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Autore: Iaiasdream    27/05/2018    0 recensioni
Andrea Coreno, da tutti conosciuto come Sky Coreno è un attore-modello, amato dalle teenagers.
Stanco della sua vita oppressa da ciò che comporta l'essere famoso, decide di allontanarsi per un po'. Acquista una villa di campagna e tra i vasti campi di lavanda che adornano il paesaggio conosce Chloe Merisi, una giovane erborista.
Sky viene subito colpito dall'aria misteriosa che avvolge la ragazza, ma il carattere che lei svela non appaga le aspettative dell'attore.
La loro sembra essere una relazione senza capo nè coda, formata solo da dispetti e incomprensioni, ma c'è anche attrazione e, quel forte sentimento non riusciranno a ignorarlo.
Gli strani comportamenti della ragazza altro non sono che la conseguenza del suo passato.
Sky l'ama ma sarà disposto a rinunciare alla cosa più importante?
Chloe crede di ricambiare quel sentimento, ma ha paura di quella che sembra essere una seconda possibilità offertale dal destino. Quest'ultimo, però, ha qualcosa di diverso in serbo per loro poichè i suoi fili sono infinti.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO PRIMO


Il caldo vento di giugno viaggiò per le vaste aree campagnole senza mai fermarsi. Attraversò distese di grano, scosse alberi e fili d'erba verde, scavalcò colline e si gettò come un'onda del mare su un campo di lavanda, facendo danzare i fiori a suo piacimento, ghermendo qualche petalo blu-viola e, portando nella sua scia quel sensuale profumo, continuò il suo instancabile viaggio.
La meta era ormai vicina. La città si estendeva all'orizzonte e, ancora odoroso di fresca campagna, s'insinuò tra i palazzi illuminati dai primi raggi del caldo sole estivo.
Affettuoso come una madre che protegge i propri piccoli, il vento accompagnava il petalo, irruppe in una stanza spalancando la finestra già aperta sollevando la bianca tenda, infine alitò su un volto giovane e fresco, privo di imperfezioni, bellissimo.
Il giovane, fortunato nel possedere tale avvenenza, aspirò a pieni polmoni l'ormai lieve fragranza che riattivò i suoi sensi allontanandolo con gentilezza da quel magico istante chiamato sogno.
Gli occhi a mandorla, circondati da ciglia corte, si aprirono lentamente mostrando due sfere di onice che si rianimarono di lucentezza. Più in basso, labbra carnose, disegnate perfettamente, si dischiusero in un dolce sorriso.
Il ragazzo si stiracchiò smuovendo le coltri di seta e, sbadigliando, si mise a sedere sul letto. Si passò le mani dalle dita affusolate sul volto massaggiandoselo delicatamente, poi fece cadere le braccia sulle gambe coperte e notò sul lenzuolo un puntino viola. Lo prese fra due dita e se lo avvicinò al naso. Sorrise: - Lavanda? – si chiese incredulo.
Si alzò dal letto e, sempre stiracchiandosi, si avvicinò alla finestra.
Che qualche inquilino del residence avesse piantato un cespuglio di lavanda sul balcone?
Scostò la tenda, ombrò gli occhi con una mano per proteggerli dai forti raggi del sole e guardò l'esterno.
Il paesaggio di fronte a lui non era un granché. Ritrovarsi a guardare palazzi dritti come barriere, ad ascoltare i rombi dei motori e a respirare gli scarichi delle marmitte, non fu certo l'aspettativa del sogno che lo aveva visitato quella notte.
Dov'erano finiti i vasti prati in fiore? Possibile che anche quel profumo fosse stata solo un'illusione?
Scontento, si recò in bagno per rinfrescarsi le idee; aprì l'acqua, alzò la testa verso quella pioggia tiepida e irrefrenabile, permettendole di attraversargli tutto il corpo dalle forme perfette.
Rimase in quella posizione per qualche minuto. Gli piaceva sentirsi picchiettare il volto dalle gocce d'acqua.
Quando finì di lavarsi, rientrò in camera coprendosi la vita con un asciugamano, poi ne afferrò un altro per portarselo sui capelli scuri. Scelse cosa indossare e, quando fu pronto, scese in cucina per prepararsi un caffè.
Passò prima dal soggiorno per assicurarsi che non ci fossero chiamate in segreteria, ma la luce rossa del telefono lo avvisò del contrario. Schiacciò un pulsante e subito una voce femminile riecheggiò nella stanza e dopo un bip arrivarono i messaggi.
"Andrea!" diceva il primo, proveniente da una voce di donna e, a giudicare dal suo tono, sembrava alquanto preoccupata. "Questa è la mia settima chiamata! Possibile che da quando sei andato a vivere da solo, non riesco più a contattarti?"
