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Autore: Padfootblack    04/05/2018    1 recensioni
E se Alex avesse intrapreso una relazione con una collega musicista? E se non fosse tutto così idilliaco?
Raccolta di song fic!
Dal testo:
Probabilmente si accorse del mio sguardo, perché si girò e sorrise imbarazzata, muovendo la mano come a salutarmi. Non riuscii a muovere un muscolo, aveva uno sguardo splendido. Era come se potesse leggermi dentro e mi persi in quel paradiso verde azzurro, fin quando non si voltò di nuovo verso gli altri. E la magia scomparve, ritornai nel backstage del club, attorniato da luci stroboscopiche e ombre penetranti, proprio mentre loro salivano sul palco.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Old Yellow Bricks – Amy

 

Old yellow bricks, love's a risk
Quite the little escapologist
Looked so miffed when you wished
For a thousand places better than this

I mesi passavano, le ore in studio si intensificavano e l’album era pronto. Avremmo solo dovuto decidere quando lanciarlo. Chris e Aaron puntavano a giugno, io volevo che uscisse subito per iniziare a lanciare il primo singolo e cantarlo in giro per il mondo. Sheffield mi stava stretta. Manchester mi stava stretta. Sentivo il bisogno mentale e fisico di allontanarmi da quei paesaggi così conosciuti verso posti mai visti, solo io e la mia musica, io e le parole che avevo scritto in questi mesi. Solo io. Desideravo non sentire il bisogno di avere qualcuno vicino a me, volevo bastarmi. Desideravo che le mie emozioni non dipendessero da nessun altro, volevo svegliarmi la mattina ed essere felice perché io ero felice e non perché qualcun altro poteva potenzialmente farmi sentire felice. Osservai lo schermo del telefono che si illuminava ad intermittenza, mostrando un nome scritto a caratteri cubitali: JULIE. Aveva deciso lei di scriverlo in maiuscolo perché diceva che indicava l’importanza che quella determinata persona aveva nella mia vita. E lei ne aveva molta. Lo presi controvoglia e risposi senza dire nulla, aspettandomi un suo sproloquio su qualsiasi cosa stesse facendo adesso alla Sorbonne.

“Vai sul profilo instagram di Breana, adesso”

“Ciao Juls”mormorai avvilita eseguendo i suoi ordini. La moglie di Matt Helders, nonché mia carissima amica, era in diretta sui social. Cliccai senza neanche farci caso. Quelle note mi investirono subito e fui incapace di muovermi. Era il loro primo concerto dopo anni di silenzio. Erano tornati. E la sua voce riusciva ancora a trasportarmi in un universo parallelo in cui regnava la pace, il silenzio e la tranquillità.

“Non pensavo facessero un concerto in questi giorni, avresti potuto dirmelo!”

“Non lo sapevo”ammisi ancora più demoralizzata.

“Beh, ho la scaletta sotto mano, vuoi sentirla?”. No.

“Sì”dissi lugubre.

“Ams”mi chiamò, potevo quasi vedere l’espressione seria sul suo viso, come ad ammonirmi di non essere così triste. Le volevo davvero bene, ma oggi non era proprio giornata.

“Ci sono”

“Devo venire lì e controllare come stai?”

“Sto bene. Dimmi cosa hanno messo in scaletta”

“Ci sono Crying Lightning, Do I wanna know, Cornerstone, The Hellcat, Why’d You Only Call me When you’re High, Dancefloor … ”. Avevano inserito i principali singoli, era una scelta giusta quella di suonare almeno un singolo di ogni album, era ciò che il pubblico si aspettava.

“E 505”. Mi tirai a sedere con un improvviso vortice nel petto. Non era neanche un singolo, perché si ostinava a cantarla?

“Su youtube ci sono alcuni video se vuoi sentire qualcosa del loro nuovo album. Almeno che tu non l’abbia già fatto”

“Non ho sentito nulla, non so neanche quando uscirà”

“Fra 10 giorni”. Sbuffai più forte, non ero pronta al loro ritorno, non ero pronta a sentire la sua voce in radio, in televisione, in ogni cazzo di posto esistente.

“Ti va di andare in Groenlandia?”le domandai.

“Per scappare alle scimmie? Dubito che sia possibile”rispose divertita.

“Su Marte?”

“Ci si può vivere?”. Preferivo morire piuttosto che trovarmi il viso di Alex Turner sui manifesti in città. Sarei dovuta restare chiusa in casa un mese, aspettando l’uscita del mio album e senza poter accendere la radio o anche solo usare internet. Mi sarei dovuta internare un mese per non avere nessun tipo di contatto con gli Arctic Monkeys. O sarei potuta andare via per tre anni in un posto sconosciuto in cui non si prendeva il segnale radio. Tipo la Groenlandia.

“Ams, ci sei?”

