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Autore: xxlollipamxx    08/05/2018    1 recensioni
Pamela ha scritto come vorrebbe che fosse la sua vita, chi vorrebbe che ci fosse ad accompagnarla. Questo però non le basta... vuole andarsene davvero, vuole scappare! E quale meta potrebbe essere migliore della Corea del Sud, di Seoul, di quel posto che tante volte ha sognato?
Uno scontro inaspettato e un nuovo caro amico daranno inizio a tutto, le faranno incontrare due persone importanti...
Il suo cuore e la sua testa lotteranno che per scegliere tra l'amore che ogni ragazza sulla faccia della terra desidera e l'amore che lei ha sempre desiderato: si dice che il cuore ha sempre ragione, ma Pamela ascolterà davvero il suo cuore o si lascerà trascinare da qualcosa di più facilmente raggiungibile e decisamente meno complicato?
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, T.O.P.
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You won't be able to sleep because of your fluttering heart
 

15 
 

A new wonderful life
 

È tanto che non vedo SeungHyun. Ho smesso di contare il tempo dopo essere arrivata al ventottesimo giorno. Dopo quella sera non ho più avuto alcun tipo di contatto con lui. Ho riavuto le mie cose grazie a MaRu che, il giorno dopo, è andato a recuperarle, ma nulla mi fa credere che non me le avrebbe restituite comunque. Magari avrebbe chiamato lui MaRu per fargliele andare a prendere o magari no, non lo so più, ormai. Non credo di conoscerlo più e probabilmente mi ero solo illusa di aver capito qualcosa di lui.

Non si è più visto neanche al locale di MaRu, forse per evitare di incontrarmi e ammetto che questo mi ferisce ancora, ma non potevo più permettermi di continuare ad essere depressa, il mio stato emotivo stava diventando un problema anche per MaRu e ho troppo bisogno di questo lavoro al locale.

A ricordarmelo, purtroppo, c'è sempre il fascinoso ceo, la cui voce è sempre un colpo al cuore. Mi volto ogni volta, ogni maledetta volta sperando che sia SeungHyun, anche solo per vedere con i miei occhi che sta bene visto che con MaRu ormai l'argomento è tabù. Ogni volta, però, non è lui.

Lee Jin Wook se ne sta lì, seduto al suo solito posto, a guardarmi o meglio a fissarmi. Il più delle volte cerco di non farci caso, ma il suo sguardo è talmente intenso che me lo sento addosso. So cosa si sta chiedendo e cosa vorrebbe chiedere a me, siamo ancora fermi alla richiesta di quella famosa cena che non è mai arrivata, ma che mi ha riproposto più volte fino a smettere di farlo avvisandomi con un << Aspetterò una tua risposta. In fondo non ho fretta. Ho aspettato una come te per trent'anni, sono pronto ad aspettarne altrettanti, se necessario. >> che la mia opera di allontanamento non è riuscita affatto. La sua pausa pranzo ormai la passa quasi sempre qui, in attesa, e mi sento anche un po' in difetto nei suoi confronti, ma d'altro canto non me la sento nemmeno di dargli false speranze...

<< Posso avere il conto? >> mi domanda con la sua voce calda quando mi avvicino a pulire il tavolo accanto a lui. << Da te, se possibile. >> aggiunge e, non sapendo come negarmi ancora, annuisco. Torno poco dopo col il conto e continuo a pulire il tavolo. << Credo che sia abbastanza pulito. >> mi informa e mi spunta, spontaneo, un sorriso sulle labbra. << Allora sorridi. >> constata con uno sguardo un po' più dolce << e mi guardi... >> aggiunge beccandomi a sbirciare attraverso il ciuffo che mi cade sul viso.

<< Non è un bel periodo. >> mi limito a dire, senza dare troppe spiegazioni.