Il ragazzo sorrise, andò in cucina, prese da un mobiletto la caffettiera e si preparò il caffè, poi ritornò in soggiorno, dove la calda e affettuosa voce della donna continuava a troneggiare il silenzio.
"È questo il rispetto che porti nei confronti di tua madre?" diceva dispiaciuta.
- Mamma, non ci sentiamo da un giorno soltanto! – sorrise il ragazzo afferrando da un mobiletto il Rolex e infilandoselo al polso destro.
"Mi fai stare sempre in pensiero. Richiamami." Terminava il messaggio, poi un altro bip e una voce maschile.
"Sky, sei in casa? Credo di no. Perché non sei rimasto ieri sera? Era il nostro ultimo giorno insieme prima delle vacanze. Ti sei perso una festa strepitosa..."
- Noiosa, vorrai dire. – ribatté il giovane facendo una smorfia, ripensando a quella serata organizzata dal regista del suo ultimo Drama, il quale aveva optato dall'inizio di completare la serata in bellezza, invitando alcune spogliarelliste di un pub che era solito frequentare. A Sky non piacevano quelle serate.
Andrea Coreno, da tutti conosciuto come Sky Coreno, era un attore e modello, uno di quelli che, se inseriti in pubblicità o riviste, non si dimenticano tanto facilmente e diventano gli idoli delle ragazzine e delle donne. E fu proprio così che il ragazzo guadagnò la sua fama: posando per una rivista. Con il passare degli anni, oltre alla sua bellezza, i produttori televisivi furono colpiti anche dalla sua abilità nel recitare e a soli diciotto anni aveva preso parte a ben otto film. Che fossero romantici, d'azione, fantasy o horror, le teenagers lo adoravano e in seguito anche le loro madri.
Al giovane piaceva essere considerato un idolo, nonostante tutto, la sua carriera non gli aveva mai fatto montare la testa; Sky rimaneva sempre e comunque il solito ragazzo semplice, un normale venticinquenne.
"Ah, Sky? Un'ultima cosa: ti ricordi di Dara Rubini?" continuava il messaggio "Quella strepitosa modella che ha posato con te sul set fotografico per pubblicizzare i capi primavera-estate? Ieri, era alla festa e ti cercava. Mi sono permesso di darle il tuo numero. Ciao, amico. Ci vediamo!"
Il giovane si fermò a guardare allibito il telefono. Sbuffò scuotendo la testa. – Tipico di lui. – borbottò incamminandosi verso la cucina, ma l'ennesimo bip lo fece fermare e una voce femminile, sensuale, si udì dall'altoparlante. "Ciao Sky, sono Dara. Spero tu ti ricorda di me. Ieri credevo di trovarti, alla festa. Mi è dispiaciuto molto non averti incontrato. Sai, avevo tanta voglia di vederti"
- Perdi il tuo tempo. – Sorrise Sky. Si avvicinò allo specchio per aggiustare i capelli color ebano, ignorando il seguito del messaggio.
Dopo la chiamata della ragazza, seguì quella del suo manager che gli chiedeva di richiamarlo, poiché aveva una notizia importante da dargli. Anche qui, il ragazzo non se ne curò, anzi, regalò tutta la sua attenzione al messaggio successivo. Era il suo migliore amico che diceva: "Sky, sono Angelo. Ce n'è voluto, ma alla fine ho trovato ciò che cercavi. Ti piacerà di sicuro. Chiamami quando puoi."
La voce s'interruppe. Sky si precipitò sulla consolle, afferrò velocemente il cellulare, digitò un numero e aspettò impaziente la risposta che giunse dopo pochi secondi.
- Finalmente ti fai sentire? – riecheggiò la voce del suo amico dall'altro capo.
- Scusami, Angelo. Ho avuto degli impegni, ma ho appena ascoltato il tuo messaggio, allora?
- A cosa si deve tutta questa impazienza?
- Ah, amico mio. Possibile che mi senta solo io straziato dal vivere in città? – esclamò Sky passandosi una mano tra i capelli. – Voglio almeno passare l'estate lontano da tutti, lavoro compreso.
- Senti un po' – lo interruppe l'amico, - Non è che per caso stai fuggendo dalle migliaia di fans che ti corrono dietro? Ti sei stancato della tua vita?
Che forse fosse così? Sky non aveva dimenticato l'ultima volta in cui si era confidato col suo migliore amico. Dopo vari bicchieri di Bourbon, aveva menzionato la volontà di allontanarsi da quella vita, di ricordarsi che dietro quel nome fittizio e oltre la nota figura, esisteva ancora Andrea. Malgrado la sua passione per la recitazione, il giovane era stanco di farsi accompagnare da guardie del corpo, di coprirsi il volto per non farsi riconoscere, di limitare le sue uscite per rispettare un contratto dalle regole ingiuste.
