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Autore: Evola Who    24/05/2018    1 recensioni
"Ormai erano passati poco meno di due mesi da quando Amy aveva preso il cristallo e salvato tutti loro, entrando a fare parte dalla ribellione....Per quanto Amy non forse ancora abituata a quella situazione e a quell'universo parallelo, si stava comunque adattando alle missioni, mangiando le stesse cose con loro, conoscendo varie razze e pianeti diversi; si era persino vestita come loro... Non si sarebbe mai abituata in quella situazione..."
Genere: Angst, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Han Solo, Luke Skywalker, Nuovo personaggio, Principessa Leia Organa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono anche io
 
Parte prima
Missione completata

 
 

In un pianeta dell’oro esterno, in un locale malfamato.
 
Fuori dalla locanda si sentirono forti suoni di blaster e quando la porta si aprì ne uscì fuori una nebbia di un intenso colore bianco, mentre quattro individui correvano via più veloci che potevano.
 
Si trattava di Han Solo, la senatrice Leia Organa, Luke Skywalker e Amy Falconi. Stavano scapando, correvano verso al Falcon prima che i contrabbandieri di razza Duros scoprissero la loro fuga e cercassero di ucciderli.
 
“Chewbe! Prepara il Falcon adesso!” gridò Han verso il suo comlink.
 
I tre della squadra correvano più veloce possibile in direzione dell’astronave, mentre Amy cercava di tenere il loro passo, anche se con non poca fatica.
Quando i contrabbandieri li raggiunsero, loro erano già dentro alla nave pronti a partire verso l’iperspazio. 
 
Quando ne uscirono e si trovarono fuori dall’orlo esterno, presero un respiro di sollievo per quella fuga.
 
“Bene! E anche questa è fatta!” disse Han sodisfatto.
 
“Sì, ma non ci siamo riusciti grazie a te” Rispose Leia paziente.
 
“E di certo siamo finiti lì per causa tua.” aggiunse Luke.
 
“Sempre a lamentarvi, voi due!” Disse irritato Han. Ma Luke rise divertito della sua reazione.
 
“Comunque, se non fosse per Amy, saremmo ancora lì.” Disse Leia.
 
“Oppure avrei usato il mio blaster contro di loro.”
 
“In quattro contro una dozzina di criminali?”
 
“Ho affrontato situazioni ben peggiori di questa, usando solo il blaster e con molte più persone” ribatté Han.  
 
A quel punto, la senatrice alzò gli occhi al cielo con aria rassegnata, mentre il pilota sorrise sodisfatto di aver avuto l’ultima parola. 
 
Luke continuò a ridere divertito per i loro litigi, mentre il wookie ormai si era abituato ai loro litigi e faceva finta di non sentirli.
 
Il pilota ribelle voleva complimentarsi con Amy, ma si guardò intorno e vide che dentro alla cabina di pilotaggio non c’era.
 
“Ragazzi, ma voi avete visto Amy?”
 
Il gruppo cominciò a guardarsi intorno nella cabina di pilotaggio capendo che la ragazza non si trovava lì con loro.
 
“Non è che… forse non è entrata dentro alla nave?” chiese Han con tono teso, pensando alle conseguenze.
 
“No, è entrata per ultima. L’ho vista.” Disse Luke
 
Han fece un sospiro di sollievo nel sentire quelle parole.
 
“Probabilmente sarà seduta al tavolo da gioco.” Lo rassicurò Leia, alzandosi poco dopo seguita da Luke e Han, mentre Chewbe continuava a pilotare.
 
Quando arrivarono alla stiva principale, trovarono la ragazza appoggiata al tavolo da gioco con aria di sfida e la cintura allacciata. Ormai erano passati poco meno di due mesi da quando Amy aveva preso il cristallo e salvato tutti loro, entrando a fare parte dalla ribellione. Ma per lei sembrava già passato quasi un anno.
 
Tra allenamenti, arresti da soldati e missioni per la scoperta della forza e della storia del cristallo.
 
Per quanto Amy non forse ancora abituata a quella situazione e a quell’universo parallelo, si stava comunque adattando alle missioni, mangiando le stesse cose con loro, conoscendo varie razze e pianeti diversi; si era persino vestita come loro: indossava una maglia a maniche lunghe di colore grigio sporco, dei pantaloni neri con una cintura multi tasca e una fondina marrone, degli stivaletti marrone scuro, i capelli raccolti sulla testa, ma dei ciuffi che le ricadevano sul viso incorniciando il volto.
 
La sua situazione era conosciuta solo dalla sua squadra e dal consiglio dei ribelli, i vari piloti e soldati non sapevano nulla.
 
