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Autore: blitzkingful    04/05/2018    1 recensioni
Dopo quanto accaduto ai Giochi del Drago, Raven Queen inizia sempre di più a temere di non potersi fidare veramente di nessuno a scuola. Le cose devono cambiare, ora più che mai, o tutta la comprensione di cui Raven è capace non basterà per andare avanti.
Genere: Angst, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Apple White, Nuovo personaggio, Raven Queen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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N.N.: Ecco qua. Adesso sì che abbiamo finito!
B.P.: Almeno per ora. Se prima c’erano parecchie questioni irrisolte, figuriamoci adesso!
N.N.: Vero, questo era solamente l’inizio!
N.D.: Bè, sia come sia, devo ammettere che ve la siete cavata molto meglio di quanto pensassi!
N.U.: Tua madre ha ragione, Brooke! Siamo molto orgogliosi di te! Ops, ovviamente anche tu hai non pochi meriti, uh… Ah, questa poi! Ancora non sappiamo nemmeno il tuo nome!
N.N.: Colpa mia, mi sono intromesso a tradimento senza badare alle buone maniere… comunque mi chiamo Reed, signore. Reed Wright.
B.P.: Bè, Reed, siamo arrivati fin qui, spero non ti tirerai indietro nel narrare con me le prossime avventure!
R.W.: Non preoccuparti, non vado da nessuna parte. Anche se prima sarebbe il caso di avvertire a scuola…
N.D.: Allora è vero che non eri autorizzato!
N.U.: Bè, tesoro, come dicevi prima: importa ancora a qualcuno?
N.D.: Ai nostri capi di sicuro! Comunque tranquillo, Reed, parleremo noi con i tuoi insegnanti. Hai fatto un buon lavoro e nessuno può negarlo: ufficializzeremo il tutto rendendolo un effettivo tirocinio.
R.W.: Grazie mille, cercherò di non causare altri pasticci.
N.U.: Se abbiamo risolto, consiglierei di tornare alla narrazione, ci sono ancora un paio di scene.
B.P.: Uh, è vero!

Per la prima volta, Milton non si raccomandò di non toccare lo specchio. Non certo perché ne avesse compresa l’inutilità: l’inquietante presenza del sovrintendente era qualcosa che assorbiva tutta la sua attenzione.
Raven scosse la testa, entrando nella stanza e dirigendosi decisa verso lo specchio. Voleva fare in fretta.
In risposta al suo saluto, sua madre si affacciò subito dalla sua prigione.
“Tesoro!” fece la donna, pimpante “Pensa, dopo l’ultima volta che ti ho visto, ho avuto lo sciocco sospetto che non volessi più parlare con me! Ah ah, ma è stato solo per poco, te l’assicuro, e infatti eccoti qui!” Raven avrebbe voluto rispondere qualcosa, ma preferì lasciar finire la madre; “Avrei dovuto capirlo subito che era tutta una messinscena per convincere quel dilettante a levarsi dai piedi! Era assurdo che ce l’avessi davvero con me! Peccato solo che la tua strategia ti abbia costretta a tornare di nuovo in questa stupida scuola… bè, non fartene un cruccio, cara, imparerai a…”
“Tu capisci sempre e solo quello che pare a te, vero?” la interruppe Raven, gelida. “Bè, sappi che quello che ho detto ad Hiram lo pensavo sul serio. Tutto quanto.”
Lo sguardo risoluto di sua figlia portò la Regina Cattiva ad assumere un tono più serio: “Speravo che quella lettera ti avrebbe fatto capire.”
“E l’ha fatto, solo non nella maniera che ti aspettavi. Io e te siamo molto più diverse di quanto tu voglia accettare.”
Alle parole di Raven, sua madre iniziò a squadrarla con severità, per poi commentare: “Vedremo.”
“No, invece.” Rispose la ragazza, mantenendo lo stesso, irremovibile tono: “Ero venuta a salutarti un’ultima volta prima che portino via lo specchio.”
“C-come?!”
“Il sovrintendente Perrault ha deciso che una scuola non è il posto adatto per, bè... te. Immagino ti trasferiranno in un qualche posto di massima sicurezza o roba del genere. In ogni caso, non ci rivedremo tanto presto.”
La Regina Cattiva era rimasta senza parole e con gli occhi sbarrati.
Fu in quel momento che Perrault entrò nella stanza. “Miss Queen? Dobbiamo proprio andare, adesso.”
“Va bene. Ciao, madre.” Fece Raven, con espressione indecifrabile, affrettandosi verso l’uscita.
La donna nello specchio fissò con odio il sovrintendente, che però non si lasciò impressionare: “Te la sei cercata e lo sai.”
Uscita dall’ufficio dei presidi, Raven trovò Apple ad aspettarla. La principessa bionda non esitò ad abbracciarla, e lei fu ben felice di ricambiare.
“Come ti senti?” chiese Apple.
“Strana.” Rispose Raven “Non riuscirò mai a odiarla, nonostante tutto, ma, allo stesso tempo, sento che stare lontana da lei per un po’ è la cosa migliore.”
“Credimi, lo capisco benissimo. Andiamo in camera, un po’ di riposo ti farà bene.”
Sempre strette l’una all’altra, le due amiche si allontanarono nel corridoio.

