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Autore: thembra    23/05/2018    4 recensioni
“…non è priva di sensi Gohan…”
“Ngh…”
Lo spirito del namecciano vibrò d’agonia reagendo a quel singhiozzo, l’aura che percepiva in Gohan era pura tortura, era terrore e confusione; nemmeno quando gli aveva comunicato della morte di suo padre che lui era solo un bambino aveva reagito così.
Prese fiato facendosi forza per pronunciare le parole giuste.
“…è morta.”
Genere: Avventura, Azione, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Goku, Un po' tutti | Coppie: Chichi/Goku
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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……
 

 

 
“Perché io?”
 
“Perché tu rappresenti ciò che di più puro e limpido ci sia in ogni tempo e dimensione …”
“Kyah!!”
“Perché tu sei la forza che è stata in grado di obliare l’oscurità stessa ...”
 
Con le lacrime agli occhi e il cuore in gola Chichi riuscì ad esclamare una parola sola …
 
“Ma … mamma?”
 
Occhi rossi come brace puntarono i suoi e per un attimo a Chichi parve che qualcosa le pungesse l’anima, capelli amaranto in continuo movimento e se non fosse che la tonalità era un po’ più chiara rispetto al normale Chichi avrebbe paragonato quella vista ad un impetuoso incendio, pelle bronzea luminosa e vitale … no, non era sua madre eppure per un attimo la donna che le stava di fronte le era sembrata lei.
 
“Chi sei tu?”
 
Incredula Chichi si scostò dal letto non scattando sulla difensiva solamente perché avvertiva che quella presenza non era malvagia; tuttavia un minimo di diffidenza era bene mantenerla.
 
“Non temermi Chichi, figlia del grande re  Juma e di Oameko, dama della laguna poiché sono qui per proteggerti … ”
“Proteggere me?”
“Esattamente, dal momento che quelli prefissati per farlo stanno bisticciando fra loro non sono rimasta che io …”
 
 Il tono con cui la donna apparsa dal nulla le stava parlando era calmo e fluido come acqua di torrente, privo di alcuna inflessione e quasi d’accento ma lo stesso in quella frase Chichi vi colse dentro una certa stizza.
Sembrava fosse irritata per qualcosa.
 
“Chi sei?”
“Il mio nome è Stillah ma forse in questo vostro mondo non sono per niente conosciuta …”
“…”
 
Imbambolata dal panneggio creato dalle verdi vesti e dal confondersi fra esse di lunghissimi capelli lucenti Chichi per un momento cessò di pensare.
Osservare quella donna equivalse a fare un tuffo in una dimensione fatta di pace e silenzio, di calma e infinito.
 
“Però a tua volta dovrai proteggere te stessa …”
“Uh?”
“Avvicinati Chichi …”
 
……………………………..
 
 
Schiuse appena gli occhi in tempo per rendersi conto di trovarsi ancora fra le braccia di Vegeta mentre questi, camminando piano stava percorrendo il lungo corridoio che portava in camera sua.
Dalle finestre del lato est, unica fonte di luce se non si contavano le piccole spie luminescenti poste in basso sui muri, entrava la luce della luna proiettando specchi argentati sulla parete fronte stante che puntualmente venivano oscurati dalla loro ombra mentre incedevano.
Aveva un po’ di freddo e sentiva il naso colare.
D’istinto tirò su arricciando le narici e tale gesto fu necessario a convincere il ragazzo del suo essere all’erta.
 
“Hey …”
“He-hey …”
 
Raggiunsero la porta scorrevole della sua stanza che si aprì immediatamente non appena il sistema di riconoscimento li autentificò.
Posandola dolcemente a terra la invitò ad entrare nella zona adibita a stanza da bagno.
 
“Sbrigati a fare una doccia o ti ammalerai …”
“…”
 
Lo sguardo che gli rivolse dovette contenere ciò che a parole non era in grado di esprimere perché gli occhi di lui si addolcirono mentre con un cenno del capo indicava la zona bar.
 
“Non scappo Bulma, e visto che non sei riuscita a finire il caffè che ne dici se mentre di fai la doccia te ne preparo un altro?”
“…”
“Extra forte visto che ci aspetterà una lunga nottata …”
 
Si sciolse in un dolcissimo sorriso lei perché in due semplici frasi Vegeta era riuscito a darle tutte le risposte che cercava.
Non sarebbe andato via e … e …
 
“Vai su …”
 
 
……………………………
 
 
“Allora?”
 
