Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Ylpeis    08/05/2018    6 recensioni
[Ereri] [Eren!Fanwriter] [Levi!Surprise] [Friends to Lovers] [Fluff]
O di quella volta in cui Eren deve fronteggiare il fantomatico blocco dello scrittore.
[Dal testo]
In quel momento mi torna in mente il mio blocco dello scrittore che sta per entrare nella terza settimana di permanenza, e, insieme a quello, anche tutte le emozioni che è riuscita a smuovermi con un testo; forse mi ha coinvolto tanto perché mi sono rivisto nella narrazione.
Mollo la testa nel cuscino prendendolo a testate, perché non sono capace di scrivere cose simili anche io!? Perché non riesco a convogliare la mia frustrazione come lei?!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Guardo il foglio bianco, intonso, illibato – inquietante.
Sospiro lasciandomi andare sulla sedia, gli occhi bruciano per la luce innaturale che me li ferisce tutte le notti– i giorni– sempre ormai.
È da un paio di settimane che mi trovo in questa condizione di stallo e non so come uscirne.
Sento le idee accavallarsi, fondersi in chimere inquietanti per poi bruciare e, come fenici, rinascere a nuova vita.
«Perché questa non sarebbe un'immagine bellissima da descrivere?!» L'esasperazione articola le mie parole e me le fa esalare prima che io possa controllare la lingua, facendomi imprecare sonoramente. Mi sfrego veloce i disordinati capelli castani cercando di riacquistare un contegno.
Non esiste che Eren Jaeger si faccia mettere i piedi in testa da un foglio virtuale! Nossignore!

Il mio fedele compagno di scrittura apre stancamente un occhio verde guardandomi storto, sollevando appena la testa dal suo assonnato tepore, l'orecchio si muove con gesto rapido e poi riaffonda la testa fra le zampe raccolte come sempre sotto al suo corpo.
Allungo la mano affondandola nel suo manto morbido assaporandone il calore, non faccio in tempo ad apprezzarlo fino in fondo che il maledetto si rivolta mordendomi a sangue la mano, accompagnando il tutto con un movimento rapido delle zampe artigliate, ritiro la mano ma ormai il danno è fatto.
«E che diavolo Titan!» Soffio sulle ferite che mi ha inflitto in maniera sleale. Guardo di nuovo il traditore che si è rimesso a dormire placidamente sulla scrivania; sconfitto anche su questo fronte ritento con la scrittura, magari contro di lei riesco a spuntarla.

Com'è che regolarmente mi ritrovo a vivere questi blocchi?
Cos'è che si incrina, e che mi porta dallo scrivere quintali di inchiostro virtuale in poche ore, a non saper mettere due parole una di fronte all'altra, nelle seguenti?
La pagina bianca è ancora di fronte a me e mi guarda, mi osserva, percepisco i suoi occhi sfrontati; e poi c'è lei, lei che mi sfida con quei continui aggiornamenti regolari, uno più avvincente dell'altro.
Quel genio di ragazza passa dal pubblicare una leggera slice of life, allo scrivere una passionale scena smut –e non nego di essermi eccitato un paio di volte, maledetta lei e lo yaoi!– per poi piombare senza preavviso nell'angst più totale, il tutto da un giorno all'altro, e io me ne sto qui, ad ammirarla da lontano, non sapendo cosa voglio ottenere con tutto il tempo che perdo dietro a queste storie.
Mi volto di lato cercando la bottiglietta dell'acqua, sbattendo contro a delle carte nel mentre, ah già, l'esame. Sbuffo buttando a terra con noncuranza quel mare di fogli e afferro la bottiglia.
L'evoluzione dei miei pensieri mi dà modo di riflettere, per chi scrivo davvero? Per me o per lei?
Forse è per questo che non riesco a scrivere ultimamente, non ho un obbiettivo, volevo scrivere per qualcuno che non fossi io; sono un idiota, quand'è che ha smesso di essere scrittura ed è diventata competizione?

Decido di farmi del male e vado a vedere la pagina delle pubblicazioni, chissà se ha aggiornato.
Ed eccolo là, in cima alla lista degli autori preferiti. Dark_Lust&Pain.
Un nome una condanna!

