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Autore: Elisa24g    04/05/2018    0 recensioni
Hai sempre sognato di studiare medicina, curare le persone, diventare un famoso dottore e magari fare una scoperta che rivoluzioni la vita delle persone? Beh, prima di fare tutto ciò, c'è da studiare...e tanto!
Alessia, Claudio, Elena, Giulia e Carola sono cinque ragazzi molto diversi, accumunati dallo stesso sogno: diventare medici.
Seguiteli mentre affrontano il test di ammissione e il primo anno di medicina, tra appunti di anatomia, ossa, gocce di sangue, laboratori, formule di chimica e fisica, sognando di poter frequentare presto un reparto e diventare un giorno dei veri dottori.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Erano tutti insieme a casa di Elena per un pomeriggio di studio, erano seduti intorno al tavolo della sala davanti a un libro aperto, un quaderno, qualche penna e un pacco enorme di patatine al centro. Giulia e Claudio stavamo studiando fisica, mentre Elena e Carola anatomia.

<< Ti sei alzato! >> Esclamò Elena sorpresa, vedendo il fratello andare in cucina. Era dimagrito, aveva gli occhi spenti e li aveva degnati a malapena di uno sguardo. 
<< Sta così male? >> Chiese Claudio. 
<< Già… e ancora non ci ha detto cosa è successo realmente. >> 
<< L’avrà tradito… per forza altrimenti non starebbe così male >> disse Carola. 
<< Non so, di sicuro è stata una bella botta… vedeva già il suo futuro con lei. >> 
<< Erano andati a vivere insieme, per forza pensava al futuro. >> Disse Giulia. 
<< Vabbè… te vai al corso di recupero di fisica ?>>chiese a Claudio. 
<< Si, così sono sicuro di essere pronto. >> 
<< Allora andiamo insieme. >> 
<< Perfetto >> rispose. 
Passarono il resto della giornata a studiare, poi Claudio andò via per vedersi con la ragazza, Giulia e Carola tornarono a casa loro ed Elena rimase sola, con suo fratello che soffriva mentre lei era completamente impotente.

Il giorno seguente Claudio entrò in aula quasi puntuale e si sedette vicino a Giulia che stava parlando con una delle ragazze nuove. 
<< Quindi come ti trovi? >> 
<< Bene! Solo che ho tutti i giorni impegnati per recuperare le ore che ho perso… >> 
Alessia aveva iniziato la settimana con le lezioni mattutine, lunedì era così felice di trovarsi lì che aveva preso appunti su ogni cosa e l’ora di biologia era finita in un lampo;, aveva mangiato una cosa al volo ed era andata al laboratorio di anatomia.

<< Allora la professoressa mi ha detto che dovrete frequentare tutti i lunedì per questo semestre;  questo è il foglio per le firme. Potete prendere le ossa , facendo attenzione a non rompere nulla, e studiare; se avete domande io sono qui e potete chiedere. Poi arriverà la professoressa e vi dirà qualcosa per ogni argomento, credo che vi darà anche delle fotocopie da vedere. >> disse lo specializzando con il suo camice bianco e gli occhialetti.

E così era iniziato il laboratorio di anatomia, con cranio, fibula, muscoli dorsali e ancora e ancora.

La sera era rientrata stanca morta, aveva scambiato due parole con le coinquiline e era andata a dormire. 
Il martedì frequentò la lezione di embriologia,prese qualche appunto e  poi tornò a pranzo a casa.

<< Ciao… >> salutò le coinquiline. 
<< Ciao…già tornata! Ti va bene un piatto di pasta? Facciamo un etto a testa e mangiamo solo quello… >> 
<< Sì, va bene. >> 
Le loro conversazioni si limitavano al cibo, oppure le ascoltava mentre parlavano di futuro, figli e matrimoni. Erano più grandi di lei e avevano stretto una forte amicizia negli anni precedenti, quando avevano avuto coinquiline prepotenti ed erano state costrette ad allearsi… non c’è nulla che ti leghi più di un nemico in comune. Alessia era la nuova arrivata, la più piccola. Avevano stabilito loro i turni per le pulizie, facevano loro la spesa e pagavano le bollette, lei doveva solo mettere i soldi e non veniva mai inclusa nelle decisioni.

Il mercoledì aveva lezione di genetica, dove, per la prima volta, di presentò un assistente. Parlò della trasmissione delle malattie, quali fossero rare e quali no, quali disordini venissero trasmessi soltanto dal Dna mitocondriale e di come, secondo lui, qualsiasi patologia fosse dovuta alla genetica. La lezione fu molto interessante, era un professore che parlava con entusiasmo, con passione, ma che, purtroppo, gli avrebbe fatto solo quella lezione,di tutte le altre non si sapeva ancora nulla. 
Alessia uscì di corsa dall’aula, mangiò e andò nel dipartimento di chimica, dove anche lì le dissero di studiare, per la prima ora, mentre nella seconda la professoressa gli avrebbe fatto una lezione di recupero. Insieme a lei c’erano gli altri ragazzi che erano stati ripescati, alcuni avevano fatto biologia o farmacia e avevano già perso un anno, altri si erano trasferito in un paese dell’est, dove era più facile entrare a medicina, ed erano tornati non appena erano riuscito a passare il test; tutto per il sogno di diventare un medico. 
Il giovedì era l’ultimo giorno della settimana in cui  aveva il recupero e chiudeva in bellezza: un professore faceva ripetizioni di fisica in un inglese da brividi, con tentennamenti, pause ed errori ovunque, mentre Alessia si chiedeva per quale assurdo motivo avessero assegnato qualcuno del genere a un corso di medicina in inglese! 
   
 
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