Per niente rilassato, Goku attendeva che Junior gli spiegasse cosa diavolo stava succedendo.
Non c’era menzogna nelle sue parole ma questo non provava nulla per adesso.
Non si fidava per niente di quell’essere verdino, non aveva mai visto nessuno con quelle sembianze sulla Terra e dubitava addirittura ce ne fossero.
Quello era sicuramente un alieno e benché fosse risaputo che sulla Terra di alieni ce ne fossero a bizzeffe nessuno di loro era anche lontanamente così potente.
Sentiva infatti che nonostante Junior stesse falsando la sua forza quell’essere era tremendamente potente, quasi quanto …
La sua voce spezzò il flusso dei suoi pensieri.
 
“Tu non ti fidi di me …”
“Dici?”
“Non serve essere telepatici per capirlo ma, visto che non ti ho fatto alcun torto e che anzi sarei qui per aiutarti, come mai mi credi un nemico?”
“Chi mi assicura che tu dica la verità?”
“Non è uno dei vostri principali poteri quello di discernere la sincerità dalla menzogna, Kakaarot?”
 
Un campanello d’allarme riecheggiò nei pensieri del ragazzo che scattando sulla difensiva aumentò la distanza fra di loro.
 
“Come sai il mio vero nome?”
“Te l’ho detto prima, ho amici molto in alto e poi, due persone potenti come voi non passano di certo inosservate a coloro che al vostro pari sanno percepire le aure anche se … sono quasi convinto che questo trucchetto lo abbiate imparato qui sulla Terra piuttosto che sul vostro pianeta, o sbaglio?”
 
E sapeva pure che non era un vero terrestre? Ma come?
 
“Chi diavolo se-”
“Senti … potresti essere un cyborg un nekomajin o anche un dannato Tsufuru per quel che me ne importa quindi finiscila di scattare come una molla a qualsiasi cosa io ti dica maledizione!!” Dal nervoso cacciò una manata che colpì un piano di lavoro lì vicino facendo tremare il microscopio. “ Siamo qui perché Chichi è in grave pericolo e noi siamo gli unici in grado di aiutarla!”
“… Cosa ne sai tu?”
 “Quello che il mio superiore vuole che sappia, ovvero che un’entità che corrisponde al nome di Aghòs ha puntato l’anima di Chi …”
“Hai detto A-Aghòs?”
 
Un gelo improvviso avvolse il sayan nell’apprendere quel nome e con esso il ricordo del dialogo avuto col suo strano sosia.
 
“Non abbiamo intenzioni ostili, siamo qui su permesso del sommo Re Kaioh …”
“Re Kaioh?”
“Non ci crederete ma veniamo da una dimensione parallela di un tempo futuro … stiamo cercando i frammenti dell’anima della mia sposa, aggredita dal demone Aghòs il mostro che c’era qui poco fa …”

 
Quello di prima dunque era … era lui?
Se quello che il suo sosia aveva detto era vero allora aveva combinato un guaio.
 
“E adesso che ti prende?”
 
Sbuffando Junior si avvicinò a Goku caduto in una specie di trance.
 
“C’è già riuscito non è vero?”
“Che dici?”
 
Gli occhi del ragazzino caddero sull’ampolla che Junior teneva saldamente fra le mani.
Aveva riconosciuto quel misterioso oggetto immediatamente trattandosi di un contenitore magico creato per intrappolare le anime e credendo che il suo sosia lo volesse catturare aveva attaccato il folle imprigionando lui e il suo compare immediatamente ma adesso che rifletteva a mente lucida forse … forse lì dentro c’era davvero un frammento di lei.
 
 
“L’ampolla …”
“Uh?”
“Mostramela …”
“Che diavolo dici? Non penserai che …”
“Devo essere certo di una cosa prima di fidarmi del tutto …”
“…”
“Junior?”
 
Sbuffando il namecciano obbedì mostrandogli l’ampolla.
Goku l’avvicinò ai propri occhi e la minuscola lucina che vibrava al suo interno ebbe un picco. Pareva una lucciola in contrasto con la notte, capace di stare calma per minuti interi e poi partire a raffica quando qualcosa di interessante entrava nel suo radar.
 