   We Used to Be - Ultimo capitolo


[SasuNaru] [Fluff] [Confession] [Friend to Lover] [FuckFriendzone]

Sasuke più guarda Naruto e più si convince che l'azzardo che ha in mente sia la mossa giusta da fare, le parole si articolano nella sua bocca troppo velocemente e decide di far tacere il cervello in quel momento e di lasciar parlare l'istinto il cuore.
«...co– Sasuke? Ora sei tu che non mi stai ascoltando!» La faccia irritata di Naruto gli fa capire che deve avergli domandato qualcosa di importante che, però, non è stato abbastanza attendo da ascoltare. Per tutte le volte che lo fa Naruto con lui non è poi tanto grave, e comunque in quel momento ha un solo pensiero in testa.
Si schiarisce la voce, l'altro continua a blaterare, ma non gli interessa.
“Ora o mai più” si ripete con convinzione. «Mi piaci Naruto, forse da sempre».
Si pente nell'esatto momento in cui esala l'ultima sillaba quasi in un sussurro.
Gli occhi cerulei dell'amico si spalancano per lo stupore, così come le labbra.
Si volta stizzito, è stato un idiota. «Lascia perdere, sono un coglione» Sancisce calciando con stizza un sasso e incamminandosi ripercorrendo i propri passsi.

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Autore: Dark_Lust&Pain | Pubblicata: 05/05/18 | Aggiornata: 05/05/18 | Rating: Verde
Genere: Commedia, Slice of life | Capitoli: 1 - One shot | Conclusa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Note: AU, OOC | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Categoria:
Anime & Manga > Naruto | Contesto: Nessun contesto | Leggi le 0 recensioni

La pubblicazione risale ad oggi, apro il link incuriosito, “We Used to Be” sezione “Naruto”.
Ecco ciò che la contraddistingue, la versatilità, la trovo in ogni sezione e il mio odio, così come l'amore per lei, aumentano di pari passo. Vorrei essere anche io così tanto versatile e fantasioso!
Non controllo nemmeno l'orario, è tardi, come sempre del resto e mi fiondo nella lettura.
Controllo velocemente le note.
Tipo di coppia Shounen-ai. E fin qui non si smentisce, le sue storie sono caratterizzate sempre da coppie omosessuali e la cosa non mi dispiace affatto, e come potrebbe data la cotta mostruosa che ho per il mio quasi migliore amico?
Ha aggiunto degli avvertimenti nelle note iniziali, Fluff – FuckFriendzone mi fa sorridere amaramente, siamo più simili di quello che possa pensare. Ci sarà da sospirare questa notte.

Lascio il computer con la schermata sempre più bianca aperta, a ricordarmi di come mi sia distratto, per l'ennesima volta, non concludendo niente di niente; Titan ha spostato le sue regali chiappe sul letto e continua a sonnecchiare. Decido di fargli compagnia.
Come al solito affondo la schiena nei soffici cuscini del mio letto per dedicarmi al mio secondo passatempo serale preferito, la lettura di fanfiction.

Non appena finisco di leggerla non riesco a trattenermi dal recensire; ho ancora le mani che tremano per la furia con cui hanno corso sui tasti, il continuo click della tastiera ha infastidito persino Titan che se n'è andato esasperato.
Quanto vorrei avere il coraggio che ho lasciato trasparire nella mia recensione appassionata.
Non so di preciso cosa mi abbia spinto a fare il tifo per quella che ho nominato mia rivale nel fandom, non ne ho idea, ma tant'è.
Devono essere state quelle note finali, lei non ha mai scritto nulla di sé in fondo al capitolo e quella frase, dal tono così esasperato, mi ha colpito, deve essere molto afflitta.

Questo è l'unico modo che ho per confessare ciò che provo alla mia crush, vorrei avere il coraggio di Sasuke, ma a quanto pare sono capace solo di descriverlo... perché la vita non può essere una fanfiction?”

In quel momento mi torna in mente il mio blocco dello scrittore che sta per entrare nella terza settimana di permanenza, e, insieme a quello, anche tutte le emozioni che è riuscita a smuovermi con un testo quell'autrice; forse mi ha coinvolto tanto perché mi sono rivisto nella narrazione.
Mollo la testa nel cuscino prendendolo a testate, perché non sono capace di scrivere cose simili anche io!? Perché non riesco a convogliare la mia frustrazione come lei?!

