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Autore: coriandolo    04/05/2018    1 recensioni
Brittany: sogna di diventare ballerina, e di entrare nella Julliard. Ma la sua condizione particolare le creerà qualche problema. In più è irrimediabilmente cotta della sua cantante preferita.
Santana: leader di una band emergente, ribelle e aggressiva. Non sa cosa è l'amore e non vuole saperlo.
Queste due ragazze si cambieranno la vita a vicenda senza saperlo, attraversando dolori e gioie, iniziando un viaggio che non avrà mai fine.
(Brittana con accenni Faberry)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5 anni più tardi







Pov Santana








-Allora, come stai?

-Non c'è male Fabray. - dico incastrando il telefono tra l'orecchio e la spalla, mentre provo a riordinare il soggiorno – Tu e la Berry piuttosto? Com'è andata la luna di miele?

-Ne avevamo bisogno entrambe. - sospira – Tra spettacoli a Broadway e preparativi per il matrimonio Rachel era sul principio di una crisi di nervi… Comunque, domani torneremo a casa. Ad essere sincere, dopo due settimane passate a sorseggiare piña colada e a stare sdraiate sotto il sole… Iniziavo a sentire la mancanza del casino di New York.

-O si guarda. Immagino. - le rispondo ironica.

-Quando vi deciderete tu e Brittany a prendervi una pausa? Vi ho viste al matrimonio. Sembra non dormiate da un mese. Sul serio San, sono preoccupata.

-Per essere precise non dormiamo come si deve da… Dios… Non me lo ricordo. - sospiro sedendomi sul divano e poggiando la testa contro lo schienale - Siamo solo un po' stanche Quinn. Dylan sta mettendo i denti e non riesce a dormire per più di tre ore a notte. Brittany è sotto pressione perché la compagnia per cui lavora sta pensando di dimezzare il personale e in più lo studio che ha intenzione di aprire non è ancora pronto… Io passo le giornate a prendermi cura di Dy quando Britt è impegnata e di notte provo ad andare avanti nella stesura dell'album.

-LopezNe avevamo già parlato. - ti rimprovera Quinn seria – Fino a quando non fossi tornata dalla luna di miele dovevi sospendere tutto.

-Almeno così ho qualcosa a cui pensare fino a quando Dylan non si addormenta.

-Non provo ad insistere perché tanto so che è inutile. - brontola – Ma cambiando argomento… Quando il matrimonio?

-Lo sai Quinn... – mormoro strofinandomi gli occhi – Prima c'è l'operazione e poi ci sarà il matrimonio. - continuo afferrando l'anello di fidanzamento appeso alla catenina che ho al collo – Brittany ci tiene a vedere me con l'abito da sposa e Dy con il suo completino.

-Aww!

-E' preoccupata. Lei prova a non farmelo notare ma… Io lo so. So che è preoccupata.

-Il dottor Miller ha detto che ormai è un intervento dal risultato sicuro, no?

-Sì. Sì. - annuisco mentre giocherello con un filo della mia maglia – Ci ha aggiornato su ogni progresso delle sue ricerche ed è fiducioso al cento per cento che l'intervento sarà un successo. Ma… Lo sai come vanno queste cose no? Prego ogni giorno dio o chiunque ci sia lassù affinché vada tutto per il verso giusto.

-Santana… Tu non credi in queste cose.

-Lo so. Lo faccio solo perché ho bisogno di affidarmi a qualcuno. - sospiro,mentre sento la stanchezza fisica e mentale della giornata farsi sempre più pesante – Devo essere forte per Britt, Quinn. Ma ho anche io i miei momenti di sconforto. Se le cose dovessero… Brittany ne uscirebbe devastata.

-Puoi sempre parlare con me. - mormora Quinn – E quando non ci sono io puoi parlare con Puck o Sam. Siamo la tua famiglia Santana… Non ti abbandoneremo mai nel momento del bisogno.

-Lo so Quinn. Lo so.

La sento sospirare un attimo prima che mi risponda.

-Ascolta, devo andare o domani rischio di non svegliarmi e di perdere l'aereo. Però appena sarò tornata dobbiamo assolutamente incontrarci e parlare un po' da sole.

