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Autore: Mordreed    24/05/2018    1 recensioni
Scena extra dal finale della quattordicesima stagione. La scena rispetta gli eventi canon del finale. Dopo il matrimonio Jolex, Meredith, ancora sul ferryboat, chiama Nick Marsh.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Meredith Grey
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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C'è così tanta nebbia. Una sfumatura accecante di bianco che le ferisce persino gli occhi. È impossibile guardare oltre. Il profilo spezzato di Seattle, del tutto nascosto. Poggia le mani sulla balaustra fredda e per un attimo si chiede se Derek amasse prendere i ferry boat anche con tutta quella nebbia. Probabilmente sì. Il cellulare vibra nella sua tasca. Lo prende. È un messaggio di Cristina.

 

Quante vittime?”

Sorride, prima di digitare.

Nessuna a parte il conto corrente di Alex e una wedding planner.”

Sacrificabili entrambi. Vi chiamo più tardi.”

Divertiti con la tua miectomia.”

Ma per favore.”

 

 

La festa prosegue alle sue spalle, mentre decine di passeggeri si congratulano con i neo sposi. Prendere un ferry boat e ritrovarsi inaspettatamente invitati ad un matrimonio. Non proprio una cosa da Seattle, ma assolutamente nello stile di Jo & Alex.

Oh, quasi dimenticava. Deve avvisare la tata e dirle di restare qualche altra ora. Non può perdersi la festa di nozze di Alex. Lui capirebbe. Ma lei non se lo perdonerebbe.

Scorre la sua rubrica, quando lo vede, nella lista contatti, qualche posto più un basso al nome che stava cercando. Non è affatto un segno del destino. Ma forse la nebbia le confonde i pensieri, forse è tutto così irreale su quel ferryboat circondato di bianco e fuori dal tempo, forse c'è troppa felicità da contagiare persino lei, o semplicemente, vuole solo qualcuno con cui parlare.

 

'Non significa nulla. È solo una chiamata.'

Continua a ripeterselo cercando di tenere a bada quella sensazione indescrivibile. Alex potrebbe andarsene. L'ultimo legame di famiglia che ha al mondo, potrebbe svanire da un momento all'altro. Dovrebbe sentirsi stupida.... dopo tutto quello che ha passato non può avere paura di qualcosa che non può controllare. Qualcosa di inevitabile. Ma quella sensazione di panico le è rimasta incollata addosso per tutto il giorno. Forse è quello, quel mix di stupidità (ricorda ancora quella sera al bar, quando sentendo la porta aprirsi si era voltata aspettandosi assurdamente di trovarlo lì), e paura, a convincerla a sfiorare quel nome sullo schermo.

 

La chiamata parte. La linea è libera. Squilla.

 

Una parte di lei vorrebbe solo lanciare in acqua quel dannato telefono e dimenticarsi di quel momento. Ma una chiamata a Nick Marsh non può farle più paura di un'emoraggia cerebarle operata con una cannuccia da cocktail in un volo turbolento nei cieli di Sioux Falls. E lei ha eseguito quella procedura in modo impeccabile. Senza esitazioni.

 

“Ho appena visitato una paziente: trapianto di fegato eseguito da manuale, terza settimana post operatorio. La paziente soffre da giorni di oliguria, nausea, vomito. Sono tutti convinti che stia rigettando il fegato. Ma io credo che sia solo il suo corpo che fa fatica ad adattarsi alla terapia immunosopressiva.”

“Antidolorifici?”

“Rifiutati. È un soggetto incline alle dipendenze.”

“Biopsia? Globuli bianchi nel sangue?”

“Normali. E trombosi della vena porta da escludere. Livelli di albumina e alanina leggermente alti, ma è normale dopo un tale stress epatico.”

“Allora riduci l'Azatioprina e Tacro, tieni la paziente in osservazione in ambiente sterile per evitare infezioni e aspetta.”

“Esatto! Adesso entrerò in quella stanza piena di medici dopati di ego e dirò loro che la vincitrice Harper Avery, Meredith Grey, dopo un consulto, concorda con la mia diagnosi.”

Meredith sorride.

“Non so quanto ti convenga dopo il recente scandalo della fondazione... ma se credi che sia una mossa saggia, fai pure.”

“Oh, lo è eccome. Ciao, Meredith.”

Aspetta un attimo prima di rispondergli, perchè il suo tono di voce adesso è cambiato. Per un attimo rivede il ragazzo del Minnesota in quella stanza d'ospedale.

“Ciao, Nick.”

“Ti prego, cosa stavi per dirmi prima che fossi così maleducato da interromperti?”

“Io...”

“Hai già rivoluzionato il volto della medicina moderna dall'ultima volta che ci siamo visti?”

“No, ma ho inventato dei mini fegati. Perciò.. sono sulla buona strada.”

“Straordinario.”

Sussurra e Meredith si morde un labbro per trattenere una risata.

“Come sta il tuo rene?”

“Oh, hai chiamato per lui?”

Sembra offeso, ma ovviamente scherza. È sufficiente a cancellare l'imbarazzo della donna.

“Sono sempre il tuo medico.”

“Già, per fortuna.”

“Per fortuna.”
Concorda, ironica.

“Sta bene, stiamo alla grande entrambi, se ti interessa. Pronti per la maratona.”

“Bene.”

“C'è qualcuno che vorrebbe ringraziarti”

“Chi?”

“Il mio migliore amico. È felice di non aver sprecato un rene per nulla.”

“Niente fiori o cioccolatini.”

“No, direi proprio che non sono nel tuo stile.”

Concorda Nick.

