Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta col prompt
dell’iniziativa ‘I prompt del
lunedì’ di
Il giardino di Efp.
Prompt di Koa Sato: Prompt 2:
Holmes/Watson. Durante Game of
Shadow. Watson si è appena sposato con Mary, ma invece che
essere con lei in
luna di miele, se ne sta su un treno con Holmes a farsi sparare. Il
momento in
cui si rende conto che è felice solo facendo questa vita,
è anche lo stesso in
cui comprende quel che prova per Holmes.
Cap.1 Capendo di amarti
Ho lasciato i
proiettili volare, oh, li ho lasciati piovere.
Watson ansimò e si
voltò, accanto a lui era ancora steso
Holmes. I frammenti di legno volati dalla cabina traforata dai
proiettili gli
erano ricaduti addosso.
Holmes aveva le labbra sporche di
rossetto piegate in un
ghigno e stava fumando dalla propria pipa. I suoi occhi truccati di
azzurro si
muovevano inquieti e brillavano di luce.
Watson avvertì il battito
cardiaco accelerato, era vicino
all’altro abbastanza da sentire l’odore del
tabacco, da avvertire il corpo
sudato e in tensione dell’altro.
“Ha visto? Giacendo con me
tutto è andato per il meglio.
Sua moglie, inoltre, con mio
fratello, non corre alcun
pericolo” disse Holmes con voce sicura di sé.
Watson si rialzò di
malagrazia e si passò le mani tra i capelli,
scuotendo il capo.
< Ho il battito cardiaco a
mille. Dannato lui, le sue
folli idee! > pensò.
“In che guaio mi ha messo
questa volta?” gemette.
“Se lei non avesse avuto
tutta questa fretta di sposarsi…”.
Iniziò a dire Holmes.
“Holmes…”
ringhiò Watson.
“Avevo cercato di
avvertirla che la più grande mente criminale
di tutti i tempi era in azione. Lei non ha voluto credermi, non ha
voluto
seguire la mia tela di ragno…”.
Proseguì Holmes.
“… Oh,
adesso…” gemette Watson.
“… Ha deciso che
per fermarmi utilizzare lei sarebbe stata
la mossa migliore. Per me era un gatto che giocava col topo usando un
fioretto,
per lui è una partita a scacchi tra
trote…”. Continuò Holmes.
“La prego!”
sbraitò Watson.
“Suvvia. Questa
è la nostra ultima collaborazione di coppia.
Un po’ forzata dagli eventi, ma non mi dica che non la sta
apprezzando anche
lei.
Si sarebbe annoiato in una noiosa
luna di miele” ribatté
Holmes.
Watson si deterse le labbra secche
con la lingua e sospirò.
< Ha ragione. Fuggo dalla
guerra e dall’azione, ma sono
per me una droga, una dipendenza ben maggiore rispetto a quella del
tabacco.
Non posso fare a meno d’impugnare una pistola
come… Non sono in grado di stare
lontano da lei, Holmes! > pensò.
Si lasciò cadere seduto
pesantemente e sospirò.
“Ha gettato mia moglie da
un treno proprio durante il nostro
viaggio di nozze” gemette.
“Si calmi. In fondo andremo
a Parigi, quale luogo migliore
per un viaggio di nozze?” chiese Holmes.
“Io lo volevo fare con
Mary, non con lei! Le ricordo che non
l’ho sposata” piagnucolò Watson.
Holmes scrollò le spalle,
il tabacco arrossato gl’illuminava
il volto di riflessi vermigli nella penombra.
“Su, andiamo, non faccia il
bambino. C’ero anche io in
Chiesa e ho tenuto le fedi” ribatté Holmes.
< Queste donne sono
così sopravvalutate. Non si devono di
certo sposare per forza > pensò.
“Lei era il testimone, non
la sposa” brontolò Watson.
< Sono più felice a
stare su un treno con lui a farmi
sparare che con l’unica donna con cui io abbia avuto un
rapporto profondo.
Diamine! Credo di essere innamorato
di lei, Holmes. Questi
discorsi non mi aiutano affatto.
Ho appena compreso di avere una
qualche malattia mentale
perché mi sento attratto, non da un uomo qualsiasi, ma
proprio da lei! >
pensò. Si massaggiò le tempie, sentendole pulsare.
“Ci divertiremo a Parigi e,
poi, ho intenzione di portarla a
teatro” lo confortò Holmes.
“Non credo di avere altra
scelta, mio malgrado” esalò John.