-D'accordo. Buonanotte e salutami la nana.

-Notte San.










Resto seduta sul divano ancora per qualche minuto.

Nella testa ho mille pensieri che girano in tondo e sembrano non volersi fermare.

Dal baby monitor poggiato sul piccolo tavolino posizionato di fronte a me sento Dylan emettere alcuni versetti che, sia io che Britt, abbiamo imparato anticipano un suo risveglio imminente.

Non aspetto neanche un secondo prima di alzarmi e dirigermi al piano di sopra, nella sua stanzetta.

Brittany sta già dormendo, stanca dopo una lunga giornata di prove, e non voglio che si svegli.

Ha bisogno di riposare il più possibile.

-Ehi cucciolo… - mormoro non appena sono nella sua stanza – Vieni dalla mami su. - dico prendendolo in braccio.

Lord Tubbington, dal suo angolino, mi osserva attentamente prima di rimettersi a dormire.


Dylan è la cosa più bella che mi sia capitata.

Assieme all'aver incontrato Brittany, ovviamente.

Devo ammettere che non è stato semplice diventare mamma.

Passare dalle serate in vari club a bere e divertirsi con gli altri a serate in cui io e Britt crolliamo non appena la nostra testa tocca il cuscino, è stato un piccolo trauma.


'Ma guardalo. Aver rinunciato alla vita mondana ne è valsa la pena.' Certo che ne è valsa la pena. Dico solo che un manuale sul come essere genitori non farebbe male ecco. 'Mmh… Non posso darti torto.'


E' stata Brittany a portarlo in grembo, se ve lo steste chiedendo.

Anche se a vederlo non si direbbe visto che è una mia mini copia.

Tranne per gli occhi.

Quelli sono decisamente di Britt.

Ed è così intelligente.

Insomma, riesce già a pronunciare qualche parola.


Fortunatamente mi basta cullarlo per qualche minuto per far si che si addormenti nuovamente.

Lo poso con estrema attenzione nel suo lettino e dopo un bacio sulla fronte lascio la sua stanza.

-Dios… - borbotto massaggiandomi il collo mentre entro nella stanza da letto – Che giornata…

-San? - mormora Britt con voce assonnata dal suo angolo di letto.

-Torna a dormire Britt-Britt.

-Dylan? Dorme?

-Si è svegliato per qualche minuto ma per fortuna si è addormentato di nuovo. - dico infilandomi sotto le coperte.

Brittany non esita un secondo nel posizionarsi con la testa sulla mia spalla.

Inizio ad accarezzarle la schiena mentre aspetto che il sonno sopraggiunga.

-Santana?

-Mh?

-Pensi che andrà tutto bene? - mi chiede con voce sottile Britt.

Ho bisogno di qualche secondo per decidere cosa risponderle.

Potrei dirle che andrà sicuramente tutto bene, ma se se non sarà così?

-Non lo so… - sospiro stringendola – Ma qualsiasi cosa succederà, l'affronteremo insieme. Come abbiamo sempre fatto.

-Ho paura San.

-E' normale avere paura di un'operazione così importante, ma devi stare tranquilla.

-Però… Però sono anche emozionata… - continua mentre strofina il viso sulla mia spalla – Se tutto dovesse andar bene, finalmente potrò vedere te e Dy. Ti rendi conto, San? Potrò vedervi… E potrò vedere di nuovo i miei genitori, potrò vedere tua madre, la tua abuela e Miguel. Potrò vedere Quinn, Rachel, Sam, Puck, Mercedes… Potrò vedere di nuovo il mondo.

Non ho bisogno di guardarla per capire che sta sorridendo, lo capisco dalla sua voce e basta per far sorridere anche me.

-E il mondo aspetta te, Britt. - mormoro lasciandole un bacio sui capelli – Noi aspettiamo te.













POV Brittany








-Signorina Pierce!

-Salve dottor Miller. - sorrido verso la sua direzione mentre Dylan, seduto tra le mie gambe, emette una piccola risata.


Oggi è il giorno dell'operazione.

Dopo cinque anni di ricerche e terapie sperimentali, sembra che finalmente ci sia la possibilità per persone come me di poter recuperare la vista.

