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Autore: amimy    03/07/2009    1 recensioni
(Gone, Michael Grant)
Può un cuore malvagio battere per una persona? O si tratta solo di un'avida voglia di ottenere ciò che si vuole che alimenta la passione e le intenzioni, come in passato?
Dopo la fine del primo volume, Diana/Caine.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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I get what I want


Diana Ladris spalancò la porta ammaccata della stanza, senza perdere tempo a bussare.
Entrò lentamente, a passi misurati e volutamente strascicati, e si rischiuse la porta alle spalle con un movimento secco.
La camera era un disastro. Le finestre erano in frantumi, i vetri ridotti in mille pezzi e sparpagliati sul pavimento. La carta da parati era a brandelli, lunghi strappi che si trasformavano in solchi profondi finendo nella parete.
E poi, gli oggetti. Ogni singolo oggetto ancora riconoscibile della stanza galleggiava a mezz’aria, graffiando e urtando il soffitto già ammaccato, e veniva poi scagliato a ripetizione contro la parete di fronte alla porta. Mattoni, portapenne, quaderni, assi di legno, cuscini, persino forchette e coltelli…tutto si muoveva in quella macabra danza, andandosi a schiantare contro il muro con tonfi secchi che facevano tremare la camera e provocavano pioggie di polvere e calcinacci.
E al centro di tutto, stava lui. Le braccia allargate quasi stesse pregando, i palmi all’insù che appena si muovevano. In jeans sgualciti erano ricoperti di intonaco, schegge e sporco in genere. Dava le spalle a Diana, e quando lei entrò non si voltò nemmeno, preso dalla sua opera di distruzione.
Diana si spolverò il maglione ormai consunto della divisa della Coates Academy, tenuto più come oggetto scenico che per altro, quando un’altra ondata di detriti la investì.
<< Distruggere la tua stanza non ti permetterà di uccidere Sam, Caine. >> disse pragmatica lei, con un ghigno sulle labbra.
Caine non rispose, ma all’improvviso un coltello argenteo abbandonò la sua postazione vicino al soffitto e sibilò a tutta velocità a poco più di un centimetro dal volto della ragazza e si conficco nella porta di legno. Diana non si mosse di un millimetro, impassibile.
<< Non è con me che te la devi prendere, lo sai. >> ribattè Diana alla protesta silenziosa del ragazzo. Caine si voltò lentamente, senza abbassare le mani. Poi, improvvisamente, chiuse i pugni e lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, e la processione di oggetti s’interruppe e tutto franò sul pavimento. Un libro in caduta libera colpì Diana alla spalla, che imprecò.
<< Che cosa vuoi? >> domandò rudemente il ragazzo. << Cos’è, non posso aver solo voglia di vederti? >> sogghignò lei.
All’improvviso, Caine si chinò e le cinse i fianchi con un braccio, goffamente. Non come un fidanzato, ovviamente, piuttosto come un cercatore d’oro che si avvinghia al lingotto più grande che abbia mai visto.
<< Tieni le mani a posto, Temple. >> lo provocò, usando di proposito il suo vero cognome. Cognome che nessun altro avrebbe osato utilizzare davanti a Caine.
Una luce minacciosa lampeggiò negli occhi del ragazzo, ma al contrario di quello che Diana si aspettava le sue mani rimasero abbandonate lungo i fianchi, almeno finchè lui alzò una mano e iniziò a mordicchiarsi il pollice con fare pensieroso.
<< Mi chiamo Caine Soren. >> borbottò, quasi più a se stesso che alla ragazza.
<< T’importa davvero così tanto di quel ragazzino? >> domandò lei, già conoscendo la risposta.
<< E’ un impiccio fatidioso. Deve morire, lo sai. Cos’è, Ladris, hai una cotta per il nostro giovane eroe? >> ribattè Caine, come se non fosse stata una gran cosa. << Geloso? >> ribattè lei ironicamente.
<< Potrebbe essere. >> replicò il ragazzo, cogliendola di sorpresa. Fu soddisfatto nel vedere lo stupore negli occhi di lei.
<< A proposito, noi due abbiamo ancora una questione in sospeso, se non ricordo male. >> , aggiunse dopo un attimo Caine, << Non mi hai ancora dato quello che voglio. >>
<< Potresti non ottenere sempre quello che vuoi, lo sai? E le ragazze non fanno certo la fila per te. Piuttosto, il nostro caro amico Sam mi sembra un rubacuori. >> disse Diana.
<< Ah sì? E lui potrebbe fare questo per avere le ragazze ai suoi piedi? >> domandò il ragazzo, prendendo la testa di Diana fra le mani. Aveva già fatto quel gesto, ed aveva quasi funzionato. Dopotutto, Diana non era un'incosciente, sapeva che volendo avrebbe potuto uciderla senza muovere un dito. Letteralmente.
Ma stavolta lei non trattenne il respiro, in attesa o impaurita, piuttosto sembrò solo annoiata.
<< Se hai davvero bisogno di questi trucchi da macho, per far colpo sulle ragazze, forse lui ha davvero più chance di te. Dopotutto, lui è il fratello vincitore, non tu. >> ribattè. Non aveva paura di quello che avrebbe potuto farle, e soprattutto sapeva che non avrebbe mai osato farle davvero del male. Lei gli serviva. E forse, c’era un posto per lei nel cuore avido e malato di malvagitàd el ragazzo. Forse.
Eppure, quando vide gli occhi di Caine rabbuiarsi, Diana si alzò sulle punte dei piedi e gli schioccò un bacino nell’incavo della guancia. Lui lasciò andare la sua testa, sorpreso.
<< Accontentati di questo, per ora. Tra un po’, forse, quando chiuderai questa sciocca battaglia per il potere, potresti avere qualcosa di più. O almeno, quando mi darai retta. >>
Poi la ragazza si voltò, e si diresse verso la porta senza dire una parola. Caine non riuscì a non pensare a quanto fosse bella, anche se irritante. Molto bella, bella quasi quanto perspicace.
Poteva il suo cuore battere per qualcuna? Poteva un individuo razionale e spietato come lui provare emozioni? Poteva riuscire a innamorarsi per davvero, invece che continuare solo a trovare la sua compagna di avventure sexy? No, probabilmente no.
E Caine non poteva nemmeno immaginare che, nello stesso momento, Diana si stava domandando esattamente la stessa cosa. Ma la sua risposta era diversa.


Ok, ripensandoci questa storia non ha molto senso…non so perché l’ho pubblicata, solo che è da un po’ che l’aveva in mente e così…voilà. E poi, per qualche strana ragione, Diana e Caine come coppia mi piacciono un sacco…boh, i misteri della vita. Comunque, non so se potrebbe davvero accadere una cosa del genere fra i due. E' ambientata dopo la fine de primo libro(primo e per ora unico in Italia, sigh), dopo la grande battaglia. Ho ipotizzato che Caine e gli altri tornassero alla Coates per organizzarsi, e tra un piano e l'altro ci potesse essere uno spazio per qualche sentimento represso...
Non so se possa essere decente come storia, cosa ne dite? Le oneshot non sono esattamente il mio forte e questa è cortissima rispetto alle mie solite… comunque, vi scongiuro, fatemi sapere cosa ne pensate, intesi? Non vi costa molto scrivere tre paroline per dirmi se è decente o no, giusto?

   
 
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