Fumetti/Cartoni americani > Pucca
Segui la storia  |      
Autore: HarleyHearts    14/05/2018    0 recensioni
Raccolta di one-shot sulla serie animata coreana "Pucca".
1 - La festa degli idioti innamorati - part one (Ring Ring)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

La festa degli idioti innamorati - part one

 

La ragazza osservò con rabbia il calendario appeso alla parete, seduta sul suo divanetto rosa scuro. Era il giorno di San Valentino, la festa degli innamorati. 
O meglio, la festa degli idioti innamorati, per Ring Ring. 
Non aveva mai potuto soffrire quella stupida festività, mai. 
La ragazza dai lunghi capelli azzurri non riusciva a trovare che senso ci fosse nel festeggiare un giorno, in cui le coppiette smielate si ritrovassero per scambiarsi cioccolata a buon mercato e peluche osceni. 
Lo trovava stupido, inutile e uno spreco di soldi che avrebbero potuto tranquillamente usare per qualcosa di molto più utile; come un rinnovo del guardaroba primaverile. 
Forse parte del suo odio era dovuto anche al fatto che non aveva mai avuto qualcuno con cui festeggiare quella ricorrenza inutile. 
Ring Ring sbuffò come un toro inferocito, e balzò in piedi facendo oscillare la gonna del proprio vestitino rosa. 
La sua impossibilità nel trovare qualcuno con cui passare quel giorno non era dovuta dalla mancanza di una figura al suo fianco. Assolutamente no. 
Poteva vantare di avere orde intere di ammiratori, che si sarebbero fatti in quattro per lei se solo avesse voluto. Il suo problema era che non voleva un cagnolino che le andasse dietro anche a San Valentino; voleva, sembrava stupido ammetterlo ad alta voce, un ragazzo vero. 
Non che lei lo volesse solo per quel giorno, no. Quello sarebbe stato davvero ridicolo e stupido, visto il suo odio per la festività. 
Lei... odiava ammetterlo a se stessa, ma si sentiva incredibilmente sola. 
Era noto a tutto il villaggio Sooga che lei non fosse, propriamente, uno zuccherino di ragazza. Aveva un carattere tremendo, se ne rendeva conto anche da sola, e molto spesso sfociava nell'aggressivo per un non nulla. 
Chi avrebbe mai avuto il coraggio di stare con lei per un periodo prolungato? 
Ring Ring la risposta la sapeva bene. 
Nessuno; meno la sua amata cagnolino Yuni. 
Solo la piccola Shih-Tzu sembrava sopportarla ed amarla incondizionatamente; persino quando perdeva le staffe e la sua parte divina(1) prendeva il sopravvento.
Avere solo un animale a quattro zampe come compagno di vita era alquanto patetico. 
Ring Ring si lasciò cadere nuovamente sul divanetto, appoggiò entrambi i gomiti sulle ginocchia e con i palmi si incorniciò le guance. 
Yuni, che riposava al suo fianco nella propria cuccia, alzò appena la testolina per osservarla con i propri occhioni scuri incuriosita. Vedendo l'umore nero della padrona, si tirò su dal soffice cuscino su cui stava giacendo, per andare a strusciare la testolina contro la sua gamba fasciata dalle spesse calze bianche. 
Era il suo modo per cercare di consolarla, e Ring Ring le sorrise grata accarezzandole con dolcezza la testolina pelosa. 
Ne era sempre più convinta: Yuni era l'unico essere vivente al mondo capace di amarla con tale intensità. 




Arrivata l'ora di pranzo, la ragazza si trascinò stanca verso la cucina nell'altra stanza con al seguito la piccola Shih-Tzu scodinzolante. 
La delusione fu tanta quando realizzò che non solo il frigorifero fosse vuoto, ma anche la dispensa. 
Non aveva alternative: doveva uscire di casa e andare a fare la spesa. Proprio nel giorno di San Valentino. 
Prese un lungo respiro profondo, per rilassare i nervi.
Doveva solo prendere lo stretto indispensabile per sopravvivere ventiquattro ore, e tornarsene a casa. Semplice, rapido ed indolore. 
Sarebbe andato tutto liscio come l'olio. 
Prima d'uscire, Ring Ring diede una carezza alla piccola Yuni e prese al volo una borsetta coordinata al proprio vestitino. 
La sua voglia d'uscire, in quello specifico giorno, era sotto i minimi storici, ma non aveva alternative se non voleva morire di fame. Stupida lei a non aver pensato prima di fare la spesa. Se solo l'avesse fatto, non si sarebbe ritrovata in quella spiacevole situazione. Andare in giro per Sooga, sola come un cane abbandonato, in mezzo alle coppiette felici ed innamorate. 
Un vero orrore. 




