Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: queenjane    05/05/2018    4 recensioni
Dal testo "21 agosto 1858, al castello di Laxemburg l’imperatrice Elisabetta aveva messo al mondo un erede al trono, una speranza, l’imperatore aveva un discendente.
I cannoni erano tuonati, festosi, per il lieto annuncio.
Il suo nome Rodolfo, come un lontano antenato."
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: L'Ottocento
- Questa storia fa parte della serie 'Et nunc manet '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
21 agosto 1858, al castello di Laxemburg l’imperatrice Elisabetta aveva messo al mondo un erede al trono, una speranza, l’imperatore aveva un discendente.
I cannoni erano tuonati, festosi, per 101 colpi, per il lieto annuncio.
Il suo nome Rodolfo, come un lontano antenato.
L’imperatore lo nominò colonnello onorario di un nuovo reggimento, chiamato "Principe Ereditario". Adorava l’esercito, sulla culla gli fece mettere l’insegna dell’ordine del Toson d’oro.
Doveva essere un soldato, invece il bambino aveva l’animo di un poeta, era sensibile, precoce, con grandi occhi castani come la madre.
Madre assente, per malattie, ripicche, litigi, grande affetto di Rudi era sua sorella Gisella e viceversa.
Amava l’ornitologia, le scienze naturali e la caccia, era di idee liberali, un corpo estraneo alla corte degli imperatori di idee conservatrici.
Il matrimonio con Stefania del Belgio, nel 1881, fu combinato. In principio erano felici, nacque una bambina Elisabetta, detta Erszi.
Era un incompreso come sua madre,Elisabetta, la posizione che ricopriva era in contrasto con le sue opinioni, inclinazioni e modi di essere.
Un dilemma irrisolvibile, che lo portò alla depressione, a cercare conforto nelle droghe, nello champagne e in altre donne, come quando era un adolescente dai grandi occhi di ambra e miele.
Aveva tutto e riteneva di non possedere nulla.
Il 30 gennaio 1889 venne trovato morto al padiglione di caccia di Mayerling nel bosco viennese insieme alla sua ultima amante, Mary Vetsera.
Si parlò di un omicidio e di un suicidio, per seppellirlo in chiesa venne dichiarato incapace di intendere e volere.
La Kapuzinergruft in Vienna fu la sua ultima dimora, l’imperatore convertì il padiglione di caccia in un convento di suore carmelitane, le preghiere sono dette ancora oggi per l’eterno riposo della sua anima.
Si disse che lo avevano ucciso i massoni, infinite ipotesi e una sola certezza, a poco più di trenta anni era morto, non avrebbe mai regnato.
Era anticlericale, di vedute politiche liberali, per il popolo era una speranza, la sua dipartita segnò l’Apocalisse.
Quella morte gettò Sissi nella disperazione, si vestì di nero o grigio perla, i colori del lutto, da allora in poi, lasciando la corte di Vienna appena poteva, morì a Ginevra nel 1898, assassinata da un anarchico.
L’erede presunto dell’imperatore era suo nipote, l’Arciduca Francesco Ferdinando, assassinato a Sarajevo nel 1914, quel decesso fu la miccia che fece scoppiare la Prima Guerra Mondiale.
Francesco Giuseppe morì nel novembre 1916, gli successe il nipote Carlo, che fu costretto all’abdicazione e all’esilio dalla rivoluzione.
L’impero era terminato, iniziato con un Rodolfo nel 1273, era finito con un altro, che la morte di Rudi fu il principio della fine.
Gisella soffrì profondamente per la perdita del fratello.
La figlia di Rudi, Erszi, per le sue idee politiche, alla fine della guerra venne chiamata la “principessa rossa.” Rudi era stato un principe ereditario dai sentimenti repubblicani, un incompreso, ancora oggi il mondo parla di lui.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: queenjane