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Autore: Tvlover24    16/05/2018    1 recensioni
Una breve one-shot sulla storia d'amore tra Anna e il PM, dal punto di vista di Marco.
Ps: è la prima volta che scrivo una fan-fiction, mi farebbe piacere sapere la vostra opinione :) Buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nella mia vita, mi sono innamorato solo due volte. La prima volta è stato amore a prima vista, Federica, ed è finita ad un passo dall’altare con lei che mi tradiva, la seconda volta invece è stato litigio a prima vista, con Anna. Sai quella chimica istantanea e inspiegabile che ti porta a un testa a testa immediato con l’altro? Beh, quando l’ho conosciuta è stato proprio così. Però la particolarità stava nel fatto che mi divertiva litigarci insieme, mi faceva stare bene. Mi teneva testa, a volte spiazzandomi anche, e questo mi piaceva. Certo, non lo accettavo neanche con me stesso, sopratutto per paura di soffrire ancora, ma l’interesse c’era stato da subito. Col tempo però ho imparato a conoscerla, a svelare che sotto la divisa c’era anche una donna, molto dolce e a tratti insicura. Quando al rispetto lavorativo si era aggiunto il vederla anche come persona sono cominciati i problemi... eh si, perché mi ero reso conto che aveva tutte le carte in regola per farmi innamorare, e anche velocemente! Me ne rendevo conto perché sorridevo come un idiota se pensavo a lei, o quando cercavo di spendere il più tempo possibile con lei, assecondandola in follie assurde, come quella di fare da famiglia finta a un bambino senza genitori; all’inizio non volevo accettare, ma mi era bastato un suo sguardo per capitolare.

Ma in realtà ho capito di essere veramente fregato quando, qualche giorno dopo il nostro bacio “per errore” era a cena a casa mia. Eh si, dopo un caso particolarmente difficile per entrambi, una sera a casa sua era scattato il bacio. Sarò stato da lei meno di due minuti, ma quel tempo era bastato per creare un’intimità tale per un bacio. Poi ovviamente lei si è tirata indietro, dicendo che era stato un errore e io, sinceramente, ci sono stato male. Ma tornando al momento in cui ho capito di non avere più speranze di vederla solo come un’amica , è stato quando, mentre mangiava, un chicco di riso le era rimasto sulle labbra. In quel momento il mio unico pensiero era stato di baciarle via quel chicco. Come avrei potuto vederla solo come un’amica, solo come il capitano, dopo aver assaggiato le sue labbra, aver sentito il suo respiro su di me, dopo aver tenuto il suo viso tra le mie mani e aver sentito le sue mani stringere le mie in un momento di grande delicatezza? Non potevo tornare indietro.

