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Autore: Atlantislux    21/05/2018    3 recensioni
Darth Vader pensava di essersi conquistato la sua fedeltà con la paura, ma si sbagliava. Trios di Shu-Torun non aveva timore di nulla; era pronta a morire per conseguire un obiettivo superiore, e che proprio Vader non lo capisse, dopo che lei si era quasi sacrificata per ucciderlo, lo trovava ingenuo.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Danse macabre



 

L’Impero stava uccidendo il suo pianeta, dopo averle portato via la sua famiglia, e così lei avrebbe portato via tutto all’Impero.

Tornava a casa, Trios di Shu-Torun, Regina di un mondo dove era la lava e non l’acqua che scorreva in fiumi e si raccoglieva in oceani roventi, e dove la popolazione viveva estraendo dal mantello del pianeta i preziosi minerali necessari ai cantieri imperiali.

Trios rientrava dopo l’ennesimo aiuto che aveva dato all’Alleanza Ribelle e, mentre la navetta scendeva attraverso l’atmosfera di Shu-Torun, la giovane donna strinse nel pugno il dono che Darth Vader in persona le aveva lasciato il giorno che l'aveva incoronata Regina, dopo aver sterminato i suoi congiunti.

La superficie scabra della roccia le ferì il palmo, ma Trios era grata del dolore che la manteneva vigile e attenta. Portava sempre con sé quel frammento di Alderaan, e quando aveva qualche dubbio lo guardava, rammentando le parole del  Sith: quella roccia doveva essere per lei memento che anche a Shu-Torun sarebbe potuta capitare la stessa cosa, se i suoi abitanti avessero osato ribellarsi all'Impero. Trios non avrebbe mai permesso che al suo pianeta potesse essere inflitto lo stesso destino di Alderaan.

Per scongiurarlo, l'Impero doveva essere sconfitto. L'entità che minacciava la sua gente doveva sparire.

La Regina sorrise.

Darth Vader pensava di essersi conquistato la sua fedeltà con la paura, ma si sbagliava. Trios di Shu-Torun non aveva timore di nulla; era pronta a morire per conseguire un obiettivo superiore, e che proprio Vader non lo capisse, dopo che lei si era quasi sacrificata per ucciderlo, lo trovava ingenuo.

Dopo che Sith se ne era andato, Trios ci aveva messo pochi giorni a decidere di appoggiare l'Alleanza Ribelle, fornendole gli stessi materiali che venivano inviati ai cantieri imperiali.  Per attuare il suo piano Trios aveva coinvolto solo poche, fidate persone, in modo che, se scoperti, il biasimo ricadesse su un gruppo ristretto. 

Immaginava che, nonostante le minacce di Vader, l'Impero non potesse fare a meno di Shu-Torun, almeno fino a quando non avessero completato la super-arma che stavano assemblando.

Trios non aveva dubbi che una seconda Morte Nera fosse in costruzione. La richiesta di materiali era sospettosamente troppo simile a quella per il primo satellite di distruzione planetaria per tranquillizzarla. E si stava intensificando di settimana in settimana. L'Alleanza Ribelle doveva colpire l'Impero prima che fosse completata.

Andandosene da Shu-Torun, Vader aveva lasciato sul pianeta una piccola guarnigione di assaltatori, intesi a difendere la stessa Trios da un'eventuale altra insurrezione dei suoi baroni, e il loro capitano, con funzioni di consigliere militare e supervisore. Era lì per sorvegliarla, ma lei aveva capito subito quello che doveva fare. Aveva cominciato a sedurlo non appena partito il Sith, e ci aveva messo solo qualche ora per farlo capitolare. Un semplice ufficiale imperiale non poteva resistere ad una ragazza come lei, avvenente e cresciuta in una corte reale raffinata ma seducentemente pericolosa.    

La giovane Regina accarezzò i resti di Alderaan, mentre il pilota dello shuttle annunciava che stavano cominciando le operazioni di atterraggio.