Fuori di casa la situazione era persino peggiore di quello che la ragazza in rosa avrebbe mai, anche solo lontanamente, potuto immaginare. 
Gli abitanti del piccolo villaggio passeggiavano per la grande via principale a coppie, ridendo e scambiandosi caldi sorrisi. Persino gli uccellini e i gatti randagi sembravano prendere esempio da loro, scambiandosi disgustose ed eccessive effusioni in pubblico e gironzolando tutti allegri. 
Ring Ring li osservava tutti con espressione disgustata, dal primo all'ultimo, e a testa alta andò con passo di marcia verso il market più vicino. 
A Sooga, essendo un villaggio così piccolo, ce n'era uno solo non eccessivamente grande ma sempre ben fornito. 
Una volta entrata, la ragazza afferrò un piccolo cestello a mano di rigida plastica, ed avanzò tra gli scaffali facendo lo slalom tra gli omini blu e rosa che si trovavano lì come lei. 
Il primo reparto del negozio era stato letteralmente preso d'assalto, e il motivo era sempre quello: San Valentino. I commessi avevano addobbato a dovere gli scaffali con cuori di varie dimensioni e colori, e con scontatissime frasi d'amore da romanzetto rosa di quart'ordine. 
Ring Ring non diede nemmeno una seconda occhiata di più a quello che lei considerava un obbrobrioso spettacolo, e riprese a camminare a testa alta. Dovette però fermarsi quando udì qualcuno gridare - Ring Ring! - poco prima di un forte boato. 
Sobbalzò per lo spavento, e con una mano sul cuore impazzito, si girò verso il rumore di poco prima. 
Uno degli scaffali addobbati per la festa, che esponeva cioccolata e pupazzetti di peluche in sconto, era completamente crollato addosso ad un ragazzo biondo che si stava giusto rialzando da terra con l'aiuto di un paio di omini rosa. 
La ragazza impiegò qualche secondo nel riconoscerlo. Sapeva perfettamente chi fosse. 
Era Dada, il cameriere imbranato del Goh-Rong. 
Che cosa ci faceva lui lì? 
La risposta la comprese poco dopo, quando lo vide avvicinarsi a lei con un peluche a forma di tigrotto che reggeva con le zampette un cuore rosso. 
- Ciao, Ring Ring - la salutò, quando fu ad un paio di passi, con un ampio sorriso in volto. 
- Ciao, Dada - ricambiò, incredibilmente cordiale, sorprendendo persino il biondo. 
La ragazza dai capelli azzurri si era sempre comportata da grandissima stronza con il cameriere, lo ammetteva, ma quel giorno non se la sentiva. Se persino un imbranato come lui aveva trovato qualcuno con cui trascorrere quel giorno, voleva dire che lei era una persona ben peggiore di quello che credeva. 
- Che c-ci fai qua? - riuscì a domandare lui, con voce tremante. 
Ring Ring inarcò un sopracciglio ben definito, a causa della stupidità della domanda stessa. 
- La spesa - rispose, con ovvietà. 
Dada iniziò a ridere per il nervoso, una volta compreso il proprio errore. 
- Già. Ovvio. Scusami tanto, sono davvero... stupido. Scusami - balbettò, veloce, portandosi una mano alla testa. 
A Ring Ring un po' spiaceva vederlo così in difficoltà. Infondo sapeva che Dada non era una brutta persona, o un completo idiota, come aveva erroneamente pensato in passato. Le faceva... quasi tenerezza. Più o meno. 
- E te, invece? Sei qua per prendere un regalo per qualcuno? - fece un cenno con la testa verso il peluche tigrato. 
Dada sobbalzò visibilmente. 
- No! Cioè sì. Volevo dire... - sospirò - È complicato, in realtà - 
- Posso immaginare - si limitò a rispondere lei - Beh, è stato un piacere. Ci si vede in giro - 
La fame iniziava a farsi sentire, e se non voleva finire per pranzare alle cinque del pomeriggio doveva focalizzarsi sul suo obiettivo iniziale. 
Quando fece per andarsene però, Dada riprese a parlare. 
Il biondo aveva dovuto accumulare tutto il proprio coraggio per riuscire a chiederle - Anche te sei qua per prendere qualcosa... per qualcuno, in particolare? - 
- Sì - rispose subito lei - Per il mio stomaco - 
- No, io intendevo... - 
Divenne improvvisamente più rosso in viso. 
- Qualcuno tipo un ragazzo - 
Il suo fu appena un sussurro, ma Ring Ring riuscì ad udirlo alla perfezione. Dada non poteva davvero farle domanda peggiore. 
- Perché, ti interessa? - domandò lei invece, andando sulla difensiva ed incrociando le braccia sotto al seno. 
Per quanto fosse possibile, il volto del giovane cameriere prese ancora più colore. Iniziò persino a balbettare una serie di parole incomprensibili, che fecero alzare gli occhi alla ragazza.
- Comunque no. Niente di simile - 
Non sapeva perché glielo stava dicendo, con precisione, e soprattutto perché proprio a lui. 
Se solo l'avesse incontrato un paio di giorni prima l'avrebbe snobbato, come era solita fare, e non l'avrebbe degnato nemmeno di un saluto. Mentre ora stava, più o meno, parlando tranquillamente con lui; e non era così spiacevole come credeva. 
Certo, non stavano conversando come amici di vecchia data, ma era pur sempre qualcosa. 
- Ah, bene - lo sentì sospirare, ricevendo un'occhiataccia fulminea. 
Lei non ci vedeva niente di "bene" nella sua situazione; assolutamente no. 
- Non nel senso che sia un bene che tu non abbia qualcuno, no no. Sarebbe una cosa tremenda. Volevo solo... - si fermò, portandosi la mano libera sul volto per nascondersi agli occhi della ragazza davanti a lui. 
- Sono un disastro, scusami - 
Per quanto ci fosse una parte di Ring Ring che avrebbe tanto voluto rispondere "Sì, hai ragione", non lo fece. 
- Sei solo... - cercò una parola adatta, che non fosse eccessivamente cattiva - Molto ansioso, ecco - 
Non era da lei essere così gentile con Dada. Che cosa le stesse prendendo, non lo sapeva nemmeno lei con esattezza. 
Che fosse completamente impazzita? 
Le sembrava un'opzione plausibile. Follia da San Valentino. 
Il prossimo passo quale sarebbe stato? Fare un complimento a Pucca? Giammai. Piuttosto la morte. 
Doveva andarsene, e alla super svelta. 
- È stato un piacere parlare con te. Tante belle cose. Addio -
Ring Ring parlò così velocemente, senza nemmeno fare una piccola pausa per prendere fiato, che il povero biondo riuscì a comprendere le sue parole solo quando vide che stava per andarsene ancora. Doveva darsi una mossa, o avrebbe bruciato anche quell'occasione. 
Doveva agire, e alla super svelta pure lui. 
- Aspetta! - la bloccò. 
La cosa fece esasperare ancora di più la giovane, che si sentiva prossima all'esplosione. 
Che cosa aveva da dirle, adesso? 
Il fastidio che stava provando era perfettamente leggibile nella sua eloquente espressione, ma questo non fece intimidire il cameriere che prese un rapido respiro profondo e sganciò la bomba. 
- Ti andrebbe di cenare con me, questa sera? - 




