Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: gigliofucsia    22/05/2018    1 recensioni
Io mi chiamo Eco Rondòn, è la prima volta che ti scrivo in tutti i vent'anni della mia vita e sono molto nervoso. Qualche mese fa non avrei potuto nemmeno provandoci. Vedi; è proprio di questo che vorrei scriverti. Vorrei confidarti cosa è cambiato in un mese. So che forse non mi crederai visto quanto è incredibile; ma so che non mi negherai la tua attenzione. Sono felice di parlare con te, o meglio, di scriverti in questo caso.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Percepii l'umidità dell'aria e il gorgogliare dell'acqua e capii di essere vicino a Nib; il mio paesino di nascita. Avanzavo con un bastone poco più alto di me, in una strada di campagna piana. Sapevo che non avrei trovato grandi ostacoli, conoscevo bene quella strada. Capì che ero in prossimità del villaggio quando sentì dei rumori quasi unici nel suo genere.

Un trotterellare tranquillo. Lo strisciare di ruote sul terreno. Il cigolio delle ruote di legno e sopratutto quel campanello acuto e celestiale. Il suo suono si introduceva nelle orecchie rendendoti sordo per un istante a tutto il resto.

Lo conobbi proprio grazie a quel campanello. All'epoca, io ero poco più che un ragazzino e quello era un rumore che non avevo mai sentito. Gli chiesi cosa fosse. Me lo fece toccare e da allora, ogni volta che lo sentivo, sapevo che c'era lui nelle vicinanze.

Quei rumori si fecero sempre più nitidi. Quando seppi di averlo davanti mi fermai e chiesi:

– Dico, Sei tu? – Sapevo che era lui, nessuno aveva un campanello come il suo al villaggio.

Sentì una voce grave mormorare un verso, poi tutti i rumori si bloccarono all'improvviso.

– è da un po' che non ti vedo! – ridacchiò. Lo sentì scendere dal carro e mi voltai verso di lui.

– Ciao Dico – mormorai.

– Eco! Finalmente! Cosa mi racconti? Come è andata dallo zio? – chiese.

– bene, é stato molto gentile, mi ha anche insegnato a difendermi – raccontai, grazie a lui sono potuto tornare a casa da solo: un grande traguardo per me.

Sentì la sua voce sorpresa.

– Non mi dire! Quindi non hai bisogno di aiuto con i banditi eh? Sei venuto fin qui da solo? –

– sì, non è stato difficile, basta avere una buona memoria per le indicazioni e un certo senso dell'orientamento –

– Hai incontrato qualche malintenzionato?

– Per fortuna no, non sono una preda abbastanza appetibile sembro un poveraccio.

– si, solo un disperato cercherebbe di derubarti. Io sto andando nel paese qui vicino per fare acquisti, ora che la stagione è buona posso fare ottimi affari con gli attrezzi agricoli, torno fra qualche giorno. Mi chiedevo se fossi interessato ad acquistare il campanellino per invalidi. L'ho trovato in oriente e vanno molto di recente, lo allacci sul tuo bastone così ogni volta che le persone lo sentiranno capiranno che sei cieco e potranno darti una mano.

Anche se non sarebbe stato male, non volevo avere un etichetta che avvertisse la gente dei miei problemi, anzi più mi fingevo normale e più era sicuro perché chiunque si sarebbe approfittato di un cieco e volevo evitare combattimenti il più possibile.

– In genere il prezzo è di 20 monete ma solo per te posso vendertelo a 18 –

Io ridacchiai.

– Il solito tirchio – commentai – grazie ma non mi interessa, vorrei evitare di gridare in giro il fatto che sono un cieco idiota pronto per i ladri–

Lui ridacchio:

– Sarai non vedente ma non sei non pensante...ora devo andare, felice di averti rivisto Eco. Ci vediamo! –

Due pacche sulle spalle e lo sentii rimontare sul carro e ripartire. Non vedevo l'ora di rincontrare anche gli altri.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: gigliofucsia