Da quella cena in poi avevamo cominciato ad essere proprio amici, non più solo colleghi. Ad intervalli regolari le davo lezioni di cucina e devo ammettere che non ero un cattivo maestro, ma mentre lei cucinava, io involontariamente sognavo ad occhi aperti. Si era creata con quelle lezioni, un’aria così domestica che mi faceva stringere il cuore, era troppo facile immaginarla al mio fianco sul serio, immaginarla fare colazione al mattino coi capelli spettinati, in ciabatte e un pigiamone largo, e magari vederla incavolarsi perché le si era sporcato di marmellata alle fragole, proprio quella che macchia! Durante queste lezioni avevo avuto il modo di conoscere anche la sorella, Chiara, che, dopo averla aiutata in una situazione con il suo ex, si era presa evidentemente una cotta per me, ma per me esisteva solo la sorella… certo non mi dispiaceva avere le sue attenzioni, mi faceva sentire lusingato, ma il cuore è un bastardo, e non sempre accetta di innamorarsi di qualcuno che ti ricambierebbe. Poi però un giorno, notai un cambiamento da parte di lei, quando cominciai a frequentare Chiara. Era gelosa. Questa cosa mi riempiva di gioia, tanto da farmi sperare che le cose tra noi potessero cambiare. Ed avevo ragione. Una sera, con la complicità del maresciallo, aveva deciso per un’imboscata. Si era presentata a casa mia, con la cena ed un vestitino verde smeraldo che avrebbe fatto girare la testa a qualsiasi uomo, una scollatura vedo non vedo pronunciata e tacchi alti. L’atmosfera si era fatta subito molto intima e la serata prometteva davvero bene, ma poi un suo gesto, involontario, mi aveva completamente paralizzato. Non era niente di grave di per sé, aveva solo spostato un po’ un pouf su cui guardavo le partite, ma in un istante era tornato tutto alla mente, la mia ex che cominciava buttandomi via il pouf e finiva per buttare via anche me. In quel momento prevalse l’istinto di scappare e la mandai via, chiamai la sorella e feci quello di cui ancora oggi mi pento, mi fidanzai con lei, solo perché a lei andavo bene così come ero. Non uno dei miei momenti migliori, lo ammetto. Mi sentivo un verme, ma la paura aveva completamente oscurato il mio giudizio. Sapevo ormai che Anna provava qualcosa per me e avevo anche capito che per noi due non era possibile stare insieme da soli, perché era bastata una sola uscita con lei per, non solo ravvivare i miei sentimenti nei suoi confronti, ma anche perché scattasse quasi un altro bacio.. fortunatamente però la chiamata della mia ragazza mi aveva fatto rinsavire. La stessa ragazza che tuttavia era completamente passata in secondo piano quando Anna era stata rapita. Ricordo chiaramente che la guardavo parlare con l’uomo che probabilmente aveva rapito la sorella, la vedevo soffrire, eppure non pensavo a tranquillizarla, ad aiutarla in quel momento di difficoltà, il mio unico pensiero era per la donna che veramente amavo e che era prigioniera chissà dove. Fortunatamente le cose andarono per il meglio, ma mai avrei immaginato che quell’occasione sarebbe stata il punto di svolta nella nostra relazione. Tre giorni dopo infatti, dopo un guasto al cellulare, mi era arrivato un messaggio di lei che dichiarava di amarmi. Ero senza parole e con le lacrime agli occhi, non ci potevo credere, ma la mia emozione era durata poco perché proprio in quel momento passò da casa mia dicendomi che il messaggio che mi aveva mandato era stato stupido e, anche in quel momento, il mio meccanismo di auto-difesa aveva funzionato bene e l’aveva respinta, senza neanche troppo tatto, quando infondo sapevo benissimo che le parole del messaggio erano vere, per il semplice fatto che anche io ero completamente innamorato di lei. Ma la paura di soffrire era troppa, lei era una donna con la D maiuscola, non era donna da storia, era donna da amare per la vita, così nei giorni seguenti la trattai abbastanza freddamente, cercando in tutti i modi di convincerla che era ancora innamorata del suo ex, lei aveva negato, ma io avevo bisogno di crederlo a tutti i costi che fosse così. Quando però il maresciallo mi aveva detto che Anna aveva accettato la proposta di matrimonio dell’ex mi ero sentito crollare il mondo addosso. Come avevo potuto, per paura, farmela scappare? Dovevo rimediare, e grazie ad un piccolo aiuto liquido ero riuscito a farmi coraggio e a farmi avanti, ero andato a casa sua in un momento in cui la sorella non c’era, e le avevo dichiarato il mio amore, ma le sue parole mi avevano fatto crollare il mondo addosso per la seconda volta in pochissimo tempo. Anche lei voleva cambiarmi!!! Era innamorata di me, ma non poteva promettermi che ci saremmo amati senza cambiarci. Col senno di poi le sue parole erano molto giuste, ma in quel momento non riuscivo a non pensare che anche l’altra donna di cui mi ero innamorato voleva cambiarmi. Ma cosa avevo di sbagliato??

