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Autore: cabin13    25/05/2018    2 recensioni
[Percy Jackson!AU]
Il figlio di Ares ha la fama di essere ribelle e scorbutico, ma è anche il migliore spadaccino del Campo. E un mio caro amico.
– Sei pronta Pidge? – mi chiede mettendosi al centro dello spiazzo e contemporaneamente facendo roteare la spada di legno che usa per gli allenamenti.
***– Lance! – strillo a questo prendendolo per le spalle magre, è più basso di me solo di pochi centimetri. Il mio migliore amico sobbalza preso alla sprovvista e poco ci manca che faccia un infarto, ma finalmente chiude la bocca e sta ad ascoltarmi. – Amico, se ti chiama in fisica ti copro io! Sperando di non farmi beccare da Altean, s’intende…
***Digrigno i denti e stringo i pugni, i muscoli mi stanno chiedendo pietà ma non sono intenzionato a mollare; se proprio devo, preferisco mille volte morire per la fatica che per mano loro. {...} questi corridoi sono tutti uguali per me, senza un mortale è impossibile districarsi in questo dedalo di vie.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garrison Hunk, Gunderson Pidge/Holt Katie, Kogane Keith, McClain Lance, Takashi Shirogane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Zittisco la sveglia prima che inizi a trapanarmi i timpani con il suo insopportabile bip bip. Non sarebbe necessario e inoltre mi farebbe perdere la poca concentrazione che ho. È da circa venti minuti che sono seduto sul letto, l’abat jour accesa e il libro di fisica aperto sulle ginocchia nel disperato tentativo di capirci qualcosa.

Stamattina inizia il giro di interrogazioni della suddetta materia e io sto pregando perché avvenga un miracolo cosmico e il prof non mi chiami alla lavagna – pena una F assicurata. Quello bravo in matematica è Hunk, io devo annaspare per riuscire ad ottenere una minima sufficienza.

La dislessia non aiuta di certo, sarebbe più semplice se la dannata E con cui è indicata l’energia non si trasformasse continuamente in una lettera diversa!

Sbuffo chiudendo di scatto il libro, borbotto un’imprecazione in spagnolo e mi alzo di malavoglia. Mi tolgo pigramente la T-shirt con cui ho dormito e mi dirigo verso il bagno.

Fiuto nell’aria il profumo esotico che mima1 ha comprato quando ci siamo trasferiti qui nel Queens, dopo che lei e papà si sono lasciati. Il profumo mi ricorda tanto Verdadera Beach, la spiaggia su cui sono praticamente cresciuto: ho imparato a surfare ancor prima di camminare, ho pizzicato le mie prime note sulle corde di una chitarra e ho avuto il mio primo due di picche da Estrella Díaz.

È un’essenza che associo all’idea di casa. L’ha presa talmente tanto tempo fa che ormai si è impregnata sulle nostre pelli.

Siamo venuti negli Stati Uniti circa tre anni fa, io frequentavo il primo anno delle medie mentre Luís e Verónica erano già alle superiori. Mio fratello Marco invece è rimasto a Cuba, all’epoca gli mancava solo un anno per finire la triennale. Credo che adesso lui viva con la sua fidanzata e con abuelita2, alla nonna non è mai piaciuto abitare da sola.

Passo davanti alla stanza di mima in punta di piedi, deve aver finito di lavorare molto tardi ieri e non voglio disturbarla. Lei e Luís svolgono un sacco di lavori per mantenerci, Verónica invece è ansiosa di terminare gli studi alla facoltà di biologia marina così finalmente potrà trovarsi un lavoro da poter chiamare tale. “Così finalmente ci trasferiremo in un appartamento più grande di uno sgabuzzino” dice ogni volta.

Io sogno di diventare pilota, di poter entrare alla NASA ed esplorare le migliaia di stelle che circondano. A mima non piace l’idea, ogni volta che ne parlo storce il naso e qualcosa nei suoi occhi cambia. È un bagliore strano, che non mi riesco mai a spiegare.

Vado a lavarmi la faccia, mi metto un paio di jeans e una maglietta grigia, dopodiché prendo il mio giubbotto preferito – una giacca sui toni del verde marrone, con un cappuccio bianco – e raccatto lo zaino buttandoci dentro con mala grazia il libro di fisica.

Sono seduto al tavolo in cucina intento a sgranocchiare una fetta della torta avanzata ieri sera – Verónica è una cuoca bravissima – quando sento Luís alzarsi. Si sveglia sempre dopo di me, ma è lui che mi porta a scuola, anche perché è di strada per andare al lavoro. Ha sempre insistito per accompagnarmi e per non farmi prendere la metro, nonostante le mie iniziali proteste di riuscire a cavarmela da solo.

Hola, Lancey – mi saluta mio fratello entrando nella stanza. Taglia anche lui un pezzo del dolce di Vero e finiamo di mangiare assieme.

Alle sette meno cinque usciamo di casa e prendiamo la macchina, non c’è molto traffico dato che la rush hour, come la chiamano qui, di solito si aggira intorno alle otto e mezzo o nove.

Luís è sempre molto attento quando guida, controlla la strada e si guarda intorno, fa attenzione anche ai passanti. Mima dice che se riesco a passare quest’anno con voti abbastanza buoni potrò finalmente iniziare a studiare la teoria per la patente… Sarebbe anche ora!

Superiamo due incroci, poi svoltiamo a destra e mio fratello accosta la macchina. Lo saluto e scendo dall’auto, ma prima che possa chiudere la portiera mi chiama. – Hey Lancey, pa’a hoy… mucha mierda!3

---

Soppeso la mia arma, abbastanza leggera da non pesarmi sul braccio e abbastanza pesante da non schizzarmi via dalle mani. Non male. È un coltello di bronzo celeste lungo quanto il mio avambraccio, con un’elsa dello stesso materiale. L’impugnatura è però rivestita da una fascia di cuoio (o forse pelle) che facilita la presa e l’aderenza.