Le piccole scintille dorate ballarono debolmente sul suo palmo prima di spegnersi.
Hiram sospirò: dopo aver fatto un uso così smodato della magia dell’odio, ci sarebbe voluto un po’ prima di riprendere il pieno controllo dei suoi veri poteri. Gli stava bene, ma sperava comunque di riuscire a tornare in forma il prima possibile: aveva il netto presentimento che, nel prossimo futuro, ne avrebbe avuto bisogno.
Affacciandosi alla finestra del suo alloggio, Hiram diede una rapida occhiata al resto dell’accampamento: avevano trovato un ottimo posto ai piedi di una montagna ai confini del regno.  Soprattutto, avevano fatto un ottimo lavoro nell’arrivare fino a lì senza farsi scoprire e senza perdere nessuno per strada.
A parte Jackie Frost. Oltrepassati i confini di Libropoli, durante una pausa si era allontanata dal gruppo con una scusa e non era più tornata. Hiram non poteva esserne certo, ma sospettava che quella ragazza non avesse buone intenzioni: era stata letteralmente l’unica a non aver gradito la cessazione delle ostilità contro la Ever After High. Probabilmente,poi, dei piani di Hiram non gliene era mai importato realmente nulla, e aveva approfittato dell’offerta ricevuta solo per evadere di prigione. Un’altra sciocchezza di cui pentirsi, pensò il ragazzo, allontanandosi dalla finestra.
Per il momento, ad ogni modo, non si poteva fare altro che aspettare e decidere come comportarsi in futuro. Avevano abbandonato i metodi violenti, certo, ma Hiram e il suo gruppo si erano riuniti per combattere le ingiustizie di Ever After, e a quello non avrebbero rinunciato. Apple White aveva promesso di occuparsi della cosa, un’alleanza con lei e con altri Reali disposti a collaborare non era un’idea tanto brutta, almeno su carta. Hiram si rese conto di essere ancora teso, e decise quindi di leggere qualcosa per rilassarsi.
Frugando in un borsone vicino al suo giaciglio, tirò fuori alcuni dei libri di favole che aveva raccolto girando il mondo mentre svolgeva ricerche per l’accademia di Avalon.
Uno in particolare attirò la sua attenzione, e, prendendolo in mano, si lasciò scappare un sorriso.

                                                                                          
                                                                                                     (*Thidwick l'Alce dal Cuore Grande)
 
... e come dicono anche nel cartone, "La Fine è soltanto l'Inizio"!
Alla prossima storia!

... per la cui stesura spero di metterci meno tempo di questa...!
-Blitz

 
  
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