 
“Che ci sia dentro un’anima?”
“…”
“Prima dicevi che se avessimo rotto quest’ampolla, l’anima custodita al suo interno avrebbe causato la morte della donna a cui appartiene, giusto?”
“Così mi è stato riferito.”
“E che così facendo avremmo scatenato l’ira del guerriero più potente dell’intero universo …”
“Si.”
 
Riuscendo a malapena a far chiarezza nel turbinio dei suoi pensieri Goku riconsegnò l’oggetto che smise d’improvviso di brillare e si avviò verso la porta.
Non era sicuro che quello che si apprestava a fare fosse la mossa giusta ma, non aveva scelta.
Se davvero in ballo c’era il futuro di Chichi, e non importava che fosse la sua o quella di una qualunque altra dimensione, il suo cuore gli intimava di fare solo una cosa.
Proteggerla.
 
“Seguimi …”
 
Per niente convinto Junior fece come gli era stato detto.
Uscirono dai laboratori entrando dentro uno degli ascensori posti nella hall che Goku aveva nel frattempo richiamato. Scesero alcuni piani sottoterra e quando le porte si aprirono si ritrovarono sulla soglia di un’enorme stanza bianchissima piena di fili e cavi e prese e cabine sospese dentro le quali c’erano …
 
“Che diavolo?”
 
I più feroci individui mai registrati sulla Terra erano segregati dentro quelle cabine ripiene di un liquido verdognolo in uno stato di coma vegetativo. Serial Killer, dittatori e alieni conquistatori giacevano incoscienti dentro quegli strani contenitori ai quali erano collegati dei monitor che ne visualizzavano le attività cardiache e cerebrali emettendo ad intervalli regolari irritantissimi cinguettii.
Junior passò in rassegna da una cabina all’altra riuscendo infine a svelare uno dei misteri che lo incuriosivano dacché anni addietro, quando venne preposto come guardiano col compito di catturare quei criminali, se li era visti sparire uno ad uno senza che mai riuscisse a capire cosa succedesse loro.  
Quindi Goku e Vegeta agivano come vigilantes con l’ausilio di Bulma Brief? Lo diceva lui che Chichi avrebbe dovuto chieder loro aiuto sin dall’inizio.
Uno sfarfallio anomalo attirò la sua attenzione verso due cabine poste in fondo all’ultima fila iniziata. Si avvicinò e quello che vide non gli piacque affatto.
Stava per chiedere spiegazioni quando Goku, che aveva già avviato le procedure del rilascio, l’anticipò.
 
“Credevo fossero i demoni dello specchio …”
“Demoni dello specchio?”
 
Junior sapeva di cosa si trattava.
Negli ultimi anni sulla Terra erano caduti strani frammenti traslucidi simili a cristalli che a contatto con degli esseri umani che rispondevano ad un determinato standard davano vita ad una reazione sconosciuta che trasformava i suddetti umani in sanguinari aggressivi e irrefrenabili capaci di devastare interi quartieri in pochi minuti.
Studi ed esami per trovare una cura a questo fenomeno erano in atto da anni ma fin’ora senza alcun risultato. Non c’era sulla Terra nulla di altrettanto potente capace di neutralizzare l’influsso di quello strano materiale e per il momento erano state create delle urne atte al solo compito di inibirne il potere contenendone la furia che assorbita attraverso magneti e trasformata da delle turbine creavano una valanga di energia.
 
“Ieri sera quando è successo l’attacco contemporaneamente sono apparsi anche loro due … Ce l’avevano con Bulma e io e Vegeta credevamo fossero …”
“Ho capito, e perché adesso hai cambiato idea?”
“Ho sentito ciò che hai detto e non è poi tanto diverso dalle cose che mi ha raccontato lui …”
 
Indicando il proprio sosia Goku pigiò un bottone che diede inizio allo svuotamento della cabina. Mentre ripeteva l’operazione con quella dove c’era Vegeta un ventilatore automatico si avviò una volta completata l’operazione asciugando in pochi minuti i vestiti ed i capelli del prigioniero.
 
