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Autore: Bloody Wolf    07/05/2018    4 recensioni
SPOILER per chi non ha ancora visto Infinity War!!!!
Non leggete nemmeno qui se non l'avete ancora visto!!! IO vi ho avvisati...
Questa è la mia personale storia su come Thor elabora uno dei lutti del film.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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    Disclaimer!!!! SPOILER!
Se ci pensiamo bene Thor non ha avuto molto tempo per elaborare il lutto per il suo "amato" fratello e quindi dalla mia testa è uscita questa cosina... 
anche perchè mi rifiuto di pensare che Loki sia satto così stupido da morire così... quindi spero vi piaccia e se posso consigliarvi, vi consiglierei di mettere una canzone triste come sottofondo perchè dico sul serio, le persone che l'hanno già letta hanno detto che è triste quindi penso di aver centrato l'obiettivo.
Vi sarei davvero grata se lasciaste un messaggino,anche non troppo lungo perchè è laprima volta che mi diletto con il rapporto tra Loki e Thor, quindi mi farebbe davvero davvero piacere ricevere un vostro parere... detto questovi lascio alla lettura di questa cosina senza grandi pretese e me ne vado.
Ringrazio la mia Snowhite perchè è grazie a lei se pubblico queste storie perchè se fosse per me non le pubblicherei hahha 
ciaoooo

                                  
 

Il passo pesante di tutti i Vendicatori era forse il solo suono che udivano perché attorno a loro il caos imperversava sovrano creando troppo rumore…

La gente urlava e piangeva alla disperata ricerca di chi più amava: amici, parenti, amori e figli.

Thor si guardava attorno spaesato, sordo a quel dolore che lui aveva già subito, chiuse gli occhi per evitare che delle lacrime solcassero quelle guance, in quel momento doveva essere forte per i suoi amici, per quelle persone che gli erano rimaste accanto perchè ora quella era la sua nuova casa e quelli erano la sua nuova famiglia.

Alzò lo sguardo verso il campo di battaglia, il fumo saliva dai roghi con prepotenza, si librava nell’aria rendendo quegli scenari che, una volta erano un paradiso, in orribili e dolorosi buchi di nulla…

Non aveva il coraggio di guardare gli altri in faccia, il suo dolore era differente al loro, erano semplici umani mentre lui era un dio ed era sicuro che non avrebbero mai capito quel tumulto che aveva nell’anima.

Thanos aveva portato quella distruzione a compimento, aveva distrutto mezzo universo, lo aveva fatto con due dita ma a Thor non importava poi molto, non aveva ormai più nulla per cui combattere eppure qualcosa nel cosmo lo stava spingendo in avanti, passo dopo passo in quell’avventura che di fughe non aveva, nemmeno la vita era così scontata eppure, quel qualcosa era onnipresente dietro a lui, come una grande mano che si posava in mezzo alle sue scapole, avrebbe riconosciuto quella mano ovunque, la mano di suo padre, Odino lo stava aiutando a sorreggere il peso dei Nove Regni che, minuto dopo minuto, si stavano annientando accartocciandosi su se stessi mettendo in ginocchio il Re di Asgard

<"Tu dovevi proteggerci, Asgard doveva farlo">

Il nano aveva ragione, aveva fallito e ora l’universo era al collasso senza che nessuno potesse fare nulla per impedirlo.

La voce del nano si disperse nella sua testa mentre lui camminava mangiando quei pochi metri che mancavano dalla porta del palazzo di Wakanda… successe tutto così in fretta che Thor non se ne capacitò, perse la presa sulla scure che cadde a terra producendo un rumore sordo e inquieto che obbligò i suoi amici a voltarsi verso di lui con occhi doloranti e stanchi, gli occhi di chi ha appena perso tutto ma resta per chi è come lui.

Il respiro mancò nei suoi polmoni e lui iniziò a rantolare distrutto da tutto quello che era successo, arretrò di un paio di passi voltandosi trovando di nuovo fumo e fiamme, distruzione e dolore, altro dolore, altra sofferenza che andarono a bloccargli quel respiro già flebile.

Le nubi si scurirono sopra di loro, minacciose ma miracolose in quel momento in cui il fuoco stava divorando le foreste e i superstiti, più girava lo sguardo e più non riusciva a fare nulla.

Era estenuante come considerazione perché lui doveva proteggerli ma non era riuscito a fare nulla, né per il suo popolo né per il resto dell’universo, che dio poteva essere se non riusciva a fermare il primo pazzo che minacciava il creato?

Crollò sulle ginocchia e avvertì le prime gocce di pioggia che iniziavano a cadere dal cielo, silenziose e preziose in quel preciso momento, il dio chiuse gli occhi lasciando che quella pioggia gli inondasse il volto.

