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Autore: clairemonchelepausini    27/05/2018    0 recensioni
|Klaroline| KlausCentred | CarolineCentred |
[Klaus/Caroline]
“Non è un segreto, Klaus e Caroline non facevano mai le cose come due persone normali, andavano controcorrente e dovevano far passare anni prima di convincersi che si appartenevano, che l’uno non poteva esistere senza l’altro ma, dopotutto è proprio per questo che noi ci siamo innamorati di loro.”
Raccolta di drabble, flashfic e one shot che narrano il mio amore per loro, fatto di piccoli momenti resi unici, di parole che sanno di promesse e di amore che durerà per sempre, senza ma e senza se.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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NOTE

#26promptschallenge  indetto da Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart (gruppo face book)
Link: https://www.facebook.com/groups/534054389951425/?fref=mentions
- prompt 4/26 (Scadenza prompt: 28/05/2018)


#PRIGIONIA

1) Stato di segregazione forzata in luogo angusto, con privazione della libertà di movimenti; reclusione.Condizione di isolamento dalla vita sociale della comunità.
 
 











 
La sua mente gli stava giocando brutti scherzi, iniziava a vedere gente morta e non sentiva il dolore quando le catene tiravano le sue braccia e il suo collo.
«Riuscirò ad uscire da qui. Riuscirò ad uscire da qui» ripeté cantilenando, mentre scuoteva la testa con gli occhi fissi in un punto vuoto.
La porta della cella si aprì e lui rimase con la testa piegata, incurante del suo spettatore.
«Ecco a voi come finisce il grande e potente Klaus Mikaelson» affermò divertito Noah, il neo vampiro che lui stesso aveva trasformato.
Non era da solo, infatti poco dopo gli si affiancò una giovane strega, qualcuno che l’ibrido non conosceva.
«Credimi, la mia ora non è ancora arrivata, ma la tua...» disse alzandosi lentamente mentre le sue ossa scricchiolavano e il suo corpo fremeva per quel dolore.
«Non sarà di certo oggi, perché io ho tutto il potere e... non sono da solo» convenne, accennando alla strega e ad altri vampiri che lo attendevano nell’altra stanza.
«Sarà, ma sappi che la tua morte sarà memorabile» affermò, mentre lo fissava negli occhi e con le mani scuoteva la polvere dai pantaloni neri.
La stanza buia non lo aiutava a orientarsi, intorno a lui l’aria non circolava e non c'era nemmeno un minimo di luce per farlo sentire vivo.
Ci stava provando; cercava di rimanere concentrato, di ricordarsi quante persone contavano su di lui e quanto avrebbe perso se non gli avesse tenuto testa.
Nessuno sapeva che era lì, nemmeno la sua famiglia. Era in cerca di informazioni, nulla di più semplice per lui, fin quando non si era imbattuto in un suo vecchio nemico e i piani erano cambiati.
«Ma tu davvero pensi di uscire vivo da qui?» domandò la donna avvicinandosi al cerchio di sale che aveva creato per imprigionarlo.
«Io sono immortale» esclamò sogghignando, mentre le sue labbra si allargarono in un sorriso.
«Eppure questo non ti vieta di essere torturato» aggiunse, poco prima di causargli un aneurisma celebrare solo con uno schiocco di dita.
Klaus cadde a terra in ginocchio mentre nella sua testa esplodevano migliaia di vasi sanguigni.
Alle sue spalle, il vampiro Noah stava caricando una balestra e, non appena Klaus si riprese, mirò e sparò. Di solito l'istinto era una delle sue armi migliori, ma dopo la lunga assenza di sangue le sue forze erano venute a mancare. Provó invano a schivare il colpo che gli si piantò nella schiena rilasciando una sostanza mista tra verbena e strozza lupo.
Si dimenó più volte ma le catene gli impedirono di rimettersi impiedi tirando il collo e le braccia. Il luogo angusto gli faceva venire voglia di mollare e tutta quella tortura iniziata ormai da più giorni e ripetuta in cicli di quattro ore erano per Klaus un grande punto debole.
Chiuse gli occhi e si culló nel suo ricordo più prezioso.

“Puoi farcela” disse a se stesso, ma era così poco convincente che nemmeno lui ci credette davvero.