Sono nervosa.

Supermegaiper nervosa.

Per questo ho chiesto solo a San di essere qui con me.


-Oh, ma guarda un po'! Ci sei anche tu piccolo Lopez!

-Lopez-Pierce. - lo corregge Santana.

Nonostante non siamo ancora sposate ci tiene veramente tanto a sottolineare come Dylan sia figlio di entrambe.

-Giusto, giusto… - ride il dottore – Dunque, Brittany, tra poco i miei colleghi verranno per prepararti per l'intervento, ci sono domande che vuoi farmi?

Istintivamente allungo la mano verso Santana che, prontamente, l'afferra.

-Vorrei solo sapere quali possono essere gli esiti negativi dell'operazione… - dico mentre stringo la mano di San – Ci siamo concentrati esclusivamente sugli aspetti positivi, non abbiamo mai preso in considerazione l'idea che l'intervento possa andar male.

-Beh, questo perché c'è una percentuale minima di rischio.

-Ma c'è comunque questa possibilità.

-Sì. Ripeto, minima, ma c'è.

-E… E cosa succederebbe in quel caso? - mormoro.

-Perderesti del tutto la vista. Le ombre che riesci a vedere adesso sparirebbero del tutto. - è questo quello che mi piace del dottor Miller, non ti addolcisce la pillola, è diretto – Ma ripeto Brittany, non devi preoccuparti. E' ormai un intervento dal risultato certo.

-Va bene…

-Le dispiace lasciarci un attimo da sole? - chiede San.

-Certo che no, che ne dite se accompagno il piccolo Lopez-Pierce dalla nostra infermiera Linda?

-Lecca-lecca? - chiede con la sua piccola vocina Dy.

-Sì giovanotto, ci darà dei lecca-lecca. - ride il dottore.

-Mami! Mami! - esclama entusiasta.

-Puoi andare cucciolo. - gli risponde Santana – Però prima da' un bacio alla mamma.

-Bacino. - mormora il mio piccolino gettandomi le braccia al collo e lasciandomi un grosso bacio umido sulla guancia.

Lo stringo a me per qualche secondo prima che inizi a scalpitare, impaziente.

-Comportati bene con il dottor Miller. - dico accarezzandogli i capelli.

-Shi. - lo sento annuire.

-Ti voglio tanto bene. - mormoro lasciandogli un bacio sulla testa – Sei il mio cuore.

-Mio? - chiede con vocina piccola poggiando la sua manina sul mio petto.

-Sì. Tuo e della Mami, sempre. - sorrido – Ora vai su, prima che la signora Linda finisca tutti i lecca-lecca.

Passa qualche momento prima che senta la porta chiudersi.

-Britt-Britt?

-Mh?

-Stai piangendo…

-Oh. - sospiro portandomi una mano alla guancia per poi sentirla bagnata.

-Vuoi parlarne? - mi chiede con voce dolce Santana prendendo posto al mio fianco e attirandomi a sé con un braccio.

Resto in silenzio per qualche istante, respirando appieno il profumo unico di Santana mentre cerco di calmare quel vortice di pensieri che ho nella testa.

-Britt?

-So di averlo già detto ma… Ho paura San. Sono terrorizzata.

-Ehi, no. - mormora immediatamente lei stringendomi un po' di più – Non devi avere paura, andrà tutto bene.

-Non possiamo saperlo Santana… Non possiamo saperlo. - rispondo – E se dovesse andare tutto storto? E se le nostre aspettative venissero distrutte? Io non lo sopporterei. Non lo sopporterei. Preferisco accontentarmi e vedere la tua ombra sfocata e quella di Dylan in eterno piuttosto che rischiare e non potervi vedere più totalmente.

-Brittany. Ascoltami bene adesso, okay?

Annuisco contro la sua spalla, cercando di asciugarmi in qualche modo le lacrime.

-Tu ci vedrai. Giuro su dio che appena ti toglieranno le bende io e Dy saremo lì e saremo la prima cosa che vedrai. E poi vedrai la nostra famiglia, i nostri amici, vedrai le bianche pareti sterili di questo ospedale e vedrai che donna bellissima sei e come riesci a star bene anche con questa orribile vestaglietta che ti hanno messo addosso.

