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Autore: mystery_koopa    19/05/2018    8 recensioni
Dintorni di Messina, Impero Romano d’Oriente, febbraio del 697 d.C.
Una raccolta di flash che racconta la storia di due ragazze, due amate sorelle che, tra il calare del VII secolo e il sorgere dell'VIII, cercheranno di vivere le proprie passioni e trovare la libertà in un mondo monotono e preimpostato: ancora non lo sanno, ma le loro vite s'intrecceranno indissolubilmente al corso di uno dei principali imperi che la Storia ricordi.
[Questa storia è uno Spin-Off della mia long "Cronache Bizantine", ma penso sia leggibile anche singolarmente, in quanto prequel della suddetta storia.]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Fenice Purpurea'
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Dintorni di Messina, Impero Romano d’Oriente, febbraio del 697 d.C.

Il freddo tagliente del mattino fendeva l’aria come la lama di una spada, cosa piuttosto insolita per l’isola del Sole posta al centro del Mediterraneo. Le campagne parevano deserte, ma un’esile figura era seduta solitaria tra l’erba alta, coperta solamente da una semplice coperta in lana; osservava distrattamente il pallido Sole, nascosto dietro a un indefinito insieme di nubi, chiedendosi se tutto ciò che la circondava fosse reale o solamente frutto di un sogno. Era una ragazza non molto alta, con la carnagione chiara, gli occhi di ghiaccio e i capelli castani che le ricadevano morbidi sulle spalle: era Chryssa Maria Aristis, la prima figlia del reggente della vicina città di Naxos. Come ogni mattina era uscita dalla villa rurale all’alba senza curarsi della temperatura, per ritirarsi nei propri pensieri.

La ragazza sentì dei leggeri passi alle sue spalle e, voltandosi, si trovò davanti Leonora, sua sorella; aveva un anno in meno di lei, ma era decisamente più bella: nessun uomo o ragazzo, vedendola per strada durante le sue frequenti uscite, non si sarebbe girato a guardarla. Chryssa, invece, prediligeva una vita più solitaria e poco appariscente, come i momenti che trascorreva in quel campo; tuttavia, nonostante le grandi differenze, amava la sua unica sorella come nessun altro, considerandola alla stregua di una parte di sé: avevano condiviso ogni cosa fino a quel momento e avrebbe voluto che ciò durasse per sempre. Leonora le disse di tornare verso la villa, dove il padre aveva indetto una festa per la nobiltà del paese. Chryssa, malvolentieri, si alzò dal terreno, seguendo la sorella.
 
***
 
La villa degli Aristis era solo una delle quattro che si affacciavano su un cortile centrale, dove le famiglie nobili dei paesi della Sicilia orientale risiedevano lontane dagli insalubri villaggi e dalle affollate città. Chryssa odiava quel posto fin da quando era una bambina; le piaceva la sì la solitudine, ma si separava dalla città con enorme fatica. Amava Messina, con il suo porto vivo e colorato e le storie dei marinai di ritorno dai loro viaggi, amava sedersi sugli scalini della cattedrale ad osservare il mare in lontananza, amava vedere la persone passare attraverso le strade dei mercati. Tutto ciò mancava in quella villa isolata, un concentrato inutile di nobiltà fine a se stessa.
Arrivata nello spiazzo centrale si ridestò dai propri pensieri, salutando con garbo le famiglie ospiti dell’evento e i loro figli. Aveva diciassette anni, ed entro qualche tempo si sarebbe sposata; sperava di trovare un marito proveniente dalla città, per evitare di passare la propria vita in un quel posto e avere qualcuno con cui condividere le proprie idee e il proprio tempo.

Lo sperava, ma ancora non sapeva che il proprio futuro le avrebbe riservato qualcos’altro.
  
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