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Autore: clairemonchelepausini    27/05/2018    0 recensioni
[Kol/Davina]
“Si dice che ci vogliono anni per conoscere una persona, e pochi minuti per odiarla e infinito tempo per amarla, ma loro hanno fatto tutto il contrario. Kol e Davina si sono innamorati subito, approfondendo la conoscenza in poco tempo e non si sono odiati mai, neanche quando l’uno è stato la rovina dell’altro. Due metà che insieme combaciano perfettamente.”
Raccolta di drabble, flashfic e one shot che cercano di esprimere quanto li amo, raccontando piccoli momenti di quotidianità, di amore, promesse, delusioni…. Piccoli attimi che sanno di loro.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davina, Davina/Kol, Kol Mikaelson
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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NOTE

#26promptschallenge  indetto da Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart (gruppo facebook)
Link: https://www.facebook.com/groups/534054389951425/?fref=mentions
- prompt 4/26 (Scadenza prompt: 28/05/2018)


#PRIGIONIA

1) Stato di segregazione forzata in luogo angusto, con privazione della libertà di movimenti; reclusione.Condizione di isolamento dalla vita sociale della comunità.
 
 












 
Kol era ancora a letto nonostante dalla finestra si intravedessero i primi raggi del sole. Era un tipo mattiniero, il più delle volte, ma da quando tra le sue braccia dormiva Davina Clare, per lui era difficile allontanarsi da lei.
Era tutto il suo mondo.
«Non dirmi che mi stai di nuovo guardando dormire?» domandò sorridendo la giovane mentre aprendo gli occhi si strinse a lui.
«Sei bellissima, è impossibile farne a meno» rispose, lasciando piccoli baci sul suo collo.
«Mi ci potrei davvero abituare a tutto questo»
«Lo spero, perché non ho intenzione di lasciarti andare, non così tanto facilmente»
La fece girare, ritrovandosi l’uno nello sguardo dell’altro mentre i loro nasi freddi si sfioravano e gli occhi scintillavano di desiderio.
Era diventata la loro routine: coccole a letto prima di colazione.
I baci dapprima lenti e dolci diventarono più esigenti e passionali, le sue mani sfiorarono il suo corpo perfetto mentre lei attorcigliava le braccia dietro il suo collo. 
Non aveva mai osato sperato tanto, avere l’amore, condividere ogni più piccola cosa e goderne ogni giorno.
Era tutto perfetto.
O almeno così credeva; quella bolla felice scoppió nel momento in cui il telefono di Kol iniziò a squillare.
«Ti prego, fallo smettere» lo supplicò, mentre mise le mani sulle orecchie.
L’originale sì rotoló nel letto, allungò una mano e raggiunse il telefono interrompendo la suoneria.
Si raddrizzò quando sullo schermo vide comparire “911”, allarmando anche Davina che tirandosi il lenzuolo addosso lo affiancó. 
Aprì il file che gli era stato mandato e trovò sua sorella Freya legata e con alcune ferite sul corpo; poco dopo comparve Vincent con un messaggio sottile quanto pauroso.
«Se non mi aiuterai, Freya Mikaelson morirà»
A dir poco chiaro e coinciso.
«Consegnati a me. Non coinvolgere nessuno, né la tua famiglia, né la tua fidanzatina perché tua sorella...» e spento il video, tirò a muro il telefono che si fracasso in mille pezzi. 
Non era possibile. Si erano ritrovati e persi così tantissime volte che aveva perso il conto, ma adesso... era diverso. Non poteva abbandonarla di nuovo, non quando gli aveva promesso quel per sempre. 
Kol si passò una mano tra i capelli spettinandoli, guardò la sua donna e il suo cuore gli si strinse perché vi leggeva il suo amore e il terrore per ciò che avrebbe dovuto fare. 
Ci provò per alcuni minuti, ma la sua mente gli impediva di andare avanti. Era sua sorella, ci doveva essere un modo, tuttavia quando Davina lo guardò sapeva che in così poco tempo non avrebbe potuto attuare altri piani se non uno.
«Ti amo più della mia stessa vita. Ti ho promesso il per sempre e sono qui a ribadirlo. Ti prometto che tornerò sempre da te, ma....»
«Non puoi abbandonare tua sorella»concluse lei, mentre le sue mani tremavano e i suoi occhi esprimevano più di quanto non facevano le parole.
Si trovò a giocare con i due anelli che portava al dito, li sentiva presenti e pur se la paura la paralizzava si fece forza.