“Mi ha detto che dentro l’ampolla c’è un frammento di Chichi e che è qui esclusivamente per cercarne un altro finito chissà dove in questa nostra dimensione …”
“Non hai fatto ricordo alla tua abilità per capire se mentiva o meno?”
“Non ne ho avuto il tempo! C’era quell’ombra gigantesca che minacciava la casa di Chichi e questi due apparsi a puntino, era una coincidenza ovvia per me non sono stato li a …”
“Casa di Chichi? Guarda che lei abita sulla vetta del Monte Friggi Friggi …”
“E che diavolo sarebbe?”
 
Grattandosi la nuca perplesso Junior cercò di capire il nodo dell’inghippo.
Cosa diavolo aveva raccontato ai suoi amici quella sciocca di una ragazzina?
 
“… il posto dov’è nata … la mia Chichi …”
 
Stupiti dall’interruzione i due si voltarono verso la cabina dalla quale stava uscendo, seppur tremante e incerto un perfettamente sveglio Goku.
Aveva lo sguardo serio puntato sulla sua controparte ma, constatò quest’ultimo tirando un sospiro di sollievo, non pareva particolarmente incazzato.
 
Stupito del fatto che si fosse già ripreso, di solito il recupero dopo anche solo un quarto d’ora di prigione mentale era lunghissimo, Goku gli si avvicinò cercando di spiegargli che non lo considerava più un nemico al contrario, gli avrebbe prestato tutto l’aiuto possibile.
 
“Senti …”
 
Ma questo, senza degnarlo di attenzione alcuna lo superò arrivando dinnanzi a Junior.
 
“Per favore … ridammela …”
 
Junior capì subito che si riferiva alla boccetta e senza alcun problema gliela riconsegnò.
 
“Vedi di non fartela fregare nuovamente siamo intesi? Lì dentro c’è tua moglie per Dio!”
“Morirò prima che questo accada di nuovo …”
 
Degnò appena di un fugace sguardo il suo alter ego  prima di lasciarsi cadere a terra sfinito.
“Per poco non ti ho perduta di nuovo … perdonami Chichi …”
 
“E adesso che diavolo succede!?”
 
Sconvolto, stremato incazzato de zuppo come un dannato pulcino Vegeta incominciò a sbraitare cercando di uscire da quella diavolo si cuccetta senza riuscire a farcela per via della debolezza e della scivolosità del liquido non ancor del tutto colato via.
 
Bene, pensò Goku sbuffando via un po’ di nervosismo … si era svegliato pure l’altro …
Junior dal canto suo si diresse a dargli una mano.
Adesso che le cose si potevano dire chiarite potevano pensare a come comportarsi.
Con quei due dalla loro parte le cose cominciavano a mettersi per il verso giusto.
 
………………………
 
 
“Avvicinati Chichi …”
 
Facendolo Chichi distese la mano imitando il gesto di colei che le stava di fronte.
 
“Proteggi la tua anima a qualunque costo poiché in essa è custodita la chiave …”
“Chiave?”
 
Schiudendo gli occhi in un sorriso sereno la donna voltò il proprio palmo dentro al quale, in una debole gabbia fatta di dita appena dischiuse era posata una bellissima farfalla le cui ali cobalto, quasi del tutto distrutte e ridotte in nera cenere fumante, continuavano a muoversi sbattendo lentamente.
Un groppo alla gola pervase la ragazza intuendo in che condizioni dovesse trovarsi la povera creatura ma lo stesso non capiva …
“Cos-”
“Qui dentro ci sei tu. Ti ho salvata davvero all’ultimo secondo … se ti avesse presa sarebbe stato catastrofico … anche il più piccolo e fragile dei tuoi frammenti nelle sua mani sarebbe un’arma devastante … Aghòs riesce a ”
“Hai detto Aghòs?”
“Sei a conoscenza del fatto che ti stia cercando non è vero?”
“Si ma …”
 
Cosa diavolo centrava quella strana farfalla con lei?  
Indietreggiando Chichi levò nuovamente lo sguardo sulla donna osservandola con titubanza.
E se si fosse trattato di una trappola?
Ritrasse la mano temendo di finire vittima di qualche strano incantesimo prima di guardarsi in torno confusa mentre la parte ancora razionale di lei che aveva mantenuto un minimo di sangue freddo cercava una via di fuga.
La donna esalando un sospiro inudibile chiuse del tutto gli occhi dimenticandosi per un attimo di lei.
In quel mondo troppe cose sulla sua natura erano oscure ed era naturale che Chichi non si fidasse di lei, il fatto che la detentrice dell’anima che ancora teneva fra le dita nella sua dimensione originale le si fosse dimostrata amica sin dall’inizio non significava affatto che anche le sue controparti nate dalle mille altre lo sarebbero state.
Un impulso scaturì dall’anima morente. Quel frammento era davvero ridotto malissimo, la separazione prolungata e il dispendio di energie dovuto alla fuga da quel mostro l’avevano praticamente uccisa, e il suo soffio di vita sarebbe stato sufficiente a darle solamente pochi minuti in più.
Doveva convincere Chichi a custodire quell’anima o per lei sarebbe stata la fine.
 
