IV Notte: IRIS

Burning in the skies

10.05.2018 / Thursday: Iris | wisdom, passion, hope

Le frasi in corsivo sono reali frasi del manga
 

“Yuu”

“Andiamocene di qui. Andiamo dove non esistono cose come l’innocence o l’ordine.

Insieme, questa volta...”

Kanda si aggrappa a quell’ultima visione della donna amata, quel medesimo ragazzo che stringe tra le braccia.

Per un fugace secondo si chiede quanto forte è il legame che lega la sua anima a quella di Alma.

Ma non c’è più tempo per le domande o per i pensieri. Può solo stringere il corpo di Alma e desiderare che non finisca, desiderare che duri solo un po’ più a lungo, con il terrore che quel suo respiro possa essere l’ultimo.

Il loro ultimo addio.

L’ha trovata, alla fine, quella persona.

Ripercorre sempre gli stessi passi, in ogni vita, in ogni corpo. Spera troppo, lui che di speranze non ne ha mai avute. Si promettono sempre le stesse cose, fallendo, ritentando e facendosi sempre più male. Si promettono un futuro che non possono avere, una libertà che non possono mai ottenere, una pace irraggiungibile e una felicità inesistente.

Ma con Alma si è sempre illuso che se la guerra fosse finita il mondo li avrebbe aspettati e quel campo che ha visto la loro morte sarebbe stato ancora lì, colmo di fiori pronti a sbocciare. Puri e forti come il sorriso di Alma.

Ma quella guerra non finirà mai. Ora lo sa. Non c’è speranza. Non ci sono più fiori.

Cazzo se lo sa, ma anche in quel momento, con il corpo di Alma che si sgretola tra le sue braccia, spera di poter avere un’altra possibilità.

Spera di incontrarlo in un’altra vita ancora, senza innocence, senza la guerra.

Solo lui e Alma.

Per un volta, desidera solo questo.

Pregherebbe, ma ha perso la fiducia in un dio molto tempo fa. Non gli resta dunque che sperare, gettando alle ortiche quel briciolo di ragione che gli è rimasta, ferendosi ancora di più. Stringe Alma desiderando solo un lieto fine che non avrà mai spazio nel loro mondo.

Culla la sua fine con pensieri futili e di un’immaginazione disarmante. Sussurra nell’orecchio di Alma di un mondo senza guerra, dove sono felici e invecchiano insieme, dove i fiori sbocciano e appassiscono solo in attesa della primavera successiva. Di una primavera eterna.

E sorride Alma, di quel sorriso malinconico che gli spezza il cuore un po’ di più, ma sereno mentre si illude per un ultimo secondo, il suo ultimo secondo, che quelle parole descrivano la realtà.

E vede milioni di fiori e un devastante cielo azzurro. Non vi è sangue, non vi sono grida. Solo un caleidoscopio

indistinto che lo assuefaceva. Bellissimo.

Come il volto di Yuu anche nel momento della fine.

E Alma sarebbe potuto morire anche altre mille volte se questo lo avrebbe portato tra le braccia di Yuu solo per un attimo in più. Però Alma non vuole che l’altro sia triste, perché infondo sa che sta perdendo ciò che non merita.

“Resterò accanto a te. Fino alla fine.”

“Ti amo, Yuu.”

The blame is mine alone

For bridges I have burned

So don't apologize

I'm losing what I don't deserve

...

And here's the dead wood to make the fire rise

The blood of innocence burning in the skies

(Linkin Park)

Note: Partecipa alla Yulma Week. La V notte uscirà domani (la più bella I promise). Se questa vi è piaciuta trovate la III notte nel mio profilo.

Alla prossima,

Dihanabi