano gli occhi e diventino finalmente una coppia!

Un bacio e un saluto a tutti!
 
 

 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: MarieNoir