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Autore: HyeSeok    04/05/2018    0 recensioni
Lee Sungmin farebbe quasi qualsiasi cosa per il suo lavoro. Dopo che il suo capo, l’architetto Park Jungsoo, l’ha salvato in una situazione umiliante, Sungmin cerca di sdebitarsi in tutti i modi. Ora, però, il capo gli chiede di scortare in giro per New York City il principe Playboy. Lui detesta gli uomini arroganti e presuntuosi come Cho Kyuhyun. Ma il lavoro viene prima di ogni altra cosa, e il lavoro ha bisogno di lui.
* * *
Kyuhyun sa tutto riguardo i doveri. La sua fama di playboy ha portato al suo piccolo paese la pubblicità di cui ha bisogno. Purtroppo la stampa e le persone come Sungmin vedono solo i titoli altisonanti, e non si sforzano di conoscere l’uomo vero. Ma per qualche ragione Kyuhyun desidera disperatamente che Sungmin sappia chi è davvero. Ma se riuscisse a fargli aprire gli occhi, a lui piacerebbe quello che vedrebbe?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kyuhyun, Leeteuk, Sungmin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il principe Cho Kyuhyun era esattamente il genere di uomo che Lee Sungmin disprezzava. Non che l’avesse mai conosciuto, ma una veloce occhiata ai rotocalchi gli aveva rivelato tutto quello che aveva bisogno di sapere. Ricco. Donnaiolo. Superficiale. E fin troppo attraente. Quattro ragioni per detestarlo. Sapeva tutto di uomini come lui, che prendevano e usavano senza curarsi di nessuno. Non aveva nessun desiderio di fare la sua conoscenza, ma sfortunatamente si trattava di un dovere professionale.
Sospirando, si adagiò contro lo schienale della limousine che lo stava conducendo al JFK Airport e ripassò le informazioni che si era annotato per il suo capo, l’architetto Park Jungsoo, il quale aveva presentato un’offerta per un progetto di un lussuoso hotel sulla costa mediterranea quasi incontaminata dello stato di Montvidant. E sarebbe dovuto essere lui ad incontrare il reale in arrivo all’aeroporto per condurlo fuori a cena. Quel mattino però, Jungsoo l’aveva chiamato nel suo ufficio.
«Sono occupato questo pomeriggio, Min. Dovrai essere tu ad accogliere il principe Kyuhyun.»
«Occupato? E’ il tuo potenziale cliente più importante...»
«Lo so.» L’usuale gentilezza di Jungsoo era stata rimpiazzata da una sorprendente freddezza. «È accaduto qualcosa, perciò dovrai andare tu.»
«Posso prenotare una limousine per lui...»
«Tutti gli studi della città vorrebbero questo progetto. Non posso lasciare che gli altri abbiano libero accesso al principe. Devi stargli addosso, Min.»
«Stargli addosso...» ripeté lei, facendo una smorfia alle immagini che quelle parole evocavano.
«Attaccato a lui, come una zecca a un cane.»
«Sei amabile.»
«Ci provo.»
Sungmin aveva sorriso nel costatare che il buon umore del suo capo era ricomparso, anche se non era contento del compito che gli aveva assegnato. Preferiva non stare troppo a stretto contatto con uomini come il principe Kyuhyun, ma era molta devota al proprio lavoro. Dopotutto, era forse la cosa più importante che aveva avuto nella vita negli ultimi quattro anni, la sola cosa in cui aveva avuto successo. «Ma sei comunque impegnato per la cena con lui al Mandarin alle otto, vero?»
«Sì» rispose Jungsoo dopo un attimo di esitazione. «Tu devi solo accompagnarlo in hotel.»
Doveva essere piuttosto semplice, si disse Sungmin mentre la limousine si fermava di fronte al terminal. Era sorpresa che il principe viaggiasse con aerei di linea, forse cercava di dimostrare al popolo che era solo una persona come le altre, pensò cinicamente.
Il volo da Parigi - poiché non c’erano voli diretti da Montvidant - era appena atterrato, e Sungmin sapeva di dover attendere qualche minuto, anche se il principe avesse ricevuto un trattamento di favore per il ritiro bagagli e il passaggio dei controlli doganali. Diede un’occhiata ai giornali e notò una foto del principe con non una, bensì due bionde procaci al braccio mentre sostava dinanzi a un casinò in una capitale europea. Il Principe Playboy in visita alla Grande Mela!, diceva il titolo.
Le porte degli arrivi si aprirono e il suo sguardo fu calamitato da un uomo alto e snello con un elegante completo grigio, seguito a pochi passi da due uomini in nero. Il principe Kyuhyun e le sue guardie del corpo. Svelto, e più nervoso di quanto si fosse mai sentito, si fece avanti.
«Principe Kyuhyun?»
Lui si fermò sollevando un sopracciglio sorpreso. «Lui non è Park Jungsoo, suppongo.» Aveva una voce bassa e accentata, lo sguardo era sicuro e assertivo.
«No, temo che il signor Park abbia avuto un contrattempo. Io sono Lee Sungmin, il suo assistente.»
Allungò un mano verso di lui, incerto se fosse il protocollo giusto, lui comunque la strinse. Il suo palmo era così caldo che Min lasciò quasi ricadere la mano, facendo un sobbalzo. Ondate di consapevolezza le partivano dalle dita, spedendo un calore minaccioso in tutto il corpo. Ignorò la sensazione con forza: si trattava solo di una reazione fisica basilare, niente di più.
Tutto quello che doveva fare era accompagnare quell’uomo al suo albergo, al resto avrebbe pensato Jungsoo. Lui aveva svolto il suo lavoro con successo, come faceva sempre, e non avrebbe trascorso altro tempo con il principe Playboy. Semplice, si disse quando lui finalmente gli lasciò la mano. Doveva esserlo.
 
   
 
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