Quando riafferro il telefono che stavo mollando sul comodino per metterlo sotto carica, arriva un messaggio. A quest'ora!?
Lo apro curioso di sapere chi potrebbe essere, il mittente mi lascia ancor più stupito, sento il mio cuore perdere un battito – devo essere ancora frastornato per la recensione che ho lasciato alla fanfiction. Levi.

"Domani ci sei per la colazione? Ho la prima lezione alle 10" 
Rispondo di getto, non mi frega niente dell'orario, o di sembrare troppo impaziente di un suo messaggio. "Va bene! Ci incontriamo come al solito alla fontana?"
"Zero Killed"
Sorrido a quel modo così da Levi che usa per rispondere, perché un semplice OK è troppo moderno.

Ok con questo ho raggiunto l'apoteosi delle stranezze per stasera, chiudo la conversazione, metto il telefono in modalità aerea: è ora che mi metta a dormire, non prima di aver controllato che le sveglie siano tutte attive, domani è uno di quei giorni in cui non voglio assolutamente essere in ritardo. Per nessuna ragione.

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Mi sveglio più stanco di come lo ero quando sono andato a letto ieri notte, speravo di aver sfogato la mia frustrazione con quella One-shot che mi era uscita di getto, ma la recensione istantanea che ho ricevuto mi ha confuso ancora di più. Afferro il telefono di nuovo mentre sono ancora nel letto, rileggendola.


    Writ'em_All
     Nuovo recensore
    07/05/18, ore 23:37
    Cap. 1: We Used to Be

Non appena ho concluso la lettura di questa tua nuova One-Shot non ho saputo resistere e ho sentito il bisogno impellente di lasciarti una recensione.

Il lavoro è eccelso come sempre, grammaticalmente, stilisticamente, sintatticamente; in tutto e per tutto un lavoro firmato Dark_Lust&Pain – che poi, prima o poi mi spiegherai perché un nickname così complesso...

Ma ora voglio spiegarti la mia impellenza nel volerti lasciare una recensione a quest'ora.
Il tuo scritto mi ha sollevato dall'imbarazzo dello schermo vuoto che stavo fissando di nuovo, come tutte le sere di queste ultime settimane. I tuoi scritti mi accompagnano da quando ti ho conosciuta come scrittrice e anche in questo momento mi hanno portato a riflettere su me stesso e su ciò che è la scrittura – e la lettura – per me.

Questa One-shot, in particolare, mi ha dato come la sensazione di leggermi dentro. La dichiarazione improvvisa, inaspettata – imprevedibile di Sasuke mi ha lasciato spiazzato. E il conseguente smarrimento di Naruto, il suo cadere dalle nuvole, il timido sorriso che gli nasce sulle labbra mentre realizza che non è un sogno, ma che sta succedendo davvero; tutto quello che ha provato Naruto l'ho provato io, e non nego di essermi emozionato moltissimo nel leggerlo. Ma questo te lo dico ad ogni recensione.

Questa one-shot mi ha fatto venir voglia di prendere il telefono, scrivere alla mia crush storica e di provare a scacciare questa c@zz0 di friendzone che mi ritrovo a vivere – che poi non è reale friendzone in quanto non mi sono mai dichiarato mmh – anyway, torniamo alla fanfiction e alle tue note finali.
Voglio lasciarti questa recensione fresca fresca di lettura per spronarti ad uscire dalla tua friendzone, dichiarati a quell'idiota del tuo amico senza paura! – oddio che brutta la ripetizione che ho usato, ma non saprei come sostituire la parola in questo momento... –.
Mi hai smosso dei sentimenti che non ti dico, ho lo stomaco ancora sottosopra per le troppe farfalle che vi hanno preso dimora fissa dalla dichiarazione di Sasuke. Quanto vorrei che anche il mio Sasuke si dichiarasse!!
A parte gli scherzi, davvero, se sei riuscita a coinvolgermi così tanto tramite una fanfiction, ritengo che tenere tutti quei sentimenti sigillati dentro di te sia uno spreco, lasciali liberi e se quell'idiota non ti ricambia, bè, sappi che è uno sfigato e non sa quello che si perde!

Eccelsa come sempre, e aspetto gli sviluppi della tua love-story, magari in una prossima fanfiction che non mancherò di leggere!
Alla prossima.
Writ'em_All. ~ è in momenti come questo che noto quanto il mio nick-name sia infantile ._. See ya soon.