“Non ti forzerò ad ascoltarmi e fare ciò che ti dico ma nemmeno puoi permetterti il lusso del dubbio Chichi, oramai sei allo stremo …”
“Io non sono allo … uh?”
 
Mentre finiva di udire la donna Chichi si rese conto che le ultime parole non erano rivolte a lei bensì a ciò che la donna teneva fra le mani.
La vide poi schiudere le labbra e soffiare sulla povera farfalla.
Assistette ad un nuovo prodigio quando la semioscurità della sua stanza s’illuminò di luce cobalto e picchi di energia sembravano concentrarsi nel palmo della mano di Stillah che voltandosi lasciò scivolare via quella che adesso non era più una farfalla ma un nucleo bianco che si stava ingrandendo fino a diventare una forma umana che sembrava … sé stessa?
 
“Cosa?”
“ … ”
“Ti mostrerò come sono andate le cose ma bada a non lasciare che il tuo spirito soccomba all’agonia …”
 
Notò come lo sguardo dell’illusione mutò divenendo una maschera di preoccupazione non appena udite le parole della donna. L’illusione provò a dire qualcosa ma nonostante la bocca spalancata nessun suono fuoriuscì dalle sue labbra.
 
“È il classico tipo che non crede finché non vede Chichi … se non le lasci vedere il tuo tormento ella non ti accetterà mai …”
 
Mordendosi il labbro l’illusione si fece da parte lanciandole un’occhiata di supplica, cosa voleva che facesse?
 
“Non vuole che tu veda.”
“Veda cosa?”
 
Incrociando nuovamente lo sguardo infuocato di Stillah Chichi indagò.
 
“Il giorno della tua morte …”
 
E mentre la sorpresa s’impossessava del suo animo nel vedere come gli occhi della dea s’illuminavano, l’illusione abbassò lo sguardo dandole quasi le spalle. Sentì gli occhi andarle in fiamme, la gola chiudersi e avvampare la carne bruciare di una sensazione gelida e l’anima diventare qualcosa di liquido e viscido che le sfuggiva via dai pori.
Chichi traballò perdendo l’equilibrio finendo a terra priva di sensi.
 
Rinvenne sotto un cielo terso privo quasi di nuvole.
Tutt’attorno la foresta delimitava i confini dell’ampia radura dentro la quale si trovava. Decine di uccellini intonavano canti diversi, i grilli frinivano e l’odore dei fiori selvatici impregnava l’aria.
Un freddo alito di vento le sferzò il viso facendola girare.
Una casina ed un piccolo tempio.
 
“Che giornata fantastica! Finalmente mi si asciugheranno i panni!”
 
E una donna fa capolino dalla casetta con in mano un’enorme cesta piena di capi da stendere, la riconosce mentre svolta l’angolo e se la ritrova a pochi metri ma lei pare non vederla e le si avvicina finché arriva di fronte e … la trapassa andandole alle spalle per raggiungere, ora che si volta e la vede, i tralicci dove stendere i panni.
La osserva incapace di parlare metter su lenzuola e magliette e pantaloni di diverse taglie finché una tunica attira la sua attenzione, o per meglio dire, molte tuniche visto che ne sta stendendo a nastro di identiche.
Sono arancioni e sulla schiena troneggia il simbolo di …
 
Kaioh sama?
 
