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Autore: Barbra    12/05/2018    3 recensioni
Questa fanfiction è un crossover tra l'Universo di Pokémon Adventures (il manga) e l'Universo di "Avatar, the Legend of Aang"/ "Legend of Korra". La storia si svolge, secondo la cronologia Pokémon, dopo gli avvenimenti di Sole e Luna. Secondo la cronologia di Avatar, dopo la morte di Korra e la nascita della sua successiva reincarnazione.
DAL TESTO: Il Maestro dell'Aria Meelo scese dalla tribuna dei giudici e si diresse verso la sedicenne senza una parola.
Era stato chiamato per controllare che la sua allieva non “sporcasse” la Prova dell'Acqua applicando tecniche del Dominio dell'Aria per tenere d'occhio gli avversari. Sapeva bene che la cieca, nel cui mondo non esistevano né forme né ombre, avrebbe usato il Senso del Sangue al posto del super-udito che i montanari le attribuivano. Tuttavia, non si aspettava uno scivolone così clamoroso da parte sua. || NOTA: canon-divergent || PERSONAGGI PRINCIPALI (non in elenco): protagonista OC, Sird (pg esclusivo del manga), Lunala, Giratina (Pokémon); Raava e Vaatu (Avatar). TERMINATA
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Arceus, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Manga
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- Questa storia fa parte della serie 'Avatar e Pokémon'
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GONG

 

 

