"Perché mi nascondo? Perché mai mi mostro?
Perché il sorriso è in voga e lacrime sono un tabù?
Perché per un sorriso trovo mille parole e per una lacrima invece tremila, ma non qui, esprimibili solo se ho la sicurezza di essere invisibile?
Perché i perché piacciono solo se le parole che gli vengono appresso si concludo con un punto finito e non interrogativo?
Oggi va così, oggi va così e lo saprò solo io."
Appena finito il suo tono straziato, entra il secondo personaggio.
Si guarda intorno, sorride, ma il suo sorriso è un po' amaro, mentre si siede lateralmente, spalla a spalla, col primo personaggio. Le passa un fazzoletto.
Deglutisce, poi con tono carismatico ma calmo afferma:
"Io i miei perché li reprimo urlando, forse è più facile, forse dovresti provare anche tu.
Dietro il silenzio non vedo il tuo sorriso, traspare bene l'infelicità.
Dietro il rumore invece no, il rumore fa sempre sorridere.
Metti la tua firma qui, dopo ti tiro fuori la mia."
Il primo personaggio firma col trucco colante, ma la sua firma appare chiara e decisa.
Dopodiché si gira frontalmente, così fa il secondo, che tira fuori un altro fazzoletto, il suo, dove la firma appare piccola e nascosta, avvolta e annerita da un cerchio.
"E mi derisero quando dissi che siamo simili." afferma lei stessa, intristendosi.
"Se ci accostassero basteremmo in due a formare un puzzle." Dice il primo.
"Io mi mostro nel silenzio", la voce del primo trova forza.
"Io mi nascondo nel rumore", la seconda si abbatte.
La prima le ridà il suo fazzoletto.