Maledetta recensione e maledetto lettore insonne; che fra le altre cose non capisco perché sia convinto che io sia una donna, ma non mi disturba la cosa, mi sta bene che abbia frainteso, almeno sono sicuro che nessuno possa scoprire questa mia discutibile passione. In questo contesto posso essere me stesso, senza dover pensare a cosa possa dire o pensare la gente, se scoprisse ciò che traspare del mio pensiero – e delle mie passioni, tramite le storie che pubblico.

«Ahia!» Mi sfrego la fronte lanciando via quel telefono maledetto, come da manuale mi è scivolato dalle mani impattando contro il mio viso in maniera brutale.
Devo smettere di leggere da steso.
Mi alzo, ormai il danno è fatto; quell'idiota ne avrebbe a male se non mi presentassi o se gli dessi buca all'improvviso, devo andare a quell'appuntamento improvvisato.
Rileggo il messaggio che gli ho mandato nell'impeto dell'euforia contagiosa della recensione.
Non è nulla di compromettente – a parte l'orario troppo insolito per i miei standard – è un semplice invito per una colazione, posso sempre evitare di fare ciò che mi ero prefissato.
Mi dirigo in bagno, ma il pensiero di ciò che desidero fare non mi abbandona.

A parte gli scherzi, davvero, se sei riuscita a coinvolgermi così tanto tramite una fanfiction, ritengo che tenere tutti quei sentimenti sigillati dentro di te sia uno spreco, lasciali liberi e se quell'idiota non ti ricambia, bè sappi che è uno sfigato e non sa quello che si perde!”

Le parole di quella recensione galeotta continuano a tormentarmi, forse dovrei osare. Il riflesso che mi sta fissando è ancor meno convinto di quello che credevo, gli occhi circondati dalle occhiaie sono dubbiosi, è una pessima idea.
Voglio davvero mandare a puttane tutto?”.
Il peso che sento nel petto aumenta di pari passo con i miei pensieri, che sembrano aggrovigliarsi l'un l'altro senza darmi respiro; e mi rendo conto di averlo trattenuto davvero solo quando lo rilascio con un profondo sospiro; la testa è pesante, provo a massaggiare il ponte del naso rilassando quella maledetta increspatura che mi caratterizza.
Quante volte mi ha ripetuto come io sia il classico soggetto affetto dallo sguardo da stronzo, e che, sempre secondo il suo modestissimo parere, se sorridessi di più, probabilmente, avrei più chance di trovarmi qualcuno. È ironico come sia proprio quel pensiero ad incresparmi le labbra; quelle labbra sempre tirate in una severa linea orizzontale che smorzerebbe l'entusiasmo di chiunque, ma non il suo, che imperterrito, continua a trottarmi intorno.

Appena mi chiudo la porta alle spalle mi rendo conto di essere dannatamente in anticipo sulla tabella di marcia, mi appoggio la tracolla sulla spalla ed esco comunque, posso sempre ingannare il tempo camminando fino in facoltà.
Il sole sta già scaldando l'aria ancora fresca della mattina, la leggera brezza mi accarezza le gambe.
Mi sono vestito in maniera anonima come mio solito, non è un giorno speciale e non sono obbligato a tener fede alla promessa che ho fatto a me stesso.
Affondo maggiormente le mani delle tasche dei pantaloni incurvandomi leggermente, la mia frustrazione si catalizza su un sassolino che viene calciato via violentemente rotolando sull'asfalto.

Quanto vorrei che anche il mio Sasuke si dichiarasse!!”

Perché una frase così, in quella che è uno dei miei lavori più superficiali e personali mi dà tanto da pensare? Perché mi sono dovuto riflettere così tanto in una stupida One-shot – che non era nemmeno in programma tra l'altro?!
Quella marea di pensieri mi accompagna fino alla fontana. Riguardo l'orario, sono riuscito a perdere mezz'ora per strada, mi stiracchio e solo in quel momento realizzo la maglia che sto indossando; sbuffo infastidito, il mio stesso inconscio mi rema contro.
La maglia dell'album fautore del mio pseudonimo da scrittore: “Dark Passion Play”, che sia un segno che devo seguire il mio inconscio?
In quel momento alzo lo sguardo di fronte a me e lo vedo fare la sua comparsa; quando mi vede irrigidisce la schiena e si aggrappa alla tracolla, in quel suo solito gesto che fa quand'è in difficoltà, deve essersene reso conto perché molla la presa e alza la mano facendomi un cenno.
Rispondo al saluto, ma noto una cosa alquanto singolare.
L'ha sempre avuta quella maglia – gliel'ho regalata io dato che è un fan sfegatato dei Metallica; però quel giorno in particolare noto cose insolite, il mio cervello ci legge “Writ'em All” invece di Kill 'em All.
Vorrei ridere a quella casualità, ma mi trattengo, e invece sospiro allontanandomi dalla colonna a cui ero appoggiato andandogli incontro.
Forse non è un caso”