Amy era andata avanti, anche dopo vari momenti difficili. Come la sua decisione di essere una obiettrice di coscienza, per il fatto di non voler uccidere nessuno, accettando di essere giudicata come una codarda da tutti gli altri soldati, fatta eccezione per i suoi amici.
 
Per quella missione aveva deciso di portare con sé delle armi non letali: un blaster per stordire, varie bombe di fumo e quelle di vernice. Aveva deciso di non uccidere nessuno, ma si difendeva usando il combattimento a corpo a corpo e la sua astuzia, creando piani per distrarre i nemici e salvare la situazione.
 
Cercava di salvare tutti e sopravvivere, capendo come funzionava quella galassia e cercando informazioni sul cristallo prima dell’impero.
 
Ma aveva un grosso vantaggio contro di loro. Nessuno nella galassia sapeva chi fosse. L’impero non aveva né un suo ologramma né il suo nome. Avevano solo una vaga descrizione fisica molto generica. E questo giocava molto a loro favore.
 
Quando la squadra si avvicinò a lei, Han comico a dire divertito: “Cavolo. Dopo tutte le missioni che hai fatto non riesce ancora a tenere il fiato?” e rise con aria sarcastica, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di tutti.
 
Amy alzò lo sguardo con aria inespressiva e cominciò a dire: “Beh sai. Sei corri con una giacca pesante…”
 
Si slacciò la cintura, prese il suo gilet marrone scuro, attaccato alla parete vicino a lei, lo prese due mani e solo dalla sua faccia si poteva capire il suo sforzo.
 
Si alzò e si diresse verso al tavolo, quindi srotolò il gilet, facendo cadere un sacco di monete d’oro imperiali da tutte le tasche della giacca.
L’equipaggio rimase sbalordito dalla scena, tutti si avvicinarono al tavolo per guardare le monete.
 
Han era quello più sconvolto, con gli occhi spalancati e la bocca aperta senza staccare lo sguardo dai crediti.
 
Amy rise dopo aver visto la sua reazione e continuò con aria sodisfatta: “Sai, è un po’ difficile correre veloce, mentre hai tutte le tasche piene di monete d’oro. Visto che sono un po’ pesanti. E ora mi sento anche un po’ dolorante…” si mise una mano sulla spalla, massaggiandola per il dolore del peso.
 
“Non ci posso credere” Disse Luke sbalordito, ma sorridendo.
 
“Ma dove li hai presi?” chiese Leia confusa.
 
“Quando la bomba ha cominciato a fumare, e i contrabbandieri hanno iniziato a sparare, qualcuno ha ribaltato i tavoli da gioco. Così quando ho iniziato ad uscire gattonando verso la porta, ho visto un sacco di crediti per terra e li ho presi. Ma non prima di prendere questo.” E dalla tascata dei pantaloni tirò fuori un dischetto argentato con aria sodisfatta.
 
Tutti alzarono lo sguardo verso di lei, notarono il dischetto, rimanendo soddisfatti.
 
“I progetti delle nuove armi e le basi del sistema attorno dell’impero” disse Leia sorpresa avvicinandosi a lei.
 
“Allora tu sei riuscita a prenderlo!” aggiunse Luke con lo stesso tono.
 
“Non era questo il piano?” disse Amy guardandoli sodisfatta.
 
Erano in quel locale, dove un contrabbandiere Duros aveva rubato il disco delle informazioni da Luke. Dopo aver ricevuto da una spia ribelle lo seguirono, fino quando non entrarono nel casinò e il dischetto si trovava nelle mani di un gangster Weequay, che non voleva restituirlo loro.
 
Così Han decise di giocarsi quelle informazioni a Sabacc, sicuro di vincere ma non con lo sguardo convinto del resto della squadra.
 
Il pilota fu in grado di vincere le informazioni, ma quando il gangster cominciò a sospettare che avessero barato, l’atmosfera si fece tesa. E quando presero i blaster, Amy dalle tasche della cintura prese una piccola bomba di fumo, la fece cadere da dietro la schiena, allontanandosi verso i tavoli.
 
Quando iniziò a fare fumo, la ragazza urlò al fuoco, si sentì qualche colpo e in meno di un minuto tutto il locale fu riempito dal fumo bianco e denso e quando sentirono gli spari cominciò il caos.
 
La squadra ribelle si abbassò a terra e iniziò a correre via. Luke, Leia e Han corsero alla porta, mentre Amy gattonava.
 