Come al solito, anche nei momenti di difficoltà, Santana riesce a farmi ridere.

-E se… Se dovesse andare storto qualcosa l'affronteremo insieme. Come abbiamo sempre fatto. Britt, tu hai una forza incredibile dentro di te.

-No… Non è vero…

-Sì che è vero! - protesta immediatamente San – Ti rendi conto di tutto quello che hai fatto in questi anni? Sei entrata in una delle scuole più prestigiose del mondo, sei stata prima ballerina in uno degli spettacoli più famosi di Broadway, i giornali hanno parlato di te per settimane, tra poco aprirai uno studio tutto tuo… Ci sei riuscita. Hai dato uno schiaffo morale a tutte quelle persone che non credevano in te. E hai fatto tutto questo da sola. Ti rendi conto Britt-Britt? Quando siamo in giro insieme sono orgogliosa di tenerti per mano e anche Dylan è orgoglioso di te, non fa altro che parlare della sua mamma ballerina a scuola.

-D-Davvero? - chiedo sorridendo tra le lacrime.

-Certo. - mormora lasciandomi un bacio sui capelli - E lo vedrai attraverso tutti i suoi disegni. Perché vedrai Britt. Devi solo crederci.

Emetto un lungo sospiro sereno.

-Ti amo, San.

-Oh Britt-Britt… - ride piano portando il mio viso alla sua altezza prima di unire le nostre labbra in un bacio dolcissimo.












Se qualcuno dovesse chiedermi se ho sognato qualcosa durante l'intervento gli risponderei che…

No.

Non ho sognato nulla.



Perché il mio sogno lo sto vivendo dal momento esatto in cui ho conosciuto Santana.

Al massimo al mio risveglio continuerò il mio sogno, con qualche colore in più.
















POV Santana









Se qualcuno dovesse chiedermi cosa ho fatto durante le ore di intervento di Britt e anche durante il suo periodo di convalescenza direi che…

Sono stata una dura.

Una roccia.

Fiduciosa del risultato positivo.


Mai nessuno saprà che per la prima volta in vita mia ho pregato.

Ho pregato che tutto andasse per il meglio.


















POV Brittany











-Allora Brittany, come ti senti oggi?

-Bene… Ho solo un leggero mal di testa. - rispondo massaggiandomi una tempia.

-E' normale vero? - chiede ansiosa San al mio fianco.

-Certo, è più che normale. - risponde il dottor Miller.


E' passata una settimana e qualche giorno dall'intervento.

Da allora ho delle bende sugli occhi che mi lasciano nella totale oscurità.

Santana non ha lasciato neanche per un secondo la mia stanza, se non per andare a casa e farsi una doccia veloce.

Dylan ha trascorso la settimana con i miei genitori e quelli di San ed è venuto a trovarmi tutti i giorni.

Tutti quanti sono venuti a trovarmi…

Quinn, Rachel, Sam, Puck, Mercedes… Perfino Kurt, Blaine e la signorina Campbell!

La stessa Campbell che pensavo mi odiasse ma in realtà aveva riconosciuto il mio potenziale e voleva solo che lo tirassi fuori.


-Pronta per togliere queste bende?

-C-cosa? Di già? - chiedo sorpresa e un po' ansiosa.

A dir la verità sapevo che oggi sarebbe stato il grande giorno, per questo tutti gli altri aspettano impazienti fuori dalla stanza.

E' solo che…

Credo di avere ancora un po' paura del risultato.

-Beh… E' passata una settimana dall'intervento, in più ho pensato di far passare qualche giorno in più per essere sicuri che la guarigione sia avvenuta completamente. - mi risponde il dottor Miller – Ora bisogna solo togliere queste bende.

-Ne è sicuro? - chiede ancora San stringendomi la mano.

-Certo. Allora Brittany, sei pronta?

Ho bisogno di prendere qualche respiro profondo per cercare di calmare i nervi.

-San? Puoi far entrare Dy? Vorrei che ci fosse anche lui… Non voglio offendere gli altri ma…

-Sta tranquilla, capiranno. - mormora San prima di lasciarmi un bacio sulla guancia e lasciare la stanza.