- Io? Non sto scappando! – rispose dirigendosi verso le scale. – Mi sto solo rifugiando e spero per te che sia un posto abbastanza discreto. – continuò recandosi in camera da letto.
Aveva detto bene: non stava scappando. Voleva cercare solo un po' di tranquillità e fu proprio quello il motivo per il quale aveva chiesto al suo amico di comprare, in segreto e a suo nome, una casa che fosse isolata e molto lontana dalla città.
- Se non lo fosse stato, non ti avrei chiamato. – rispose prontamente Angelo. - Sai come sono: amo la perfezione ed è proprio così che ho seguito tutte le tue istruzioni. Allora, quando verrai a vederla?
- Non appena mi libererò di alcune faccende. – rispose cercando con una mano di infilarsi le scarpe. Senza salutare l'amico, chiuse la chiamata, gettò il cellulare sul letto ancora disfatto e si stese volgendo lo sguardo verso il soffitto. – Ancora un po' di pazienza, Sky. – mormorò soddisfatto, poi si alzò tutto contento, riafferrò il cellulare e chiamò il manager. Nell'attesa, la sua attenzione si fermò su quel petalo di lavanda che l'aveva destato e che giaceva ancora sul letto. Lo afferrò delicatamente.
- Sky? – era il manager.
- Ho sentito il tuo messaggio, George. Cos'è che volevi dirmi?
- Non al telefono. Possiamo incontrarci da qualche parte? Si tratta di lavoro.
- Non firmare nessun contratto per quest'estate, ok?
- Allora è vero? – chiese incredulo l'uomo, - e potrei sapere dove andrai?
Prima di rispondere, Sky diede un'ultima occhiata al petalo ormai deforme, poi mormorò: - Dove mi porterà il vento.
- Ma che razza di risposta è? – chiese il manager balbettando.
Il ragazzo sorrise, - Incontriamoci al solito bar. – rispose, chiuse la chiamata e uscì sul balcone. Si affacciò appoggiando gli avambracci alla ringhiera e, fissando un'altra volta il petalo, sibilò: - Chissà da dove vieni? – scrutò ancora una volta i balconi degli altri palazzi, ma nessuno, oltre a pianticelle grasse e insignificanti, conteneva la lavanda. Fece una smorfia poi soffiò su quel petalo regalandolo ancora una volta al vento.
Uscì e in maniera discreta raggiunse l'unico bar sicuro, perché costoso e quindi lontano dai pericoli di incontri non desiderati.
Il suo manager lo aspettava seduto al bancone, impaziente del suo arrivo. Quando quest'ultimo lo vide entrare, gli fece cenno di avvicinarsi. – Ma quanto ci hai messo? – chiese adirato.
- Sai che non abito qui vicino e oggi le strade sono più affollate del solito. – rispose Sky sedendosi e accavallando una gamba sull'altra. – Qual è la notizia? – chiese poi.
- Una pubblicità per cellulari con Dara Rubini. – rispose George gongolando.
- Rifiuta. – ribatté impassibile il ragazzo, afferrando un bicchiere colmo d'acqua.
- Stai scherzando? – esclamò il manager eliminando ciò che rimaneva della sua espressione sognante.
Sky scosse la testa.
- Non puoi farlo! – continuò l'altro spingendo con un dito gli occhiali sul naso. – Con Dara Rubini, per giunta! Avete riscosso molto successo con quel set fotografico. Guarda! Siete l'argomento principale di tutti i social. La coppia del duemilatredici.
- Quando mai siamo stati una coppia? – si accigliò l'attore.
- Ma potreste diventarlo!
- Per cosa? Per far piacere a qualche nulla facente che passa il suo tempo dietro uno schermo a spettegolare e fantasticare sulla vita degli altri?
Il manager rimase congelato da quelle parole. – Pensaci, Coreno. – aggiunse dopo un po' balbettando imbarazzato.
Sky, dal canto suo, volse lo sguardo da un'altra parte. Poi senza guardare l'uomo, chiese: - George, sai quando fiorisce la lavanda?
- Non saprei. – rispose l'uomo confuso.
- In estate. – mormorò Sky guardandolo. – L'estate dura tre mesi – continuò – Ed io voglio essere proprio come quel fiore. Quindi se non hai proposte di film, ci vediamo a settembre. – disse in fine sorridendo, poi si alzò, lo salutò e uscì dal bar lasciandolo allibito.




Nda: Salve a tutti. A giudicare dall'ora vi augurerei buonanotte, ma sono qui per pubblicare nuovamente questa storia che avevo lasciato per vari motivi.
Laripubblico partendo dal primo capitolo perché ho apportato delle modifiche, spero che possa piacervi.

 

 

   
 
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