BODYGUARD

Essere un giudice infernale comportava molte responsabilità, non ultima quella di badare alla sorella terrena di Hades.
Pur avendo solo una decina d'anni, il piccolo Rhadamanthys aveva preso molto sul serio questo compito e spesso copriva anche i turni dei fratelli in armi. Per questo motivo i due lo prendevano volentieri in giro, sostenendo che si fosse innamorato della piccola a loro affidata.
L'inglese aveva negato tutto allora e aveva continuato a farlo negli anni seguenti, finché si era reso conto di non poter più mentire a se stesso.

Mentre gli anni passavano e la bambina si faceva ragazza, il biondo giudice scoprì di provare effettivamente dei sentimenti che andavano al di là del semplice affetti che gli era consentito, ma per rispetto a lei li taceva. Certo non immaginava che tutto sarebbe uscito allo scoperto durante un banale 'adempimento di dovere'.

Una notte, dopo aver discusso per ore di un'importante questione con i tre Giganti, Pandora li congedò giusto un attimo prima di crollare sulla poltrona, esausta.
Dopo aver atteso invano di sentire il suo passo dirigersi verso la camera da letto e intuendo che qualcosa non andava, Rhadamanthys rientrò nella sala del consiglio e lì trovò la sua signora, addormentata su una poltrona damascata. Col volto rosso per l'imbarazzo, poiché da molto non gli capitava di dover fare una cosa simile, prese in braccio la ragazza e si dispose a portarla nella sua stanza.
Durante il tragitto, tuttavia, la dormiente allacciò le braccia al collo della Viverna e si accoccolò contro una sua spalla.
Sul momento lui fu felice della vicinanza, seppur inconsapevole, dell'oggetto dei propri desideri, ma quando giunse al grande letto a baldacchino di lei non seppe che fare. Riuscì a sciogliere la stretta attorno al proprio collo, tuttavia tentare di staccare la ragazza dal proprio corpo non diede i medesimi frutti. Non appena provava ad appoggiarla su un cuscino, Pandora si muoveva nel sonno come se la stessero strappando a ciò che aveva di più caro.
L'unica soluzione fu quindi coricarsi in quel letto con la fanciulla teneramente legata a sé, e proprio in quella posizione lo scoprirono il mattino dopo i due parigrado, insospettiti dal fatto che non fosse tornato nella loro ala del castello. Rhadamanthys non sapeva più come difendersi dalle bonarie ma verosimili accuse dei fratelli e solo il brusco riseglio di Pandora lo salvò da una presa in giro a vita.
"Devo averlo scambiato per un cuscino e, come potete vedere, non mi ha fatto nulla. Andate" spiegò lei, col suo solito tono gelido. Appena i due se ne furono andati, continuò più dolce: "Me lo sentivo che eri tu, chi altro ha tanto riguardo per me? Ad ogni modo grazie, Rhada."
Detto questo, gli diede un lieve bacio su una guancia e poi tornò a dormire appoggiandosi al petto dal quale il cuore della Viverna minacciava di uscire.

ANGOLO ORCHIDEA
Stranissimo, non c'è un briciolo di comicità in questa mia fic! O.O
Mi sono data al romanticismo qui, non potevo fare altro dato il prompt:

Non sono completamente certa di essere rimasta IC, se ho fallito sentitevi liberi di avvisarmi.
Ci rivedremo con il proseguo della serie sui goldini e scopriremo come mai hanno dovuto rientrare in anticipo dalle ferie...
Alla prossima!
Lan Shuihua