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Autore: urara98    04/05/2018    3 recensioni
{❀IzuOcha | Ochako centric | Riferimenti ai capitoli 67, 102 e 109 del manga | OneShot di 775 parole}
↫Dal testo:
❝Ochako si sentiva come una bambina che teneva in mano il filo di un palloncino con elio.
Quel palloncino leggero rappresentava i suoi sentimenti verso di lui. E, più cercava di allontanare quelle emozioni che le facevano sussultare il cuore, annodandosi e attorcigliandosi con più forza il filo intorno alla sua mano, più questo le scivolava dalle dita, iniziando la sua ascesa verso il cielo.❞
(...)
❝Potevano i suoi sentimenti essere così leggeri? Senza gravità, proprio come il suo Quirk?❞
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izuku Midoriya, Ochako Uraraka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Così dannatamente legata a te
 
 

Un ennesimo giorno di fine aprile.
La sua mano occupata a trattenere goffamente i morbidi capelli color cioccolato, lasciati fluttuare come seta smossa ad un soffio di vento. La gola secca, soffocante, che invano tenta di mandar giù un boccone troppo amaro e troppo insistente da poter svanire. L’altra mano, tremante, ma che solidamente è ancorata alla bretella del suo zaino. Le gambe pesanti, piantate sul terreno, come se vi ci fosse legata alla caviglia una palla di ferro.
I ciliegi in fiore, che con le loro sfumature rosate giocano danzando con il vento sino a posarsi sul terreno umido e caldo baciato dal sole.
E i suoi occhi, nuovamente posati su di lui. Per l’ennesima volta.
Come se nel mondo non esistesse nessun’altra cosa se non lui. Come se in quell’anno non lo avesse mai guardato, come se non conoscesse a memoria ogni suo lineamento.
Era nuovamente catturata da lui,  da quei suoi capelli verde speranza  arruffati, dalle sue spalle forti e vigorose che ormai delineavano il fatto che non fosse più un ragazzo, che ormai era diventato un uomo; dalla sua camminata titubante ma che ogni volta riusciva a darle sicurezza.
Quella sicurezza di poter superare qualsiasi ostacolo, qualsiasi difficoltà.
Intorno a lei il tempo è come se si fosse fermato.
Il suono della campanella che risuona come ovattato nelle sue orecchie, indicando nuovamente la fine delle lezioni. La mandria di studenti, che in massa fuoriescono dall’istituto scolastico alle sue spalle.
E lei ferma lì, davanti a quell’edificio, immobile, dove lo aveva incontrato per la prima volta.
In sé solo un turbine di pensieri e di sentimenti contrastanti ne fanno padrone:
“Ochako, devi spegnerli. Devi spegnerli. Devi spegnerli”. La testa scossa da un lato all’altro; i fili di seta castani lasciati fluttuare più velocemente al vento.
“Il tuo obiettivo è diventare un’eroina e salvare le persone. Per mamma e papà. Per poter  guadagnare abbastanza soldi per renderli felici, per consentire loro quella agognata vacanza”.
“Questo è il tuo obiettivo. Ricordalo. Ricordalo!”. I palmi delle mani schiaffeggiate violentemente in faccia, lasciando la forma arrossata sulle guancie.
Una pura e semplice convinzione apparente.

Ti piace, non è così?”
Allora sei innamorata!”

Eccole. Ecco quelle magiche parole pronunciate rispettivamente da Aoyama e Ashido che ritornavano violentemente e   bruscamente nella  sua mente, mandando all’aria qualsiasi suo tentativo nel reprimere quei sentimenti.   
Ochako si sentiva come una bambina che teneva in mano il filo di un palloncino con elio.
Quel palloncino leggero rappresentava i suoi sentimenti verso di lui. E, più cercava di allontanare quelle emozioni che le facevano sussultare il cuore, annodandosi e attorcigliandosi con più forza il filo intorno alla sua mano, più questo le scivolava dalle dita, iniziando la sua ascesa verso il cielo.
Nel corso del tempo più volte gli era volato via e più volte aveva cercato di afferrarlo. Ancora e ancora. E ogni volta la presa diventava sempre più faticosa e il palloncino sempre più leggero.
Potevano i suoi sentimenti essere così leggeri? Senza gravità, proprio come il suo Quirk?   
“No, non è così!”“Vi sbagliate!”                                                                   
Ecco che la presa al filo si rifaceva prepotente, talmente forte e ostinata quasi a farle male la mano. Ecco che quel che conflitto interiore iniziava nuovamente la sua battaglia, scombussolando e strattonando il suo cuore, il quale chiedeva pietà. Voleva essere leggero e volare via come quel palloncino, ma la mente, troppo tenace e testarda, gli ostacolava il cammino.
Affranta, come dovendo accettare quella lotta interiore senza alcuna apparente risoluzione, Ochako riprese il suo cammino, cercando di distogliere lo sguardo dal ragazzo che ormai le aveva causato quel lungo tormento.
«Uraraka-san!» Il suo nome pronunciato da Izuku Midoriya le risuonò tra le orecchie, come una splendida melodia, richiamando nuovamente la sua attenzione su di lui.
In quello stradello decorato da innumerevoli petali rosa, le spalle vigorose a cui prima aveva volto lo sguardo non c’èrano più, vendendo sostituite dal sorriso del ragazzo che amava correrle in contro.
Bastava semplicemente questo per far perdere la ragione al suo cuore, sentirlo vibrare così forte da farle perdere nuovamente la presa al filo. Poteva benissimo sentirlo scivolare via prima da un dito e poi da un altro, finché ogni tentativo di una ripresa svanì, potendo solo guardarlo volare via. Libero.
Tu lo ami
Ogni pensiero, ogni parola venne sostituita da tal frase, alleggerendo quella battaglia interiore. Una leggerezza che quasi la faceva ridere.
Perché seppur i suoi sentimenti erano senza gravità, lei non poteva far a meno di essere così dannatamente legata a lui.
Si trattava di un filo così invisibile che non poteva esser né afferrato né sciolto, ma lasciato semplicemente scorrere fra le dita del destino.

 

 
₰ Angolo Autrice:
Salve!
Approdo in questo nuovo Fandom con una piccola IzuOcha scritta di punto in bianco senza pretese, senza preavviso. Insieme a Nanatsu no Taizai, Boku no Hero Academia è diventato una mia fissazione.
So che è una coppia praticamente poco calcolata ma io li amo (ultimamente amo coppie che si filano in pochi e di cui sono presenti pochissime storie. Sigh). Sono così teneri insieme e io non posso che shipparli.
In questa storia ho voluto cercare di rappresentare un po' il conflitto interiore di Ochako, che sa di amare Deku ma che, testardamente, cerca di soffocare i suoi sentimenti per concentrarsi sul diventare un’eroina. Soprattutto questa storia è uscita fuori dopo aver letto il capitolo 109 del manga.
Spero vivamente di non aver fatto casini, rileggo più e più volte le mie storie ma qualche errore sfugge sempre.
Se siete arrivati fin qui a leggere, vi faccio i miei più sentiti ringraziamenti.
Alla prossima, se ci sarà! (molto probabilmente sì visto che ho in cantiere un’altra storia).
-urara98
  
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