Ovviamente quella delusione e frustrazione non potevano non riversarsi anche nel lavoro, e la fuga di un prigioniero ci aveva servito la litigata su un piatto d’argento. Eravamo due idioti, innamorati l’uno dell’altro ma che non riuscivano a stare insieme perché bloccati dai fantasmi del loro passato… il litigio nasceva spontaneo, sarebbe bastato un niente per farlo scattare, ma la situazione lavorativa aveva lasciato veramente libero sfogo alla frustrazione. Ero il suo capo alla fine, potevo permettermi di gridarle contro per un errore enorme.

Quel litigio tuttavia, lo ricordo con estremo piacere, perché è quello che ci ha portato a fare l’amore la prima volta, quando ancora non eravamo una coppia, non ufficialmente almeno. Eh si, dopo quel litigio passai tutto il tempo dopo il lavoro a camminare, senza una vera meta, avevo bisogno di riflettere, erano stati giorni emotivamente molto intensi e stare in casa da solo non mi sarebbe servito a niente… la mia fidanzata era fuori città per la notte, era andata a risolvere delle questioni burocratiche dopo la laurea, quindi non potevo parlare neanche con lei. Alle dieci e un quarto la sera decisi di andare da Anna, avevo bisogno di vederla, di sapere che nonostante i dissapori sul lavoro quella mattina, eravamo ancora una squadra vincente. Bussai a lungo alla sua porta, ma non ricevetti risposta, così mi sedetti a terra e chiusi gli occhi. Dovevo essermi addormentato perché quando la vidi arrivare sul pianerottolo, ancora in divisa, era l’una meno venti del mattino. Alla mia domanda su dove fosse stata fino a quell’ora, la sua risposta acida sul fatto che fosse a lavoro perché si era fatta scappare un prigioniero quella mattina, non me la fece apparire scontrosa, da intento, anzi… mi fece perdere completamente quel minimo di lucidità che mi era rimasta, e senza pensarci due volte le presi il volto tra le mani e la baciai. Dopo un’iniziale tensione da parte sua, la sentii abbandonarsi completamente a quell’atto che non voleva essere di passione, ma che lo era diventato molto velocemente. Avevamo voglia di stare insieme, di appartenerci almeno per una notte, completamente, senza pensare a nessuno, se non a noi. Entrati in casa era stato tutto molto naturale e tenero, lo spogliarci a vicenda, il muoverci all’indietro fino al letto, ma la cosa che ricordo con più emozione in assoluto è un suo gesto, fatto più che per seduzione mia, come un suo momento catartico, quando straiata su di me, si era sciolta i capelli. In un attimo si era quasi trasfigurata davanti ai miei occhi, e da capitano, scrollandosi i capelli sulle spalle nude, era diventata solo la donna. Facemmo l’amore lentamente e dolcemente quella notte, col desiderio di sentire tutto l’uno dell’altra e muovendoci piano l’uno nell’altra... poi ci addormentammo abbracciati in pochissimo tempo. La mattina seguente rubai qualche ultimo bacio ad un’Anna appena sveglia, anche più bella di qualsiasi mia fantasia, con la promessa che di quella notte nessuno dei due avrebbe mai fatto parola con nessuno, specialmente con la sorella… ci scambiammo un ultimo bacio ancora distesi nudi nel letto e poi, anche se molto combattuto, andai via.

Nei giorni seguenti, Chiara mi lasciò, aveva intuito che provassi qualcosa per la sorella, ed in modo molto maturo si fece da parte. Con grande coraggio decisi che era il momento di crescere e smettere di avere paura. Ora stiamo insieme serenamente da qualche tempo, e le cose vanno bene. Sarà lei la donna giusta per me? Questo non lo so, so soltanto che metterò tutto me stesso affinché questa relazione vada per il verso giusto, è così raro innamorarsi profondamente di qualcuno, non voglio lasciarmi fuggire l’occasione di essere felice solo per paura.

   
 
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