Era quel ricordo che lo faceva respirare, lo teneva in vita e non lo faceva uscire pazzo. Ancora una volta la sua famiglia, in particolare suo fratello l’aveva allontanato dalla donna che amava. Aveva messo lui al primo posto e ne stava pagando le conseguenze. Davina era tutto ciò che riusciva a pensare mentre il suo corpo lentamente smetteva di sentirsi in forza. La fame dilaniava il suo essere, piegato su se stesso in un angolo della sua cella buia sognava il momento in cui l’avrebbe riabbracciata.
La tortura che gli infliggevano era cento volte peggio di quello che avrebbero fatto a lei o a sua sorella. Davina Clare lo stava salvando ancora una volta pur se lei non lo sapeva; la congrega di streghe, un’antica famiglia che voleva i Mikaelson morti per ciò che Klaus aveva fatto loro se la presero con sua sorella Freya, con lui e chissà chi altri, solo per avere la loro vendetta.
Non poteva rinunciare tanto facilmente, aveva sopravvissuto per secoli e ce l’avrebbe fatta anche adesso.
«Nel corso degli anni ho imparato a distinguere le vostre gesta, ma tu sei stato quello più imprevedibile, tuttavia il tuo amore per la giovane strega ti ha fatto abbassare la guardia» affermò Ethereo, uno stregone che facendo ciò stava riscattando la sua famiglia.
«Sai chi sono, cosa ho fatto e allora... perché compiere un gesto così stupido?» domandò, mentre si avvicinava a lui con sguardo minaccioso.
«Perché c’è una differenza tra me e tutti i cattivi che vi hanno perseguitato. Persino Mikael non è riuscito a fare ciò che andava fatto. Siete abomini della natura»
«Se noi non dobbiamo esistere, nemmeno voi allora. Cosa vi rende speciali?»
Kol rimase a guardarlo, quella domanda riempì la stanza vuota e buia, mentre dalla finestra il sole si stava alzando.
«Perché vi ho osservato per così tanto tempo che so come fare a sconfiggervi, come torturarvi, come...»
«Questo non era difficile» affermò prendendolo in giro con l'aria da bullo divertito.
«Potrai anche conoscerci, sapere chi sono le persone cui teniamo, come affrontarci, ma una cosa ti sfugge... siamo una famiglia e... »
«Chi ti fa credere che noi non abbiamo un destino in riserbo per tutti voi?»
E con quella frase lo lasciò, mentre vide piccole linee formarsi sulle sue braccia.
Era veleno. Qualcosa che resisteva a tutto tranne che al sangue di vampiro, ora iniziava a temere per la sua vita e per tutti quelli che amava.
Sgranò gli occhi quando sentì il freddo raggiungere le sue vene, sembravano piccole scaglie di vetro che avanzavano fino ad arrivare alla meta: il suo cuore. La stanza insonorizzata gli impediva di gridare, di muoversi, di fare qualsiasi cosa tranne allungare e distendere le gambe. L'aria mancava, non poteva sentire gli uccelli cantare e soprattutto non vedeva il sole, unica nota positiva dal momento che il suo anello solare era stato sicuramente disattivato, al sole si sarebbe ridotto in cenere.
Ethereo rimase ad osservarlo, vide la paura riempire i suoi occhi, il terrore impossessarsi del suo corpo e la speranza svanire pian piano, si godette ogni più piccolo attimo di quella vittoria. 
Era uno stregone che aveva impiegato anni e anni per attuare il suo piano e nessuno sarebbe riuscito a rovinarlo, nemmeno i Mikaleson e quella piccola streghetta Clare. Aveva pensato a tutto.
«Ti voglio impartire una lezione di storia, qualcosa che tu e i tuoi fratelli potreste anche solo sognare. Vedi, noi della congrega siamo in vita da molti più anni di voi e ci è stato tramandato…» iniziò la sua storia, solo dopo essersi seduto con le gambe accavallate continuò.
Era troppo concentrato per rendersi conto che non era da solo.

