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Autore: Theironlady    15/05/2018    3 recensioni
Cosa accadrebbe se qualcuno promettesse a Fujiko miliardi di rubini in cambio della testa di Jigen?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fujiko Mine, Jigen Daisuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fujiko camminava elegantemente; strisciava tra i tavoli in legno lucido e le persone che li riempivano, intente per lo più a giocare d’azzardo scommettendo altissime somme e proprietà di cui disponevano.  Molti uomini erano attorniati da bellissime donne in abiti succinti, che li seducevano con finti baci e carezze, con l’unico scopo di strappare loro quanto più denaro possibile.
Lei sapeva di trovarsi in un posto particolarmente altolocato, di nicchia e perciò gremito di ricchi ereditieri, uomini che non sapevano neppure come spendere tutta la loro fortuna se non nei vizi, nel gioco e nelle donne. In effetti, sembrava quasi che quel posto fosse stato creato appositamente per lei, per esaltare il suo fascino, permetterle di mettere in gioco tutte le sue armi, sia l’astuzia che l’assoluta bellezza che la contraddistingueva.
Il brusio della gente era mascherato da una leggera melodia al pianoforte, situato in un palchetto illuminato al centro della sala, mentre il resto stava immerso nella penombra.
Lì Fujiko lo trovò, seduto al bancone del bar, con un bicchiere di bourbon tra le mani e una sigaretta piegata tra le labbra, mentre in un piattino accanto a lui ce n’erano molte altre immerse nella cenere, testimoni di un’attesa nervosamente impaziente.
Fujiko la volle interrompere sedendosi al suo fianco con disinvoltura e ordinando per lei un altro bicchiere di liquore. Si tolse la pelliccia e la poggiò sullo sgabello vicino, scoprendo un raffinato abito di seta bianca che le fasciava il corpo tanto perfettamente da sembrarne parte integrante;
Jigen le diede una rapida occhiata, cupa, distratta, per poi ingoiare di colpo l’intero bicchiere.
<< Hai derubato una banca o ti sei sposata con l’ereditiere più ricco del Paese? >>
Accolse con una risata il tono sarcastico quanto denigratorio dell’ex sicario;  in fondo la divertiva. Non capiva mai se lui la detestasse più per il modo in cui riusciva a ottenere ciò che voleva, oppure, semplicemente perché lei era Fujiko Mine.
<< Gentile come sempre, Jigen. >>
Non lo disse con rabbia né con cattiveria; piuttosto con affetto, come quando si perdona un bambino per aver fatto un dispetto soltanto per attirare l’attenzione.
<< Sono l’accompagnatrice di una persona. >> aggiunse, indicando con lo sguardo un individuo che aveva tutta l’aria di essere un importante boss della mafia o qualcosa di ancora peggiore, nonostante fosse appena un ragazzo, impegnato in una lunga partita a Poker e circondato da quattro o cinque scagnozzi.
<< Tony Morello, detto “Big Shark”.  È uno dei criminali più ricercati d’America, è riuscito in brevissimo tempo a scalare le vette della malavita nonostante la sua giovane età. Dicono che abbia ucciso suo padre a sangue freddo per prendere il suo posto, perciò è particolarmente temuto, tuttavia  ossessionato dal fatto che una delle sue gang avversarie stia cercando di liberarsi di lui per prendere il suo territorio; dubbio fondato, naturalmente. Ho parlato con lui, gli ho detto che conosco un uomo che potrebbe aiutarlo, un ex sicario, un tiratore scelto, il più bravo del mondo, o almeno così dicono. >>
<< Puoi scordartelo. Non ho intenzione di avere a che fare con persone come lui, ho abbandonato questo ambiente da parecchi anni ormai e preferirei farmi saltare in aria le cervella piuttosto che tornarci. >>
La risposta di Jigen fu netta, tipica di chi non avrebbe tollerato alcuna obiezione. Prese a tamburellare il dito sul tavolo di legno per sfogare l’irritazione che gli aveva causato quella richiesta, insensata per giunta. Scoprire che Fujiko aveva chiesto di incontrarlo tanto insistentemente gli aveva lasciato una vena di curiosità, oltre che di chiaro fastidio, tuttavia una parte di lui era quasi dispiaciuta nel scoprire che quello era stato il motivo del suo invito.