Ritorna qualche istante dopo con Dylan.

-Mamma! - esclama felice mentre lo sento arrampicarsi sul letto.

-Fai attenzione Mijo... - lo richiama San.

-Bacino. - afferma con sicurezza mentre mi afferra le guance e mi da un piccolo bacino sulle labbra.

-Ehilà piccolino! - lo saluta il dottor Miller.

-Lecca-lecca?

-Cucciolo. - lo richiamo – Come si dice?

-Pefavoe? - mormora mentre prende posto tra le mie gambe.

-Sei fortunato, la signora Linda me ne ha dato giusto uno poco fa! - ride il dottore.

-Gracias.

Istintivamente sorrido, Santana ha da poco iniziato a parlare in spagnolo con lui, ed ogni volta che li sento interagire mi viene un tuffo al cuore.

-Allora Brittany… Pronta?

Annuisco piano mentre con la mano cerco quella di Santana che prontamente afferro.


Sento le mani del dottor Miller iniziare a sciogliere le bende e srotolarle piano.

Continuo a prendere respiri profondi, fino a quando…

Non c'è più nessuna benda sui miei occhi.


-Brittany? Puoi aprire gli occhi lentamente adesso. - mi dice il dottor Miller, mentre lo sento allontanarsi leggermente.

Annuisco ancora e continuo a prendere profondi respiri.

-Coraggio Britt-Britt… - mormora Santana stringendomi la mano.

-Mamma? - chiede con vocina piccola Dylan.


Okay. Conto fino a tre.


Uno.


Due.


Tre.


Apro gli occhi lentamente.

E davanti a me c'è un miscuglio di colori confusi.

-Brittany, sbatti le palpebre un paio di volte. - interviene il dottor Miller – In questo modo lubrificherai gli occhi e aiuterai la loro messa a fuoco.

Seguo attentamente le sue istruzioni.

E a poco a poco…

Le immagini diventano sempre più nitide.

Dettagliate.

-Britt-Britt?

Seguo il suono della sua voce e…

Lascio scorrere il mio sguardo su di lei.

Sui suoi capelli neri, sui suoi occhi scuri come il petrolio, sulle sue labbra rosse, sul suo piccolo e carinissimo naso, sulle sue guance, sulla piccola fossetta al lato della bocca…

Mi perdo nel guardarla.

-Brittany?

-Wow. - mormoro – Sei bellissima. - dico con fare sognante.

Santana emette una piccola risata, due lacrime le scivolano lungo le guance, mentre non perde tempo nel baciarmi come se non ci fosse un domani.

-Bacino io?

Quella vocina.

Quella piccola vocina.

Abbasso lo sguardo per poter vedere per la prima volta mio figlio.

Dylan è seduto tra le mie gambe e mi guarda con quei suoi occhioni azzurri, come i miei, mentre il resto è tutto Santana.

Dal colore scuro della pelle, a quei riccioli scuri che ha sulla testa. Dal suo piccolo nasino, alla fossetta sulla guancia destra. Dal taglio degli occhi, alle labbra.

-Oddio… - mormoro mentre sento gli occhi diventarmi lucidi – Dy… O mio dio Dylan… - continuo a mormorare mentre lo avvicino a me, abbracciandolo stretto e riempiendolo di baci.

Il mio cuore batte come un pazzo.

Ha funzionato.

-San. San ha funzionato! - esclamo tra le lacrime guardandola – Ha funzionato!

-Si Britt, ha funzionato. - annuisce lei ridendo e piangendo al tempo stesso.








Dopo una mezz'ora, il dottor Miller torna per informarci che i nostri amici e famigliari stanno ancora aspettando pazientemente di poter entrare.

Così presa da Santana e Dy, mi ero completamente dimenticata degli altri.

Entrano pian piano, uno dopo l'altro, mettendosi a semicerchio attorno al mio letto.

Il mio sguardo cade subito su due figure che non ho mai dimenticato e che sono rimaste identiche a come le ricordavo, se non fosse per qualche ruga e capello bianco in più.

-Mamma… Papà… - sorrido.

Entrambi si precipitano verso di me, abbracciandomi stretta e piangendo come bambini.