“Così, quando ho iniziato a camminare verso alla porta, ho preso il dischetto e qualche credito” Finì Amy, mettendo le mani sui i fianchi con aria sodisfatta.
I ragazzi erano stupiti, ma fieri di lei per aver recuperato il dischetto.
 
“Amy, sei stata fantastica!” commentò Luke con entusiasmo, andando vicino a lei e sorridendo.
 
“Già. Sei stata davvero fantastica!” aggiunse Han e fece per prendere i crediti.
 
“Non ci provare, Solo!” disse Amy con tono deciso, mettendo la mano su tavolo con aria decisa per fermarlo.
 
 “Questi crediti non sono per tutti per te. Ma per tutti noi. Per acquistare le provviste, i pezzi di ricambio e tutto quello che ci serve per sopravvivere.”
 
Con entrambe le braccia, Amy strascinò tutte le monete verso di lei.
“Amy ha ragione.” Rispose Leia.
 
Il sorriso di Han sparì, mentre guardava la principessa con aria irritata.
 
“La ribellione ha già le risorse limitate per mandare avanti centinaia di basi e soldati. Ora ci metti tu a prendere i crediti e a perderli al gioco!” incrociò le braccia al petto con aria inespressiva.   
 
Han si mise davanti a lei, con aria di sfida, dicendo: “Beh, scusatemi vostra grazia, se voglio aumentare i nostri guadagni fino al doppio e avere più risorse per noi”.
“Lo fai far il bene della ribellione, oppure vuoi solo prenderti una piccola parte generosa solo per te?” ribatté Leia e gli lanciò una occhiata di sfida.
 
Il pilota ricambiò: “E anche se fosse? Ti ricordo, mia cara principessa, ho una taglia sulla testa, e un Hutt che mi vuole morto! Quindi, non è per avidità!”
 
“Ti ricordo, mio fidato pilota che non sei né il primo né l’unico con una taglia sulla testa! Visto che l’abbiamo sia io, che Luke che tutta la ribellione!” e continuarono a discutere.
 
Amy e Luke si guardarono con aria perplessa.
 
“Ma… fanno sempre così?” chiese la ragazza a bassa voce.
 
“Ormai ci ho fatto l’abitudine. Anche se spesso sembra che debbano stare lontani l’uno dall’altra!”
 
I due ragazzi rimasero distanti e entrambi si aiutarono a vicenda per mettere tutte le monete sulle tasche del gilet.
 
“In questo caso…” disse Leia, mettendo la mano sul tavolo “Nasconderò questi crediti da te. Prima che tu li ‘spendi’ come meglio credi.”
 
Han fece una risata divertita, dicendo: “E dove pensi di nasconderli? Qui?”
 
Mise la mano anche lui del tavolo da gioco, davanti a lei, guadandola negli occhi con aria cinica: “Sorella, io sono il capitano di questa nave. Ovvero, l’unico di tutta la galassia che conosca questa nave da cima a fondo” alzò il dito in aria indicando la nave. “Quindi, anche se nascondessi questi crediti nel posto più insolito e improbabile qui dentro, stai certa che riuscirei a trovarli!” finì con un sorriso, sicuro di aver vinto la discussione.
 
“Hai ragione.” aggiunse Leia.
 
 “Tu conosci tutti i segreti della tua nave. Ma forse Chewbe conosce un nascondiglio in più di te.”
 
Il sorriso di Han si spense subito, trasformandosi nella sua solita aria inespressiva senza rispondere.
“Quindi chiederò a lui di nascondere questi crediti e non di non dirti dove li ha messi nemmeno sotto tortura.” concluse Leia sicura e dirigendosi verso alla cabina di pilotaggio.
 
Il contrabbandiere sembrava paralizzato dalle sue parole. Luke e Amy si lanciarono uno sguardo perplesso, aspettandosi una reazione da parte sua.
Dopo un minuto, camminò a passo svelto verso la cabina, esclamando: “Aspetta un attimo!” e se andò.
 
I due ragazzi risero divertiti.
 
“Principessa generale uno. Pilota contrabbandiere zero!” disse Amy ironica.
 
“Come sempre, del resto.” aggiunse Luke e i due tornarono a ridere divertiti.

Una cosa che Amy non si aspettava durante le sue prime missioni era ridere spensierata e scherzare su quello che le stava scucendo.

Ed era una cosa che apprezzava moltissimo in quei momenti.



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Note:
E ecco! :D
La nuova storia su Amy e il misterioso cristallo! :D
Questa, è una storia un pò corta del solito, ma spero che
vi piaccia!
Grazie mille per la vostra lettura!
Evola

   
 
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