<< Non essere così cocciuto, non credere che potrei proporti qualcosa del genere per niente. Tutti conoscono la ricchezza di Morello, e oltre al cospicuo pagamento che potrebbe darci, l’ho sentito parlare riguardo a una certo giacimento di rubini di cui è in possesso. Pensa Jigen, impossessarci di tutti quei bellissimi rubini! >>
<< A me le pietre non interessano, né tantomeno rischierei la vita per una manciata di banconote. Non dovresti farlo neanche tu, Fujiko. >>
<< Sei davvero ottuso. Possibile che tu voglia rifiutare un’occasione d’oro come questa? >>
<< Perché non chiedi aiuto a Lupin? Mi hai già fatto perdere fin troppo tempo con queste stupidaggini. >>
Il pistolero fece per alzarsi con fare seccato, ma Fujiko lo fermò afferrandogli prontamente il braccio.
<< Jigen, mi serve il tuo aiuto. Il tuo, non quello di qualcun altro. >>
Glie lo disse così seriamente da farglielo credere davvero. Forse, in fondo, stava dicendo la verità.
<< Ascoltami bene >> iniziò, alzandosi in via del tutto eccezionale il cappello dagli occhi per poterla guardare, per farle capire che quello sarebbe stato un discorso serio e impegnativo. << Stavolta potresti esserti  cacciata seriamente nei guai, più del solito. Quello non ha l’aria di essere un semplice ragazzino alle prime armi. Io sono ancora in tempo per andarmene e dimenticare questa storia, ma tu, stupida, ci sei dentro fino al collo. >>
Fujiko aggrottò le sopracciglia, rubò la sigaretta dalle labbra di Jigen e la portò alle sue con naturalezza, traendo tutto d’un fiato l’ultimo respiro di tabacco rimasto, per poi spegnerla sul posacenere.
Quel gesto gli confuse i pensieri per un brevissimo istante.
<< Ci sei dentro quanto me, caro mio. Perché credi che siamo venuti qui stasera, se non per incontrare te?  Morello sa che non potrai rifiutare la sua offerta. Vedi quelle due guardie all’entrata? Le ha piazzate lui, sono certa che tu le abbia già notate da solo. Perciò, io credo che tu abbia davvero poca scelta. >>
Jigen strinse i pugni e si morse le labbra. Niente avrebbe potuto farlo infuriare quanto venire incastrato da quella maledetta donna e si detestò per aver accettato di incontrarla, promettendo a se stesso che non l’avrebbe fatto mai più.
<< Giuro che quando ci tireremo fuori da questa situazione di merda in cui mi hai ficcato, te ne farò pentire amaramente. >>
Fujiko emise una risata cristallina che gli diede ancora più sui nervi, poi fece un cenno al Boss in fondo alla sala, che sentiva già la mancanza della sua bella accompagnatrice.
Jigen la osservò infastidito, come se una parte di lui volesse impedirle di tornare da quell’uomo, anzi, portarla via da quel posto, metterla al sicuro. Scosse la testa. No, non spettava a lui farlo.
Fujiko non sarebbe mai stata disposta a farsi mettere in gabbia.
<< Ci vediamo domani a mezzogiorno, al Black Widow; Morello vorrà parlarti. Non tardare. >>
<< Hai intenzione di stare con quel ragazzino fino ad allora? >>
<< Passerò la notte con lui naturalmente, ma non devi preoccuparti di questo. >>
La ladra si avvicinò al suo orecchio abbastanza da sussurrargli qualcosa che avrebbe potuto sentire soltanto lui.
<< Penserò a te. >>
E stampatogli un rapidissimo bacio sulla guancia corse via, lasciandolo solo con i suoi pensieri.
   
 
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