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Autore: itssoweird    25/05/2018    2 recensioni
Callie ed Arizona si incontrano nuovamente dopo una brusca e tormentata rottura che ha portato la prima ad allontanarsi da Seattle per diversi mesi. Arizona non è ancora riuscita ad andare oltre, a superare la sua storia con Callie ed è con cuore trepidante che le sue si incontrano ad una festa organizzata da Mark Sloan.
La storia segue le vicende delle due donne (occasionalmente anche quelle degli altri medici del Seattle Grace), ma non è parallela a nessuna stagione della serie tv, perciò non aspettatevi che la storia segua l'ordine delle stagioni.
Detto ciò vi auguro una buona lettura, spero vi piaccia e spero lascerete man mano qualche commento, che sia di gradimento o meno. Alla prossima!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Arizona parcheggiò la sua BMW nera poco lontano dall'attico in cui abitava Mark Sloan e da cui si poteva godere di un'ottima vista su Seattle.
Dalle vetrate dell'ultimo piano non si intravedeva nulla e nessuno, ma Arizona Robbins sapeva che le feste organizzate dal suo amico era tutto fuorchè tranquille. Non il tipo di feste da liceali in cui girano barili di birra e la musica da discoteca è talmente alta da spaccare i timpani, ma pur sempre una festa degna di essere ricordata, piena di gente, di buon cibo (rigorosamente offerto dal catering, Mark non era in grado di cuocere neanche una pizza surgelata) e del buon vino, specialmente perché erano rare le sere in cui quasi tutti gli invitati erano liberi da interventi chirurgici.
Quella sera, però, era diverso per Arizona. Non era una sera come tante, lo sapeva lei, lo sapeva Mark e lo sapevano tutti i loro amici e colleghi. Alla festa, infatti, ci sarebbe stata anche lei: Calliope Torres, che non vedeva da ben due mesi.
Due mesi da quando si erano lasciate definitivamente dopo quasi due anni di relazione intensa e tormentata, fatta di alti e bassi, ma di certo la più devastante e stupenda che entrambe avessero mai vissuto; due mesi da quando Callie aveva deciso di lasciare tutto per aiutare i bambini meno fortunati in qualche sperduto villaggio del Sud America.

Ed era con un galoppante cuore in gola che Arizona, lanciando in continuazione sguardi verso l'attico come se potesse così intravedere la sagoma dell'altra donna, si avviava verso il portone che dava nell'atrio dello splendido palazzo.
Accanto alla fontana interna da qui si alzava un leggero e rilassante scrosciare, April Kepner, un'altra amica comune invitata alla festa, era intenta a domandare ad un esasperato portiere mille curiosità sulle piante che adornavano questa cascata d'acqua.
Nel vedere che Arizona che si avvicinava e salutava la ross, che a suo parere non aveva tutte le rotelle al loro posto, sospirò contento e se la filò per tornare al suo posto, dietro la reception di quel grande edificio.
<< Arizona! >> squittì April, vedendola arrivare al suo fianco. << Stavo giusto parlando con... ehi! Ma dove è andato? >> Sì girò per cercare il suo interlocutore e gli lanciò un'occhiata quando capì che se l'era svignata.
<< April! Saliamo? >> Chiese Arizona, che voleva evitare a tutti i costi che la rossa le chiedesse come si sentiva.
Provava un affetto infinito nei confronti della sua collega con cui aveva stretto un forte rapporto d'amicizia anche fuori dall'ospedale, ma non ce la faceva più a rispondere alle sue innumerevoli domande su come si sentisse riguardo alla rottura con Callie.
Per fortuna, anche April quella sera aveva pensieri per la testa e per questo non si preoccupò di lei: aveva, infatti, appena divorziato - contro il suo volere - da Jackson Avery, con cui prima di essere sposata aveva condiviso una bellissima amicizia, e diventava estremamente nervosa quando era costretta a rimanere nella stessa stanza con lui, dato che i sentimenti nei suoi confronti non si erano affievoliti; in ospedale poteva evitarlo, d'altronde era raro che lavorassero allo steso intervento, ma ad una festa le condizioni cambiavano.
Così le due, entrambe con il cuore martellante per l'ansia e l'eccitazione, salirono con l'ascensore fin al lussuoso appartamento del Dottor Sloan, che le accolse con uno smagliante sorriso ed un'aria da uno che si sta già divertendo in maniera indicibile.
<< Scusa il ritardo, Mark. Siamo in ritardo? Voglio dire, sono già arrivati tutti, no? S-scusa il ritardo. >> blateró la Robbins, sperando che nessuno - ma soprattutto Mark - notasse il suo nervosismo.
Ma purtroppo l'uomo la colse eccome e, mettendole una mano dietro la schiena la spinse a superare l'uscio della porta, sussurrandole a denti stretti che Lei era già arrivata.
<< Signori e signore, queste sono la Dottoressa Kepner di traumatologia e la Dottoressa Robbins di chirurgia pediatrica! >> annunciò il padrone di casa, presentandole agli ospiti già indaffarati a chiacchierare, a sorseggiare vino nei bicchieri di cristallo e a rubare tartine dalla cucina.
<< Credo ci conoscano, lavoriamo tutti al Seattle Grace >> ribattè April che, in quanto a nervosismo, non se la stava cavando meglio della sua amica.