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Ci siamo fermati a far colazione, lo osservo sempre mentre è distratto a mangiare qualcosa o a bere la sua familiare tazza di tè. Osservarlo mi ha dato l'ispirazione per scrivere mille storie diverse nell'ultimo anno, i suoi gesti, i suoi modi così delicati eppure così decisi, le sue mani, tutto di lui attira costantemente la mia attenzione.

Lo sguardo avido indugiava su ogni dettaglio che riusciva a carpire con quelle occhiate rubate in quei momenti di intimità che si ritagliavano dal caos generale della loro quotidianità; ogni volta appuntava mentalmente ciò che attirava la sua attenzione.
Passava dalle mani lunghe e affusolate, agli avambracci tonici che si contraevano mentre afferrava la tazzina e poi si rilassavano quando la lasciava sul piattino per poi prendere il fazzoletto e tamponare l'umidità della bevanda dalle labbra. Sospirò quando alzò lo sguardo perdendosi in quelle iridi taglienti come la lama di un coltello...”

«Oi– Eren, ci sei?» Mi ridesto dal mio divagare. «Sembri più distratto del solito, il che è un record»
Gonfio le guance indispettito mentre caccio fuori carta e penna per appuntarmi alcune cose. Non voglio perdere quella perla che il mio cervello ha partorito dopo tanta sterilità.
«Un momento» La mano corre sulla carta, spero di riuscire a capire ciò che sto scrivendo quando riprenderò in mano questi appunti. «Solo– un momento, ci sono quasi–» Mormoro, il braccio sinistro si è informicolito mentre lo tengo ostinatamente su per tenere in sospeso la sua lingua tagliente.
«Ecco ci sono, perfetto – dimmi» Chiudo il blocco per gli appunti ma lo tengo di fianco a me.
«E quello?» Lo sguardo è più incuriosito del solito mentre osserva il mio blocco per gli appunti.
«Ah lascia perdere, è una cavolata, cosa stavi dicendo?» Cerco di sviare il discorso, non è che non voglia che si sappia che scrivo, non ho mai pensato di condividerlo con qualcuno – con lui ancor meno.
«Il tuo sguardo, era– interessante» Quell'osservazione mi prende in contropiede, alzo lo sguardo e trovo il suo attento, più attento del solito – un leggero rossore gli imporpora le guance pallide; afferro la bottiglietta di tè sorseggiandola per inumidirmi le labbra, schiarisco la voce. Da quando è così tanto attento a me?
«Sono solo appunti, mi piace– uhm– mi piace scribacchiare robe» Ammetto di getto distogliendo lo sguardo dal suo, ora insostenibile, i suoi occhi sono animati da una strana luce. «Pubblichi?»
Tutto in lui trasuda curiosità e interesse, e qualcos'altro che non riesco ad identificare.
Mi mordo un labbro, l'indecisione prende possesso di me, poi penso che comunque i miei lavori particolari sono offlimits per chi non è registrato. Mi rilasso.
«S- Sì, ma non è nulla di che, perderesti il tuo tempo!»
«Se ti anima così, non credo proprio» borbotta a denti stretti buttando giù l'ultimo sorso di tè. «Andiamo? Ho voglia di fare due passi!» Mi ritrovo trascinato dalla sua stessa repentinità, mi alzo andando a pagare. «Prendi la mia borsa e aspettami, offro io oggi!»
Non riesco a replicare e annuisco aspettandolo all'ingresso del locale.
È strano, o meglio, più strano del solito.
Mi aggrappo alla tracolla, e stringo la cinghia della sua con l'altra mano, la lettura di quella fanfiction mi sta suscitando degli strani filmini, anche ora che sta pagando la mia mente elabora descrizioni, cazzo, è diventato la mia musa ispiratrice, mi mordo un labbro mentre il pensiero vola lontano, di nuovo.

