Fanfic su attori > Coppia Cumberbatch/Freeman
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Autore: KatherineFreebatch    22/05/2018    6 recensioni
Una linea. Tutto era iniziato e finito con una linea.
Una Benedict Cumberbatch-Martin Freeman. Tanto fluff ed un pizzico di mpreg.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Benedict Cumberbatch, Martin Freeman
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
- Questa storia fa parte della serie 'You and me (forever us)'
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Titolo: Lines
Fandom: Cast Sherlock BBC/FreeBatch
Pairing: Benedict Cumberbatch/Martin Freeman
Genere: romantico, sentimentale, e fluff.
Tag vari ed eventuali: slash, mpreg.
Info: Questa fanfic è ambientata in un mondo in cui Benedict ha divorziato, e i figli non sono suoi o non ne ha (scegliete l’opzione che vi piace di più) ed in cui Martin e Ben hanno litigato ai tempi del fidanzamento di Ben senza più far pace.
Inoltre questa fic fa parte di una serie di one shots/flash fics/drabbles già scritte ambientale in un universo dove Benedict può rimanere incinto.
Questa e tutte le altre storie in questo universo, sono interamente dedicate a Marica perché lei più di tutti adora Ben incinto e per questo le voglio tanto bene anche se non glielo dico mai. 

Disclaimer: Benedict e Martin non mi appartengono ed i fatti qui descritti sono invenzione e quanto esista di più distante dalla realtà.

 

Lines

 

Una linea. Tutto era iniziato e finito con una linea.
 

La linea che gli occhi di Martin avevano percorso lungo il viso di Benedict, arzigogolata ed imprecisa; lo aveva guardato, sorpreso, quando Ben gli si era inginocchiato davanti, sullo zerbino di casa sua ed aveva chiesto scusa piangendo. “Avevi ragione tu” aveva singhiozzato e “potrai mai perdonarmi?”, ma anche “Mi manchi”.
 

Gli occhi di Martin avevano scorso il viso di Ben a lungo, una linea che era partita dai suoi occhi, si era soffermata un attimo sulla macchia castana nella sua iride destra, aveva saltato la discesa precisa del suo naso per tuffarsi tra le onde increspate della sua fronte, era scesa lesta e silenziosa seguendo il percorso della sue lacrime ed aveva sussultato quando quelle gocce di disperazione si erano tuffate tra quelle labbra a forma di cuore che non smettevano un secondo di ripetere “Ti amo” e “Ti amo” e ancora e per sempre “Ti amo”.
 

Lo aveva afferrato per gli avambracci, sollevato e stretto al suo petto, aveva baciato quelle lacrime che sembravano bruciare entrambi con la sincerità del pentimento di Ben e il rammarico del malumore di Martin. Le sue mani, allora, avevano tracciato una linea leggerissima sulla schiena di Benedict, le dita che seguivano le colline e le vallate delle sue vertebre e poi si tuffavano tra i ricci rosati appena accennati, nido di quel suo profumo così pulito e quasi innocente.
 

“Ti perdono.” Aveva sussurrato Martin “Solo se tu perdonerai me per non aver insistito quando ancora avrei potuto salvarti da questo schifo.”
Benedict aveva sussultato, sospirato e annuito, la punta del suo naso aveva tracciato una linea di perdono e sollievo sulla guancia di Martin.
 

La linea successiva, e forse la più piacevole, era stata quella tracciata dalla lingua di Martin tra le labbra chiuse di Ben, e poi sui suoi denti ed era morta, non senza qualche rimpianto, sul palato di Benedict. Lì si era fermata, indecisa, e poi era tornata indietro solo per poi avanzare a ritirarsi così, lentamente e con cura, pennellate di amore e desiderio. Quella linea, allora, si era interrotta con uno schiocco di labbra ed il tintinnio dei bottoni della camicia di Ben che cadevano a terra. In realtà, si era evoluta, piano ed esitante in un dito, poi due, infine tre, lì nel centro di Benedict, sostituite da una linea più decisa ed inarrestabile, calda ed umida che continuava ad invadere Benedict, facendolo sospirare, gemere, tirarsi i capelli per l’estasi ed inarcarsi per la gioia.

 

Quella linea all’improvviso di era sdoppiata e poi mutata: dentro Benedict era diventata più morbida, arrendevole ed aveva generato delle perle di amore e sudore, di vita e terrore; sul suo ventre era diventata dei puntini di sospensione come a dire “La speranza ci ha salvati” e anche “Noi non finiremo mai”, ma soprattutto “Il meglio deve ancora venire.”
 

A quel punto Benedict e Martin erano diventate due linee languide, intrecciate tra le linee increspate e calde delle loro lenzuola, sudate, soddisfatte e soprattutto ignare perché non sapevano. Non sapevano che due mesi più tardi quella linea che era partita dal viaggio degli occhi di Martin sul viso di Benedict si sarebbe trasformata in due linee che avrebbero conservato per sempre, due linee rosa, simbolo del loro amore, due linee che gli avevano annunciato la gioia più grande, il loro primo figlio era in arrivo ed un giorno, anche lui, avrebbe conosciuto quella linea che altro non era che la felicità che gli avrebbe per sempre sconvolto la vita.

   
 
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