C'è molta luce. Il sole risplende sull'acqua.
È la prima cosa che penso.
Onde.
Onde veloci, lente, morbide, silenziose. Impossibili da immortalare.
Impossibili da definire.
Scivolano sulla superficie. No. Creano la superficie.
Cullano i miei pensieri.
La mia mente vaga, si perde tra i cerchi perfetti nel fiume, tra i mille fili d'erba che ne arricchiscono la riva.
Sento una pace infinita nel petto.
Le membra pesanti, gli occhi pieni e mai stufi di osservare ogni singolo contrasto luminoso, ogni meraviglioso e perfetto colore steso sulla tela in movimento della realtà.
Nelle orecchie, un silenzio pieno di suoni, di gorgoglii di voci e strilli di gabbiani.
Un coro, no, un'orchestra viva, attenta, colorata, alla quale si uniscono un treno in lontananza, a volte, o il circolare di una bicicletta; e perché no, il lento andare di passi alle mie spalle.
Davanti a me, il mondo.
Intorno a me.
Non ci sono sfondo, primo piano, scena...c'è solo il profondissimo tutto, un'unione di forme dinamiche e mutevoli che mi accarezza sfuggevole i sensi, senza permettermi di conoscerla.
Eppure mi intriga, mi innamora.
Ora sento lo scrosciare di qualche piccola onda che si infrange ai miei piedi.
Tendo le orecchie e lo memorizzo, cerco di non farlo sfuggire, di renderlo un ricordo prezioso.
Così come l'ombra della penna sul foglio, il contrasto tra la carta resa giallina dal sole e l'ombra lilla, quasi blu...
Mi rendo conto di essere viva.
Respiro, il mio cuore batte, la mia mente PENSA,
P E R C E P I S C E
SONO VIVA
È meraviglioso.
Quasi come il rimbombare di una campana in lontananza, i il protendersi delle foglie d'olivo sopra le rocce, verso il cielo.
No, è incredibile.
Quanto il fatto di essere io stessa così mutevole, come il tempo, che un attimo prima è un secondo e senza rendersene conto è quello dopo.
Amo tutto questo.
Anche se sono sola.