“Stavo pensando a come scappare dagli Arctic Monkeys”

“Non puoi, saranno già a rilasciare interviste per ogni tipo di giornale esistente sulla faccia della Terra”. Mi sentivo in gabbia, senza possibilità di scappare dal sentire un album pieno di canzoni che non conoscevo. Canzoni che non avevo aiutato a scrivere, che non avevo ispirato. Era il primo album degli Arctic Monkeys in cui non era presente nemmeno una singola particella di Amy Brown. Quanto potevo essere egocentrica in questo momento?

“Sai, i critici dicono che sia il loro miglior lavoro di sempre”. Ed era anche il loro miglior disco. Chiaro segno del destino, dovevo allontanarmi da qualsiasi posto che avesse a che fare con lui.

“Juls, posso chiamarti dopo? Ho una riunione coi ragazzi”mentii.

“Non è ancora uscito, non puoi sapere davvero come sarà, insomma, i critici parlano sempre a strapazzo ...”

“Sì, lo so, ti chiamo questa sera. Ciao”. Chiusi la telefonata e fissai lo schermo del telefono. Bastava solo digitare qualche parola, cliccare su un video e godermi la loro esibizione della sera prima. Oppure potevo distruggere il telefono, cambiare pianeta e far finta di non esistere per il prossimo mese. Afferrai il cellulare e lo gettai per terra, pestandolo con le scarpe fin quando non si spense. Morto. Presi una valigia e buttai dentro maglioni, vestiti, pantaloni, scarpe e la chiusi di fretta. Scesi di corsa e salii in macchina, piazzando la valigia piena di roba inutile nei sedili posteriori. Feci tutto automaticamente, senza pensare, perché mettere in moto il cervello significava metabolizzare ciò che avevo appena saputo e non ero pronta. Avrei dovuto avvisare Chris e Aaron prima di partire!

You are the fugitive but you don't know what you're running from
You can't kid us and you couldn't trick anyone
Houdini, love, you don't know what you're running away from

Scoprii che in studio c’era davvero una riunione di cui mi ero dimenticata (che grande novità). Feci per entrare nella sala riunioni, ma notai Rick in piedi di fronte alla macchinetta del caffè, cercava di farla funzionare a forza di tirare pugni ai lati del marchingegno. Mi avvicinai sorridente, certe volte sembrava proprio un vecchio nonno alle prese con la tecnologia. Era al telefono e mentre camminavo verso di lui, potevo sentirlo fare le congratulazioni a qualcuno.

“L’ho saputo ieri, congratulazioni! A quando il matrimonio?”. Cercai nella mia enorme borsa la chiavetta della macchinetta, ero sicura al 100% che si fosse bloccata perché non aveva più soldi al suo interno (ed ero anche certa che prenderla a calci come stava facendo Rick non avrebbe aiutato). Stavo per spuntare dietro le spalle del mio manager facendolo spaventare, ma le sue parole mi bloccarono il respiro.

“Beh, certo, è impegnato con l’uscita dell’album adesso. Vedrò cosa posso fare dopo il tour americano, faranno così tanti soldi che potrete sposarvi su Marte!”. Restai con la mano a mezz’aria, fissando la nuca di Rick ed elencando nella mia mente ogni singola band di cui era manager. Chissà quante persone organizzavano i matrimoni in questo periodo e al contempo facevano uscire un disco, perché dovevo sempre pensare al peggio?

“Non preoccuparti, Alex non cambia idea riguardo le cose importanti”. La lista si riduceva di molto se dovevo pensare a quanti “Alex” erano sotto contratto con Rick. Purtroppo, la lista si restringeva ad un solo nome.

She was enraged by the way
That the emperor put traps in the cage

Rick maledì la macchinetta e si voltò, sorprendendosi: “Mi volevi far prendere un colpo?”. Incapace di dargli una risposta, gli consegnai la chiave ed entrai nella sala riunioni. Chris e Aaron, seduti sulle giganti poltrone nere, mi guardarono divertiti, prendendomi in giro.

“Solo mezz’ora di ritardo!”

“Abbiamo avuto modo di organizzare tre tour mondiali”

“Alex si sposa”dissi in piena trance. Entrambi si guardarono, indecisi se far finta di non saperlo o se bloccarmi prima che partissi davvero per la Groenlandia. Questa notizia era molto peggio dell’uscita dell’album, questa notizia sentenziava la fine anche solo di un rapporto di semplice amicizia con Turner. Era la fine di tutto.

“Ascolta”disse subito Chris.

“No, ascoltatemi voi”ordinai: “O l’album esce domani e partiamo immediatamente per un tour così stancante che avrò bisogno di un anno per riposarmi, o vado in Groenlandia per tre anni e non mi vedete più”

“La Groenlandia è una metafora per ...”

“Non è una metafora!”

“Okay, stai calma”disse Aaron: “Non possiamo prendere e pubblicare un disco domani, così, dal nulla ...”

