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Autore: Exkittykat    27/05/2018    0 recensioni
Immaginatevi un ragazzo e una ragazza. Comune come cosa no? Bene. Iniziamo a mettere qualche dettaglio. Questi due ragazzi si trovano in un campo deserto e dimenticato: un campo di grano ormai inutilizzato.
Ancora niente di strano? Aggiungo al fatto che il ragazzo ha una pistola. Puntata alla testa della ragazza.
La ragazza trema, perché mai pensava che la persona che amava da oramai 9 mesi, si sarebbe comportata così.
Dopotutto l'apparenza inganna, no?
"Perché mi fai questo?" Chiese, senza esitare.
"Perché l'hai voluto tu. Io non ho fatto niente". Il ragazzo lo disse con tono freddo e distaccato. Non gli interessava minimamente.
"Ti prego Jacopo, non farlo, siamo ancora in tempo, non dirò niente a nessuno" lo chiese quasi implorando. Ma il ragazzo tenne ancora più stretta la pistola, segno che oramai non si poteva più tornare indietro.
"Te lo meriti, mi hai abbandonato a me stesso. Mi hai fatto andare fuori di testa e non mi hai più cercato"
La ragazza abbassò il capo, senza ribattere, infondo era vero, ma non per sua volontà. Il tempo aveva cambiato tutto.
"Va bene, ma prima di sparare, dammi dieci minuti, per raccontarti almeno, come mi sono innamorata di
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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La ragazza iniziò a bagnarsi. I suoi capelli marroni, iniziarono ad attaccarsi alla faccia e i suoi occhiali, si bagnarono completamente. Non sentiva la pioggia ne il bagnato. Solo il respiro di Jacopo: tranquillo e normale. Come se non stesse succedendo niente. "Ad un tratto, smettesti di parlarmi e io non capivo che cosa ti avevo mai fatto, per non rivolgermi più la parola. Poi capì che non ero io, eri tu. Iniziavi a prenderci gusto nel parlare con chi hai sempre sostenuto di non sopportare. Coerente, bella mossa" Sputò acida e sarcastica sull' ultima frase. "L'unica a stare male ero io, perché a te non interessava e non interessa ancora. Poi, un giorno mi dicesti che volevi ti aiutassi in storia. Non capivo all'inizio del perché di quella richiesta, dato che tu aiuto non ne chiedi mai, per orgoglio forse. Sta di fatto che accettai, anche se una vocina dentro di me, diceva di non dover andare. Con un po' di puzza sotto il naso, venni e ci incontrammo in stazione. Guarda caso proprio come oggi, mi dicesti che avevi un posto tutto tuo per studiare ed era lontano da tutto e da tutti: proprio come questo posto. Tu eri dietro di me e io davanti. Tirasti fuori una pistola, proprio come adesso e minacciasti di uccidermi. Proprio come ora." "Perché?" Chiese Caterina che oramai si era alzata. "Perché?!" Scoppiò in una risata. "Ah non lo sai quindi? Quella ad evitarmi eri tu. Tu e la tua cazzo di gelosia. Offuscata dall' invidia di quelle due oche, non hai fatto altro che scavarti la buca da sola. Sei e sarai sempre una stupida. Guardati. Potevamo essere qualcosa e invece non siamo un cazzo" "Ho ancora un'ultima richiesta" disse decisa. "Hai ancora venti secondi" disse deciso. "Baciami" Il ragazzo si avvicinò alla ragazza e gli diede un ultimo bacio: proprio come aveva chiesto lei. Un boato si sentì dopo. La pallottola schizzò via e fuoriuscì dalla testa della ragazza, caduta a terra, in una pozza di sangue. Il ragazzo gettò la pistola incredulo. Non poteva credere di averlo fatto. L'adrenalina si fece sentire per tutto il corpo. Si accasciò a terra e accarezzò la guancia della ragazza; ormai fredda. Poi le chiuse gli occhi, ormai spenti e senza anima. Infine si alzò e sussurò "Anche io ti amerò per sempre Cate" Se ne andò via, lasciando il suo passato alle spalle.
   
 
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