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Autore: TheGhostOfYou0    16/05/2018    3 recensioni
Storia partecipante al contest: "And if it's crazy live a little crazy" indetto da rhys89 sul forum di efp.
"Eppure eccomi qui: il frutto dei vostri errori, della vostra superficialità, della vostra noncuranza.
Sono la vostra colpa.
Vostra, dei miei compagni e degli adulti. Vostra, di tutti voi.
Non mi avete visto mai."
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo della storia: I'll take you to the other side.
Fandom: Originale 
Generi: Angst, introspettivo, drammatico. (una cosina allegra, si)
Avvertimenti: Nessuno
NdA: Probabilmente non è questa la follia che volevi, neppure quella di cui parla la canzone, ma ascoltandola non ho potuto fare a meno di dare un' interpretazione macabra ad un determinato passaggio. Inoltre, visto che non mi piacciono le cose facili, volevo esprimere la follia nella follia stessa, che è prendersela non solo con chi ti ha fatto del male ma con chi è un tuo specchio, in qualche modo. Punirti attraverso un altro, ecco. 
E poi non avrei potuto scrivere altro, questa cosa, qualsiasi cosa sia, si è impossessata di me non appena ho letto il bando del contest.
Spero non sia troppo pessima ahaha, per me è stata una sfida scrivere solo 500 parole. 




Cause you can do like you do
Or you can do like me
Stay in the cage, or you'll finally take the key
Oh, damn! Suddenly you're free to fly
It'll take you to the other side



Potremmo dire che tutto inizia e finisce sempre nello stesso posto, che la vita è un cerchio e si ritorna sempre dove si è partiti, solo che quando ci torni non sei più lo stesso.
Ecco, cinque anni e troppi pestaggi dopo, io non sono più lo stesso.
Ma credo che dopotutto vada bene così.
 
“Mi vedete ora,  stronzi?.”
Lo penso, o forse lo dico ed ora come ora non ha più molta importanza, tanto non è rimasto nessuno ad ascoltarmi.
Mi vedete cazzo?”
E vorrei aggiungere che è colpa vostra, perché non lo avete mai fatto ed ora i vostri occhi vitrei sono fissi su di me e se li guardo con attenzione riesco ad intravedere un’ombra lontana: paura, credo.
È colpa vostra, m’avete messo un’arma in mano.
 Qualcuno  di voi ha pianto, qualcuno ha supplicato, altri hanno provato a scappare, altri ancora a lottare, come si potesse davvero fare qualcosa quando hai un fucile puntato contro.
I più furbi si sono arresi e a loro mi sono sentito di dover concedere una morte rapida.

Il sangue imbratta le pareti della scuola, i miei vestiti e persino i miei capelli e cammino, cercando altre vittime, perché non ne ho abbastanza, perché non ne avrò mai abbastanza e riuscirò a smettere solo quando mi pianteranno un maledetto proiettile nel cranio.
Perché io sono Dio e decido chi vive e chi muore e non mi sono mai sentito meglio in vita mia.
Nessuno se lo sarebbe aspettato da me, un bravo ragazzo come tanti. 
Come tanti, è sempre stato questo il problema.
Eppure eccomi qui: il frutto dei vostri errori, della vostra superficialità, della vostra noncuranza.
Sono la vostra colpa.
 Vostra, dei miei compagni e degli adulti.
Vostra, di tutti voi.  
Non mi avete visto mai.
 Cosa diranno di me? Che sono impazzito, che ho perso la testa?
Eppure non è così, non sono mai stato più consapevole in vita mia.
Ho fumato e bevuto e mandato giù assieme all’alcol una dose di pastiglie che avrebbe potuto ammazzarmi e per un attimo ho anche sperato lo facesse, che ci fosse qualcuno lassù pronto a fermarmi ma evidentemente non c’è nessuno e se c’è è un bel pezzo di merda.
O forse vuole solo giustizia, anche lui. 
 
Una ragazza mi fissa, singhiozza apertamente.
Mi somiglia perché ha l’aria di una intelligente e poi non l’ho mai vista.
Ci dovrebbe essere solidarietà tra noi, i fantasmi della scuola, ma lei mi guarda e vedo solo disgusto nei suoi occhi.
E vedo i miei. 
E stavola sono io ad avere paura. 
Allora sparo anche a lei, anche se non dovrei, anche se quelli come noi dovrebbero sopravvivere.
Allora sparo e a questo punto non posso più tornare indietro.
Io sono morto. Io sono Dio.   
 
 
 460 parole 
 
   
 
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