Un secco e deciso - No - sarebbe stata la risposta ideale per lei. "Sarebbe stata". 
Peccato solo che non le veniva da rispondere così; non le veniva da rispondere alcunché, dopo l'invito. 
Lei e Dada a cena, a San Valentino, sembrava... troppo assurdo! 
Era già uscita con lui, in un tempo molto lontano in cui Dada le era sembrato molto più curato e alla moda di come era in realtà, e non era finita affatto bene. Era finita per colpa sua e delle sua superficialità, ma non era comunque finita bene. 
Ma... cosa aveva da perdere? 
Era sola il giorno di San Valentino, e non aveva nessuno con cui stare. Molto probabilmente se non fosse andata fuori con il biondo sarebbe rimasta in casa a guardare un film, ingurgitando cibo dietetico. Non era l'immagine della sua serata ideale. 
Che avrebbe dovuto fare? Accettare l'invito di Dada? 
Loro non erano una coppia, nemmeno alla lontana e non c'era nemmeno un briciolo d'interesse amoroso, da parte della ragazza dai capelli azzurri. 
Perché avrebbe dovuto farlo? 
Per non rimanere sola e perché infondo trovava la sua presenza quasi piacevole, le sussurrò una vocina dentro la sua testa. 
Già. Non trovava la sua presenza fastidiosa, a differenza di buona parte degli abitanti di Sooga. 
Dada non lo sapeva, e non lo poteva nemmeno immaginare lontanamente, ma aveva un grandissimo vantaggio. 
Ring Ring picchiettò leggera il tacco delle proprie scarpe contro le mattonelle lucide del supermercato, prima di dargli una risposta definitiva. 
- Alle otto davanti al Goh-Rong. Non fare tardi e, per quanto ti è possibile, vestiti elegante - 
Dada osservò la ragazza camminare e sparire dalla sua vista, incredulo e allibito. 
Aveva detto di sì. Aveva accettato ad uscire a cena con lui. 
Se avesse potuto si sarebbe messo a piangere dalla gioia. Era il giorno più bello della sua vita, pensò abbracciando il peluche a forma di tigrotto. 





