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Autore: nemy1990    07/05/2018    1 recensioni
In un mondo di cinismo è difficile accettare di avere dei sentimenti.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensieri


Era una sensazione strana.
Lo starsene lì, nel prato fiorito della tua mente, senza davvero vederne i fiori.
Era strano rimanere sospesi in mezzo a quel cosmo di pensieri, dove un unico nome sembrava soffiarti addosso per non essere ignorato.
Dove un luogo sembrava richiamarti a sé quasi con prepotenza, senza che tu potessi davvero raggiungerlo.
Era strano non sapere se ci fosse qualcuno dall’altra parte delle tue percezioni che provava la medesima sensazione.
Ero davvero sola?
Ero davvero l’unica che si crogiolava nel dolce mare delle illusioni sperando che un giorno una di queste non fosse tale, ma che si rivelasse qualcosa di tangibile?
Toccare un sogno, prenderlo finalmente per mano dopo che lo hai inseguito per tanto tempo credendo di essere a un passo da questo che all’ultimo sfuggiva.
Mi sono data della stupida.
Sono arrivata a credere di essere un fallimento, ma chi è il fallito se non colui che si fa abbattere dalla vita a tal punto dallo smettere di sognare?
I miei sogni sono meno colorati, meno vividi, meno fatati, più moderati, ma ci sono ancora in quell’angolo della mente che si tiene pronto a darmi rifugio quando la tempesta della vita si abbatte inaspettatamente con un’atra delusione.
Mi avvicino a quell’angolo e a ogni passo rimpicciolisco, ringiovanisco, prendendo nuovamente la forma di una bambina, dove la mia anima annerita dalle battaglie della vita ritorna a splendere un po’ ammaccata, la luce flebile che, testarda, ancora non si arrende.
Sono a piedi nudi, una tunica bianca e una corona di fiori in testa, le gambe paffute, il sorriso spensierato.
L’ho reclusa lì, ma lei non mi porta rancore, come ero solita fare allora.
Mi sorride, dandomi il bentornato e si gode la pace.
Sa che a breve la lascerò, sa che i momenti in quella forma sono sempre meno e lei ne assapora ogni attimo, come fosse un respiro dopo un’apnea durata anni.
Chi non ha mai meditato con se stesso e non si ferma un attimo a bearsi della solitudine, non scopre il paesaggio sconfinato che può celarsi dietro la mente.
Più vai in profondità, più ti avvicini al cuore.
C’è chi perde la strada e scorda l’esistenza delle emozioni che ti vengono incontro quanto più ti avvicini all’altezza del petto.
Non è un sentiero facile da intraprendere.
E’ un viaggio pieno di bivi ingannevoli, di ostacoli infidi e di spine pronte a trafiggerti.
Solo pochi riescono a sgombrarne il sentiero: i bambini e gli impavidi.
Quanto più sei a contatto con il tuo bambino interiore più riesci ad avvicinarti.
Io ne avevo quasi reciso i legami… e più mi allontanavo più sentivo il coraggio venire meno.
Perché andare incontro agli altri con cuore pieno di gentilezza se questo veniva sempre rifiutato? Perché mostrarsi così vulnerabili se sembrava che gli altri non aspettassero altro per annientarti?
Mi ero quasi dimenticata di avere un cuore, così i miei sogni si sono spenti con la razionalità del mondo odierno; ma un’anima antica può davvero evitare le emozioni?
Il suono di una melodia, un raggio di sole dopo tanti giorni di pioggia, il rumore delle onde del mare, il profumo dei fiori, un abbraccio sentito… quelle piccole cose che fin’ora ti emozionavano ma a cui non avevi prestato attenzione, perché le cose che ti facevano levitare erano troppe…e ora, dopo aver gettato il cuore nel dimenticatoio ecco qualcosa che ti ricorda di averne uno e così impaurita, incerta, restìa accogli di nuovo quella parte di te che pensavi di aver perso.
Non ti sei mai sentita così fragile, neppure quando avevi messo il tuo cuore in mano alle persone sbagliate che hanno chiuso il palmo fino a disintegrarlo.
Eppure la tua prospettiva ora è cambiata, bisogna solo abituarsi, a ritrovare il coraggio che prima ti contraddistingueva ma che ti ha portata tante volte a commettere avventatezze.
Apro gli occhi.
La vita frenetica mi attende.
Mi godo ancora quel silenzio così raro nella mia vita, poi mi alzo.
Le gambe pesanti, quelle di una donna, che mi conducono verso il quotidiano.
Il nome ancora mi vortica come brezza intorno alla mia persona, nella mia mente.
Forse ci rivedremo un giorno, ma ora devo vivere il presente, amore mio.
   
 
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