“Non posso mollare. Non posso mollare” si ripeteva Kol, mentre le sue mani sfioravano il viso e lui lentamente cercava di trovare ancora quella speranza che vacillava.
“Pensa a Davina, alla promessa che gli hai fatto” disse a se stesso, ma anche quello risultava difficile, soprattutto quando il tempo era illimitato e il suo corpo cedeva a quel veleno che si avvicinava sempre di più al suo cuore.


Ethereo stava ridendo, ma l’originale non se ne curava e quando in un momento di lucidità si ritrovò l’immagine della donna che amava davanti, sapeva già che fare. Si maledì per non averci pensato prima, ma c’era una cosa a cui lo stregone non aveva pensato. 
Scivolò lentamente sul suolo sterrato, mise una mano sul suo anello e lo toccò tre volte. Ricordava ancora il giorno in cui aveva litigato con Davina perché non voleva che lei creasse quell’incantesimo per lui e la sua famiglia, ma ora, trovandosi sottoterra in uno strano spazio angustio la ringraziò.
Aveva creato qualcosa che non esisteva e, con l’aiuto delle altre due streghe Mikaelson, aveva dato vita ad un incantesimo talmente forte che sarebbe riuscito a resistere a tutto e non sarebbe stato difficile da rintracciare.
Kol si maledì per essere stato debole. 
Chiuse gli occhi e aspettò che la sua famiglia andasse a riprenderselo.
Non potè dire quanto tempo passò, troppo a detta sua, ma nel momento in cui sentì il suo cuore gonfiarsi di speranza e amore, sapeva di non essere solo, la donna che amava e che aveva sposato era là. Non riusciva a spiegarlo, ma lo sapeva.
Davina Clare entrò nella stanza come una furia, stese con un colpo di dita lo stregone, sciolse l’incantesimo di confinamento e si gettò sulle sue braccia.
«Tu mi hai promesso che saresti tornato sempre da me, ma a volte dimentichi ciò che ho promesso io» affermò dolcemente, mentre lo aiutò ad alzarsi.
«Quel giorno ti dissi che ti avrei sempre trovato, che sarei venuta a prenderti anche in capo al mondo e che non ti avrei lasciato andare via un’altra volta» 
Kol sorrise perché lei era lì per lui, perché l’amava nonostante i crimini di cui si era macchiato e perché non aveva mai smesso di lottare per lui.
«Ti amo piccola»
«Ti amo anch’io, ma ora dobbiamo andarcene di qui prima che una congrega esaltata ci uccida tutti e… dobbiamo toglierti questo veleno dal corpo»
La attirò a sé con quelle poche forze che gli erano rimaste e la baciò.
Fu così che tutta la sua famiglia li trovò.
Always and forever: un motto che avevano adottato tutti.





































Spazio d'autrice:
Buona sera a tutti ^_^
Eccomi di nuovo qui ad aggiornare questa raccolta, anche se è davvero da tanto che non lo facevo, ma oggi sembra il giorno di aggiorniamo qualche storia. 

Partecipa ad un'altra sfida e... penso che vedrete altre storie partecipanti questa iniziativa e poi... penso che ci bisognano avere nuove storie Kolvina, ci serve per sognare e non lasciarci mai andare.
E' vero, vorrei scrivere di più su Kol e Davina, ma il tempo, lo studio e il caldo cominciano a pesare, ma ci provo... davvero... proverò a scrivere su di loro ancora e ancora.
Spero che vi piaccia, l'ho scritto di getto ieri sera, a orari davvero assurdi, ma oggi dovevo assolutamente pubblicarla anche perchè la scadenza era domani quindi.... Dovevo XD
Grazie a tutti coloro che continuano a seguirmi, a chi mi lascia le recensioni, chi legge solo passando da lettore silenzioso.

PS. Il fatto che Kol e Davina sono sposati è quello che ho preso implicitamente da The Originals 5, quando lui dice a Hope che sua moglie lo attende o qualcosa del genere e quindi... Beh... piccolo Spoiler XD Anche se potrei sbalgiarmi ;)


Alla prossima,
Claire
 
 



 
 
   
 
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