Era impazzita sul serio. Non potevano esserci altre spiegazioni logiche. 
Ring Ring continuava a girare e rigirarsi davanti allo specchio, studiando il proprio riflesso con interesse. 
Aveva accettato di uscire con quel cameriere imbranato, e si era persino impegnata nell'essere perfetta per la serata. 
Non che le altre volte non lo fosse, che sciocchezza lei lo era sempre, ma... aveva scelto con cura il proprio outfit, nel più che minimo dettaglio. 
Il vestito che aveva scelto era uno dei suoi preferiti in assoluto. Uno dei tanti gioiellini della sua intera collezione. In fine e leggero tessuto bianco, il vestito era divisibile in due parti. La parte superiore, con un elegante scollo a V, si allacciava dietro al collo e lasciava le spalle e metà schiena completamente scoperte. Quella inferiore invece scendeva fin poco sotto il ginocchio in una voluminosa gonna a ruota. 
Semplice, d'effetto e a dir poco meraviglioso. 
Ring Ring aveva donato colore e vivacità all'intero look, grazie a tanti piccoli accorgimenti. Dalle scarpe col tacco rosse abbinate al rossetto che le risaltava le labbra, al fermaglio dorato che luccicava vicino al suo chignon insieme agli orecchini a bottone. 
- Che cosa dici, Yuni? - si rivolse alla cagnolina, appallottolata sul suo letto. 
- Pensi che abbia esagerato? - 
La piccola Shih-Tzu abbaiò un paio di volte, scodinzolando allegra. Era un no, per lei. 
Eppure, assurdo ma vero, aveva il terrore di essersi fatta prendere la mano. 
Doveva pur sempre ricordare che sarebbe uscita con Dada, per andare a cenare al Goh-Rong. Non stava di certo andando al Met Gala, scortata da Tom Hiddleston. Doveva assolutamente ridarsi un contegno! 
Il suono del campanello di casa la fece sobbalzare per lo spavento. 
Lanciò un occhio all'orologio sul muro, prima di scendere le scale ed andare a vedere chi fosse a quell'ora. 
Erano appena le 7:35, e lei non aspettava nessuno a casa sua. Perciò rimase parecchio sorpresa nel ritrovarsi davanti Dada, vestito di tutto punto e con un mazzo di rose in mano. 




Nota:
(1): Devo ammettere che su Ring Ring c'è un bel po' di confusione. Nel Wikipedia italiano, quando si parla di lei e della sua trasformazione, viene solo detto che "si trasforma in una guerriera".
Mentre, Pucca.wikia, scrive letteralmente "Ring-Ring is the goddess of the wind source curse yang". Io personalmente preferisco fidarmi di Pucca.wikia, perché mi sembra un pelino più attendibile.





ANGOLO DELLA MENTE MALATA: 
Come pre-annunciato ieri, ho deciso di dividere la storia in due parti. Una "pre cena" e l'altra ovviamente "cena+post".
Ho adorato scrivere questa one-shot, in una maniera che mai mi sarei potuta aspettare. All'inizio era partita come una semplice robetta, da pubblicare a San Valentino (ridiamo tutti per il tempo trascorso), ma si è evoluta. 
Purtroppo penso di essere caduta molto nell'OOC con i nostri due protagonisti, ma per una volta penso quasi che non sia una cosa così negativa. 
Ah, se ve lo state chiedendo (molto probabilmente qualcuno me lo chiederà): sì, i personaggi sono più grandi dall'età della serie animata. All'incirca ventenni, per darvi un'idea più precisa. Nella seconda parte questa cosa sarebbe state un pelino più chiara, ma visto che manca... ve lo dico io XD
Now... se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate di questa prima parte :3 
Il vostro parere è sempre molto importante per me!
Io vi porgo i miei omaggi, 
E ci si vede molto presto
HH

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Pucca / Vai alla pagina dell'autore: HarleyHearts