La scelta era stata obbligata. Considerato che comunque non sarebbe riuscita ad eludere la vigilanza dell'attaché imperiale, tanto valeva averlo direttamente nel suo letto. Il modo migliore perché non indagasse troppo in quello che Trios stava combinando, era fargli perdere la testa ed abbagliarlo con la bellezza degli affascinanti rituali sociali dell'alta società di Shu-Torun. Come amante ufficiale della Regina, anche lui ora ne faceva parte.

Trios si levò dalla poltroncina, e scese dallo shuttle attorniata dalle sue guardie del corpo. Rispetto all'atmosfera controllata della navetta, quella di Shu-Torun era calda, ed odorava sottilmente di zolfo. Profumava di casa. Erano atterrati sulla piazzola accanto alla residenza privata della sua famiglia, un imponente maniero affacciato su un lago di lava.

Trios sorrise, facendo un cenno all'uomo che l'attendeva ai piedi della passerella: il suo Primo Ministro.

Lui la salutò chinando il capo. “Bentornata, Vostra Altezza.”

“Ho ricevuto i suoi rapporti. Mentre ero via le richieste dell'Impero sono aumentate.”

“Purtroppo. Riusciamo a soddisfarle, ma i baroni minerari sono inquieti. Molte vene si stanno esaurendo, ed è necessario scavare sempre più a fondo.”

L'Impero stava dissanguando il suo pianeta. Quando non avrebbe più avuto nulla di pregiato da offrire, Shu-Torun sarebbe stato distrutto. Trios ne era certa.

Forse doveva cambiare strategia, forse un appoggio più deciso all'Alleanza Ribelle era necessario, anche perché non sarebbe riuscita per molto ancora ad inviargli dei materiali, viste le esigenze dell'altro loro cliente.

Però, per fare questo, doveva togliere di torno il capitano imperiale. Il pensiero le recava un leggero sconforto.

Senza lasciar trapelare nulla, Trios si avviò verso casa. Camminava sovrappensiero, indurendo il suo animo in vista di quello che doveva fare.

Non aveva previsto che la compagnia dell'imperiale fosse così soddisfacente, sia a letto che fuori. Lei gli aveva insegnato a danzare, l'aveva introdotto ai rituali di corte di Shu-Torun, e lui era stato un allievo diligente, affascinato dal lusso che circondava i nobili. Trios aveva pensato che un militare abituato ai campi di battaglia, e agli ambienti asettici degli Star Destroyer, dovesse essere abbastanza indifferente o addirittura a disagio davanti a quelle sfacciate esibizioni di opulenza, e alle sottigliezze della vita corte, ma aveva dovuto ricredersi. Il capitano non solo non aveva avuto nessun problema ad adeguarsi subito ai complicati usi e costumi di Shu-Torun, ma era ben contento di partecipare alle infinite feste della nobiltà.

Ed era un ottimo consigliere, nonostante non amasse molto i modi diretti e spicci della Regina. L’imperiale preferiva rimuovere i nemici di Trios attraverso complicati schemi politici, che lei trovava addirittura un po' troppo ambigui, ma che divertivano l'uomo immensamente.

Trios si bloccò al centro dello spazioso atrio del suo palazzo, e il corteo si fermò attorno a lei.

“Mia Signora, qualche problema?”

Il suo Primo Ministro. La sua nomina non le era stata forse suggerita proprio dal capitano? Trios fissò l'uomo di mezza età, apparentemente suo fedelissimo. Apparentemente.

Scosse la testa, le labbra atteggiate ad un sorriso di circostanza. Poteva essere che il suo amante fosse un subdolo manipolatore fino a quel punto? Poteva averla raggirata così platealmente?  

“No, nessun problema. Mi sono solo ricordata di una cosa importante che devo fare.”

Trios riprese a camminare velocemente. Avrebbe raggiunto le sue stanze, si sarebbe rinfrescata e cambiata, e poi avrebbe invitato il capitano a danzare con lei per l'ultima volta.

Per quanto le dispiacesse, lui doveva sparire, e lei doveva occuparsene di persona, non c'era nessun altro di cui si potesse fidare.






Trios doveva sparire.

Era bella, intelligente, disinibita a letto e spietata in un modo che trovava molto eccitante, ma stava chiaramente facendo un doppio gioco molto pericoloso.