Lo osserva di nuovo, le spalle toniche riempiono la maglia scura che indossa, il tessuto gli avvolge morbidamente i fianchi celando i fianchi dritti e gli addominali scolpiti, arrossisce mentre pensa a come potrebbe rimuoverla; sposta lo sguardo per riprendere il controllo dei pensieri.
Sta scambiando alcune osservazioni con la barista, il cui sguardo incrocia il suo per un momento, squittisce mentre porta le mani alla bocca non trattenendo un urletto che comunque le scappa, il secondo barista presente le dà una pacca sulla spalla che la fa scattare da dietro al bancone per correre verso il cliente e stringerlo in un abbraccio.
La rabbia monta dentro di lui, la sente serpeggiare violenta, sa che non c'è nulla tra i due, ma i suoi atteggiamenti espansivi lo urtano sempre di più.
Non ha il coraggio sufficiente per ascoltarli, non vuole dare forma a quel pensiero che sta urlando violento.
Prova, azzarda, osa, urla con sempre più impeto quella vocina.
Le mani sono fredde per l'agitazione che lo sta animando...”

Mi tremano le mani, lui è ancora impegnato con quella ragazza, mi infastidisce la mia stessa gelosia, è meglio se esco e mi schiarisco le idee, per quanto oggi mi stupisca di me stesso, mi conosco, so che potrei rischiare di dire cose inopportune.
È Hanji, sono amici da sempre, ma non riesco a trattenere la stizza che mi sta animando, però questa rabbia ha una forma, uno spessore non indifferente che non voglio perdere.
Tiro fuori il blocco per gli appunti e trascrivo quelle sensazioni, rabbia, gelosia, invidia.
Che persona di merda che sono, dovrei essere felice per lui e invece non riesco a non pensare a come vorrei riuscire anch’io ad abbracciarlo con tanta spensieratezza, a quanto vorrei liberare la mia lingua, ma non riesco e lascio correre la penna, finalmente.
Il suono della biro che sfrega con forza sulla carta mentre lascia un segno indelebile mi rilassa sempre, vedere i miei pensieri materializzarsi, prendere forma sulla carta è sempre emozionante e mi fa sentire più libero: libero di immaginare altro.

«Proprio non riesci a stare attento» Sobbalzo a quella voce che mi coglie assolutamente impreparato, la penna e il quaderno mi cadono dalle mani per la sorpresa. «Sei ispirato oggi»
Commenta ironico mentre mi porge il quaderno che ha raccolto da terra, riprende anche la sua tracolla facendola scivolare via dalla mia spalla, annuisco mentre ripongo i miei appunti nella borsa.
«Andiamo?» Sembrerà solo a me, ma è impaziente, cerco di ridarmi un contegno e mentre ci incamminiamo penso a ciò che potrei cavar fuori da quella giornata così proficua, non vedo l'ora di andare a casa e buttarmi a scrivere, stasera è la sera buona, me lo sento!

«Dimmi di più sulla tua passione» Mi blocco a quella domanda a bruciapelo. «Cosa scrivi?»
«Delle fanfiction– mi ispiro a un'opera originale e rielabo–»
«So cos'è una fanfiction, genere?»
«Tu– tu sai cos'è una fanfiction?» Non mi sembrava proprio il tipo.

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Uno strano pensiero inizia ad insinuarsi dentro di me, sono riuscito a farlo sbottonare su quel passatempo che proprio non credevo da lui; dopo una leggera esitazione iniziale si lascia andare, e inizia a parlarmi dei suoi scritti – che mi sembrano tremendamente familiari, del perché lo fa e finisce a parlare della scrittrice che lo sta tormentando. Quando nomina quel Nickname i miei pensieri si azzerano.
Lui impegnato a straparlare, non si rende conto che mi sono pietrificato, il nostro scambio è diventato un soliloquio, non seguo più ciò che dice; ho collegato ciò che il fato mi ha sbattuto in faccia oggi, le maglie, le recensioni, i discorsi, persino l'ispirazione folgorante della One-shot di ieri notte credo sia colpa di qualche divinità superiore.
Rivedo quella scritta, “WriteKill'em All” guardarmi minacciosa.
«Hey Le– Levi? Mi stai ascoltando?» L'espressione è frastornata, quasi preoccupata.
Deglutisco puntando i miei occhi nei suoi, voglio essere certo che mi senta bene. Fa qualche passo verso di me, sospiro pesantemente per poi esalare quella frase che racchiude tutto ciò che voglio dirgli – e anche di più adesso.