Incredula indietreggia. Sono secoli che il Kaioh protettore del loro pianeta non dialoga con i terrestri; sua madre le raccontava sempre di come, tramite il Supremo, egli esprimesse le sue volontà ma da quando la tecnologia è diventata la principale ossessione dei terrestri soppiantando le tradizioni e le religioni l’Oracolo non ha più parlato.
 Si sa della sua esistenza grazie agli antichi scritti delle pagode, se ne conosce il simbolo poiché è presente sull’entrata di ogni tempio e luogo di culto conosciuto ma … su di una tunica da allenamento non lo aveva mai visto e la cosa è sconvolgente semplicemente per un motivo.
Se porti sul petto e sulla schiena l’effige di una palestra significa che ti alleni e pratichi per quella determinata palestra.
Se porti sul petto lo stemma di un Kaioh, beh, significa che ad allenarti è niente popò di meno che una divinità celeste e questo fa di te un …
 
Guerriero dell’universo
 
“Allora io vado! Ci vediamo tesoro!!”
 
Si volta spaventata dalla nuova voce rimanendo pietrificata.
Goku con l’aria più serena e spontanea che abbia mai visto la supera dirigendosi verso quella che le somiglia schioccandole un bacio sulla guancia.
 
Non è lei a riceverlo ma avverte comunque uno sfarfallio al cuore.
 
“Uhm, beh vedi di non perdere tutto il giorno! Dobbiamo andare da Bulma nel pomeriggio e ti avverto Goku, se mi farai tardare anche questa volta non ti farò più da mangiare lo giuro!!!”
 
Lui sghignazza e la abbraccia stampandole un nuovo bacio sulla tempia prima di portarsi le mani alla fronte e … sparire letteralmente.
 
Ma che?
 
“Uffa che barba! Lo chiamano sempre nei giorni meno opportuni …”
 
“ pERché Tu VaLI MEnO Di NIeNtE StUPiDa DoNNa …”
“…”
 
Sbuffando appena la donna sbatte un asciugamento per lisciarlo dalle pieghe appendendolo poi prima per un lembo, poi per l’altro abbassandosi infine a prendere un altro capo.
 
“E SaI Che saRA’ CoSì DOMaNI E DoPO DoMaNi anCoRa e Il GiorNO dOPo e …”
“Oh insomma finiscila! Ho da fare non mi scocciare!!!”
“MPGfHahhAHHhah! Stupida, INSUlsa, InUTile UMANA … ho FINito di GioCare!!!”
 
Una raffica di vento ancor più glaciale di quella di prima si alza d’improvviso e un’enorme ombra oscura il sole come se si trattasse d’un eclissi totale.
Rombi di tuono echeggiano in lontananza e un gelo indescrivibile le attanaglia le membra.
 
“Cosa diavolo?”
“CReDEvi BASTAssERo DUE Urla a MandARMi viA? CreDEVi dI PioteR resISTErmi per SeMPRe? CREDEvI Sul SeRIO AVREI DESIstiTO SOLamENTE perché TU FINgevI DI NON SENtirmI o VederMi?”
 
Atterrita la donna lascia cadere il panno guardandosi intorno.
Occhi rossi come la brace la osservano sempre alle sue spalle ed un ghigno sinistro si squarcia nel nero di quel manto.
Impotente Chichi assiste alla scena con occhi sbarrati gridandole di scappare anche se la voce non le esce dal corpo, anche se sa che contro quell’entità la fuga non servirebbe a niente.
Quando finalmente la donna sembra intercettarlo l’oscurità diviene saetta e quest’ultima rimbalzando sui tronchi e sul muro di casa per destabilizzarla la punta entrandole nel petto con furia inaudita, levandola dal suolo per scaraventarla a metri di distanza, proprio dove si trova lei che impietrita non può far altro che fissarla.
Cala un silenzio di tomba e un paio di allodole passando dinanzi al sole nuovamente splendente creano un’ombra saettante. Da gelido il vento si è fatto tiepido e profumo d’erba si disperde nell’aria.
 
La donna non si muove più e respira talmente piano che l’alzarsi e l’abbassarsi del suo petto le ricorda il flebile sbatter d’ali della farfalla che poco prima Stillah teneva fra le dita.
Le diceva quindi la verità?
 
Chichi ora non è che  una macchia fra l’erba. Sulle pallide dita leggermente arricciate si sta posando una coccinella, le vesti scompigliate i capelli arruffati vengono appena smossi dal vento ma a parte ciò, nessun livido nessuna ferita niente che potrà mai ricondurre quell’attacco ad Aghòs quindi nessuno saprà mai come …
 
“Mamma?”
 