Superata la novità iniziale per le due nuove arrivate, la situazione si tranquillizzò ed ognuno di loro tornò a svolgere le attività che stavano facendo. Arizona si avvicinò da prima alla bottiglia di ottimo Chardonnay posata sul tavolo, se ne versò un po' nel bicchiere e poi si diresse verso il gruppo di ospiti nel quale Meredith Grey stava intrattenendo con un aneddoto sulla carriera chirurgica di Ellis, sua madre.
La salutarono distrattamente, tutti presi com'erano nell'ascoltare il racconto. Era raro che Meredith parlasse così spigliatamente della madre e, forse, questo era dovuto in larga parte alla quantità di alcol che la donna stava consumando quella sera.
D'altronde, Arizona neanche notò la mancanza di riguardi nei suoi confronti, presa com'era a scorrere il suo sguardo tra gli invitati.
C'era più gente di quanta se ne aspettasse e se in quel momento fosse stata interessata alla rubrica telefonica di Mark, si sarebbe chiesta come mai l'amico conosceva tutte quelle persone al di fuori dell'ospedale.
I suoi occhi azzurri vagavano per la stanza, soffermandosi scrupolosamente in ogni punto ma della donna che cercava neanche l'ombra.
Poi, all'improvviso, tutto si fermò.
Arizona poteva giurare di aver sentito il suo cuore fermarsi per qualche istante e le pareti di quell'immenso attico vibrare. O forse era solo una sua impressione dovuta al fatto che dalla cucina era appena uscita Calliope Torres, con i capelli più lunghi, la fronte più scura dovuta al Sole preso in quei mesi, ma ugualmente - se non di più - splendente.
Aveva in mano un cavatappi e nell'altra una tortina al salmone. Callie andava matta per il salmone, lo sapeva bene.
Speró che la guardasse, che smettesse di cercare Mark tra la folla per dargli l'apribottiglie e che posasse gli occhi su di lei.
'Guardami!' pensava Arizona, che non distoglieva lo sguardo dalla donna in mezzo alla sala.
E successe. Callie non trovò Mark, ma i suoi occhi incrociarono quelli azzurri di Arizona che la stavano fissando.
Le due rimasero così per qualche secondo, minuto, ore, nessuna delle due saprebbe quantificare il tempo che passò.
Non si vedevano da mesi, dopo la rottura Callie aveva subito messo le distanze fra loro prendendo il primo aereo per il Brasile, ma entrambe avevano immaginato come sarebbe stato il loro incontro al ritorno.
Che fare, continuare a guardarsi? Sarebbe stato da immature ignorarsi per tutta la serata, ed entrambe morivano dalla voglia di salutarsi.
Callie fece un passo verso di lei ma una chioma rossa si frappose fra le due.
April Kepner, visibilmente già brilla nonostante fosse arrivata da poco, si parò davanti alla Robbins gesticolando in maniera preoccupante e cercando di comunicarle qualcosa.
Ci volle un po' ad Arizona per mettere a fuoco la faccia di April e per focalizzarsi su di lei.
Cosa le stava dicendo?
Provò ad ascoltarla ma iniziava a sentire il vino che aveva bevuto velocemente mentre cercava Callie e non le fu facile.
<< È incredibile, Arizona. Incredibile! I-N-C-R-E.. >>
<<...Dibile. >> Concluse la bionda, leggermente scocciata. << Cosa? >>
<< Jackson! >> Sussurrò l'altra, attenta a non farsi sentire dalle persone accanto a lei.
Tutti sapevano del recente divorzio fra i due, ma April detestava il modo in cui i suoi colleghi ed amici sdrammatizzavano sulla cosa, perciò ne parlava liberamente solo con Arizona.
<< Mi tratta come se fossi di cristallo, pronta a rompermi al primo urto, come se... come se fossi distrutta dal divorzio e avessi bisogno della sua pietà! Beh, non ne ho bisogno! Se lui sta bene, io sto bene. Ti sembra che io stia soffrendo? >>
Ovviamente, non lasciò alla Robbins il tempo di rispondere.
<< E lui si comporta come se non gli importasse, come se questa fosse per lui la decisione più naturale del mondo! >>
<< April... >>
<< No, non dirmi che sto esagerando perché non lo sto facendo! >>
<< Veramente io vole...>>
Quello che voleva era tornare a guardare Callie, ma non lo disse.
<< Sai cosa? Se a lui non importa, non importerà neanche a me. Anzi, sai che ti dico: io... io vado a riempirmi il bicchiere! E prendo anche il tuo così te lo riporterò pieno! >>
E sparì, sfilando dalle dita il bicchiere di Arizona.
Rimettendo a fuoco il resto della stanza, Arizona si accorse che Callie non era più vicino alla cucina, di fronte a lei. Era sparita. La cercó. La vide. Era intenta a parlare con un'infermiera di chissà quale reparto. Ridevano. Chissà, forse le stava raccontando dell'esperienza vissuta in Brasile.
  
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