«Mi piaci Eren, forse da sempre»

Esalo col cuore in gola, avrei voluto dirlo in mille altri modi, ma vista la piega degli eventi questo è l'unico modo, l'unico e il più giusto al tempo stesso, per quanto mi faccia strano autocitarmi.
Lui si blocca, la borsa gli scivola via dalla spalla, ne ferma la caduta con un gesto rapido del braccio e la afferra un attimo prima che impatti al suolo per poi appoggiarla delicatamente ai suoi piedi.
La miriade di pensieri che affollano la sua mente sono tutti dipinti sul suo viso, sconcerto, imbarazzo e realizzazione.
Boccheggia un paio di volte, prima di portare le mani alla bocca, ora spalancata per lo stupore.
Sono un idiota, cazzo pure Sasuke ha fatto la stessa cappella nella mia storia, eppure a lui è andata bene – ovvio, perché, chi non spera in un lieto fine? Mi rivedo troppo in quel personaggio, scalcio via un altro sasso e mi giro, è meglio che gli lasci i suoi spazi, sarà anche Writ'em_All, ma nessuno mi ha mai dato la certezza che io potessi essere il suo fantomatico Sasuke.

«Lascia per–»

Non riesco a finire la frase, in un attimo sento la sua mano sul mio polso girarmi malamente verso di lui, lo guardo smarrito, ma prima che io possa dire o fare altro le sue labbra sono premute sulle mie, il contatto è impacciato e sento la mano allentare la presa e scendere fino a sfiorarmi le dita, con cui subito intreccio le mie.
Non credevo di poter desiderare tanto un bacio da lui, ma mentre lo sto assaporando per la prima, volta mi accorgo di non volerne più fare a meno.
Le sue labbra sono calde, morbide, il suo profumo mi offusca i sensi con la sua nota virile, non pensavo di provare tutte queste emozioni con un semplice bacio.
Cazzo, non è per niente paragonabile a quelli che ho descritto finora!

Eren è riuscito a catalizzare tutta la mia attenzione, mi rendo conto di averlo afferrato per la nuca solo nel momento in cui sfioro i suoi corti capelli solleticarmi le dita. non gli permetto di allontanarsi, tutto è così repentino e così giusto al tempo stesso; il parco in cui stiamo camminando, i commenti della gente, tutto sparisce.
Ecco le famose farfalle allo stomaco che tante volte ho usato per descrivere quella fastidiosa sensazione e darle una connotazione romantica.
Ho baciato e frequentato altre persone ma non le ho mai sentite con questa intensità.
Interrompiamo quel contatto così desiderato da entrambi, senza però allontanarci del tutto l'uno dall'altro.
La mia mano è ancora appoggiata alla sua nuca, ne massaggio le ciocche castane facendole scivolare tra le dita.
«È assurdo» Sussurra a un soffio dalla mia bocca.
«Concordo» Faccio per allontanarmi, ma lui mi riafferra per il colletto della maglia e mi riporta vicino a sé riappropriandosi delle mie labbra.
«L'avevo detto io che quell'idiota non sapeva cosa si perdeva»
Mi soffia direttamente nel timpano, le nostre dita sono ancora intrecciate, lui si allontana con un sorriso ebete stampato in faccia, gratta il capo dove pochi attimi prima c'era la mia mano.
Ci allontaniamo del tutto recuperando le borse. «Direi che dobbiamo andare a lezione» Sospira afflitto.
«Tsk ci vedremo come sempre dopo, Writ'em_All»
«Sentirlo dire ad alta voce è inquietante» Il tono è decisamente alto e fa voltare alcune persone che stanno passando di lì, ma non mi importa se i suoi occhi ridono con lui, istintivamente gli porto una mano a sfiorargli una guancia facendolo arrossire.