«È possibile che ti metti sempre nei guai?» domandò Caroline mentre spezzó il collo al vampiro e alla strega; provó ad oltrepassare il cerchio ma venne rimbalzata indietro.
Klaus sbattè più volte le palpebre, stava sognando, ne era sicuro, lei non poteva essere lì, tuttavia il suo cuore iniziò a battere all’impazzata. Chiuse e aprì gli occhi, ma quando la sua figura era sempre ferma davanti a lui con le mani sui fianchi e uno sguardo di dolcezza e rimprovero, lui arretrò di qualche passo.
Iniziò a scuotere la testa, alzó le mani facendo tintinnare le catene e inchiodò il suo sguardo in quello di lei.
«Questo è uno scherzo di cattivo gusto» affermò, lasciando cadere le mani lungo il corpo.
«Lei... Non sapete davvero chi state minacciando se pensate che io vi lascerò...» 
«Klaus» dolcemente chiamó Caroline, ma lui sembrò in trans, quello stato catatonico che raggiungeva solo chi si sentiva sconfitto.
«Prendete me, fate ciò che volete ma... Non toccate lei»
«Sono qui, svegliati»
«Vi giuro che se so che le avete tolto anche un solo capello io... vi uccido»
Continuò a farfugliare minacce su minacce, Caroline lo richiamò, ripetè che era lì per lui ma non venne ascoltata.
«Sarò anche incatenato qui, ma avete commesso un errore. Mi avete dato ciò che mi costringe a lottare. La mia luce in mezzo all’oscurità. Mi potrà anche odiare, talvolta non capire o respingere ciò che prova ma so che dentro di lei c’è una parte che tiene a me e che mi vorrà sempre. Lotto per questo, perché un giorno riuscirò a farla venire fuori e...», ma non finì la frase quando sentì una mano calda sulla guancia, un profumo che conosceva bene e un viso che non avrebbe mai dimenticato.
«Sei davvero qui?» domandò incredulo, mentre sconvolto la osservava e stringeva gli occhi per paura che quel momento sparisse.
«Tua figlia è stata la prima a percepire che qualcosa non andava» iniziò a spiegare; i suoi occhi si illuminavano solo nel sentirla nominare.
«Nessuno le credeva, dicevano che era paranoica ma quando è venuta da me... Non lo so, ho sentito che aveva ragione. Sapevo, in qualche modo, che eri in pericolo» e detto ciò lo liberó dalle catene e lo sorresse con il suo corpo mentre passava una mano sulla sua spalla per aiutarlo ad uscire.
Lui continuava a fissarla imbambolato, aveva tante domande e le emozioni che provava erano in contrasto con la sua voglia di essere forte.
«Sarai anche immortale, potente e paranoico, ma la tua famiglia ti vuole bene. So che te lo stai chiedendo, ma tua figlia è al sicuro a scuola».
Klaus non si rese conto che quelle risposte che attendeva erano così pesanti per lui e una volta udite sospirò come liberato da un peso. Si arrancò, le gambe stentavano a sorreggerlo così Caroline fece l’unica cosa possibile. Lui era troppo debole per combattere se fosse stato necessario così, si alzò la maglia, uscì i canini e morse il proprio polso permettendo a lui di bere il sangue necessario per riprendersi.
Klaus tentennó, gli stava dando il tempo di tirarsi indietro; non avrebbe mai voluto che fosse lei a dargli il suo sangue, ma lo sguardo che gli lanciò fu più di una semplice concessione.
Un gesto che si ripeteva, forse dopotutto erano destinati a salvarsi a vicenda.


 
 
 
 
 
 
 
 
 





Spazio d'autrice:
Buon pomeriggio ed eccomi di nuovo qui ad aggiornare questa raccolta, ma con una piccola differenza.
Questa storia partecipa ad un'altra sfida e... penso che vedrete altre storie partecipanti questa iniziativa e poi... penso che ci bisognano avere nuove storie Klaroline, ci serve per sognare e non lasciarci mai andare.
Il Klaroline sarà endgame e quindi... perchè non iniziare adesso? XD
Spero che vi piaccia, l'ho scritto di getto ieri sera, ma volevo tanto postare che non ho rinunciato tanto era la tentazione.
Ho sempre amato scrivere su di loro e... questo tema me ne ha dato l'opportunità ed era davvero così allettante pe rnon farlo.
Beh... fatemi sapere che ve ne sembra se vi va, altrimenti ringrazio comunque tutti che continuate a seguirmi *_*

Alla prossima,
Claire
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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