La voce di un bambino che esala quella parola è tutto quel che sente, muove il capo giusto quel poco che le basta per cercarlo ma non fa in tempo a mettere a fuoco che qualcosa la risucchia.
Le luci e le forme si allungano disperdendosi in un reticolo di cavi luminosi che creano un tubo che auto implode facendola sprofondare dentro … o meglio, fuori quel limbo nel quale era stata confinata visto che adesso si ritrova esattamente dov’era prima, seppure a terra, nella propria stanza al castello.
 
“Kami sama!”
“Bentornata Chichi …”
 
Stillah nella medesima posizione nella quale ricorda fosse prima che sparisse le parla ma quasi lei non la sente per via del respiro affannoso ed il cuore impazzito che sovrastano ogni suono.
Sta ancora cercando di calmarsi quando una mano le sfiora la spalla.
È quella della donna uccisa.
Incrocia il suo sguardo leggendovi dentro tristezza ed un profondissimo senso di colpa.
 
“Cosa ti ha fatto quell’essere?”
 
La donna nega silenziosamente prima di schiudere gli occhi e porgerle la mano per aiutarla ad alzarsi.
Sbuffando accetta e nell’esatto istante in cui sfiora la mano eterea di lei la fusione avviene.
 
Stillah assiste in silenzio a quell’unione accennando appena un sorriso. È andata, e per ora entrambe saranno al sicuro.
Nuovamente senza fiato Chichi subisce il processo imparando, conoscendo ed assimilando cose informazioni e accadimenti in rapidissima successione. Davvero esistono altre dimensioni parallele abitate dalle medesime persone e davvero quella povera anima è la sua controparte in una di esse.
Una volta che l’associazione si conclude però dimentica quasi tutto.
Guarda stranita la Stillah che scopre ora trattarsi di una dea e questa sorridendo le rivela una cosa.
 
“Quando ti farai le domande giuste sbloccherai i ricordi riguardanti …”
 
Una cosa però la ricorda.
E cioè la gelida cattiveria di quell’assurdo essere.
 
……………
 
“E questo è quanto.”
 
Tacendo Vegeta le lasciò il tempo di assimilare tutto quanto pronto a rispondere ad eventuali altre domande anche se dubitava potessero essercene ancora,
gli aveva chiesto di tutto, di tutto!
 
“Quindi, a parte il tuo lavoro e le tue origini aliene sei sempre lo stesso Vegeta vero?”
“Si …”
“Sia lodato il Supremo … ”
“Nh?”
 
Esalando un sospiro fatto di pura gioia Bulma si avvicinò a lui abbracciandolo forte forte.
 
“Non avere più segreti con me Vegeta, ti prego di me potrai sempre fidarti.”
 
Incredulo il ragazzo la strinse appena un poco annuendo fra quei capelli turchesi che profumavano di miele.
 
“Te lo giuro.”
“Quindi adesso resta solamente da capire come aiutare la nostra Chichi in tutto questo nh?”
“Già, ma dovremmo aspettare Goku e …”
 
FSSSSTH
Un’ombra si materializzò a pochi passi da loro rivelando le sagome di …
Junior Goku, un altro Goku ed un altro Vegeta (non troppo contento della situazione a quanto pareva) la stavano fissando alquanto in imbarazzo, forse perchè indossava solamente una leggerissima vestaglia vedo non vedo che a malapena le arrivava a metà coscia? Ma non era questo il punto, il punto era …
 
“Waaaargh che diavolo!?”
“Bulma presto dammi un paio di Senzu!”
 
 
 
 
 
 
TH
 
 
Porca paletta 10 pagine di word non ci posso creeeeeeeeeeeeeeeedereeeeeeee!!!
Bando alle ciance spero questo capitolo vi piaccia almeno un pochettino…ho snocciolato un po’ di indizi e sbloccato l’inizio della fine dell’arco di questo frammento, uno, due capitoli al massimo a si arriva da Mirai Chichi …
Un abbraccio a MegaMary che ha commentato e a chiunque di voi legga segua preferisca e recensisca questa mia assurda storia.
 
Mi rendo conto che ho tempi assurdi e che lascio in sospeso mesi, se non anni delle storie che magari vi accattivano ma abbiate pietà, sono veramente ridicola.
Fatemi sapere che ve ne pare, le recensioni mi motivano!
 
Muahh ahh ahh, a presto!!!!
  
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