-Tesoro… - singhiozza mia madre accarezzandomi i capelli – Non immagini quanto sia felice.

Mio padre non dice nulla, mi stringe solo più forte.

E io mi faccio abbracciare ancora e ancora.

Quando si allontanano, riconosco dallo sguardo e dalla carnagione simile la madre di Santana.

-Maribel. - sorrido verso di lei.

Lei si avvicina per abbracciarmi, con gli occhi lucidi, seguita da Alma (completamente diversa da Santana e Maribel, ma con lo stesso sguardo) e da Miguel (una versione maschile di San in pratica).

Poi è il turno dei nostri amici.

-Quinn… - dico osservandola bene – Hai degli occhi bellissimi.

-Anche tu Brittany. - ride lei.

-E Rach? - continuo.

-Sì?

-Sei più bassa di quanto pensassi.

-Forse sei tu troppo alta. - sorride con gli occhi lucidi.

-Sam… Pensavo fossero più grandi le tue labbra.

-Dillo alla tua ragazza, forse così smetterà di prendermi in giro.

-Non succederà mai Trouty.

-Puck quel taglio di capelli è orribile. - dico osservandolo bene.

-Ehi biondina guarda che le ragazze apprezzano! - esclama fingendosi offeso.

-Sarà… - gli rispondo alzando le spalle – Mercedes, sei proprio come ti avevo immaginata. - dico voltandomi verso di lei.

-E' un complimento, giusto? - mi chiede dubbiosa.

-Certo. - annuisco sorridendo.

-Britt. - richiama la mia attenzione Santana entrando nella stanza (quando è uscita?) con una specie di cestino da picnic che sembra abbastanza pesante giudicando il modo in cui fa fatica a portarlo – C'è ancora qualcuno da incontrare.

-Uuuuh! Una sorpresa! - esclama Rachel battendo le mani mentre inclino la testa con aria confusa.

-Il dottor Miller è stato gentile e mi ha permesso di portarlo qui, a patto che nessuno lo venga a sapere. - mi spiega San alzando una delle due aperture del cestino.


-Miao.


-Tubbs! - esclamo sollevandolo immediatamente dal cesto – Cucciolino sei bellissimo! - continuo accarezzandolo.

-Wow… Non immaginavo fosse così ciccione… - commenta a bassa voce Sam, ma riesco comunque a sentirlo.

-Non è ciccione. - dico fulminandolo con lo sguardo – Ha solo l'ossatura pesante.

-Ma-

-Trouty, lascia perdere. - interviene San scuotendo la testa mentre Lord Tubbington continua a farmi le fusa.





Trascorro le successive ore guardando tutto e tutti di continuo.

Ma il mio sguardo non fa altro che ritornare su Santana e Dylan.

E il mio cuore batte sempre un po' più forte ogni volta in cui li vedo.

-Britt-Britt? Tutto bene? - mi chiede sorridendo Santana dopo l'ennesima volta in cui mi incanto nel guardarla.

Alzo le spalle in risposta sorridendo prima che qualcosa attiri la mia attenzione.

-Vieni qui San. - dico tirandola per la maglia prima di slacciarle la catenina che ha al collo con un velocità impressionante.

-Britt… - mormora lei sorridendo guardando l'anello che stringo tra le dita.

-Sposami. - le dico sorridendo – Lo so che ci vorrebbe una proposta decente, ma non mi interessa. Sposami Santana.

Lei mi bacia ancora, sorridendo – Ti sposerei anche adesso se fosse possibile. - mormora contro le mie labbra.



























Angolinoinoino dell'autrice: Ciao a tutti! Dopo essermi dedicata interamente ad un'altra mia storia, ritorno come avevo promesso per terminare questa qui.

La mia prima storia su questa fantastica coppia, la mia prima storia da autrice.

La porterò sempre nel mio cuore.

Spero che questo capitolo sia una degna conclusione e chissà, forse in futuro la scriverò per eliminare i molti errori presenti.

Grazie a tutti quanti voi, chi ha letto silenziosamente la storia e chi ha recensito i capitoli.

Un abbraccio.

A presto

-coriandolo

  
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