«Ma– un momento–» Lo sguardo si punta nel mio e si fa dannatamente serio, ecco, lo sapevo, non poteva essere così semplice.
«Ma– se tu sei Dark_Lust&Pain... Tu– Tu hai davvero scritto quelle robe smuttissime e yaoissime?!»
Mi ritrovo ad arrossire di colpo, cosa cazzo gli passa per la mente e poi– «Parla il feticista del rimming» Sbuffo sonoramente, ormai la gente ci passa attorno incurante dello scambio verbale alquanto criptico che stiamo avendo.
«To– Touché» Balbetta al limite dell'imbarazzo mentre mi segue verso l'aula, dannato moccioso.
«E comunque la tua ultima vm18 mi ha decisamente accaldato» Mi ritrovo ad ammettere a denti stretti. “Se trombi come scrivi siamo a cavallo”.
«LEVI?!»
«Non l'ho solo pensato» Asserisco divertito.
«No, decisamente no».

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Ho iniziato a scrivere più per sfogo che per altro, ne sentivo la necessità viscerale, mi ha aiutato a gestire molti momenti difficili della mia adolescenza, poi crescendo è diventata un'abitudine quotidiana che non mi ha mai abbandonato, e ora mi ha aiutato a fare quello che non credevo possibile.
Guardo timoroso la fila fuori dalla libreria che si incrementa attimo dopo attimo, sono tutti qui per noi, Eren è di fianco a me in trepidante attesa.
Dalla pubblicazione di quella One-shot sono passati quasi 3 anni, e ora siamo qui, insieme, pronti per presentare il romanzo che abbiamo scritto insieme.
«Pronto?» Mi afferra la mano per baciarla dolcemente, sentiamo delle fan esplodere in alcuni urletti eccitati alla vista del nostro gesto, quell'esibizionista del mio compagno le saluta sorridendo.
Armin, il nostro amico, nonché proprietario della libreria ci osserva sconsolato.
«Le ucciderete voi due, Eren non approfittartene troppo dei loro ormoni»
Lo ammonisce ridendo mentre va ad aprire la porta e le nostre fan invadono il locale.
«Here we go» Mi sussurra nell'orecchio per poi baciarmi con trasporto, gli allaccio le braccia al collo mentre alcuni flash immortalano quel momento.
Io ho sempre amato scrivere, e ora scrivo per amore.

Fine.











Note dell'autrice:
Ok, buonasera a tutti e niente, il blocco dello scrittore credeva di avermi avuto e invece no! Tiè!
Questa One-shot non era in programma, però ho dovuto fronteggiare un terribile blocco dello scrittore, appunto, e da qui l'idea: descrivere il fantomatico blocco dello scrittore e cavarci fuori qualcosa!
E puff ecco qua il risultato.
La One-shot che scrive Levi: “We Used to Be”, ovviamente non esiste, ma esiste quella a cui mi sono ispirata: “More Than a Friend” è in inglese, ma mi sembrava doveroso linkarvela.

Parlando dell'opera, ho voluto omaggiare quel mondo che ci accomuna tutti al di là del fandom, ovvero Efp, la piattaforma dove abbiamo modo di far sbizzarrire la nostra fantasia ♡.
Spero di non aver reso le cose troppo incasinate, e che si siano capiti tutti i passaggi della narrazione.
La storia è un po' banale, ma a me piacciono questi due e mi piace quando da amici diventano compagni, per cui eccola qua – e probabilmente scriverò ancora di questo argomento... tipo un Eren che si dichiara all'improvviso.

Anyway, ringrazio tantissimo la beta per il betaggio fulmineo e per la pazienza con i miei patemi :3.
Lyris per il supporto costante –spero vivamente di riuscire a portarti al lato oscuro della pubblicazione ♡.
E ovviamente Kiki, che si sorbisce tutti i miei patemi pre– post– en train– tutti i patemi legati al mondo delle fanfiction. XD Spero che l'attesa abbia ripagato le aspettative. Spero... Autostima level zucchina mode: On.
Che dire, sono molto curiosa di sapere il vostro parere, le critiche sono più che bene accette! Vorrei capire cosa c'è nel mio modo di scrivere che potrebbe essere migliorato :D.
E niente, avevo mille cose da dire ma son tutte svanite, e ora, forza e coraggio e mi rimetto a lavorare alle mie long che sono state accantonate per troppo tempo.
Alla prossima ^^
Ylpeys
   
 
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