“Allora ci vediamo fra tre anni”aprii la porta, convinta di scappare con la mia valigia improponibile in un posto in cui non esisteva internet, ma Rick bloccava l’uscita: “Amy”

“Rick”dissi mantenendo il suo sguardo.

“Cos’hai sentito?”

“Tutto”rispose Chris.

“Non dovevi saperlo”

“Grazie per la considerazione”risposi cinica.

“Non volevamo che ti preoccupassi per nulla ...”intervenne Aaron.

“Per nulla?”esclamai scioccata voltandomi verso il mio amico: “Si sta sposando!”

“Cosa ha a che fare questo con te?”chiese Chris semplicemente cinico. Non aveva tutti i torti. Non avevo più nulla in comune con Alex Turner, tranne l’etichetta discografica.

“Chris”lo richiamò Aaron: “Non è proprio una bella notizia da sentire così … da altre persone”

“Alex mi ha detto che aveva intenzione di dirtelo in questi giorni”disse Chris.

“Sì, beh, buona fortuna, ho distrutto il telefono”

“TU COSA?”chiesero tutti e tre, uno più inquietato dell’altro. Alzai le mani come per scusarmi: “Sono pulita, ero solo … delusa. Julie mi ha detto che ieri hanno suonato. Ma sto bene, davvero”

“Ci hai appena ricattati”

“Non voglio stare in un paese dove sentirò quel cazzo di album dentro ogni negozio!”mi lamentai: “Oltretutto, come si chiama?”

Tranquility Base Hotel + Casino”rispose Rick.

“Cosa?”chiesi confusa, che razza di titolo era da dare a un album?

“Non pensare a quello, pensa a cosa vuoi fare adesso”disse Chris, pronto a riportarmi con i piedi per terra: “Facciamo uscire l’album il 5 giugno, partiamo subito con il tour europeo, due settimane di pausa a casa, tour americano, 2 settimane di pausa, tour asiatico”

“Ci sto”dissi senza neanche pensarci. Avrei passato un mese chiusa in una cantina e poi sarei uscita a promuovere il nostro album, con i miei testi e delle cuffie pronte ad assorbire qualsiasi suono proveniente da qualsiasi altra band artica. Si stava sposando. Non potevo crederci.

“Vado dai miei genitori per un mese”li avvisai.

“Cosa?”chiese ancora Aaron: “Ma dobbiamo organizzare le tappe dei tour ...”

“Mi fido di voi”

“Forse è meglio se stai dai tuoi per un po’”realizzò Rick: “Lontano da ...”

“Da Alex?”chiesi schifata: “Dal loro nuovo album? Dal suo matrimonio?”

“Magari ci ripensa”disse Aaron facendo spallucce.

“Amico, ha una certa età, vorrà sistemarsi”continuò Chris nonostante lo sguardo truce di Aaron. Era carino che volessero tirarmi su il morale, ma stavano solo peggiorando la situazione. Alex aveva una certa età e aveva deciso di sistemarsi con Taylor. Buona fortuna a metabolizzare questo, Amy. La giornata stava soltanto peggiorando, non avrei potuto immaginare niente di peggio.

“Comunque il prossimo mese anche gli Arctic fanno il tour europeo, quindi ...”mormorò Rick e non vidi la mia espressione, seppi solo che Rick, un omone di un metro e novanta e ottanta chili di muscoli, indietreggiò di fronte al mio sguardo.

“Non voglio respirare la sua stessa aria”dissi fissandolo dritto negli occhi: “Se loro fanno il tour europeo, noi facciamo quello americano. Se loro si spostano in America, noi andiamo in Asia. Chiaro?”. Chiesi voltandomi verso i miei colleghi che alzarono le spalle. “Per me è indifferente”

“Anche per me”

“Tu cerca di rimetterti in queste settimane, okay?”chiese Rick dandomi due colpetti sulla spalla. Presi un gran respiro, cercando di fermare i pensieri che si ingarbugliavano nella mia mente e tornai in macchina, a piangere stringendo il volante, proprio come in uno stupido film romantico. Solo che qui non ci sarebbe stato il lieto fine. Ero solo io, litri di lacrime in una macchina che sapeva di disperazione, diretta verso una prigionia che mi ero creata da sola, con un obiettivo che mi sembrava impossibile. Se solo avessi avuto più tempo per poter dimenticare Turner, anche solo un mese avrebbe potuto fare la differenza. O forse era questo il mio destino, amare una persona che non sarebbe mai stata felice con me, assistere dall’esterno all’unione gioiosa di due persone che si amavano e che avevano intenzione di passare il resto della vita insieme. Io neanche volevo il matrimonio. Mi bastava avere una persona che mi capisse e che non mi facesse sentire in colpa per com’ero fatta. Pensavo di averla trovata, pensavo che Alex fosse la persona che sarebbe stata al mio fianco per sempre, ma non era così. E ora avevo solo me stessa su cui contare.

You're at a loss just because
It wasn't all that you thought it was
You are the fugitive
But you don't know what you're running away from

   
 
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