Chiunque l’ha realizzata dev’essere un fabbro eccezionale. Keith dice che gli artefici sono i ragazzi della Capanna Nove, ma onestamente fatico a credere che un tale oggetto sia stato plasmato da così tanti semidei. Sembra più il lavoro di un’unica persona.

Osservo il mio riflesso sul piatto della lama, è difficile per me abituarsi a una nuova arma. Giocherello con le perline della mia collana – una per ogni anno al Campo –, ripensando alla mia fidata lancia. Nel corso del tempo era diventata un’estensione del mio braccio e ho tenuto il muso a Keith per parecchi giorni quando me l’ha brutalmente spezzata durante la Caccia alla Bandiera l’anno scorso. È da quasi dodici mesi che ho questo pugnale e non ci ho neancora preso la mano.

Sento i passi di qualcuno alle mie spalle, sta entrando nell’arena. So che è Keith e so anche che avrà quasi sicuramente la solita espressione corrucciata sotto i ciuffi neri che gli adombrano il viso; finge sempre di essere scocciato da queste “lezioni” in cui mi aiuta a maneggiare il coltello. In parte l’ho costretto io, per riparare il danno fatto alla mia lancia e in parte si è offerto volontario lui.

Il figlio di Ares ha la fama di essere ribelle e scorbutico, ma è anche il migliore spadaccino del Campo. E un mio caro amico.

– Sei pronta Pidge? – mi chiede mettendosi al centro dello spiazzo e contemporaneamente facendo roteare la spada di legno che usa per gli allenamenti.

Con un balzo mi metto in piedi e mi metto in posizione di difesa, pronta a parare un suo attacco fulmineo. Ho i sensi all’erta, complice anche l’iperattività che contraddistingue molti semidei.

Il moro si lancia all’assalto, mena un fendente diretto al mio petto. Schivo e mi porto di lato sfruttando il terreno di sabbia rossa per scivolare e rendere il movimento dei piedi più rapido, alzo il braccio e tengo il coltello trasversalmente con la lama rivolta verso il basso. Le due lame si incrociano con un rumore secco, Keith fa forza per vincere la mia resistenza, sento il polso cedere.

Velocissima, sposto il braccio e mi allontano con un salto all’indietro. Il mio avversario si ritrova così in una posizione sbilanciata e io devo cogliere l’occasione: è messo male, non è perfettamente fermo sulle sue gambe.

È questione di un nanosecondo, siamo di nuovo faccia a faccia. Si è protetto dal mio affondo usando come scudo uno dei para braccia e l’arto con la spada è libero. Prima che possa caricare il colpo, lo centro con un calcio nell’addome e lo spedisco a una distanza di sicurezza. I suoi lineamenti non nascondono una smorfia infastidita, non se l’aspettava.

Torna all’attacco più aggressivo di prima, evito un fendente ma non il pugno sulle costole che mi prende totalmente alla sprovvista. Avverto i polmoni svuotarsi di colpo; Keith non è tanto grosso di stazza, ma è veloce e proprio per questo riesce a far male. Sento il sibilo della sua arma avvicinarsi alla mia testa e tento di difendermi in qualche maniera, alzando il coltello e fermando la sua lama, ma la mia resistenza è debole. La mano si piega e il pugnale viene sbalzato via, mentre Keith ferma l’affondo a un centimetro dal mio collo.

– Non sei andata male – commenta – Hai migliorato molto il tuo equilibrio. E anche la velocità.

Gli sorrido in risposta mentre mi chino per raccogliere la mia arma. Sono soddisfatta, undici mesi fa non sarei durata così tanto contro di lui: la prima volta che ci siamo scontrati, mi ha disarmato e messo KO in meno di dieci secondi.

– Peccato che tu abbia girato il polso alla fine – mi sta dicendo – Dovevi tenere il pugnale con la lama verso il basso, saresti riuscita a fare più forza.

– Mi si stava storcendo il polso… Comunque vedrò di ricordarmene la prossima volta che lotteremo. Magari riuscirò a batterti! – scherzo dandogli un buffetto sulla spalla.

Keith borbotta qualcosa che suona come un “credici” e poi si unisce alle mie risate.

– Ragazzi! – chiama una voce all’improvviso.

Lacey, una ragazzina della Capanna di Afrodite, corre verso di noi tutta trafelata, ha il fiatone e sembra parecchio scossa. – Keith, Katie, finalmente vi ho trovati!

Entra nell’arena e si ferma posando le mani sulle ginocchia, ansima pesantemente. – Dovete andare subito alla Casa Grande! Chirone vuole parlarvi, sbrigatevi!

 

 

 


1mima è "mamma" nello spagnolo di Cuba
2abuelita è "nonnina"
3per oggi, buona fortuna! (spagnolo)





Hola gente
Questa AU nel mondo di Percy Jackson mi è venuta in mente un po' grazie a una fan art che ho trovato su internet e un po' perché io sono patita di questo fandom (come si nota dal mio nome) e amo ficcarlo un po' ovunque in tutte le altre serie che seguo!
Nella seconda parte ho inserito Pidge e Keith come buoni amici perché onestamente io come brotp (non come coppia) ce li vedo molto e mi piacerebbe che il loro rapporto venga approfondito un po' di più andando avanti nella serie dato che in 5 stagioni questi due interagiscono ben poco... Secondo me potrebbero essere ottimi amici, mi ispirano un sacco! ^^
Lo so che questo capitolo è risultato un po' corto, ma il prossimo dovrebbe essere più lungo (e spero non risulti noioso)
Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios

   
 
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