Vedova ferma… lui ha perso molto di più di noi”

La vedova guardò il Capitano con uno sguardo accigliato, tutti loro avevano perso qualcuno o qualcosa e lui non era diverso da loro… quando lei capì cosa intendeva dire il loro leader si fece da parte con la testa bassa, addolorata lei stessa per ciò che il Dio stava portando sulle spalle.

Strinse i pugni e urlò richiamando i fulmini a sé riempendo l’aria di elettricità, non riusciva a respirare ma non gli importava, doveva pagare per l’immenso crimine che aveva compiuto, aveva lasciato semplicemente che accadesse ed era la cosa peggiore…

I suoi occhi iniziavano a farsi scuri e i suoi sensi iniziarono a venire meno, stordito da quella forza e quel dolore, spezzato dalla sofferenza dell’intero universo e distrutto dalla propria

Sciocco e stupido energumeno… alzati Re di Asgard.”

Thor spalancò gli occhi trovandosi a guardarsi attorno, era in un posto che aveva visto solo una volta in un antico libro che suo fratello leggeva isolato nella biblioteca di palazzo: le radici di Yggdrasill, quella voce però sembrava reale, vicina come quelle radici.

Si girò un paio di volte alla ricerca della fonte, che diavolo stava succedendo, era su Midgard fino a pochi istanti prima, come aveva fatto a raggiungere quel posto che in pochi sapevano dove fosse…

Quando mi sono sacrificato per te ho pensato di aver creato un Dio forte e pronto a combattere qualsiasi cosa e invece?”

Thor non riusciva a dare un volto a quella voce, non riusciva a ricordarla o, per meglio dire, non riusciva ad attribuirgli un volto e la cosa era strana

Ho fallito… potevo fermare tutto, ma ho sbagliato ed ora ci sono solo macerie”

Thor chiuse gli occhi lasciando che alcune lacrime sgorgassero dalle sue ciglia per finire a terra schiantandosi con un rumore di acqua e sofferenza.

Apri gli occhi, mio Re.”

Thor si ritrovò ad asciugarsi le lacrime prima di aprire gli occhi chiari e ritrovarsi di fronte un ragazzino magro e pallido, aveva grandi occhi verdi e lunghi capelli neri, non poteva sbagliarsi quello era suo fratello, quello era Loki così aprì la bocca per parlare, per chiedere spiegazioni ma lui lo interruppe con quel suo tono calmo

Non è finita, Fratello… Yggdrasil è ancora in piedi e sta per fiorire, le sue mele saranno frutti colmi di potere e amore.”

Thor fece un paio di passi verso quel ragazzino con le occhiaie e con i capelli lunghi raccolti in una morbida coda di cavallo, indossava un completo nero e verde intriso di fili d’oro che narravano la sua travagliata storia

Ho fallito, Loki. Ti ho visto morire e la vendetta mi ha accecato”

Lo sguardo del moro si fece dolce e in quel momento Thor rivide in lui sua madre, Frigga, quella dolcezza e quel suo modo di fare unico e particolare e lui non si trattenne dal piangere

C’è ancora tempo, Thor. Le Norne hanno progetti che noi non possiamo comprendere, sii il guerriero che sei sempre stato...”

Thor negò con la testa asciugandosi le lacrime con il polso incurante della figura poco virile di fronte a suo fratello

Loki! Prima avevo un popolo! Un fratello a cui tenere testa e a cui badare! Un regno! Per tutte le rune ora cosa sono? Chi sono se non un ciarlatano che non sa mantenere le promesse!?”

Loki incrociò le braccia al petto e alzò un sopracciglio in maniera elegante e calma, disperazione e caos ecco quello che aveva da sempre cercato Thanos

Thor… sii il guerriero che sei sempre stato, sii il Re che mi ha mostrato la via, sii l’uomo che si è innamorato di un umana sapendo di doverla perdere un giorno, sii quel Dio che Odino ti ha mostrato anzi, sii migliore di così”

Thor si mise a negare con il capo, non poteva e non voleva dargli ascolto, Loki a modo suo lo aveva sempre spronato ad essere migliore, ogni volta che lui aveva imparato qualcosa di vitale Loki era presente, dal lato sbagliato ma c’era.

Non riusciva ad immaginarsi una vita senza di lui, un’eternità.

Non senza di te, Fratello. Non ho nemmeno un corpo su cui piangere!”

Il ragazzino si avvicinò a lui tendendogli la mano, sorridendogli appena con quegli occhi verdi colmi di tristezza e di amore solitario, Loki aveva sempre provato uno strano amore per il fratello, aveva provato ad essere alla sua altezza ma non ce l’aveva mai fatta creando più disastri che cose buone eppure non aveva mai smesso di considerarlo una pietra ferma nella sua caduta verso l’oblio.