Gli ultimi due guerrieri della Tribù dell'Acqua del Nord finirono intrappolati nel ghiaccio.
Il giovane volontario del sud fu colpito da una frusta d'acqua, rotolò sulla neve e rimase immobile a faccia in giù. L'avversaria, non vedente, gli voltò le spalle e si inchinò al pubblico stranamente silenzioso. Il ragazzo si alzò con estrema cautela, estrasse il coltello d'osso e le si scagliò contro. Era a un passo dalla sua lunga treccia nera, quando la cieca alzò una mano aperta. Il giovane si immobilizzò. Il suo braccio si torse, il suo polso si piegò all'indietro e le sue dita lasciarono cadere il coltello.
Fu costretto ad arretrare con passo malfermo, mentre la voce gli si spezzava in gola. Provò a resistere, provò ad avanzare, ma i suoi muscoli rifiutarono di obbedirgli e i suoi piedi persero l'appoggio.
Cadde carponi sulla neve fresca, l'avversaria a pochi passi da lui lo spinse ventre a terra e gli impedì di rialzarsi.
Dalla piccola folla di curiosi riunitasi per assistere alla prova si alzò un chiacchiericcio confuso: «Bel teatrino». «Non ne ha più voglia». «Cuccia, Fido!».
«E' il Dominio del Sangue!» urlò infine un vecchio montanaro sconvolto.
I suoi concittadini si raggelarono.
I delegati delle due Tribù dell'Acqua non si scomposero, i quattro volontari sconfitti usciti dall'arena mantennero una calma surreale sotto il trucco da guerra.
Immersa in tutta quella tensione, la vittima si rialzò illesa. «Tutto bene» disse. Posò una mano sulla spalla della coetanea non-vedente e sorrise al pubblico. Era un non-Dominatore piuttosto mingherlino e più basso di lei di almeno dieci centimetri, la tinta da guerra sul volto non bastava a farlo sembrare meno indifeso. La sedicenne, per contrasto, col suo metro e ottanta e i suoi molteplici Domini pareva un'entità mostruosa. Cieca e feroce come uno Shirshu. Gli abitanti della montagna, terrorizzati, speravano solo che qualcuno venisse ad arrestarla.
Il Maestro dell'Aria Meelo scese dalla tribuna dei giudici e si diresse verso la sedicenne senza una parola.
Era stato chiamato per controllare che la sua allieva non “sporcasse” la Prova dell'Acqua applicando tecniche del Dominio dell'Aria per tenere d'occhio gli avversari. Sapeva bene che la cieca, nel cui mondo non esistevano né forme né ombre, avrebbe usato il Senso del Sangue al posto del super-udito che i montanari le attribuivano. Tuttavia, non si aspettava uno scivolone così clamoroso da parte sua.
La prese per un braccio e la condusse via con sé. La ragazza, detta Gong, inciampò una volta e finse di farlo altre tre. Voleva apparire più penosa possibile per evitare una lavata di capo.
«Riserva queste scene per un altro tipo di giudice» la rimproverò il Maestro dell'Aria.
La cieca sgranò gli occhi verde salvia. «Finirò al processo?! Ma il ragazzino sta bene!».
Meelo si immobilizzò e la costrinse a fermarsi. «Ragazzino?! Credevi che fosse più giovane di te?! ».
«Sì... sì... non ha tredici anni? È bassino...».
«Questo... non dirlo al processo. Non dirlo mai più, spilungona, intesi? Ha vent'anni e tu lo sapevi, perché non eserciteresti mai e poi mai un'arte pericolosa e proibita su un tredicenne. Ripetilo».
«“Non eserciterei maai e poi maai un'arte proibita e pericolosa su un tredicenne”» ripeté Gong con la sua voce vagamente nasale, riprendendo a camminare da sola. «Ma un tredicenne che sta bene è uguale a un ventenne che sta bene... no?».
Entrò nella cabina della funivia che collegava la cima della montagna all'ingresso del convento scavato nelle sue viscere e attese che il Maestro salisse con lei.
Gli operatori della funivia, quattro Dominatori del Metallo ignari dell'accaduto, fecero scorrere il cavo d'acciaio senza l'aiuto dell'elettricità. La cabina cominciò a scendere a una velocità sorprendentemente regolare.
Il Monastero Femminile della Terra era nato per volere dell'Avatar Korra circa trent'anni prima tra le Montagne del Nord.
Shàn Yuèguāng, la strana e malaticcia figlia di secondo letto di un vecchio vedovo di Ba Sing Sé, era stata spedita laggiù poco dopo essersi rivelata la sua reincarnazione. Se ciò che l'aveva spinta a manifestare i due Domini della Terra e dell'Acqua insieme fosse cattivo o buono, reale o irreale, a nessuno era importato granché. L'importante era assicurarsi che il nuovo Avatar sviluppasse una spiritualità forte secondo le disposizioni del suo predecessore, nella giovane Repubblica della Terra.
La bimba, traumatizzata dal distacco dalla famiglia e dai primi contatti con la vita burrascosa di Korra, aveva raccontato a tutti di aver ricevuto la visita di uno Spirito Maligno la stessa notte in cui i suoi poteri si erano manifestati, e di averli usati proprio per difendersi dal suo attacco. L'aveva detto e ripetuto a oltranza finché lei stessa non aveva cominciato a dubitare della sua versione. Anche se aveva bagnato il letto per tre mesi ed era stata visitata e curata in segreto da un neuropsichiatra infantile, negli anni successivi aveva maturato l'idea di essersi inventata tutto. Per attirare l'attenzione, per dare forma alla paura dell'abbandono, o perché aveva assorbito i timori e le stranezze di un fratello maggiore che entrava e usciva da un manicomio di lusso.
Ora avrebbe avuto di nuovo i riflettori puntati addosso. La sua faccia sarebbe finita sui giornali e sulle riviste di gossip accanto al volto mascherato di Amon, il criminale che aveva tenuto in scacco Città della Repubblica quando Korra era sua coetanea.
La reputazione della madre meticcia di Gong, la giovane moglie del suo vecchio padre, per la gioia dei tre figli della defunta prima signora Shàn sarebbe stata distrutta. Il nome Yuèguāng, alla lettera “Chiaro di Luna”, sarebbe stato preso come una confessione dell'eredità familiare. Il Dominio del Sangue raggiungeva il suo picco nelle notti di plenilunio, esercitarlo in pieno giorno rivelava sia un lungo e serrato addestramento su cavie vive, sia una forte predisposizione. Quell'arte proibita era ormai più comune di quanto risultasse nei registri ufficiali, ma restava appannaggio di poche famiglie dedite agli incroci selettivi.
«Ti rendi conto di cos'hai combinato, sì o no?» la sollecitò ancora il Maestro.
Gong aprì le braccia e scosse la testa: «Non ci ho pensato! Non ci ho pensato! Mi stava aggredendo con un coso!». Era quasi certa si trattasse di un coltello, ma non aveva percepito alcuna traccia di metallo nella lama. «Non lo poteva usare, quel coso!».
«Sì che poteva. Avresti dovuto capire la finta prima di trovartelo alle spalle. Il Dominio del Sangue è illegale, Gong. L'hai usato davanti a tutti come se fosse un numero da circo e ora...».
«Ora...?».

 

::::

AUTRICE:
Gong è un mio OC. All'inizio doveva avere 18 anni, poi ho deciso di dargliene 16, però ho visto che c'era un errore sull'età in questo capitolo. L'ho corretto.
Meelo invece appartiene agli autori di Avatar, la Leggenda di Aang/Korra.




 

   
 
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