<< Ha a che fare con quella notte che ti ho trovato da sola qui davanti? >> domanda curioso, ma non ho intenzione di rivelare nulla, non sono ancora sicura di poterne parlare senza farmi del male. Abbasso lo sguardo e lui deve aver capito che non è qualcosa di cui voglio parlare perché lo sento fare un verso di constatazione, come se la mia reazione fosse una risposta sufficiente per lui. << Ti risulterà ripetitivo, ma una bella donna non deve essere triste. Se ti rende triste, non ti merita e non ci sono scuse. La persona accanto a te deve amarti, deve adorarti, non mortificarti. >> spara un'altra delle sue perle e in cuor mio so che ha ragione, come so che in realtà SeungHyun non mi ha mai mortificato o comunque non mi sono mai sentita in questo modo. Fraintesa sì, mortificata mai. << Non volevo essere invadente, perdonami. >> conclude alzandosi, forse credendo di avermi ferito in qualche modo.

<< Scusami tu, non sono una persona di compagnia ultimamente, tu non c'entri nulla. >> rispondo sentendomi un po' in colpa, perché in fondo lui non c'entra nulla in tutto questo.

<< È bastato che iniziassi a darti del “tu” io per fare in modo che anche tu abbandonassi le onorificenze. >> nota e mi viene spontaneo fare una smorfia. Mi ero ripromessa di mantenere il distacco e ovviamente non se sono stata capace. Maledetta me e la mia nuova odiosa socialità! << Tranquilla... va benissimo così. Ci vediamo domani all'ora di pranzo qui fuori. Ho sentito il tuo capo ricordarti che domani è il tuo giorno libero. A domani! >> spara la bomba avviandosi verso l'uscita.

<< Non ho accettato. >> dico alle sue spalle. Lui si blocca e temo di averlo offeso.

<< Non hai neanche rifiutato. A domani. >> risponde senza neanche voltarsi, lasciandomi lì in piedi a bocca aperta. Ma tutti io li trovo?

SoRa mi corre incontro euforica. << Cosa ti ha detto il bel ceo per lasciarti qui a sorridere come un'ebete, finalmente? >> mi domanda prendendomi a gomitate e, senza accorgermene, sto ancora sorridendo.

<< Mi ha invitato a pranzo domani senza darmi scelta. >> le spiego sconvolta.

<< Hai sempre scelta. Forse a te andava bene così evidentemente... >> ipotizza e il mio sorriso si spegne. Possibile che abbia ragione? Non ci penso, anzi, non voglio pensarci...

L'indomani arriva troppo in fretta, ma non gli do peso. Ultimamente non do peso a nulla. Esco di casa prima dell'orario in cui di solito il fascinoso ceo viene a pranzo al locale e mi siedo a uno dei tavoli di fuori dove ormai non c'è più nessuno, inizia a fare troppo freddo per mangiare fuori. SoRa mi raggiunge con il suo pranzo, forse vedendomi dall'interno. << Esci così col bel ceo? >> mi domanda notando il mio abbigliamento molto casual.

<< Si. >> rispondo semplicemente e lei non replica, ma dalla sua espressione capisco che i jeans secondo lei non sono adatti.

<< Io vado, divertiti! >> esclama poco dopo vedendo il macchinone del ceo fermarsi davanti a noi. La seguo con lo sguardo, ma non faccio in tempo a dire nulla che lui scende dall'auto e mi raggiunge.

<< Sei pronta? >> chiede e non so se interpretarlo come un invito a cambiarmi o come un modo per chiedermi se possiamo andare. Annuisco e non se lo fa ripetere due volte, mi apre la portiera e aspetta che io mi sieda prima di chiuderla e tornare al suo posto. In un attimo tutti gli insegnamenti dei miei genitori sul non dare confidenza agli sconosciuti, il non salire sulle auto di sconosciuti vanno a farsi fottere, ma una leggera insicurezza su quello che sto facendo resta.

Sceglie un ristorante semplice, capendo che probabilmente non poteva portarmi in uno dei locali a cui è abituato di solito visto come mi sono conciata e inizio a pensare che mi sarei anche potuta sforzare un po' di più.