Lui non era ancora riuscito a trovare le prove, ma era certo che Trios stesse vendendo materiali all'Alleanza Ribelle. Aveva fatto rapporto, e il responso era stato chiarissimo: Shu-Torun era necessario all'Impero, e chi lo governava non poteva permettersi giri di valzer con altri partner. La Regina doveva essere rimossa con la massima discrezione, per non turbare i baroni minerari, e qualcun altro di più fedele doveva essere messo al suo posto.

Il capitano aveva già una candidata pronta e, pur dispiacendogli blandamente per la sua attuale amante, avrebbe obbedito.  

La Regina di Shu-Torun non era stupida, ma lui aveva raggirato persone molto più scaltre di lei, e aveva capito fin dall’inizio il gioco della donna. Però aveva lasciato che fosse Trios a guidare il ballo. Aveva previsto esattamente cosa sarebbe successo, e lei si era adattata al copione di lui come se l'avesse letto. 

Il capitano imperiale sorrise, fissando il mare di magma sotto la terrazza della residenza di Trios. Era tornata, e gli aveva chiesto di aspettarla là.

Poveretta. Lei pensava che lui fosse solo un ufficiale degli assaltatori, invece era un agente dell'Intelligence. Era riuscito ad ingannare anche Vader: d'altronde, il Sith doveva immaginare che c'erano delle spie tra le sue truppe, ma non sembrava dare troppo peso alla cosa.  

“Eccoti.”

Il capitano si girò.

Trios era più bella del solito. Un sogno avvolto in un abito azzurro pallido, dalla fantastica complessità. Lei gli venne vicino, gli prese le mani e si alzò sulle punte per dargli un lieve bacio sulle labbra. La presa della donna era salda, ma la mano sinistra –l’unica di carne e sangue che le rimaneva- era gelida.

“Ti sono mancata?”

“Terribilmente. La festa della baronessa Araxe era così noiosa... nessuna balla come te.”

Un risolino appagato graziò le labbra della Regina di Shu-Torun. Anche in un momento come quello, la donna apprezzava qualche lusinga.  Era crudele. Forse gli sarebbe addirittura mancata.

“Purtroppo la missione ha preso più tempo di quello che avrei voluto. Ma pensavo ci potessimo rifare qui.” Trios schioccò le dita, e la musica di una famosa opera risuonò per la terrazza. Lui la conosceva bene.

“Oh, la Cantata di Cora Vessora, la mia opera preferita.”

Ecco un'altra cosa che gli sarebbe mancata: la passione della donna per le rappresentazioni drammatiche.  Non avesse avuto un destino più alto da adempiere, condividere con Trios il trono di Shu-Torun non sarebbe stato male. E lei sarebbe stata davvero la compagna ideale.

“Lo so.” La Regina intrecciò le dita alle sue. “Balliamo, capitano Rax?”

Il comandante Gallius Rax, l'unico amico dell'Imperatore Palpatine, annuì, lasciandosi condurre da Trios per l'ultima volta. Quello che lei aveva in mente ce l'aveva scritto in faccia, ma non sarebbe stata la Regina di Shu-Torun la persona che avrebbe lasciato viva la terrazza.

Il sorriso di Rax si allargò. Marionette, questo erano. E lei recitava la sua parte talmente bene...

 

 

 

Fine 

 

N.d.A.:Era da un po’ che volevo scrivere qualcosa in questo fandom, ma l’ispirazione latitava. Mi è sovvenuta leggendo per l’ennesima volta l’arc della guerra di Shu-Torun, della testata Darth Vader.
Trios è un bel personaggio, e quell’ultima pagina dove viene lasciata in compagnia di uno sconosciuto imperiale mi ha incuriosita. Considerato che nessuno conosce davvero quali missioni il famigerato comandante Rax abbia davvero portato a termine per l’Intelligence, ho pensato che potesse essere lui il misterioso consigliere messo da Palpatine –all’insaputa di Vader– accanto a Trios, a controllare che la donna si comporti bene.
Poveretta… e meno male che è un personaggio che mi piace!

 

 
  
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