Il ragazzino appoggiò la mano sulla sua guancia portando anche l’altra sull’altra guancia per poter guardare negli occhi quell’uomo che era spezzato da tutti quegli eventi, successi tutti uno dopo l’altro, senza dargli il tempo di elaborare il lutto.

Thor aprì gli occhi guardandolo disperato, non voleva lasciarlo, non voleva dire addio a tutto quello, non ora che aveva trovato quella pace per cui aveva lottato per decenni.

Thor… Thor devi ascoltarmi, non ho molto tempo… Thanos è debole, trovatelo e distruggetelo. Non potrete riportarli tutti ma molti sì.”

Thor allungò una mano appoggiandola dietro la testa del fratello per far collidere le loro fronti in un ultimo gesto disperato, non voleva separarsene, non ora che lo aveva ritrovato

Loki, dimmi che non sei morto… Loki dimmelo ti prego, ho bisogno di questa illusione per farlo, per distruggere Thanos, illudimi, te ne prego”

Loki chiuse gli occhi a quelle parole mentre lasciava che le lacrime cadessero copiose anche dai suoi occhi, una volta carichi di inganni e malefatte, ora ricolmi di dolore e di false sicurezze

Figlio di Odino, ricordatelo perché io sarò il tuo demone peggiore, la tua condanna… e la tua debolezza come tu lo sei stato per me”

Thor richiuse gli occhi cercando con le mani di stringere a sé quel ragazzino ritrovandosi da solo avvolto da una fitta nebbia verde…

LOKI!”

La sua voce uscì irrequieta e dolorante mentre spalancava gli occhi e si ritrovava di nuovo a Midgard in ginocchio su quel prato e quella pioggia che si era placata lasciando spazio a un bellissimo arcobaleno

Thor, tutto bene?”

Dietro di lui c’erano i suoi amici e la sua nuova famiglia, si rialzò in piedi non vergognandosi di quelle lacrime che continuavano a cadere silenziose e solo in quel momento si accorse di quel piccolo dettaglio…

Si portò il pugno di fronte al volto aprendo le dita con calma, ritrovandosi tra le mani un elmo in miniatura, era di fattura Asgardiana non poteva sbagliare, le corna erano identiche a quelle del suo elmo e anche il materiale, girò quel cimelio tra le mani ritrovandosi a leggerne l’incisione che si imprimeva al momento con un leggero fuoco verde

Strinse nuovamente il pugno guardando gli amici e appoggiando la mano libera sulla spalla di Capitan America e cercando di asciugarsi quelle lacrime per respirare sicuro di se stesso e sicuro di ciò che stava per dire

Amici, tutti noi abbiamo perso qualcuno a noi caro ma ho il dovere di porre rimedio a questa cosa, non vi prometto che torneranno tutti ma molti sì… non abbiamo ancora perso, non del tutto e se vogliamo avere una speranza questo è il momento giusto”

Loro si guardarono l’uno con l’altro, feriti e appesantiti da quelle perdite assurde, non potevano combattere in quel momento, avevano perso in anticipo se si muovevano da lì

Amici… non ci arrenderemo, continueremo a combattere per chi è scomparso, per chi è caduto e per chi è rimasto”

Lo stupore si levò dagli animi inquieti delle persone che lo stavano ascoltando, tutti, nessuno escluso… non capivano il motivo di quella parvenza di speranza di fronte a quello scenario di morte e distruzione

Perchè fino a quando non avremo un cadavere su cui piangere non ci saranno morti da piangere… dobbiamo crederlo”

Banner si strinse nelle spalle e si avvicinò all’uomo appoggiandogli una mano sulla spalla e sorrise annuendo

Ha ragione, Thor. Se ci lasciamo andare ora è finita per tutti… dobbiamo combattere”

Banner si girò a guardare gli altri che, lentamente annuirono, incerti ma consapevoli del peso di quelle parole

Quando tutto va a rotoli si invocano gli Dei dopotutto quindi… penso che non ci sia nulla da discutere.”

La vedova nera aveva parlato annuendo al compagno di squadra mentre incrociava le braccia e annuiva sicura delle proprie parole, tutto il team era pronto a combattere per l’universo, non era più solo a sostenere quel peso ed era una cosa meravigliosa.

Fece qualche passo in avanti per poi fermarsi e alzare lo sguardo al cielo e sorridere dolcemente per poi sussurrare in Asgardiano

Ti verrò a prendere, fratello… fosse l’ultima cosa che faccio, è una promessa”

L’arcobaleno vibrò per qualche secondo e Thor sorrise alzando il cimelio al cielo e incamminandosi verso quella che sembrava più una missione suicida che altro. Dovevano farlo e finita quella storia sarebbe partito alla sua ricerca, lo avrebbe trovato costasse quello che costasse.

 

End


 

...Maybe.

   
 
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