Passo del tempo piacevole in sua compagnia. È una persona così attenta a chi ha affianco, così gentile. È molto colto e questo normalmente mi metterebbe in soggezione, nonostante io non sia la persona più ignorante sulla faccia della terra, ma non fa pesare affatto le sue conoscenze.

<< So che ti piace l'arte... la prossima settimana vado ad una mostra, voglio comprare un quadro per la casa nuova. Ti va di accompagnarmi? Di certo ne saprai più di me. >> mi propone una volta tornati dove mi aveva prelevato poco più di un'ora prima.

<< A me piace quello che io trovo bello, non sono un'esperta. La mia non è una verità assoluta. >> metto le mani avanti perché non mi sento sicura, ma a lui non sembra interessare.

<< Meglio avere una verità non assoluta che alcuna verità. >> afferma e già mi sto vedendo a passeggiare per la mostra insieme a lui. Non gliel'ho detto, ma adoro guardare i lavori degli altri. Non gliel'ho detto per non sembrare troppo entusiasta, perché non vorrei dargli il suggerimento sbagliato.


 

Sto pranzando con SoRa, quando sentiamo MaRu parlare con “lui”. SoRa mi fissa, credo per capire dai miei occhi cosa sto provando, mentre io cerco in tutti i modi di nascondere le mie emozioni. È alla parola “militare” che non riesco più a mascherare nulla. << Pamela? >> richiama la mia attenzione SoRa, ma non rispondo. La guardo, poi mi volto verso MaRu che ci dà le spalle, poi di nuovo verso SoRa, a ripetizione, come sperando che non mi confermi quello che ho sentito. È tanto che non lo vedo e tutto mi fa pensare che non lo rivedrò molto presto, a prescindere dalla leva, ma questo rende il mio pensiero pura realtà.

<< Quando? >> chiedo a MaRu una volta chiusa la chiamata. Lui mi guarda e non parla, ma questa volta non abbasso lo sguardo e lui sospira sconfitto.

<< Non ha detto niente a nessuno. Ha preparato un esame per poter entrare come poliziotto... >> cerca forse di giustificare il fatto di non avermene parlato prima.

<< Quando? >> incalzo.

<< Tra una settimana. >> risponde facendo calare il gelo.


 

La mostra è meno interessante di quanto avrei mai pensato. È così perché ho altro in testa. È così perché oggi, soprattutto oggi, vorrei essere altrove e a JinWook non sfugge << Ti annoi? >> mi chiede e mi affretto a negare. Non è la mostra che mi annoia, anzi, per qualche minuto è riuscita anche a distrarmi. Scuoto la testa per liberarla dai pensieri, indosso il mio miglior sorriso e continuo il giro insieme al fascinoso ceo.

Quando torno a casa, ho la certezza che SeungHyun è partito per il servizio militare dalle milioni di foto che trovo aprendo la home di Facebook. Se solo ci avessi pensato qualche secondo in più, avrei abbandonato l'idea, ma purtroppo non è andata così. D'istinto, chiamo JinWook che non ci pensa un attimo a tornare indietro. Salgo sulla sua auto come se fosse un'abitudine e mi lascio portare dove vuole lui. << Perché sei tornato? Non devi lavorare? >> gli domando, rendendomi conto della mia disperata e forse folle richiesta.

<< Essere il capo ha diversi vantaggi. >> risponde fermando l'auto sulla riva del fiume Han. << Credo che tu abbia bisogno di sfogarti. Butta tutto fuori e poi torna la ragazza solare che ho incontrato durante il mio primo pranzo solitario. >> aggiunge dandomi una leggera spinta verso la riva, così che io possa stare sola con i miei sfoghi.