“Sei in ospedale?”

“Sono a un matrimonio.”

Pausa.

“Ti prego, dimmi che non è il tuo.”

Meredith ride. Di gusto. Si gira un attimo per controllare che nessuno la stia osservando. Fortunatamente tutte le attenzioni sono rivolte ai novelli sposi.

“No, direi di no.”

“Bene.”

Sembra più rilassato, il tono scherzoso di sempre.

“Perchè devi concedere una chance a tutti i tuoi corteggiatori.”

“Io non ho corteggiatori.”

“Sono rimasto solo pochi giorni nel tuo ospedale, e conto già due infermieri e una specializzanda follemente innamorati di te. Promettimi che non accetterai mai la corte da un'infermiere.”

“E perchè mai?”

“Beh, perchè hanno i turni più assurdi al mondo, la loro timeline è un vero inferno, perciò non avresti mai del tempo libero da passare con loro, niente appuntamenti, niente week end, vacanze solo sette giorni l'anno.”

“E qual è la differenza da noi chirurghi?”

“Lo stipendio. Almeno il nostro non è uno stipendio da fame. E quei sette giorni l'anno potresti trascorrerli in un paradiso terrestre.”

“È la cosa più.. classista che abbia mai sentito!”

“Ehi, non faccio io le regole. È solo la realtà del nostro mondo.”

“Tranquillo. Gli appuntamenti e lo sposare chirurghi, sono un capitolo chiuso ormai.”

“Per fortuna sei una che cambia idea.”

Mer spalanca lievemente la bocca, scioccata.

“Non puoi saperlo. Non mi conosci affatto.”

“Ne so abbastanza. Sono il tuo medico, Dottor Marsh. Non posso sedermi a parlare con te. Tutto questo è inappropriato.

Nick ride dopo essersi lanciato in un'imitazione della sua voce.

“Io non parlo affatto così!”

“Lo vedi? Il tuo tono di voce diventa incredibilmente acuto quando sei sotto pressione.”

“Non sono sotto pressione.”

“E sei anche un'ottima attrice. Potresti avere uno show tutto tuo in prima serata. Semmai volessi mollare la chirurgia e la Sardegna non fosse più un'opzione disponibile.”
Resta in silenzio. Non può non farle piacere il fatto che lui ricordi. “Confessioni bollenti tra amici”. Le aveva definite così.

“E perchè non sarebbe più disponibile?”

“Beh, perchè potresti aver riconsiderato la cosa e persino imparato ad amare il fascino delle canoe.”

Mer alza gli occhi al cielo, una reazione spontanea.

“Per fortuna vivi dall'altra parte del paese. Non corro il rischio.”

Scherza, ma c'è qualcosa nel suo tono di voce che la tradisce. Spera che lui non lo noti. È solo che.. è stata una giornata piuttosto strana.

“Già. Per fortuna.”

Concorda lui, e per un attimo sembra serio. O arreso.

Una lunga pausa tra loro, mentre le sirene del ferryboat rimbombano coprendo le chiacchiere rumorose dei passeggeri.

“Perchè hai chiamato, Meredith?”

Non le piace affatto quel tono di voce. Né come la fa sentire: vulnerabile, malinconica, senza una risposta.

Cerca di ricomporsi prima di rispondergli.

“Volevo solo sapere del tuo rene.”

“Mh-mh.”

Non le fa pressioni e lei è felice così.

“Allora promettimi una cosa.”

Meredith sbuffa, rumorosamente, per fargli sapere quanto è seccata.

Nick sorride. O per lo meno, quel sospiro somigliava a un sorriso.

“Un'altra, Nick?”

“L'ultima.”

Promette.

“Sentiamo.”

“Promettimi che mi chiamerai ancora... per sapere del mio rene.”

Stringe il telefono con forza. Trattiene il respiro mentre entrambe le labbra spariscono in una linea sottile e bianca.

“Ok.”

Mormora infine ed è come se una parte di lei avesse ceduto dopo un'estenuante lotta con se stessa.

“Ok.”

Le fa eco lui nello stesso tono morbido. Sembra contento.

“Allora.. ci sentiamo, Meredith.”

Sorride. Suona come un segreto.

“Ci sentiamo, Nick.”

Click.

 

 

 

 

Si volta e quasi lancia un urlo.

“Ok sta diventando davvero inquietante!”

Dice, spazientita, ritrovandosi Amelia alle spalle che la guarda sconvolta.

“Quindi... non sei innamorata di Alex o Jo perchè hai già un amante segreto con cui fartela?”

Meredith stringe i denti. Quasi digrigna.

“Non ho nessun amante segreto con cui... cosa hai fatto ai capelli?”

Meredith nota l'acconciatura arruffata di Amelia.

“Cosa? Niente? Niente!”

La sua camicetta stropicciata è persino abbottonata male.

“È solo la nebbia!”

Continua a giustificarsi Amelia.

“Quando? Dove?”

Con le spalle al muro, confessa.

“Poco fa. Nel bagno. Non so cosa sia successo. Forse è colpa del matrimonio, dell'euforia, e di tutta questa... felicità immotivata. Owen mi ha guardata ed è successo. Un attimo prima ero in piedi ad applaudire gli sposi, quello dopo ero nel bagno con lui.”

“Solo perchè tu hai sveltine clandestine in un bagno col tuo ex, non significa che tutti su questo ferryboat facciano lo stesso. Per l'amore del cielo, è pieno di bambini qui!”

Meredith se ne va spazientita. Amelia schiocca le labbra a disagio, guardandosi attorno e cercando di sistemarsi i capelli mentre nessuno guarda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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