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Autore: TooLateMaddie    28/05/2018    2 recensioni
Rose aprì gli occhi al sole caldo di fine agosto.
Aveva un sorriso appena accennato, sulle labbra: tra le mani una rosa rossa, di un colore brillante, scuro come quello dei lunghi capelli della ragazza.
Diciassette rose rosse per diciassette giorni, l’ultima arrivata proprio quella mattina, al sorgere del sole sulla giornata del suo diciassettesimo compleanno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Diciassette rose




Rose aprì gli occhi al sole caldo di fine agosto.
Aveva un sorriso appena accennato, sulle labbra: tra le mani una rosa rossa, di un colore brillante, scuro come quello dei lunghi capelli della ragazza.
Boccoli color del sangue, un po’ stropicciati, annodati per il tempo speso a dormir per terra, facevano da luminosa cornice ad un viso gentile, acceso da una sincera felicità.
La ragazza si alzò lentamente dal letto, pronta finalmente a separarsi dal suo fiore: lo pose nel vaso insieme agli altri che aveva ricevuto, certa che quello sarebbe stato l’ultimo. Diciassette rose rosse per diciassette giorni, l’ultima arrivata proprio quella mattina, al sorgere del sole sulla giornata del suo diciassettesimo compleanno.
Rose si prese un attimo per accarezzare quei meravigliosi petali, sporgendosi appena per annusarne l’incantevole profumo: poi, d’improvviso, in un battito di ciglia, un biglietto candido si materializzò tra i gambi. La ragazza corrugò la fronte, perplessa, prima di allungare la mano per poterlo prendere – un dolore acuto le trapassò l’indice in un istante, e, dopo aver recuperato il cartoncino, ritrasse le dita, ora sporche di sangue.
Aprì il biglietto trepidante, mentre pensierosa portava la ferita alle labbra: poche parole erano vergate sulla carta, in una scrittura elegante, ordinata e pulita. Il cuore di Rose perse un battito non appena realizzò a chi quella scrittura le facesse pensare.
Buon compleanno, Rosaline. Ti amo. Anche se non sai chi sono, anche se mai lo saprai. Ah, e ti prego: fa’ attenzione alle spine”.
Non poté trattenere una risata nel leggere l’ultima frase: di sicuro la persona che aveva organizzato quella sorpresa per lei doveva conoscerla bene, anche se forse lei stessa non se n’era mai accorta. Leggendo quelle parole aveva sentito un calore nuovo riempirle il petto, una dolcezza diversa, mai provata prima: il desiderio bruciante di scoprire a chi appartenessero, di chi fosse la mano che le aveva vergate. Portò al viso il biglietto, cercando di carpirne il profumo: era leggero, ma la carta era ancora impregnata di un vago sentore di narcisi e menta piperita. Rose sorrise, trionfante: infine, il suo presentimento si era rivelato una realtà esatta.

 


Il binario 9 ¾ era affollato, come sempre, ma erano soltanto due gli occhi che Rose cercava tra la folla.  Le persone intorno a lei, le voci, i suoni: tutto le giungeva ovattato, mentre la sua mente era impegnata nella ricerca bramosa, costante.
«Ciao Rose!»
«Che bello rivederti, cuginetta»
«Hey, Rosie!»
La ragazza abbracciava i cugini, salutava gli zii, dava l’arrivederci alla famiglia con evidente disattenzione: poi i suoi occhi scorsero
una chioma di un pallido biondo lunare tra la folla, e un guizzo di felicità li pervase.

«Sei tu, lo so» mormorò tra sé, mentre si faceva spazio per andare incontro al ragazzo che aveva atteso e cercato così a lungo.
Si fermò a pochi metri di distanza, poi, improvvisamente intimidita: Scorpius era lì, ed era più alto di quanto ricordasse, e i suoi occhi sembravano più brillanti che mai. La ragazza si sentì una stupida: in fondo quello era Scorpius Malfoy, uno dei maghi migliori della scuola nonché fiero Serpeverde. Come avrebbe potuto mai amare una come lei? Non ebbe tempo di tornarsene sui suoi passi, però, perché il ragazzo alzò il volto nella sua direzione, e in quel momento la vide. Se Rose avesse avuto ancora qualche dubbio, certamente questo sarebbe scomparso di fronte allo sguardo pieno d’affetto ed ammirazione che Scorpius le rivolse, forse inconsapevole anche lui di quanto stesse facendo trasparire; fu un attimo, un «Rose...» sussurrato a mezza voce e lei era già lì, tra le sue braccia, a stringerlo forte.

«Lo so che sei stato tu. Le rose, il biglietto… aveva il tuo odore»
Il ragazzo sorrise. «Colpevole...»
«Mi hai davvero sottovalutata, Malfoy: “anche se mai lo saprai”? La mia curiosità è leggendaria, ad Hogwarts. Non avrei avuto pace se non avessi capito!»
Le loro risate si unirono, in coro: quella di Rose sorpresa, perché stava davvero abbracciando Scorpius, l’amico di Albus, quello silenzioso, che non aveva mai pensato potesse provare qualcosa, per lei; quella di Scorpius invece piena di sollievo, di libertà, forse della pace di chi finalmente è libero da un peso. «Forse in fondo lo speravo davvero, piccola Rose»
Gli sguardi che i due si scambiarono avrebbero potuto illuminare l’intera stazione. Scorpius fece scorrere le dita tra i lunghi capelli di lei, dello stesso colore di quelle rose che aveva scelto così accuratamente: Rose sorrise, timida, prima di alzarsi sulle punte e sussurrargli all’orecchio «Ora devi saperlo, però. Ti amo anch’io»




Ciao a tutti, amici!!
Dirò pochissime cose: in primis perdonatemi per questa one shot un po' sempliciotta, ma dopo tanti anni di assenza da efp e soprattutto dal fandom di Harry Potter, sono un po' arruginita. xD
Non ho mai scritto di Rose e Scorpius ma ho letto un sacco di storie che trattano di loro, quindi ho pensato: perché no? Ed eccoci qui!!
Se la storia vi è piaciuta lo stesso fatemelo sapere con un commentino, io ci spero tanto! 
Vi mando un abbraccio forte!

   
 
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