Il vento copre le mie urla, il rumore dell'acqua oscura la mia frustrazione... poi qualcosa di caldo si posa sulle mie spalle e un braccio mi riaccompagna verso l'auto. Non aggiunge nulla. JinWook resta semplicemente al mio fianco guidando nella direzione opposta. Gliene sono grata e, per un attimo, penso anche che potrei cedere sperando che mi faccia dimenticare SeungHyun perché qualcosa mi dice che potrebbe, che lui ce la farebbe. << Da qui possiamo iniziare una nuova vita meravigliosa. >> mi dice lasciandomi a bocca aperta. Lui sa esattamente cosa vuole, io un po' meno.


 

JinWook continua a fissarmi ogni volta che viene a mangiare al locale, ma appena sento la sua voce mi viene subito in mente SeungHyun. Sempre. Mi manca nonostante il poco tempo che abbiamo passato insieme, mi sarebbe mancato anche se non l'avessi mai conosciuto... forse ora un po' di più. Il tempo scorre troppo lentamente e io mi sto facendo cullare dalla compagnia di JinWook troppo facilmente, ma almeno lui sembra sapere come aiutarmi a liberare la mente. Non avrei mai pensato di vederlo ballare. Mi ha confidato che non ha mai avuto modo di vivere la sua giovinezza, troppo impegnato come era a studiare in patria e all'estero per essere il degno successore nell'azienda di famiglia. << Mi sembra di essere ringiovanito di dieci anni con te. >> mi ha confidato facendomi sorridere. In fondo, ci stiamo facendo bene a vicenda...

Mi cedono quasi le gambe quando, di mattina, lo vedo arrivare in jeans e camicia bianca, quasi fosse un ragazzo comune. Ha un'aria così diversa e anche il suo sguardo lo sembra. È più rilassato, più sciolto, come se avesse lasciato a casa il ricco amministratore delegato e avesse portato con sé solo il trentenne che, probabilmente, non ha mai occasione di fare una libera uscita.

Mi viene incontro e mi prende la mano per portarmi verso la sua auto, ma il contatto con la sua mano calda mi risulta estraneo, mi irrigidisce. Lui deve percepirlo perché la lascia e continua ad accompagnarmi sfiorando delicatamente la mia schiena con il braccio, come per indicarmi la via.

Arriviamo in un parco divertimenti e, come location, mi sembra davvero molto strana per uno come lui. Non dà l'idea di essere uno che si diverte molto ed è in troppo adulto per salire sulle giostre, come del resto io. Ok, forse no e me ne accorgo quando mi trovo davanti un'immensa montagna russa sulla quale non ho intenzione di salire nemmeno se mi pagasse. << È il nostro turno. >> dice tranquillo.

<< Il tuo. Io lì non ci salgo. >> ma finisco per essere trascinata ai nostri posti che ancora urlo, mentre lui sorride disinvolto al tizio al tornello.

Potrei giurare di aver sentito il cuore arrivarmi in gola, potrei giurare che abbia smesso di battere per qualche attimo, ma, per qualche minuto, sono pronta a giurare che il pensiero di SeungHyun è stato lontanissimo da me, che la mano di JinWook sulla mia mi ha trasmesso tutto il coraggio di cui avevo bisogno per trasformare l'urlo di paura in divertimento.


 


Buonasera! Non sono sparita di nuovo, ma alla luce dei nuovi (anche se non tanto) fatti, avevo l'esigenza di cambiare il corso della storia ed inserire Top che parte per il militare. Ho pensato tanto a questo ed è questo il motivo per il nuovo ritardo.
Per chi sta seguendo anche l'altra storia, i cui aggiornamenti tardano ad arrivare, sappiate che mi sto prendendo una pausa per dedicarmi a questa, perché è questa quella che blocca qualsiasi altro pensiero, ho bisogno in un certo senso di mandare al diavolo il fantasma che lo scandalo ha lasciato a torturarmi. 
Come chi ha imparato a conoscermi sa, non lascio inconcluse le mie storie, vi chiedo solo un po' di pazienza. 
A presto! :D 
P.


 


 


 


 


 

  
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